“Avvolte nel mistero” o per rispetto alla loro sacralità, le cerimonie dei templi Mormoni sono spesso soggetto di curiosità, derisione o entrambe.
Pochi sono però consci delle similarità nel simbolismo tra queste cerimonie ed i riti simbolici di altre antiche fedi. Tracciare queste connessioni può essere illuminante e rafforzare la propria fede.
Dalle Porte Sante Cattoliche al Misticismo Merkavah Ebraico, si possono trovare riti religiosi ricchi di simbolismo e pieni di paralleli con il simbolismo presente nelle cerimonie dei templi Mormoni.
Porte Sante Cattoliche
Era nel 1300 D.C. quando Papa Bonifacio VIII dichiarò il primo Anno Santo. Migliaia di pellegrini viaggiarono a Roma per la santificazione ed il perdono universale dopo aver sofferto grandemente a causa di guerre ed epidemie.
Più o meno a partire dal 1470 la Chiesa Cattolica ha regolarmente celebrato “Anni Santi” o “Anni del Giubileo” (diversi da quelli Ebraici) ogni venticinque anni circa.
In origine, gli anni del Giubileo comportavano un pellegrinaggio a Roma, dove la “Porta Santa”, solitamente cementata, viene aperta per permettere a chi è degno di passarvi attraverso.
Comunque, nel 2015 Papa Francesco ha richiesto che ogni diocesi nel mondo designasse una Porta Santa, in modo che i Cattolici non dovessero fare il pellegrinaggio fino a Roma. Di conseguenza quaranta Porte Sante sono state aperte ai fedeli Cattolici.
Questa apertura di Porte Sante in giro per il mondo dovrebbe durare per tutto lo “Straordinario Giubileo della Misericordia”, un periodo di preghiera iniziato con la Festa dell’Immacolata Concezione (8 dicembre) 2015, che durerà fino alla Festa del Cristo Re (20 novembre) 2016. Questa è la prima volta che le Porte Sante sono state aperte al di fuori di Roma.
Simbolismo della Porta Santa
Tra un Giubileo e l’altro le Porte Sante vengono sigillate con mattoni e malta, viene interrata una scatola con dentro ricordi dell’anno in cui essa è stata sigillata.
Molti di questi sono medaglie associate con la leadership papale. Quando gli anni del Giubileo arrivano, il cemento ed i mattoni vengono separati e smontati, un processo associato con lo sforzo che compiamo per meritarci la presenza di Dio.
Cristo è stato descritto come La Porta per la salvezza. Passare attraverso la Porta Santa simbolizza il passare alla presenza di Dio. Quando un pellegrino passa attraverso una Porta Santa, egli ottiene “l’indulgenza plenaria”, che è la remissione della punizione temporale per i suoi peccati.
“Con grande coraggio, una persona decide liberamente di attraversare la soglia lasciando dietro di sé il regno di questo mondo per cominciare una nuova vita nel regno di Dio.”
I sedici pannelli della Porta Santa mostrano la storia da Adamo ed Eva fino alla resurrezione di Gesù Cristo e le Sue apparizioni post-mortali.
“Nel complesso, queste scene ci ricordano della nostra chiamata come pellegrini destinati ad addentrarci nei misteri della salvezza e passare dal peccato alla grazia, dalla separazione all’unione con Dio, dalla morte alla vita eterna”
Quando Papa Francesco ha aperto la Porta Santa a Roma, all’inizio di questo speciale Giubileo, ha detto “Passare attraverso la Porta Santa significa riscoprire l’infinita misericordia del Padre che dà il benvenuto a tutti e va incontro personalmente ad ognuno di noi.”
Passare attraverso la Porta Santa
Il pellegrino penitente deve soddisfare certe condizioni per essere degno di passare attraverso una Porta Santa. Lui o lei deve riconciliarsi con Dio, prendere la santa comunione (sacramento) e rigettare ogni legame con il peccato.
Il perdono per i peccati può avvenire prima di passare attraverso la porta.
Il Padre Santo (Papa) tradizionalmente colpiva la porta tre volte con un martello d’argento.
“Durante la vigilia di Natale del 1999, San Giovanni Paolo II bussò tre volte sulla porta mentre pregava < Oh Dio, dai alla tua Chiesa la grazia di vivere questo momento propizio con gioia, quando tu hai deciso di aprire questa porta ai tuoi fedeli, che possano entrarvi ed elevare le loro preghiere a te; e che, dopo aver chiesto perdono, indulgenza e remissione totale dei peccati, camminino con decisione nella vita in accordo al Vangelo di tuo Figlio.”
Questo passaggio attraverso la Porta Santa può essere paragonata allo spostarsi dalla sala dell’investitura alla sala celeste all’interno del tempio Mormone.
Porte Reali nell’Ortodossia Orientale
Si possono trovare similitudini anche tra parti delle cerimonie dei templi Mormoni e le Porte Reali delle Chiese Ortodosse Orientali.
Nelle Chiese Ortodosse Orientali il santuario è separato dalle navate da una parete ornata di legno. Questa parete rappresenta il velo nel tempio a Gerusalemme che separavano il Santo dei Santi da aree meno sacre.
Normalmente, la parete contiene tre porte, di queste quella centrale è la più santa.
Tre porte potrebbero rappresentare le porte attraverso cui Gesù fece la Sua Entrata Trionfale a Gerusalemme. Esse rappresentano l’entrata nella Gerusalemme paradisiaca.
Le porte vengono aperte nei momenti più sacri dei riti ortodossi. Quando le porte sono aperte, stanno a significare la forte presenza di Dio tra i fedeli. Solo i membri più alti del clero possono davvero passare attraverso.
Dietro alle porte vi è un velo, che a volte è aperto e a volte resta chiuso. Durante la settimana dopo Pasqua, le porte e il velo sono sempre aperti.
Il Santo Sacerdozio di Melchisedec qualifica i membri Mormoni che vanno al tempio al di sopra anche dell’ordinazione a sommo sacerdote dell’Ortodossia Orientale.
Tutti coloro che si qualificano per entrare al tempio sono anche degni di entrare nei luoghi più sacri all’interno di tali templi.
Simbolismo nel Misticismo Ebraico
“Misticismo Merkavah” si riferisce al carro celeste (merkavah è la parola Ebrea per carro) descritto in Ezechiele, capitolo 1. Nel misticismo Ebraico, il carro rappresenta il trono di Dio.
I mistici Ebraici si sono concentrati nella comprendere la natura dei cieli con le sue divisioni e gerarchie.
Questo tipo di studio era riservato solo a credenti esperti di buon giudizio; gli altri venivano tenuti all’oscuro. Come Santi degli Ultimi Giorni anche noi crediamo nella divisione e gerarchia dei cieli e che diversi gradi di gloria richiedano diversi requisiti.
Il Presidente Brigham Young (1801-77), riguardo all’investitura, disse:
“Lasciate che vi dia una definizione concisa. La vostra investitura comprende il ricevere tutte quelle ordinanze nella casa del Signore necessarie per voi, dopo che avrete lasciato questa vita, che vi permetteranno di tornare alla presenza del Padre, passando gli angeli che stanno di guardia, in grado di dar loro le parole chiave, i segni e i simboli del santo Sacerdozio, e di ottenere la vostra eterna esaltazione nonostante la terra e l’inferno.”
Secondo lo studioso Gershom Scholem, i mistici Ebraici intorno al periodo del Secondo Tempio studiarono la possibilità di compiere un pellegrinaggio in paradiso.
Specialmente dopo che il tempio fu distrutto nel 70 D.C., accedere al “tempio” attraverso il misticismo era un rimpiazzo di quel luogo santo. C’era “la possibilità sia di fare un sublime viaggio verso Dio e di portare sulla terra potere divino…”
La letteratura che circonda il Misticismo Merkavah Ebraico parla anche di comprendere il perché e il come della creazione della terra, dell’utilizzo di nomi sacri per evocare e controllare gli angeli al fine di aumentare la comprensione spirituale. La visione del tempio nel sesto capitolo di Isaia è un’altra fonte di queste idee.
I saggi Ebrei mostravano riverenza specialmente per Elia, che fu portato in cielo su un carro di fuoco. Pensavano che egli fosse stato portato in cielo precedentemente e che fosse sopravvissuto alla visita. L’immagine del carro si relaziona anche ad Enoch, il quale ascese in cielo.
Nelle loro visioni, questi mistici entravano nelle dimore celesti e viaggiavano attraverso i sette stadi dell’ascensione mistica: i Sette Cieli e le sette sale del trono.
Tale viaggio è segnato da grande pericolo, e gli adepti devono non solo aver compiuto un’elaborata preparazione per purificarsi, ma devono anche conoscere le appropriate formule, segni e nomi angelici necessari per oltrepassare le fiere guardie angeliche, così come sapere come gestire le varie forze in atto dentro e fuori i palazzi.
Il misticismo Ebraico fa riferimento anche a “Metatron”, il servo glorificato di Dio, che mette in atto le parole di Dio. Egli è il cocchiere, è attraverso i Suoi santi nomi che l’entrata nel regno dei cieli è possibile.
Ciò che succede dentro ai templi dei Santi degli Ultimi Giorni non è segreto, ma sacro; tale complessità è troppo preziosa per parlarne a cuor leggero. La loro importanza induce riverenza al di sopra di ogni altra cosa.
Mentre questo rispetto induce alcuni ad immaginare riti religiosi sinistri, queste similarità mostrano che i nostri riti non sono così fuori dal mondo.
I Santi degli Ultimi Giorni che sono stati al tempio possono confermare: elementi di ognuno dei suddetti rituali ha degli echi nei riti Mormoni.
Questo articolo è stato scritto originalmente da Gale, pubblicato su lds.net e poi tradotto da Andrea Sorgiacomo
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