Portare persone a Cristo. Rachel andò dritta in cappella e quasi saltò sul podio. Accostandosi al microfono disse: “Ho la notizia più bella del mondo! Ho appena ricevuto la chiamata per la missione del Michigan, a Detroit”.
Alzò entrambe le braccia in segno di vittoria “e sono così ECCITATA. Avevo ricevuto l’opportunità di portare persone a Cristo.
Non vedo l’ora di servire le persone del Michigan e di testimoniare di Gesù Cristo. So di essere stata chiamata la per una ragione, so che il Signore mi ama e non vedo l’ora di dire a tutti quanto Egli ami anche loro.”
Con un pugno all’aria lasciò il podio e torno al suo posto a sedere. Viviamo in un rione piuttosto riservato, eppure sono sicura di aver sentito alcuni “Alleluia” mentre scendeva dal pulpito.
Nonostante il suo entusiasmo, Rachel più tardi mi disse che molte persone le avevano espresso compassione riguardo alla sua chiamata: “Detroit? Davvero? mi spiace così tanto”.
Un’altra amica mi disse di essere stata emozionata nell’aprire la sua chiamata per la missione in Sud Dakota, ma che le prese in giro dai compagni di classe nei dormitori della BYU (università di Brigham Young) la avevano lasciata in lacrime alla fine della serata.
Mi ricordò un caro missionario la cui fidanzata disse: “non avrei mai potuto sposare qualcuno che ha servito nella missione del Sud Dakota”.
Stava scherzando ma le parole continuavano a bruciare. Posso dire una cosa?
Due dei migliori giovani uomini che io conosca stanno al momento servendo in Sud Dakota; uno dei ragazzi più intelligenti che io conosca, con le migliori abilità linguistiche innate è appena stato chiamato a servire nello stato di Washington, in lingua inglese.
Ed una delle mie giovani donne preferite ha servito nella prigione dello stato dello Utah (lei si che ha storie da raccontare!).
In qualche modo la comunità mormone (Santi degli Ultimi Giorni) pensa che alcune missioni siano più prestigiose di altre; che i ragazzi che vengono chiamati in missioni straniere o almeno in lingua straniera siano più intelligenti o più giusti.
La verità: il Signore ha bisogno di missionari eccezionali ovunque. Ha bisogno di loro a Detroit e in Oregon e in Sud Dakota; ha bisogno di loro in Russia, in Madagascar e in Italia.
E siamo onesti, il Signore ha bisogno di spargere anche i suoi missionari meno preparati in giro per il mondo. Non può ammassarli tutti nello stesso posto.
In qualità di membri, dobbiamo supportare i nostri missionari ovunque vengano chiamati. Dobbiamo esprimere entusiasmo per il servizio, non in base alla sua locazione.
Portare persone a Cristo
È semplice capire perché i missionari nativi siano necessari quando guardiamo al di fuori degli Stati Uniti. Mio figlio che è andato in Russia ed Italia ha detto che ogni futuro missionario sognava di andare in America.
Nonostante ciò molti, più della metà, venivano chiamati a servire nel loro proprio paese per fortificare le loro congregazioni, preparare a dirigere ed insegnare a quei missionari americani l’accento giusto e portare persone a Cristo.
Quando uno dei nostri amici ricevette una chiamata per Pocatello, Idaho, mio figlio, un missionario ritornato, disse: Quanto è fortunato! Lui sì che insegnerà davvero alle persone! E verrà nutrito a dismisura! I missionari possono a mala pena ordinare un panino da Subway senza che qualcuno paghi loro il pasto”.
Un altro amico ci disse di aver passato quattro mesi ad insegnare in Pocatello in attesa del suo visto per il Brasile.
Disse che quelli furono i mesi migliori della sua missione. Non doveva ricercare le parole, gli veniva facile relazionarsi alle persone e sentiva di insegnare in modo molto più efficiente.
“Mi sentivo come una celebrità quando servivo a Pocatello. Tutti mi salutavano, sorridevano e dicevano ai loro figli di guardarmi e prendermi come modello.”
Ci sono svariati vantaggi nel servire nel proprio paese: la vostra mamma può spedirvi pacchi e lettere quasi in qualsiasi momento. quando mio figlio serviva in Italia ci veniva richiesto di non spedire affatto dei pacchi; solo i missionari italiani ricevevano regali di Natale e compleanno.
Se la vostra famiglia vive nello stesso paese della missione potete ricevere non solo pacchi alle festività, ma prodotti da forno, lenti a contatto e le vostre calze preferite.
Potete scrivere a casa il lunedì e ricevere una lettera di risposta il mercoledì. Se siete in un paese differente, bé, potete scrivere una mail il lunedì e leggere la risposta la settimana seguente e se c’è qualche tipo di fraintendimento richiederà tre settimane per essere risolto.
Scusate, mi sto facendo un po’ trasportare dal parlare dei vantaggi del servire in un’area locale; non voglio denigrare le altre missioni.
Di fatto penso che dovremmo anche toglierci l’abitudine di dire che i missionari entro i confini europei non avranno alcun battesimo. E che i ragazzi chiamati nei paesi del terzo mondo torneranno a casa con qualche parassita.
Ogni missionario necessita il nostro supporto ed incoraggiamento.
Probabilmente avrete visto la vostra quota di video di chiamate missionarie: il futuro missionario inizia a leggere, c’è silenzio nella stanza, e quando annuncia dove sta per andare, di qualunque posto si tratti, tutti esplodono in urla ed applausi.
Prendiamo quel sentimento ed estendiamolo ad ogni missionario; ogni chiamata. Ovunque siano chiamati a servire, noi facciamo il tifo per loro. Che loro possono portare persone a Cristo ovunque essi siano.
Che tipo di risposta avete ricevuto alla vostra chiamata, o a quella dei vostri figli?
Come possiamo mostrare amore ai missionari?
Come possiamo rimediare alla falsa idea che missioni straniere, o in lingua straniera, siano migliori?
Commenti