Sono stato assegnato a due famiglie che non sembrano voler ricevere visite dai loro insegnanti familiari. Mi dicono sempre quando vado a visitarli che possiamo organizzare qualcosa, ma non rispondono mai ai messaggi o alle telefonate; e quando passo semplicemente per fare un salto sono sempre impegnati, e non ci invitano mai ad entrare.
Volevo che il nostro rapporto fosse una vera amicizia.
Sono frustrato perché anche vorrei che loro godano delle benedizioni che derivano dall’insegnamento familiare e sento che a causa del loro comportamento sto perdendo delle benedizioni anche io. Cosa dovrei fare?
La vera amicizia
Mi congratulo con te per il tuo sforzo nell’essere un buon insegnante familiare e nel servire il Signore. Il presidente Monson ha dato un consiglio che potrebbe esserti d’aiuto:
“Abramo Lincoln offrì questo saggio consiglio, che sicuramente si applica agli insegnanti familiari: ‘Se vuoi convertire qualcuno alla tua causa, convincilo prima di tutto che gli sei sinceramente amico.’ Il presidente Ezra Taft Benson ci esortò dicendo: ‘Soprattutto, sii un amico genuino per gli individui e per le famiglie a cui insegni’.
Come il Salvatore ci dichiarò: ‘Vi chiamerò amici, poiché voi siete miei amici’. Un amico fa più di una visita di dovere ogni mese. Un amico è più preoccupato di aiutare le persone, che di ricevere riconoscimento. Un amico si preoccupa. Un amico ama. Un amico ascolta. E un amico aiuta”.
Il primo passo nell’essere un amico di queste persone potrebbe essere quello di rendersi conto che loro non hanno una testimonianza dell’insegnamento familiare. Potrebbero persino non essere interessati alla religione, o potrebbero frequentare un’altra chiesa; in ogni caso, dal loro punto di vista non hanno bisogno delle tue visite. Essere un amico alla fin fine significa cercare di capire questo loro punto di vista.
Poi cerca di costruire una relazione di fiducia con loro. Fagli capire che vuoi conoscerli meglio e vuoi accettarli così come sono. Lo so che vuoi insegnargli una lezione e vederli tornare in chiesa, ma abbi pazienza.
Metti caso che sei un patito del calcio. Quante possibilità ci sono che tu lascerai entrare in casa tua qualcuno che vuole semplicemente parlarti della musica lirica? Invece, se tu hai un amico a cui piace la musica lirica, li inviteresti sicuramente a casa tua, e magari lo lasceresti anche parlare un pochino della musica lirica.
Come diventare amico di qualcuno che ti evita? Certamente non è facile, e ci vorrà tempo e pazienza. La cosa più importante da fare è pregare e chiedere al Signore come diventare loro amici.
Egli li conosce, e li ama, e può guidarti nei tuoi passi. Potrebbe ispirarti a portargli dei biscotti, delle verdure dal tuo giardino, o dei fiori in vaso per il loro giardino.
Magari ti sentirai ispirato a mandargli una lettera amichevole ogni mese, o di tagliare il loro prato, o di spalare la neve di fronte a casa loro, eccetera eccetera eccetera…
La natura umana è tale per cui se ti sentono come qualcuno che ci tiene a loro genuinamente, anziché come qualcuno che sta semplicemente facendo il suo lavoro, allora ti ricambieranno sicuramente l’amicizia.
C’è una coppia nel mio rione che trattava il loro insegnante familiare un po’ allo stesso modo da te descritto; ma quest’ultimo ha persistito, e alla fine hanno iniziato a farlo entrare in casa, ed egli è diventato loro amico.
La moglie allo stesso tempo aveva delle insegnanti visitatrici che facevano la stessa cosa. Alla fine si formarono delle forti amicizie, e quando la coppia fu pronta, cominciarono a venire in chiesa. Recentemente sono stati suggellati al tempio.
Non tutte le storie, purtroppo, hanno un lieto fine come questo che ti ho raccontato.
Alcune persone infatti non torneranno mai o non ti lasceranno neanche entrare alla loro porta a prescindere da cosa fai; ma tu sii loro amico, sempre e comunque.
Il Signore non ti giudicherà in base al successo che hai avuto con le famiglie a cui facevi insegnamento familiare, se venivano in chiesa o meno. Lui è preoccupato di come lo servi, e lo fai tramite l’amore e vera amicizia. Amali al massimo della tua capacità, semplicemente, e il Signore si compiacerà dei tuoi sforzi.
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