I membri che hanno partecipato alla 185° conferenza generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono stati testimoni di un evento raro nella storia delle conferenze: voti di dissenso.
Nonostante sia poco chiaro se ci fosse un voto di dissenso a questa conferenza, o se sia stato semplicemente utilizzato lo stesso linguaggio utilizzato nella scorsa conferenza, vi comunichiamo quello che avete bisogno di sapere:
Nel caso in cui i dubbi dei membri vengano manifestati tramite un voto di dissenso, il “manuale della chiesa 2”, che si applica ad ogni incontro della Chiesa, spiega il protocollo da utilizzare nel caso si avesse a che fare con questo problema:
“Se un membro di buona reputazione esprime un voto di dissenso quando qualcuno viene presentato per il sostegno, il dirigente presidente o un altro dirigente del sacerdozio incaricato conferisce con lui in privato dopo la riunione.
Il dirigente stabilisce se il voto di dissenso sia basato sulla conoscenza che la persona presentata è colpevole di una condotta che la squalifica dal servire in quella posizione.” (19.3)
Durante la conferenza dell’aprile 2015 il Presidente Uchtdorf ha designato alcuni presidenti di palo locali quali membri del sacerdozio assegnati all’incarico di parlare con i membri dissidenti.
VOTI DI DISSENSO: PRECEDENZA STORICA NEL 1800
Nella lunga storia dei sostegni attuati alle conferenze generali non è la prima volta che si presenta un tale voto di dissenso.
Agli inizi della storia della Chiesa, Frederick G. Williams fu chiamato nella Prima Presidenza e fu sostenuto in modo non unanime presso la conferenza avvenuta nel settembre del 1837.
L’estate successiva, nel 1838, venne rilasciato dalla presidenza con una lettera che affermava il suo benestare nella Chiesa Mormone.
Circa sessant’anni dopo, nel 1898, si è verificato un sostegno contestato di dirigenti della Chiesa.
Quando il Presidente George Q. Cannon, primo consigliere della Prima Presidenza, ha richiesto un voto di sostegno per i membri del Quorum dei Dodici, una stima di cinquanta membri si oppose al sostegno. Il rapporto della conferenza di ottobre riporta così l’accaduto:
“Tutti i voti furono unanimi, e così fu annunciato, fino a che non è stato chiamato dagli Anziani un voto negativo sul sostegno del Quorum dei Dodici Apostoli. Due di queste persone di alzarono in piedi. Il Presidente Cannon gli chiese a chi si opponessero e per quale ragione.
Entrambi dissero di contestare John W. Taylor e che la ragione erano alcune affermazioni da lui fatte durante la conferenza il venerdì 7 ottobre.
È stato loro chiesto di andare verso il pulpito alla fine della sessione per vedere se Fratello Taylor potesse porre rimedio con loro in modo soddisfacente. Entrambi risposero di esserne disposti.
Il sostegno dei membri del Quorum dei Dodici Apostoli riprese ininterrotto e fu unanime fino a che venne richiesto il voto negativo all’intera congregazione. A questo punto si alzò in piedi un certo numero di membri del Coro del Tabernacolo, probabilmente venti o venticinque di entrambi i sessi.
Quando Presidente Cannon chiese loro l’oggetto e la ragione di ciò, risposero di contestare John W. Taylor a causa di alcuni commenti sprezzanti da lui fatti verso il coro durante la conferenza del venerdì 7 ottobre.
Venne loro chiesto se fossero disposti ad un incontro personalmente tra Fratello Taylor ed il coro in uno sforzo per sistemare le cose in modo a loro soddisfacente. Risposero che la cosa era per loro fattibile.”
Anziano Taylor (non il terzo Presidente della Chiesa) ha ritrattato le proprie osservazioni, ma in seguito diede le dimissioni dal Quorum dei Dodici per altre questioni.
VOTI DI DISSENSO: PRECEDENZE STORICHE NEGLI ANNI RECENTI
Alcuni membri possono ricordare alcuni casi di voto contrario in conferenze nella storia più recente della Chiesa. il primo voto di opposizione dell’era moderna si è verificato nel 1977.
Presidente N. Eldon Tanner, primo consigliere della Prima Presidenza, prese il voto di sostegno dei dirigenti generali della Chiesa. i documenti della Chiesa riportano ancora una volta l’accaduto:
“Presidente Tanner: Presidente Kimball, sembra che il voto a favore di queste autorità generali sia unanime e vorremmo chiedere a questi nuovi membri del Primo Quorum del Settanta di prendere il proprio posto con i fratelli.
Voce dalla galleria: Presidente Tanner? Presidente Tanner?
Presidente Tanner: Si?
Voce dalla galleria: Ha notato il mio voto negativo?
Presidente Tanner: No, me lo mostri.
Voce dalla galleria: qua sopra.
Presidente Tanner: Oh, la sopra. Mi spiace, non riuscivo a vedere lassù in quella galleria. Le chiederemo di incontrare Anziano Hinckley subito dopo questo incontro.”
La voce in galleria apparteneva a Byron Marchant e obiettava contro la posizione della Chiesa di quel tempo, di non sostenere al sacerdozio gli uomini di origine africana.
L’anno seguente il Presidente Tanner ha presentato il voto contrari prima di presentare i dirigenti della Chiesa da sostenere. Ha detto: “durante la scorsa settimana abbiamo avuto un voto contrario e ci son stati alcuni fraintendimenti a riguardo; qualcuno ha detto che ho trattato piuttosto male la persona che ha così votato, per questa ragione vorrei spiegare cosa succede quando una persona, o un gruppo di persone, mostrano un voto contrario: noi diamo loro l’opportunità di andare da una delle autorità generali a discutere del perché non ritengono che la persona indicata sia qualificata e se si scopre che non è effettivamente qualificata, allora noi prendiamo le dovute precauzioni”.
Pochi anni dopo nel 1980, il voto per sostenere le autorità generali della chiesa risultò ancora una volta non unanime: tre donne diedero il loro voto contrario.
Le donne protestavano contro la posizione della chiesa nei confronti di un progetto legislativo: l’Emendamento per l’Uguaglianza dei Diritti.
In un articolo riguardante la questione la chiesa ha spiegato che “la chiesa è fermamente impegnata nella parità dei diritti per le donne, ma che si oppone alla proposta dell’Emendamento per l’Uguaglianza dei Diritti a causa delle sue gravi implicazioni morali”.
SOSTENERE I PROFETI
Nonostante non abbiamo visto alcun voto contrario negli ultimi anni, durante la conferenza del 2014 Anziano Russell M. Nelson ha parlato (forse in modo profetico) dell’importanza che ha sostenere i profeti, infatti ci ha ricordato:
Quando sosteniamo i profeti e gli altri dirigenti, invochiamo la legge del consenso comune, poiché il Signore ha detto: “Non sarà accordato a nessuno di andare a predicare il mio Vangelo, o ad edificare la mia chiesa, a meno che sia stato ordinato da qualcuno che ha autorità, e che sia noto alla chiesa che egli ha autorità e sia stato regolarmente ordinato dai capi della chiesa”.
Questo dà a noi, membri della chiesa del Signore, la fiducia e la fede per sforzarci di osservare l’ingiunzione scritturale di prestare ascolto alla voce del Signore così come viene dalla voce dei Suoi servitori, i profeti.
Tutti i dirigenti nella chiesa del Signore sono chiamati tramite debita autorità. Nessun profeta o altro dirigente in questa Chiesa, in effetti, ha mai chiamato se stesso. Nessun profeta è mai stato eletto.
Il Signore è stato chiaro quando ha detto: “Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho ordinato”. Voi ed io non “votiamo” i dirigenti della Chiesa, a nessun livello. Abbiamo però il privilegio di sostenerli.
Kelsey Berteaux di ldsliving.com
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