Qualche settimane fa mi è successo qualcosa che mi ha fatto pensare alle parole: “farsi valere contro la pornografia”. Sapevo di aver già sentito queste parole in precedenza.. poi oggi mi è venuto in mente.
Queste parole erano un libro che avevo letto anni fa intitolato, “Farsi valere per qualcosa: Le 10 virtù trascurate che guariranno i nostri cuori e le nostre case”, scritto dal profeta della mia gioventù, Presidente Gordon B. Hinckley, ex Presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Era un uomo di Dio buono e saggio, che mi ha ispirato nel sempre onorare la virtù e nell’essere onesti e sinceri con la mia famiglia. Egli ha un posto speciale nel mio cuore. Ho stretto la sua mano una volta, durante il funerale di mio nonno ed era di fronte a me mentre cantava con la mia famiglia l’inno preferito da mio nonno “Su vette ardite mai forse andrò”.
Anni dopo, il Presidente Hinckley chiamò personalmente mia mamma al telefono. Lei era molto preoccupata per mia sorella, la quale stava servendo una missione per la chiesa, ad Aruba. Mia madre ha condiviso la sua esperienza e testimonianza personale nel suo blog.
Pensate che un profeta di Dio possa chiamare mia mamma tra milioni di persone esistenti al mondo, per poter parlare a sua figlia durante un periodo in cui aveva bisogno di conforto? Di certo il Signore parla tramite i Suoi profeti al giorno d’oggi. Egli conosceva le preoccupazioni di mia mamma ed ha risposto alle sue preghiere con una telefonata.
Egli avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. I suoi insegnamenti sono pertinenti e durevoli per me ed ho tratto forza da essi nella situazione da me vissuta che condividerò con voi in questo articolo.
Nell’epilogo del libro il Presidente Hinckley ha detto,
“Ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno al giorno d’oggi su tutti i fronti- nelle nostre case e comunità, nelle aule scolastiche e nelle sale riunioni, e sicuramente attraverso la società- sono i leaders, uomini e donne che sono disposte a farsi valere per qualcosa. Abbiamo bisogno di persone che sono oneste; che sono disposte a farsi valere per la decenza, verità, integrità, moralità, legge ed ordine; che risponde alla loro coscienza anche quando non è popolare farlo- o forse soprattutto perché non è popolare farlo.
“E’ importate che i dirigenti imparino a parlare in un modo che sia persuasivo senza essere pesanti o offensivi. Mi piace il racconto di Paolo su Agrippa e sulla sua esperienza sulla via di Damasco. Quando cadde per terra, il Signore lo istruì: ‘Ma alzati e sta’ in piedi perché per questo ti sono apparso: per farti ministro e testimone delle cose che hai viste… per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce”. (Atti 26:16, 18).
“Il problema con la maggior parte di noi è che abbiamo paura nel farci valere per qualcosa in cui crediamo, di essere testimoni per ciò che è vero e giusto. Vogliamo fare la cosa giusta, ma siamo invasi dalla paura. Così ci sediamo in disparte, ed il mondo ci gira attorno, e la società continua ad aumentare l’adozione di attitudini o di comportamenti standard che molti di noi non approviamo.” (pag. 167 & 168).
Dopo aver letto questo oggi, mi sono ricordata di un ritratto del Salvatore fatto con il punto croce che è appesto alla parete del mio soggiorno.
Accanto ad esso c’è la mia scrittura preferita…
“Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l’Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada” (Giosuè 1: 9)
Ora, non sono il tipo di persona che dice ciò che pensa. Infatti penso che sono una persona molto paurosa e timida quando si parla del condividere i miei pensieri e le mie opinioni sulle opinioni o sui fatti sociali importanti. Di solito ho molto da dire, ma non ho sempre il coraggio di dirlo, fino a quando la questione è passata da tempo. Bene, mi è successo qualcosa qualche settimana fa che ha cambiato le cose, ed ho deciso di fidarmi del Signore, di non avere paura, e di prendere coraggio e di farmi valere per qualcosa!
Tutti contro la pornografia
Il 2 luglio sono stata vittima di un incidente di indecenza nella mia biblioteca locale. Un uomo guardava della pornografia e nel mentre si comportava in modo inappropriato. C’erano tre dei miei figli che guardavano dei libri nella biblioteca in quel momento, e per fortuna non hanno visto niente, ma rimane il fatto che avrebbe potuto facilmente vedere.
Ho segnalato il fatto alla bibliotecaria e tutti ciò che ha potuto dire è stato: “non è illegale guardare della pornografica.” Ho risposto: “Lo so, ma i miei bambini sono qui.” Tutto ciò che fece fu di dare all’uomo un biglietto con scritto di essere più saggio ed ovviamente lui non gli diede retta.
Decisi di non restare in silenzio riguardo a questo avvenimento, così mi sono mossa ed ho riportato la mia storia ai notiziari per avvisare i genitori che la biblioteca non è un posto sicuro e per far sapere alla biblioteca che non avrei portato li i miei figli fino a che non avessero cambiato la loro politica sull’utilizzo di Internet.
La politica della biblioteca dichiara:
“Per i clienti dai 17 anni in poi, il Distretto provvederà un metodo per permettere al direttore della biblioteca di disattivare le misure di protezione tecnologiche, senza l’intervento dello staff, all’inizio di ogni sessione internet.
Per poter assicurare che i consumatori di ogni età siano in grado di accedere i siti internet che sono stati bloccati per errore, il Distretto fornirà un metodo tramite il quale questi siti possano essere sbloccati, e lo staff della biblioteca sbloccherà i siti in poco tempo.”
Non ho mai letto questa regola prima d’ora. Era ovvio per me che la biblioteca in cui avevo portato i miei figli per otto anni ormai, stava permettendo a chiunque di poter guardare siti pornografici, apertamente, liberamente visibile a coloro che passavano di li, inclusi i bambini. So che la bibliotecaria stava soltanto facendo il suo lavoro e so che deve essere un fatto difficile che affronta regolarmente.
Non sto attaccando lei, ma sto semplicemente cercando di condividere il mio punto di vista sulla questione e di far si che le persone siano a conoscenza che le biblioteche in tutta la nazione e forse anche nel mondo, stanno affrontando situazioni simili e che i bambini e ragazzini innocenti che frequentano questi posti sono coloro che ne soffrono di più.
Se non facciamo qualcosa a riguardo, il problema crescerà e prima o poi le biblioteche non saranno più posti adatti alle famiglie.
Leggendo vari articoli sul sito internet “Safe Library Project”, ci sono diverse biblioteche che stanno vivendo situazioni simili, ed alcuni ragazzi e bambini hanno avuto delle conseguenze dannose. Rimarrete shoccati all’idea di ciò che sta succedendo!
So che certi gruppi di interesse speciale sarebbero in disaccordo con quello che sto per dire, perché essi credono che hanno il diritto di poter guardare a qualsiasi cosa essi vogliano, in qualsiasi momento e luogo. Secondo il primo emendamento essi hanno questa libertà, ma io non credo che in una biblioteca, specialmente una che viene pagata con le nostre tasse, ed in posto che è così fortemente coinvolto con le attività di bambini e giovani dovrebbe permettere ai suoi ospiti di poter vedere della pornografia.
E’ una questione di decenza e di sicurezza pubblica. Ci sono alcune cose che semplicemente non dovrebbero essere permesse in luoghi pubblici, per esempio fumare non è permesso in molti luoghi pubblici, perché mina la salute. Allo stesso modo, la pornografia mina la nostra salute, proprio come il fumo, e con il passare del tempo è auto distruttiva.
Ad ogni modo, i gruppi di interesse speciale la pensano diversamente, e stanno combattendo per i loro diritti del primo emendamento di vedere liberamente ciò che vogliono mentre sono in un luogo pubblico, senza dare importanza se vengono colpiti anche dei bambini innocenti. Il loro punto di discussione è: “Beh, non guardare dolcezza. Non sono affari tuoi, chiudi gli occhi.” (A Library That Would Rather Block Than Offend, New York Times, 1997) –
Beh, sono affari miei se i miei figli sono presenti e quando le loro vite possono essere in pericolo da chi guarda o dal guardare loro stessi in prima persona…
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni nel 1995 ha pubblicato un proclama chiamato: “La famiglia: un proclama al mondo.” Ho questo proclama appeso su una parete del mio soggiorno. L’ho letto oggi ed ho notato qualcosa. L’ultimo paragrafo dichiara:
“Invitiamo i cittadini responsabili e i capi di governo di tutto il mondo a promuovere quelle misure che hanno lo scopo di mantenere e rafforzare la famiglia come unità fondamentale della società.”
Questo proclama non è stato scritto solamente per i membri della Chiesa, ma anche per chiedere a tutti i popoli presenti in tutto il mondo di proteggere la famiglia…
Channing Pollock, uno scrittore Americano, critico e scrittore di scenografie cinematografiche, una volta ha detto;
“Un mondo in cui tutti credono nella purezza della donna e nella nobiltà dell’uomo, e in cui poi agiscono di conseguenza, sarebbe un mondo diverso, ma un grande posto in cui vivere.” (“The World’s Slow Stain, “ Reader’s Digest, Giugno 1960, pagina 77).
Se questo fosse il caso, vivremmo in un mondo di libertà, pace, fedeltà, lealtà, fiducia, e puro amore. Mi sembra un sogno, ma non lo è se ognuno di noi individualmente lo rende realtà. In modo da poter avere in tutto il mondo una riforma morale, dobbiamo tutti sforzarci per ricercare una vita piena di virtù. Conservare la virtù deve essere una priorità nelle nostre case e famiglie, per far si che questo sogno possa essere realizzabile.
L’Apostolo Paolo, in Filippesi 4:8, ci insegna sulla virtù:
“Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose.”
Il cambiamento può accadere all’interno di ognuno di noi; è stato così in passato e continuerà ad essere così anche in futuro. Fino a quando ci sono persone buone, giuste e virtuose che sono disposte a ricercare il buono negli altri ed ad aiutarli a vedere quel bene, il cambiamento può avvenire nei nostri cuori e la bontà potrà prevalere come una reazione a catena da una generazione all’altra.
Nel suo libro il Presidente Hinckley ha parlato di ciò che possiamo fare per portare avanti il bene che c’è in noi
“Tutti noi rappresentiamo l’ultimo capitolo all’interno di una lunga linea generazionale, comprendendo in queste generazioni anche gli antenati, molti dei quali fecero sacrifici terribili per ottenere quello che abbiamo al giorno d’oggi. Ci hanno lasciamo un buon nome che è stato salvaguardato attraverso le generazioni. I nomi che portiamo sono i possedimenti preziosi da tenere incontaminati, da passare alla generazione successiva senza macchie o imbarazzo. Ci facciamo valere con lealtà per coloro che se ne sono andati prima di noi.
“Non possiamo essere indifferenti alla grande causa di gioia e giustizia. Non possiamo permetterci di stare ai margini e guardare la partita tra le forze del bene e nel male. Giovanni il Rivelatore ha scritto: ‘Io conosco le tue opere, che tu non sei né freddo né caldo. Oh, fossi tu freddo o caldo! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitarti dalla mia bocca.” (Apocalisse 3:15-16).
“L’immaginazione di Giovanni è vivida. Egli mostra i nostri punti deboli per poter essere forti, e perfino per poter diventare dei dirigenti che parlano a favore di quelle cause che fanno si che la nostra civilizzazione possa brillare. Ognuno di noi può essere un dirigente all’interno della propria sfera di influenza. L’avversario di tutte le verità vorrebbe mettere nei nostri cuori un sentimento di riluttanza nel fare questi sforzi; dobbiamo cacciare via queste paure ed essere valorosi nella causa della verità, giustizia ed assenza di paura…
“Nessuna nazione si può innalzare sopra la forza delle sue case o della virtù del suo popolo. Il tempo è arrivato per far si che le persone buone che sono ovunque possano dimostrare che si fanno valere per qualcosa- qualcosa che è virtuoso e pulito e che ne vale la pena. Alla fine, possiamo tutti noi avanzare nella fede verso l’Onnipotente, e con la determinazione di vivere delle vite virtuose e di far ritornare nella nostra società gli elementi di bontà sui quali era stata fondata? “(Epilogo, pagine 171, 172 e 178)
Risorse aggiuntive:
Commenti