All’interno dei templi della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, vengono celebrate alcune sacre cerimonie. Tra queste vi è la cerimonia dell’investitura, che comprende l’ablazione e l’unzione.
Ma cosa sono realmente e qual è la loro origine?
Oggi, grazie ad internet, è molto facile sapere perché i templi vengano costruiti e quale sia lo scopo della loro esistenza. E, per noi membri, è sempre importante poter spiegare cosa davvero accade in un tempio e far capire quali siano le alleanze lì stipulate e la sacralità che esse rivestono per noi.
Prendiamo molto seriamente il nostro impegno nei riguardi di ciò che facciamo tra quelle sacre mura e, al tempo stesso, ci teniamo davvero che, anche coloro che non sono membri, possano sapere, in modo semplice e trasparente, di cosa si tratti.
Abluzione e unzione
Quando ci rechiamo al tempio per la prima volta, lo facciamo per ricevere l’investitura, ovvero una cerimonia durante la quale facciamo delle alleanze con Dio. Le promesse che facciamo sono le seguenti:
- Obbedire ai comandamenti
- Vivere il vangelo di Gesù Cristo
- Essere fedeli al nostro coniuge
- Dedicare la nostra vita e ciò che abbiamo e siamo a servire Dio
Prima di procedere con l’investitura vera e propria, però, ci prepariamo attraverso un’ordinanza che include l’abluzione e l’unzione e che viene chiamata anche “ordinanza iniziatoria”.
La persona che riceve tale ordinanza viene simbolicamente lavata con l’acqua ed unta con l’olio. Il lavaggio con l’acqua rappresenta la purificazione, mentre l’unzione simboleggia la santificazione.
L’officiante, ovvero colui o colei che officia il rito, è una donna per le donne ed un uomo per gli uomini e benedice sia la persona in toto, che diverse parti del suo corpo.
Alla fine di questa cerimonia, i membri della chiesa iniziano ad indossare gli indumenti del tempio come simbolo esteriore e come promemoria delle alleanze fatte con Dio.
Origine cristiana dell’abluzione e dell’unzione
L’abluzione e l’unzione non sono rituali esclusivi della chiesa SUG, ma affondano le loro radici nel cristianesimo originario. Anche all’interno della Bibbia stessa, essi vengono menzionati più volte nella storia cristiana ed ebraica.
Ad esempio, in Esodo 40 leggiamo:
“E farai avvicinare Aaronne e i suoi figli all’ingresso della tenda di convegno e li laverai con acqua. Poi farai indossare ad Aaronne le vesti sacre, lo ungerai e lo consacrerai affinché mi serva come sacerdote.”
Oppure in Levitico 21:10, per citare un’altra scrittura:
“…Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre.”
Cirillo di Gerusalemme, uno dei santi della Chiesa cattolica, ne parlava in un suo scritto datato circa 350 d.C., dove leggiamo:
“Appena entrati vi siete tolti la tunica. Ciò per la raffigurazione che si eliminava l’uomo vecchio con le sue abitudini. Spogliati siete rimasti nudi, imitando in ciò Cristo nudo sulla croce.
Portavate veramente l’immagine del primo uomo Adamo, che nel paradiso era nudo e non si vergognava.
Poi svestiti siete stati unti con l’olio, dalla cima dei capelli sino all’estremità del corpo, divenendo partecipi del buon ulivo che è Gesù Cristo. Il corpo è unto da questo balsamo visibile, ma l’anima è santificata dallo Spirito Santo vivificatore.
Siete stati unti sulla fronte per essere liberati dalla vergogna che il primo uomo prevaricatore portava ovunque, e per contemplare col viso scoperto la gloria del Signore come in uno specchio.
Poi sulle orecchie perché… come ebbe a dire Isaia: «Il Signore mi ha dato un orecchio per intendere». E il Signore nei vangeli: «Chi ha orecchi per intendere intenda».
Poi sulle narici affinché, ricevendo il profumo di Dio, possiate dire: «Noi siamo per Dio il buon odore di Cristo tra quelli che sono salvi».
Poi sul petto perché: «rivestiti della corazza della giustizia possiate resistere agli inganni del diavolo». Come il Salvatore, dopo il battesimo e la discesa dello Spirito Santo, uscì a combattere contro l’avversario, così anche voi dopo il santo battesimo e la mistica unzione, rivestiti dell’intera armatura dello Spirito Santo, resistete alla potenza avversaria e combattetela dicendo:
«Posso tutto in Cristo che mi dà la forza».”
Attraverso i secoli, la Chiesa cattolica ha diviso l’ablazione e l’unzione facendole diventare, la prima, simbolo del battesimo e, la seconda, simbolo della cresima, ma sono, comunque, entrambe, tutt’ora presenti.
Ablazione ed unzione: Evoluzione della cerimonia iniziatoria
Come molti insegnamenti del Vangelo, le rivelazioni sono state date un po’ alla volta, passo dopo passo, principio dopo principio. E questo è avvenuto anche per la modalità con cui, all’interno del tempio, si effettuano l’ablazione e l’unzione.
Ad esempio, in passato, la persona che veniva lavata e unta era nuda, esattamente come descrive Cirillo di Gerusalemme. Ed anche se, ovviamente, gli uomini erano con gli uomini e le donne con le donne, questo poteva, comunque, generare del disagio.
Oggi, però, ciò non avviene più: l’ordinanza è stata resa completamente modesta. Nessuno è nudo. Il lavaggio e l’unzione sono simbolici e, per tutta la loro durata, vengono usate solo una o due gocce d’acqua e dell’olio consacrato.
Alla fine di questo primo momento, si procede con il resto della cerimonia dell’investitura.
Per noi membri della chiesa, questa ordinanza è essenziale per ottenere la vita eterna, alla presenza del Padre Celeste, e questo significa che, proprio come il battesimo per i morti, anche essa viene celebrata per i nostri antenati defunti, che non hanno mai avuto l’opportunità di riceverla.
Alla luce di quanto detto, l’ablazione e l’unzione, come le altre cerimonie del tempio, sono, per noi, rivestite di una sacralità che spiega il perché non ne parliamo spesso e con chiunque.
Non ci sono segreti da nascondere, ma solo il desiderio di vedere trattati in modo rispettoso argomenti che ci stanno a cuore e che riteniamo essere profondamente sacri.
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