Il primo palo di Roma è stato ufficialmente istituito il 25 maggio 2005. Come capita spesso nella vita dei Santi degli Ultimi Giorni e nel modo in cui opera il Padre celeste, la fede e gli eventi che portarono alla sua formazione ebbero inizio molto tempo prima.
Un “Nuovo Renascimento”: ciò che portò alla visione per il primo palo di Roma
Bisogna fare un salto temporale all’indietro di più di 20 anni.
Quando agli inizi del 1983 Craig A. Cardon arrivò a Roma in qualità di nuovo presidente di missione (carica che avrebbe tenuto fino al suo compimento nel 1986), aveva una visione per la missione Italiana di Roma, che si tradusse nel motto “Nuovo Rinascimento”.
Il suo intento era quello di risvegliare la fede dei Santi ancora una volta e lasciare la missione tre anni più tardi più forte e florida di come l’aveva trovata.
Con il passare dei mesi, quello che era un semplice motto si trasformò nella visione per un nuovo progetto: la creazione di un Palo Roma-Napoli, il primo palo in assoluto all’interno della missione, entro la fine del 1986.
Come abbiamo visto, la visione dell’allora Presidente Cardon si concretizzò soltanto 19 anni più tardi, ma l’ispirazione divina che egli ricevette e tutti i sacrifici compiuti contribuirono a rafforzare la fede dei Santi dei distretti di Roma e Napoli e a prepararli a ricevere e mantenere la benedizione di un palo a Roma quando sarebbe arrivato il momento giusto.
Appena 5 anni dopo dalla creazione del primo palo, il 15 settembre 2013, fu istituito un secondo palo di Roma, dando vita ai pali di Roma Est e Roma Ovest.
Anziano Cardon ha voluto ripercorrere il viale dei suoi ricordi e riportare a galla le esperienze vissute in quei tre anni attraverso degli stralci del suo diario dell’epoca e delle lettere che inviava periodicamente alla famiglia, affinché la fede, la visione e i miracoli non fossero dimenticati.
Ha composto un documento pdf di circa 30 pagine che potete leggere e che è possibile scaricare alla fine dell’articolo sia in Inglese che in Italiano.
Nel documento Anziano Cardon racconta di come gli sia venuta l’idea della costituzione del nuovo palo e della messa a punto di un programma per poterlo realizzare.
Parla delle lunghe riunioni con i membri e con i dirigenti. Delle conversazioni con le autorità di aria e generali. Del sostegno e delle proposte rifiutate. Degli spostamenti dei confini e della creazione di nuove unità.
Delle difficoltà affrontate per l’acquisto o l’affitto di locali più confacenti. Dell’opposizione dell’avversario nel fomentare antiche dispute tra i membri e dell’umiltà con cui molte di queste furono appianate.
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Ed infine della tanto attesa e ponderata richiesta ufficiale di creazione del palo alla prima presidenza.
Qui di seguito vi lasciamo alcuni degli estratti più significativi.
Cit pag 7: “A mano a mano che il Signore continuava a toccare il cuore delle singole persone con questo genere di prospettiva, i desideri individuali cominciarono a lasciare il posto ai desideri del Signore e i dirigenti locali della Chiesa crebbero nella loro capacità di amarsi e sostenersi a vicenda.”
Cit pag 11: “Ho presentato molto bene i fatti, spiegando il motivo per cui questo era un fardello troppo grande da richiedere ai membri, ma quando sono arrivato al punto in cui dovevo fare la richiesta specifica dell’eccezione, non sono proprio riuscito a farla.
Le parole non arrivavano.
Ho deciso che la causa doveva essere il modo in cui avevo presentato i fatti, così ho ricominciato. Arrivato allo stesso punto, non riuscivo a proseguire.
[Poi, una] terza lettera, e una terza incapacità di fare concretamente la richiesta dell’eccezione. A questo punto, ho messo via le lettere e ho cominciato a chiedere al Signore che cosa stesse cercando di trasmettermi.
Mentre ci riflettevo, la mia mente e il mio cuore hanno cominciato a riempirsi di visioni e di gioia riguardo a come i santi avrebbero potuto e dovuto compiere questo sacrificio e di come il Signore ci avrebbe benedetto se l’avessero fatto.
Compiere questo sacrificio materiale avrebbe portato grandi benedizioni spirituali.”
Cit pag 20: “Nel descrivere questo scambio decisivo con l’anziano Haight, il presidente di missione riportò quanto segue nel proprio diario personale:
Poi mi ha detto che, parlando con i membri, avrei potuto e dovuto citarlo nel dire che è giunto il momento di fissare le mete necessarie e di prepararsi per un palo a Roma-Napoli.
La sua affermazione e il suo invito a citarlo sono stati ancora una volta una risposta diretta al mio desiderio espresso in preghiera al Signore di avere i mezzi per far avanzare le cose.
Lui ha detto che era il momento di tuffarsi e bagnarsi completamente, non solo di bagnare un dito nell’acqua fredda. Ha proseguito spiegando che è questo il modo in cui i dirigenti locali crescono, anche se fanno fatica.
Ha osservato che, come Chiesa, stiamo imparando a gestire pali più piccoli.”
Cit pag 21: “Oggi non siamo pronti per il palo. C’è solo un modo, e un modo soltanto, in cui possiamo essere pronti per la fine dell’anno, ed è tramite una grande fede e la benedizione del Signore mentre diamo assolutamente tutto ciò che possiamo …
Faremo tutto il possibile per renderlo realtà.”
La prima richiesta formale di creare un palo a Roma, in Italia, fu preparata dalla Missione
italiana di Roma e presentata alla Prima Presidenza de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli
Ultimi Giorni con una lettera di accompagnamento datata 20 febbraio 1986. La missione ricevette la notizia che la richiesta era stata respinta il 27 marzo 1986.
Nonostante questo, ogni singolo sforzo, ogni singolo sacrificio e ogni singola preghiera ne erano valsa la pena.
Questa storia racconta di un’uomo con una visione e la fede necessaria a mettere in moto un ingranaggio che avrebbe impiegato quasi 20 anni per portare a compimento un miracolo da lungo tempo atteso.
Buona lettura!
Bravaaaaa Ginevra!!!!!