Il salvataggio di migliaia di rifugiati Mormoni nell’inverno del 1838-1839 è uno dei grandi atti di compassione che hanno avuto luogo in territorio americano.

Ed anche se avete già sentito prima questa piccola storia conosciuta nella Storia della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, è sicuramente una storia che dona ispirazione e che vorrete continuare a condividere.

I Rifugiati Mormone

Nell’inverno del 1838 il governatore Lilburn W. Boggs emanò un ordine di sterminio, obbligando migliaia di Mormoni a lasciare il Missouri l’8 marzo del 1939, per non venire uccisi. Ma dove se ne sono andati?

Con il loro amato profeta imprigionato nel carcere di Liberty insieme al resto della Prima Presidenza, e con la scadenza di Bogg che si avvicinava velocemente, più di 7 mila Santi degli Ultimi Giorni hanno arrancato per 320 km verso est, attraverso la neve ed il fango verso le rive del Mississipi con la speranza di attraversare le acque pericolose e ghiacciate verso L’Illinois.

La maggior parte di essi finirono nella piccola cittadina di Quincy, nell’Illinois. Con un rimarcabile atto di amore e di compassione, i cittadini di Quincy andarono in aiuto degli esuli sofferenti. Raccolsero delle donazioni per assistere i Santi senza casa.

I dirigenti locali hanno dedicato molto tempo per considerare come poter aiutare quelli che appartenevano alla setta mormone, e la difficoltà dei Santi degli Ultimi Giorni veniva spesso discussa sui giornali locali. Per esempio, il Quincy Whig il 2 Marzo del 1839 ha scritto:

“I Mormoni – Ci affrettiamo a portare all’attenzione di coloro che sono benevoli e caritatevoli, la condizione di bisogno di alcune di queste persone.  

Un vasto numero di famiglie si sono accampate sulla riva opposta del Mississippi, mentre aspettano di avere un’opportunità di attraversare, e capiamo che molti di loro sono senza molte delle comuni necessità di vita.  

Sono stati, in molti casi, derubati di tutto dagli oppressori senza pietà nel Missouri, si sono affrettati ad uscire dallo stato…

Dato che coloro che sono nel bisogno sono stati scacciati verso le nostre rive dagli oppressori del Missouri, l’umanità comune si deve sentire obbligata ad aiutarli ed a soccorrerli con tutto ciò che è in nostro potere”.

Nonostante la sua piccola popolazione di circa 1500 abitanti, Quincy accolse più di 5000 rifugiati Mormoni,  procurando il cibo di cui c’era disperatamente bisogno, alloggio, lavoro e cure mediche. In mezzo a questi rifugiati disperati c’era la moglie del Profeta Joseph, Emma Smith.

Con suo marito ancora in prigione e preoccupata dal rischio che il carro potesse cadere nel ghiaccio,  camminò attraverso il gelido Mississippi portando in braccio due bambini e con altri due bambini attaccati alla sua gonna.

Inoltre ella portò con sé i manoscritti della traduzione della Bibbia del Profeta, conservati con cura tra le pieghe del suo vestito.

In aggiunta, i genitori di Joseph Smith, Joseph Smith Sr. Lucy Mack Smith,  ed alcuni dei membri della loro famiglia,  erano tra coloro che trovarono rifugio in Quincy.

Ad un certo punto, i genitori di Joseph, sua sorella Lucy, ed il fratello Don Carlos con la sua famiglia, trovarono tutti alloggio nella stessa casa in affitto insieme ad altre quattro famiglie.  Lucy Mack scrisse nella sua storia:

“in pochi giorni Samuel si spostò in un’altra casa, e dopo di ciò noi fummo meno affollati.  Poco dopo che partí, Lucy [Smith] si ammalò pesantemente; e per diversi giorni si rifiutò di prendere qualsiasi tipo di nutrimento.

Ma presto ebbi il privilegio di prendermi cura di lei; essendo io stessa affetta da Colera…  mi fu dato tutto ciò che era stato considerato buono per questa malattia,  ma senza effetto… durante il mio periodo di malattia Samuel portò in braccio diverse volte Lucy giù dalle scale per far si che mi potesse vedere; dal momento che non si aspettavano di vedermi vivere ancora per molto tempo…

Mentre ero malata le donne di Quincy ci mandarono ogni prelibatezza che la città potesse permettersi: in effetti eravamo circondati dai migliori vicini che potessimo avere”.

Diario di Lucy Mack Smith

Scritto dal diario di Lucy Mack Smith. Immagine da jospehsmithpapers.org

Con una tale influenza sui rifugiati Mormoni,  le condizioni di vita di Quincy erano misere.  Ciò nonostante,  il servizio altruistico ed il sacrificio dei cittadini di Quincy diede ai Santi il tempo di guarire,  raggruppassi,  e comprare della terra nella cittadina di Commerce (poi rinominata come Nauvoo) giusto a 75 km a nord di Quincy.

Nell’aprile del 1839, Joseph Smith e suo fratello Hyrum,  insieme ad altri,  furono “autorizzati a scappare” dalla prigione di Liberty. Arrivarono a Quincy il 22 aprile per la gioia e sollievo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Durante una conferenza tenuta un paio di settimane dopo, il profeta consigliò i Santi di prepararsi a partire così da potersi stabilire in una loro propria città.

Ad ogni modo,  nel 1841,  Joseph Smith,  Hyrum Smith e Sidney Rigdon emanarono in proclama  che esprimeva l’apprezzamento dei Santi nei confronti dei cittadini di Quincy. Dichiarava:

“Sarebbe impossibile enumerare tutti coloro che in un momento di nostra grande difficoltà vennero nobilmente in nostro soccorso e come il buon samaritano,  hanno versato dell’olio sulle nostre ferite ed hanno liberamente contribuito a soddisfare le nostre necessità, così in massa i cittadini di Quincy ed in generale le persone dell’Illinois sembra che si siano eguagliati l’un l’altro nella manodopera dell’amore”.

Jamie Armstrong di ldsliving.com