Nel rileggere il libro del 2014 di fratello Pinegar, un altro lavoro meravigliosamente scritto della sua lunga lista di opere pubblicate, intitolato “The temple -Gaining Knowledge and Power in the House of the Lord” (Il Tempio: ottenere sapere e potere nella Casa del Signore), otteniamo un’analisi dettagliata di come il Signore usa simboli, ripetizioni, e tutti i nostri sensi per insegnarci come Cristo è al centro di tutto ciò che sperimentiamo e che impariamo riguardo al tempio.

La Casa del Signore

Se nutritevi abbondantemente, anziché semplicemente leggere, questo ricco banchetto di conoscenza che fratello Pinegar condivide con noi, saremo più in grado di apprezzare e riconoscere alcuni punti molto sottili che ci aiuteranno ad apprezzare ogni visita al tempio.

Tramite lo studio, la preghiera, e il prestare attenzione durante le nostre visite, possiamo ricevere conoscenze e rivelazioni personali da noi stessi; non solo come utenti, ma come co-eredi con Cristo, di tutto ciò che il Padre nei Cieli ha per noi.

La sua notevole visione nella connessione tra l’Espiazione e le ordinanze del tempio e di come tutto è incentrato sul Salvatore Gesù Cristo, è stata ottenuta tramite anni di esperienza e studio, insieme alla sua partecipazione in tutti gli aspetti del tempio: come utente, come lavorante, e come servizio quale presidente del Tempio di Manti, Utah.

Egli condivide con noi una profonda convinzione del processo di apprendimento, e della scoperta del simbolismo situati nei rituali e nelle ordinanze tramite le quali, sebbene ripetitive, possiamo tutti quanti ottenere le benedizioni derivanti dall’andare al tempio, sottolineando perciò la loro importanza.

Se continuiamo a sforzarci per imparare come usare tutti i nostri sensi durante ogni singola visita, noi impariamo linea su linea, precetto su precetto, e grazia su grazia.

Servire nella Casa del Signore

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Non andiamo solo per noi stessi, ma per effettuare il lavoro per procura che svolgiamo per gli altri, come atto di servizio; e per ogni atto di servizio che compiamo noi cresciamo, e ci sviluppiamo, grati, utilizzando i nostri “occhi, orecchie e cuori del tempio.” Osservando, ascoltando e sentendo, noi assorbiamo lentamente tutto ciò che il Signore vuole che apprendiamo, e che abbiamo bisogno di capire, per ritornare a vivere con Lui ancora una volta.

Questo libro non è un libro che da leggere da cima a fondo velocemente; no, non è quel tipo di libro. Questo libro richiede, ed ha bisogno di riflessioni e pensieri, dato che ogni capitolo va consumato come una ricca portata di un lungo banchetto.

E, mentre noi sviluppiamo una maggiore riconoscenza e un buon gusto per quei sapori sottili contenuti in ogni principio, in ogni frammento di dottrina che noi troviamo in ogni prelibatezza assaggiata, scopriamo che vogliamo sapere di più, tramite lo studio.

Un assaggio non basta. Ogni morso, o ogni sezione di capitolo, deve essere assaporata a fondo, deliberatamente, prima di essere in grado di digerire, e di assimilare del tutto il nutrimento che possiamo ottenere non solo leggendolo, ma anche usando questo libro come guida allo studio.

Non è solo un pasto, ma un tavolo di piatti ben carico di idee, citazioni, scritture e pensieri, ognuno dei quali è ricco di promesse e benedizioni che aspettano solo noi che ci abbuffiamo e ingozziamo, se solo iniziamo a mangiarne, tramite la lettura e lo studio, la meditazione e la preghiera, e frequentando il tempio spesso, mentre aspettiamo che i “misteri della Divinità” (il dessert) ci venga rivelato a suo tempo.

Sapere e Potere

Ci ho messo più tempo del previsto, per leggere tutto il libro di fratello Pinegar, ma ho ottenuto una maggiore comprensione e riconoscenza per le benedizioni ‘eterne ed infinite’ che possono essere nostre.

La mia testimonianza è cresciuta, con la conoscenza che non solo facciamo la scelta di essere degni di andare alla Casa del Signore, ma che scegliamo di essere così ogni singolo giorno, nel modo in cui viviamo.

Sono maggiormente convinto che noi siamo abbondantemente e riccamente benedetti se scegliamo di vivere ogni giorno accentando il dono dell’Espiazione, e mettendo in pratica ciò che impariamo frequentando il tempio spesso.

Per me è sempre stato importante, ma non come lo è stato rispetto a questi ultimi due anni, dopo aver provato la pace e la comprensione sentiti continuamente tra le mura della casa del Signore, nonostante il mio sforzarmi tra le mie difficoltà.

Mentre sedevo sul letto di mio padre, durante i suoi ultimi giorni di vita, e leggevo questo libro, che pensavo essere solo libro da rivedere e controllare, ho imparato ad apprezzare meglio la vita da lui condotta.

Sono stato benedetto dall’esempio da lui posto per me nel modo in cui lui viveva i principi insegnati tra le mura del tempio, silenziosamente ma pensosamente, con le sue azioni.

Ho visto tramite il suo esempio, mentre crescevo, i molti modi in cui egli applicava nella sua vita quotidiana le pratiche ed il potere trovato tramite il dono dell’investitura, e delle ordinanze e delle alleanze che ha fatto nel tempio. Le sue scelte e le sue azioni mostravano la sua forte fede nell’espiazione e in Cristo.

Coll’avvicinarsi del tempo in cui egli dovrà attraversare completamente il velo, egli parla frequentemente con gratitudine delle persone e delle cose più importanti della sua vita presente e futura: la famiglia, gli amici, il vangelo, l’effetto profondo causato dalla sua missione e dall’esempio di presidente Monson nella sua vita.

Papà parla degli aspetti eterni del tempio mentre ci ritorna ogni giorno e cammina tra le sue stanze, anche se solo nella sua mente vagabonda. Non solo mi ricorda, ma mi mostra per l’ultima volta durante la sua vita mortale, l’importanza di Cristo nel divino Piano di salvezza creato da Dio, mentre parla di ritornare a casa, riferendosi all’attraversare il velo, che egli è molto desideroso di attraversare.

Lo so, perché vedo il modo in cui sopporta pazientemente le afflizioni del suo corpo e della sua mente, senza perdere consapevolezza di chi è, di chi è stato, e di chi sceglie di essere nella sua vita, finché non se ne andrà. Questa tempestiva richiesta di rivedere il suo libro è stata per me una delle tenere misericordie del Signore, personalmente.

Le scritture e la frequenza al tempio

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La spiegazione di fratello Pinegar dei principi, e di come persino le scritture sono imbevute della stessa dottrina insegnata tra le mura del tempio, ci mostra ancora una volta come il tempio è una benedizione che ci viene data e che non dovremmo mai dare per scontato.

Egli ci mostra come il tempio, con tutte le sue ordinanze, è eternamente intrecciato con il dono dell’Espiazione del Signore, proprio come Cristo stesso qui in mortalità, quale Unigenito figliolo del Padre.

Tramite il frequentare il tempio e ciò che apprendiamo all’interno di esso, possiamo diventare più come Lui. Mostrando la nostra gratitudine in tutto ciò che facciamo, in ogni nostra scelta, in ogni promessa ed alleanza che facciamo, siamo sostenuti da e attraverso il potere del sacerdozio con il quale siamo stati investiti, per poter ritornare a vivere con Lui.

A prescindere dall’essere maschio o femmina, noi condividiamo equamente i poteri di suggellamento trovati nel tempio.

Questo libro è pieno di aiuti allo studio aggiuntivi, suggerimenti, riferimenti ad altre fonti pubblicate, citazioni delle autorità generali, come anche esempi e insegnamenti dalle Scritture quale ‘parola di Dio’, a cui tutti possiamo accedere e da cui tutti abbiamo la capacità di imparare.

Fratello Pinegar ha messo tutte queste cose in prospettiva per noi in una maniera unica, a differenza di altri grandi libri scritti riguardo al tempio.

Contiene molte idee profonde, che aiutano al lettore a fermarsi, per iniziare il processo di apprendimento che può essere trovato solo nel tempio. Nell’introduzione incoraggia il lettore a studiare, ponderare e pregare per comprendere i misteri di Dio insegnati nel tempio.

Egli spera che tutti quanti possiamo abbracciare i sentimenti e la conoscenza che possiamo trovare, tramite il frequentare il tempio, sperimentando e imparando a riconoscere la gloria e la presenza del Signore. Il suo libro segue il modello usato nel processo d’insegnamento del tempio, e cioè quello della ripetizione e dell’apprendere linea su linea, precetto su precetto.

Nel capitolo numero uno, egli ci insegna a capire ed apprezzare che ogni cosa simboleggia o ricorda Cristo, ed è incentrata sulla sua Espiazione infinita. Concentrandoci sul simbolismo noi impariamo che essi detengono le chiavi di questi ‘misteri del regno e della conoscenza di Dio’.

La discussione inizia e continua attraverso ogni capitolo concentrandosi sulle eterne verità riguardo al piano di felicità, imparando come l’Espiazione e l’investitura sono inseparabilmente connessi, e come diventiamo giustificati e santificati tramite lo Spirito Santo e il potere del Sacerdozio. Il tutto dentro la casa del Signore, il Tempio.

Esseri degni ad entrare nella Casa del Signore

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Per entrare nella Sua casa, dobbiamo essere degni. Per poter prendere e ricevere il Suo Spirito e la Sua gloria, dobbiamo prepararci, corpo, mente e cuore; ed è tramite il Suo dono della grazia, e tramite la nostra accettazione di esso (cioè se non neghiamo il Suo potere), che siamo rafforzati nella nostra anima, a fare buone opere nella Sua forza.

Tramite la fede, la preghiera, la diligenza, l’obbedienza, e il frequentare il tempio ci apriamo al ricevere le rivelazioni che vengono tramite il potere dello Spirito Santo. Dio comunica con noi tramite il simbolo delle parole, azioni, oggetti e gesti. Persino la miriade di nomi di Cristo rappresentano diversi aspetti della Sua missione.

Il servire nel tempio è il sacrificio del giorno d’oggi, come i sacrifici animali lo erano in tempi antichi. Gli altari sono stati costruiti sin dai tempi di Adamo, quando ha ‘invocato il nome del Signore’.

Quando noi invochiamo il nome del Signore, riconosciamo la Sua mano in tutte le cose, e rendiamo grazie, allora abbiamo le Sue promesse e benedizioni, che possiamo accedere tramite l’Espiazione del Salvatore, e tramite la partecipazione nelle sacre ordinanze trovate nel Tempio.

L’investitura è un dono di potere, dato liberamente al degno, ma che va accettato tramite alleanza, mediante l’amministrazione del sacerdozio maggiore o di Melchidesech; esso mostra virtù, rettitudine, purezza, potere e forza, e tramite le sue benedizioni siamo in grado di attirare su di noi i poteri del cielo, per benedire gli altri.

La grande preghiera intercessionale di Cristo, situata in Giovanni 17:1-23, ci aiuta a capire l’unità che dobbiamo sviluppare, e per la quale Cristo ha pregato in favore nostro. Dato che abbiamo la necessità di diventare ‘perfetti’ tramite Cristo, ed ottenere la vita eterna, iniziamo a capire l’importanza dei templi, ed il lavoro che facciamo in essi.

Effettuare le ordinanze di salvezza per i nostri fratelli morti, porta a compimento le parole del Signore, quando dice “Questa è la mia opera e la mia gloria: fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo” (Mosè 1:39)

Le famiglie eterne e i poteri di suggellamento amministrati dagli agenti del Signore, i quali detengono le giuste chiavi del Sacerdozio sulla terra, e il ‘raduno’ di questi ultimi giorni sono tutti parte del piano di Redenzione.

In questa ultima dispensazione, è nostro dovere fare il lavoro per procura per i nostri morti, che non possono farlo per loro stessi. In questo diventiamo collaboratori e coeredi con Cristo di tutto ciò che il Padre ha, perché Egli ha fatto ciò che noi non potevamo fare per noi stessi, tramite il Suo sacrificio per noi.

Il tempio è il metodo più preciso di insegnamento e apprendimento in questa vita. Adamo ed Eva erano i primi esempi. Tutte le dottrine di cui abbiamo bisogno sono insegnate nelle scritture, ed è nel tempio che le comprendiamo.

Se siamo disposti a ricevere, accettare e agire su queste cose che impariamo, ci viene concessa tramite la nostra obbedienza e dignità, la presenza e gloria di Dio, senza limiti. Tramite il frequentare il tempio, nonostante sia un sacrificio sconveniente da parte nostra andarci, noi otteniamo la Sua grazia, ci vestiamo di carità, prendiamo su di noi il Suo nome, ed entriamo nel Suo riposo.

Il tempio è l’unica via per ritornare a Dio, tramite Gesù Cristo.

Solo alcuni ‘bocconi’, e alcuni punti forti del libro di fratello Pinegar sono stati condivisi qui, ma se esso verrà letto e assaporato, studiato volontariamente è divorato’, il lettore se ne andrà da questo banchetto infinitamente ed eternamente ‘pieno’!