Uno dei temi più discussi della cristianità è sicuramente quello sulla natura di Cristo e della sua posizione nei confronti di Dio Padre, ovvero il concetto di Trinità. Nonostanta la storia ci dica che si sia arrivati ad una risoluzione nel 325 d. C., in occasione del primo concilio di Nicea convocato da Costantino, sono ancora svariate le perplessità a riguardo.

Soprattutto perché non esiste una definizione che metta d’accordo tutte le fedi religiose che ci sono nel mondo oggi. Ma innanzitutto, come si è arrivati al concetto di Trinità?

Prima di Costantino….. Diocleziano e la fondazione della “Tetrarchia”

Prima di Costantino….. Diocleziano e la fondazione della “Tetrarchia”Partiamo dalla storia. Intorno alla fine del III secolo d.C., più precisamente nel 284, Diocleziano venne proclamato imperatore dell’Impero Romano, a quel punto divenuto troppo vasto e internamente diviso dalle continue lotte di potere per essere gestito da una sola persona.

Per ovviare al problema, Diocleziano (autore dell’ultima e più grave persecuzione contro i Cristiani) decise allora di dividere formalmente l’impero in due—impero Occidentale e Impero Orientale, e suddividerlo a sua volta in quattro parti, dando vita ad un sistema amministrativo e burocratico del tutto nuovo.

Da qui il termine “tetrarchia”, ovvero governo di quattro. Tale sistema risultò essere molto efficiente in un primo momento.

Con il passare degli anni, però, a causa soprattutto delle forti tassazioni, iniziarono ad insorgere malcontenti generali e nuove lotte interne. Ciò condusse Diocleziano ad abdicare nel 305 d.C. 

Dopo l’abdicazione di Diocleziano la tetrarchia durò ancora per poco. Numerose furono le lotte di sangue che si scatenarono tra i 6 pretendenti al titolo di imperatore.

Tra tutti prevalse Costantino, il quale divenne ufficialmente imperatore quando sconfisse definitivamente Licinio, pretendente imperatore in Oriente, nel 324 d.C.

L’ascesa di Costantino

L’ascesa di CostantinoContrariamente a molti dei suoi predecessori, Costantino fu per tutta la vita molto vicino al Cristianesimo fino a convertirsi in punto di morte.

La leggenda narra che, nel 312 d.C., alla vigilia della battaglia contro Massenzio, Costantino vide in cielo un incrocio di luci sopra il sole, a formare il simbolo cristiano del chi-rho, detto anche monogramma di Cristo, formato dalle lettere XP (che sono le prime due lettere greche della parola ΧΡΙΣΤΟΣ cioè “Christòs”) sovrapposte, e della scritta “in hoc signo vince”-sotto questo segno vincerai.

La stessa notte Cristo gli sarebbe apparso in sogno dicendogli di adottare come proprio vessillo il segno visto in cielo, dipingendolo sugli scudi dei soldati. 

E così questi fecero. Effettivamente vinsero la battaglia contro l’aspirante imperatore Massenzio e, per la prima volta, l’impero d’Occidente si trovò ad essere governato da un imperatore che credeva che il dio cristiano fosse dalla sua parte. 

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Come abbiamo detto, Costantino si convertì effettivamente poco prima di morire, quindi il suo essere veramente cristiano è un tema abbastanza dibattuto. Molti pensano che la sua conversione fu sincera, altri credono che si trattò solo di una mossa politica. 

Ad ogni modo, l’anno seguente, nel 313 d.C, emanò lo storico Editto di Milano, successivamente firmato anche dall’imperatore d’Oriente Licinio. Questo non rese il Cristianesimo la religione ufficiale dell’Impero, ma legalizzò il culto cristiano, cosa che rappresentò un grande passo avanti. 

Nel 324 d.C, come già menzionato, Costantino detronizzò Licinio e riunì la parte orientale e quella occidentale dell’Impero sotto un unico sovrano. 

Il Primo Concilio di Nicea

Il Primo Concilio di NiceaCostantino sperava che il Cristianesimo favorisse l’unità dell’Impero, ma si rese presto conto che anche all’interno del Cristianesimo vi erano delle divisioni. Dopo la dipartita degli apostoli, la dirigenza della Chiesa ricadde sui vescovi locali.

I vescovi delle metropoli o delle chiese fondate dagli apostoli erano generalmente quelle che esercitavano l’influenza maggiore. 

Per esempio, il vescovo di Roma a volte agiva come mediatore quando nascevano dei disaccordi tra altri vescovi, ma la supremazia del vescovo di Roma – in seguito conosciuto come Papa – era ancora qualcosa di non ben definito.

Quando i cristiani avevano domande legate al loro credo, le risorse per ricevere delle risposte erano limitate e quindi le persone tendevano a giungere a conclusioni differenti anche su temi fondamentali e spesso a dissentirne aspramente. 

Costantino ricopriva sia il ruolo di Imperatore che di Pontefice Massimo – o sommo sacerdote romano.

In quanto tale, dopo aver legalizzato il cristianesimo, sentì di avere l’autorità per gestire sia il paganesimo che la cristianità dell’impero. Sotto questa autorità, nel 325 d.C, invitò 1800 vescovi a partecipare ad un concilio presso la città di Nicea, dove – cito – “sarà più facile per me [Costantino] essere presente e partecipare.”

Tuttavia, si presentarono solo circa 300 vescovi, quasi tutti provenienti dalla parte orientale. 

La domanda principale che si proponeva di risolvere era: “Chi (e cosa) è Gesù Cristo?”

Due furono le scuole di pensiero principali in contrasto tra loro: quella di Ario e quella di Atanasio, entrambi teologi di preminenza dell’epoca.

I seguaci di Ario affermavano che Dio Padre e Gesù Cristo fossero due esseri distinti e che Cristo, essendo stato creato dal Padre, fosse soggetto al e creatura del Padre.

I seguaci di Atanasio, d’altro canto, credevano che Dio Padre e Gesù Cristo fossero la stessa sostanza, quindi pari in potere ed eternità, ovvero che nessuno dei due fosse stato creato da una terza entità.

La vittoria di Atanasio e la creazione del “Credo”

È interessante che entrambi affermassero di fondare la propria ideologia sulle scritture. Tuttavia, e questo rappresentava uno dei problemi principali, le scritture non erano molto chiare a riguardo né in un senso né nell’altro.

Alla fine, tramite votazione, prevalse la scuola di Atanasio, nacque il Credo di Nicea e venne definita la dottrina della Trinità. Ma in fin dei conti, il trinitarismo trova effettivamente una definizione nelle scritture? Secondo alcuni sì, secondo altri no.

Secondo un docente di divinità dell’Università di Edimburgo:

“Le proposizioni costitutive del dogma della trinità … non furono tratte direttamente dal Nuovo Testamento e non potevano essere espresse in termini da Nuovo Testamento.

Furono, invece, il prodotto della ragione che speculava su una rivelazione della fede … e si formarono solo con il passar dei secoli, elaborati con l’aiuto di concezioni formulate in termini di metafisica greca e romana”.

È anche importante riconoscere che, secondo lo storico cattolico Karl Hefele,

“il Concilio di Nicea fu, per Costantino, molto più un affare di stato che un affare di Chiesa.

Non gli importava molto quale tra Ario o Atanasio prevalesse, ciò che importava era che la maggioranza arrivasse ad una conclusione di cui potesse servirsi per imporre il silenzio agli avversari, chiunque essi fossero.”

Ario e due vescovi che non si trovarono d’accordo con la decisione del Concilio furono banditi da Costantino, mentre ce ne furono altri, come Eusebio, che “accettarono di sottoscrivere solo con la mano, ma non con il cuore.”

Naturalmente, dopo il concilio di Nicea, i Cristiani continuarono a discutere sull’arianesimo, ma è ironico come, prima di morire, Costantino riammise Ario tra i vescovi, mentre bandì Atanasio, venne battezzato da Eusebio, e suo figlio (Imperatore Costantino II) iniziò a combattere il trinitarismo, insomma, un gran bel caos. 

Tuttavia, la dottrina della Trinità fondata sul Credo di Nicea, e successivamente espansa ad altri concili, alla fine divenne ufficiale. È riconosciuta ancora oggi dalla fede cattolica e da gran parte delle fedi protestanti.

Per molti, è diventata il ​​metro di misura per determinare chi è veramente cristiano e chi no.

Per esempio, questo è uno dei motivi per cui alcune persone non pensano che i Santi degli Ultimi Giorni siano cristiani, perché non accettiamo questo Credo come una rivelazione di Dio.

Infatti, secondo la dottrina de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni Dio Padre e Gesù Cristo sono due esseri distinti e separati con un corpo glorificato di carne ed ossa. 

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