Cosa hanno in comune il bicentenario della restaurazione del Vangelo, Lorenzo Snow e gli esordi della chiesa in Italia?
Durante l’ultima Conferenza Generale, il presidente Russell M Nelson ha incoraggiato i membri di tutto il mondo a riflettere e ponderare sugli avvenimenti relativi alla Restaurazione della Chiesa, in occasione del bicentenario della prima visione, e a prepararsi per una conferenza di Aprile 2020 che “non sarà soltanto memorabile, ma sarà indimenticabile”.
Dati gli ultimi sviluppi riguardanti la crisi sanitaria mondiale cui stiamo assistendo, gli aggettivi “memorabile” e “indimenticabile” assumeranno sicuramente un significato tutto diverso, e nel frattempo ci chiediamo se nel pronunciarli presidente Nelson non avesse in qualche modo un sentore di quello che sarebbe successo soltanto pochi mesi dopo.
O forse neanche lui era cosciente di ciò che ci aspettava, forse ha semplicemente “sentito” che sarebbe stato così. Una cosa è certa, Dio lo sapeva.
Le ultime direttive relative ad uno studio del Vangelo più incentrato sulla famiglia e la casa, l’incalzare della tecnologia e l’incessante appello dei dirigenti a mettere in atto un piano di approvvigionamento ne sono una dimostrazione.
Tornando al bicentenario della restaurazione del Vangelo, Presidente Nelson ha detto:
“Nella primavera del 2020, saranno trascorsi esattamente 200 anni da quando Joseph Smith ebbe la teofania che conosciamo come Prima Visione. Dio Padre e il Suo Figlio diletto, Gesù Cristo, apparvero a Joseph, un giovane di quattordici anni.
Quell’evento segnò l’inizio della restaurazione del vangelo di Gesù Cristo nella sua pienezza, proprio come predetto nella Sacra Bibbia”
Una restaurazione del Vangelo che ha avuto inizio in una piccola radura nello Stato di New York, ma che piano piano si è espansa e ha ricoperto il mondo intero.
Nonostante la situazione sembri essere momentaneamente in stand-by, oggi possiamo godere delle benedizioni di questa Restaurazione del Vangelo anche nella nostra Italia.
I numeri parlano chiaro: 1 tempio; 2 missioni; 10 pali; più di 27mila membri. Ma come è cominciato tutto?
Qui di seguito un breve resoconto degli eventi che hanno portato alla consacrazione al lavoro missionario dell’Italia.
La chiamata di Lorenzo Snow
Il 12 febbraio 1849 Lorenzo Snow venne chiamato e messo a parte come Apostolo nel Consiglio dei Dodici.
Alcuni mesi dopo, durante la conferenza di ottobre dello stesso anno, ricevette la chiamata di andare a predicare il Vangelo in Italia insieme ad anziano Joseph Toronto, di origini italiane.
Il 19 ottobre i due missionari lasciarono Salt Lake City per imbarcarsi alla volta del “Bel Paese”.
Il lungo viaggio attraverso l’Inghilterra e la Francia
Il 19 aprile 1850, dopo svariati mesi di viaggio, anziano Snow e anziano Toronto sbarcarono a Liverpool, dove incontrarono diversi altri membri della Chiesa.
Lì visitarono i numerosi rami d’Inghilterra e crearono una fitta rete di contatti, che gli permise di ricevere cospicue donazioni per sovvenzionare l’opera di restaurazione del Vangelo in Italia.
È durante questo soggiorno che anziano Snow conobbe l’anziano Stenhouse, il quale lo accompagnò in Italia dando un notevole contributo all’avanzamento dell’opera missionaria sia qui che in Svizzera.
Il 15 giugno 1850 Lorenzo Snow, Joseph Toronto e anziano Stenhouse si imbarcarono per la Francia. Dopo essere passati per Parigi, Marsiglia e Lione arrivarono a Nizza, primo vero contatto con la missione (a quel tempo Nizza era ancora territorio italiano).
Qui si resero subito conto dell’animo prettamente cattolico del popolo italiano, con cui avrebbero dovuto avere a che fare durante la predicazione.
Il 25 giugno 1850 i tre arrivarono a Genova e subito si resero conto delle difficili condizioni in cui versava il paese. Allo stesso tempo furono riempiti d’amore e sollecitudine per le anime verso le quali sentivano avere una responsabilità.
“Chiedo al mio Padre celeste di guardare questo popolo con occhio misericordioso. O Signore, che esso possa diventare oggetto della Tua compassione, affinché non perisca totalmente.
Perdona i loro peccati e aiutami a farmi conoscere affinché essi possano conoscere Te che Tu mi hai mandato per stabilire il Tuo regno”.
La valle dei Valdesi
I tre missionari si fermarono a Genova per poco tempo. Il 16 luglio lasciarono la città per recarsi nelle “valli protestanti del Piemonte”.
Nel cercare la guida divina in merito al luogo che più sarebbe stato propizio per dare inizio alla restaurazione del vangelo in Italia, anziano Snow ebbe una chiara impressione riguardo alla comunità dei Valdesi.
Ne aveva sentito parlare a Liverpool, e l’incredibile somiglianza nella storia di persecuzione tra “Valdesi” e “Mormoni” lo spinse a pensare che quello sarebbe stato un ambiente favorevole da cui cominciare.
In una delle numerose lettere anziano Snow descrisse quanto accaduto con queste parole:
“Poco dopo, mentre contemplavo la condizione dell’Italia, con profonda sollecitudine di conoscere la volontà dello Spirito in merito a dove avrei dovuto iniziare il mio lavoro, trovai che tutto era buio […].
Nessuna apertura sembrava esserci in alcuna delle città d’Italia, ma la storia dei valdesi attrasse la mia attenzione.
Lungo secoli di oscurità e di crudeltà sono rimasti immobili, quasi come gli scogli battuti dalle onde nel mare in tempesta. […] Essi apparvero alla mia mente come una rosa nel deserto o come l’arcobaleno tra le nuvole.
Durante le feroci persecuzioni alle quali sono stati soggetti il loro territorio è grandemente diminuito. Ma un periodo di profonda calma alla fine arrivò e mentre la tempesta della rivoluzione spazzava l’Europa loro hanno ricevuto molti privilegi dal governo Sardo.
Quindi, la via venne aperta solo poco tempo prima che stabilissimo questa missione, e nessun’altra parte d’Italia è governata da leggi così favorevoli.
Quando pensai a questo argomento un fascio di luce sembrò aprirsi nella mia mente e mi preoccupai di procurarmi qualche informazione su questo popolo.
Il bibliotecario a cui mi rivolsi mi informò che aveva un’opera che rispondeva alla mia descrizione, ma che era stata appena presa.
Aveva appena finito di parlare quando entrò una signora con il libro. ‘Oh – disse – questa è una circostanza veramente rimarchevole.
Questo signore ha appena chiesto quel libro’. Fui presto convinto che questo popolo fosse degno di ricevere la prima proclamazione del Vangelo in Italia”
I tre si insediarono presto a Torre Pellice. Tuttavia, anche qui dovettero affrontare non pochi ostacoli e difficoltà, che nel tempo si rivelarono essere necessari per creare un clima favorevole.
Dopo una breve ripresa anziano Toronto partì per la Sicilia, lasciando ad anziano Snow e anziano Stenhouse il compito di familiarizzare con i valdesi a dare avvio all’opera missionaria.
Tra gli avvenimenti miracolosi che spianarono la strada alla predicazione del Vangelo presso la comunità dei Valdesi si annovera sicuramente la guarigione del piccolo Joseph Guy, figlio minore della famiglia presso cui alloggiava anziano Snow.
Il piccolo era gravemente ammalato e in procinto di morire. Anziano Snow avvertì subito che un tale evento poteva costituire una trappola dell’avversario.
Se il bimbo fosse davvero venuto a mancare, la famiglia avrebbe potuto interpretare l’accaduto come un segno della maledizione divina per avere ospitato i due “mormoni”.
Dopo un’unzione con l’olio consacrato e le ferventi preghiere di anziano Snow e il suo collega, il piccolo Joseph si rimise completamente.
La dedicazione su Torre Pellice
Il momento era propizio. I cuori erano finalmente pronti all’ascolto. I due missionari erano riusciti a guadagnarsi la fiducia del Valdesi, cosa che gli permise di partecipare alle loro riunioni e condividere di tanto in tanto le dottrine del Vangelo Restaurato.
L’anziano Snow fece arrivare da Londra un altro missionario, l’anziano Jabez Woodard, che li raggiunse il 18 settembre 1850.
L’indomani, il 19 settembre, esattamente undici mesi dopo la loro partenza da Salt Lake City, decisero di iniziare la predicazione pubblica e organizzare ufficialmente la Chiesa in Italia. Scalarono il Monte Castelluzzo, vicino alla Torre e, arrivati in cima, cantarono alcuni inni.
Dopodiché Lorenzo Snow offrì la preghiera dedicatoria. Eccone alcuni estratti:
“Noi, i Tuoi servitori, Padre Santo, veniamo dinanzi a Te su queste montagne e Ti chiediamo di accordarci un’attenzione speciale e di considerare le nostre suppliche come un amico riceve le richieste di un altro amico.
Perdona i nostri peccati e le nostre trasgressioni che essi siano dimenticati. Considera, o Signore, i nostri numerosi sacrifici, avendo noi lasciato le nostre spose, i nostri figli e il nostro paese per obbedire alla Tua voce e portare la salvezza a questo popolo.
Noi Ti siamo riconoscenti di averci preservati dalla distruzione, dalle raffiche glaciali dell’inverno, per il potere dello Spirito Santo, fino a queste valli del Piemonte. Ci hai mostrato qui, una parte del casato d’Israele che avevi nascosto.
Nel Tuo nome, noi innalziamo in questo giorno, alla vista di questo popolo e di questa nazione, lo stendardo del Profeta e del Patriarca, Joseph e Hyrum Smith martiri: lo stendardo della pienezza del Vangelo, lo stendardo del Tuo regno stabilito, una volta ancora, tra gli uomini.
O Signore, Iddio dei nostri padri, proteggi questa bandiera. Che il Tuo aiuto onnipotente ci permetta di mantenerla visibile per le nazioni che giacciono nelle tenebre.
Ch’essa sventoli trionfalmente, a partire da oggi, fino al giorno in cui tutta l’Israele abbia sentito e ricevuto la pienezza del Vangelo e sia stata liberata dalla cattività.
Che le loro catene si spezzino e che le scaglie delle tenebre cadano dai loro occhi. Che a partire da questo giorno una voce si propaghi tra gli abitanti di queste montagne e di queste valli, e di là su tutta la superficie di questo paese.
Possa essa andare avanti ed essere per i Tuoi eletti come la voce del Signore, perché lo Spirito Santo possa discendere su di loro, portando loro la conoscenza attraverso sogni e visioni riguardanti l’ora della loro redenzione. […]
Non permettere che siamo vinti dai nostri nemici nel compimento delle cose per le quali Tu ci hai mandati.
Che dei messaggeri celesti siano preparati e inviati per aiutarci nelle nostre debolezze, a vegliare su quest’opera e condurci a un risultato glorioso.
RicordaTi delle nostre famiglie: proteggi le nostre vite e il nostro cuore da ogni male, affinché una volta terminate le nostre missioni, possiamo tornare sani e salvi nel seno delle nostre famiglie.
Benedici l’anziano Toronto in Sicilia, e dagli l’influenza e potere per portare la casa di suo padre e la sua gente alla salvezza. […] Che le lodi, l’onore e la gloria siano al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo in sempiterno. Amen.”
Così organizzarono la Chiesa in Italia, con Lorenzo Snow quale presidente e l’anziano Stenhouse come segretario.
Poi cantarono l’inno “Gloria a chi vide Dio Padre”, a seguito del quale gli anziani Stenhouse, Woodard e Snow pregarono l’uno dopo l’altro. Dopo aver cantato un altro inno di Sion, l’anziano Snow profetizzò:
“La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ora organizzata, crescerà, moltiplicherà e continuerà la sua esistenza in Italia fino al giorno in cui la porzione del casato d’Israele che dimora in questi paesi abbia udito e ricevuto la pienezza del Vangelo”.
Come membro di seconda generazione, e avendo servito alcuni anni fa nella missione di Milano, ho vissuto e vivo ogni giorni in prima persona l’adempiersi di questa profezia.
Tuttavia, prima di poter fiorire appieno, la chiesa in Italia dovette affrontare ancora una forte opposizione.
La maggior parte di coloro che si erano convertiti al Vangelo durante la missione di Lorenzo Snow, caddero in apostasia o emigrarono nella valle del lago salato per rispondere al richiamo del profeta Brigham Young.
Bicentenario della Restaurazione del Vangelo, Lorenzo Snow e gli esordi della Chiesa in Italia
Per oltre un secolo l’Italia rimase nell’oscurità.
Durante la seconda guerra mondiale, e nel periodo immediatamente successivo, le poche comunità di membri erano costituite perlopiù da componenti dell’esercito americano di servizio presso le basi militari (in particolar modo Vicenza, Pordenone e Napoli), e le comunità di immigrati italiani presenti in Germania e Svizzera.
A questi, i missionari assegnati al canton Ticino in grado di parlare Italiano, avevano cominciato a predicare il Vangelo.
Nel febbraio del 1965 il presidente della missione Svizzera, M. Russon, sciolse il distretto missionario del Ticino per dare vita alla zona Italiana composta da tre distretti, rispettivamente: Vicenza, Milano e Torino. I 23 missionari vennero trasferiti in furgoncino e smistati in alcune città del settentrione.
Fu però solo nel 1966 che il presidente Ezra Taft Benson dedicò ufficialmente, stavolta per l’ultima volta, il territorio italiano alla predicazione del Vangelo.
Il Vangelo Restaurato, così come la chiesa, non fu mai più tolto da questa terra, e ancora oggi continua a benedire le vite di tutti i membri in Italia.
Nel giugno 2010, come a conclusione di un cerchio familiare cominciato centosessanta anni prima, James Toronto, ultimo presidente della missione italiana di Catania, ha ufficialmente istituito il palo di Palermo, portando a compimento le benedizioni invocate su anziano Joseph Toronto di “portare la casa di suo padre e la sua gente alla salvezza”.
Bicentenario della Restaurazione del Vangelo, Lorenzo Snow e gli esordi della Chiesa in Italia è stato scritto da Ginevra Palumbo.
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