Oggi vorrei condividere con voi alcuni pensieri riguardo all’amore di Dio e come amare noi stessi e gli altri nel modo giusto.
L’amore è una cosa meravigliosa. Esistono diverse tipologie d’amore. Secondo la definizione che ne da il mondo, l’amore può essere sbagliato, frivolo ed egoista.
Ad esempio, potremmo amare il cioccolato, un paio di scarpe o una barzelletta divertente.
Nonostante sia parte del piano di Dio godere in modo appropriato di tutto ciò che il mondo ha da offrire, dobbiamo essere sicuri di mantenere il nostro desiderio e “amore” per queste cose in equilibrio con le benedizioni più importanti.
L’amore per le cose materiali può farci perdere di vista la ricerca delle benedizioni eterne.
Il più delle volte, l’amore mondano altro non è che desiderio. Questo genere di amore causa insoddisfazione, dolore e tristezza.
Al contrario, l’amore di Dio è puro. Il vero amore, come descritto dai profeti, è profonda devozione, tenerezza, adorazione, misericordia, perdono, servizio, grazia, gratitudine e gentilezza.
Il vero amore ci spinge ad essere il meglio di noi stessi. È la forza più potente al mondo e può portare grande gioia e felicità. Il puro amore è un dono di Dio ed è alla base del Suo vangelo.
Se è vero che l’amore di Dio per noi è perfetto, il nostro amore per Lui viene costantemente ridefinito man mano che impariamo, cresciamo e facciamo esperienza.
I due grandi comandamenti
Il Salvatore ci istruisce a questo riguardo. Nel libro di Matteo a Gesù viene chiesto:
Signore, qual è il comandamento più importante fra tutte le leggi di Mosè?
Gesù rispose: “Ama il Signore, il Dio tuo, con tutto il tuo cuore, la tua anima e la tua mente”. Questo è il comandamento più importante e più grande.
Il secondo di grande importanza è simile a questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. [Matteo 22:36-39]
Per comprendere come possiamo obbedire a questi due comandamenti, dobbiamo prima comprendere il nostro rapporto con il Padre celeste e l’amore che Egli ha per noi.
Siamo figli del Padre celeste. Proprio come ci insegna quell’inno della primaria che amiamo tanto: “Sono un figlio di Dio, Ei mi mandò quaggiù” (Innario dei bambini, 2).
Egli ci ama perché lo siamo davvero. Ci ama di un amore perfetto che non può essere conquistato o perso. Certamente possiamo deluderLo o causarGli grande dolore.
Possiamo perdere alcune delle benedizioni promesse se non obbediamo ai comandamenti. Ma Egli non smetterà mai di amarci. Ci ama di un amore che non possiamo pienamente comprendere. Ci ama anche quando non ce lo meritiamo.
L’esempio supremo dell’amore di Dio per i Suoi figli, è costituito dall’Espiazione infinita di Gesù Cristo. In Giovanni 3:16 leggiamo:
“Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, da dare il Suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
Ciò vuol dire che quando Lo deludiamo e commettiamo degli errori, possiamo essere perdonati e tornare a Lui, poiché Egli ci ha fornito una via.
Sono sicura che se vi chiedessi “Credete in Gesù Cristo?” ognuno di voi probabilmente direbbe di sì. Lasciate che invece vi chieda questo:
“Gli credete quando dice di aver dato la Sua vita per voi, affinché riceveste il perdono per i vostri peccati e poteste tornare a vivere di nuovo con il Padre celeste? Riuscite davvero a comprendere che l’Espiazione è stata fatta per voi? Credete di esserne degni?
Credete che qualcuno possa amarvi a tal punto? Vi assicuro che ne siete degni. Dio vi ama più di quanto possiate mai immaginare, e se vi rivolgerete a Lui nei momenti di difficoltà potrete sentire il Suo amore. Sentirete l’amore di Dio e Gesù Cristo.
Ricordate la storia della donna adultera nel capitolo 8 di Giovanni? Sicuramente si sarà sentita indegna di ricevere il perdono di Gesù, eppure questo è proprio ciò che Egli le diede dopo che tutti gli accusatori andarono via.
“E Gesù disse: neppure io ti condanno: va’ e non peccare più” (Giovanni 8:11)
Non soltanto Gesù non la condannò, ma le diede l’opportunità di pentirsi dicendole “va’ e non peccare più”. L’amore di Cristo è una cosa meravigliosa.
Tornando ai due grandi comandamenti contenuti in Matteo, dobbiamo amare Dio, gli altri e noi stessi. Cominciamo prendendo in considerazione il modo un cui amare noi stessi.
Tutto ha inizio quando apriamo il nostro cuore e accogliamo l’amore di Dio, poiché allora, e solo allora, possiamo sapere chi siamo e quale grande valore abbiamo. Solo allora saremo in grado di amare noi stessi.
Cosa vuol dire amare sé stessi? Vuol dire essere egoisti ed egocentrici? Essere pieni di sé? No, vuol dire sapere chi siamo, da dove veniamo, e dove andremo dopo questa vita.
Vuol dire apprezzare chi siamo ed essere grati per le benedizioni e le opportunità concesse. Vuol dire provare quel tipo di amore che ci da la sicurezza per servire Dio e il nostro prossimo.
Riuscite a cogliere la differenza tra l’amare sé stessi in modo retto e l’essere egoisti ed egocentrici? La vostra vita riflette questa consapevolezza? Se è questo il caso, quanto bene amate voi stessi?
In che modo dimostrate questo amore? Esaminiamo adesso quattro modi in cui amare noi stessi. Per farlo, ci rivolgiamo alle scritture. I
n 2 Nefi 32:3 ci viene insegnato che dobbiamo “[nutrirci] abbondantemente delle parole di Cristo; poiché ecco, le parole di Cristo vi diranno ogni cosa, tutte le cose che dovrete fare”.
Rispettare il proprio corpo
Uno dei modi più importanti per mostrare l’amore verso noi stessi è rispettare il nostro corpo. Cosa ha detto il Signore a questo riguardo? Nella sezione 89 di Dottrina e Alleanze, troviamo la “Parola di Saggezza”.
Al versetto due viene definita come “l’ordine e la volontà di Dio in merito alla salvezza materiale di tutti i santi, negli ultimi giorni”.
La Parola di Saggezza non solo ci dice quali cose evitare, ci indica anche quali cose assumere che sono buone per il nostro corpo e per la nostra salute.
Probabilmente nessuno di voi beve o fuma ma, siete sicuri di mangiare il cibo giusto al momento giusto per mantenervi in buona salute? State evitando diete estreme e altre pratiche poco sagge che vi facciano dimagrire?
Il nostro obiettivo dovrebbe essere raggiungere uno stato di salute ottimale e non perdere semplicemente peso. Ci viene data una grande promessa se obbediamo alla Parola di Saggezza:
E tutti i santi che si ricordano di rispettare e di mettere in pratica queste parole, camminando in obbedienza ai comandamenti, riceveranno salute nell’ombelico e midollo nelle ossa.
E troveranno saggezza e grandi tesori di conoscenza, sì, dei tesori nascosti;
E correranno e non si stancheranno, e cammineranno e non si affaticheranno.
E io, il Signore, faccio loro una promessa: che l’angelo distruttore passerà loro accanto, come ai figlioli d’Israele, e non li ucciderà. [DeA 89: 18-21]
Se davvero amate voi stessi, desiderate che tutte queste promesse si avverino.
Un’altro principio di buona salute è l’esercizio fisico. Non solo fa bene alla nostra salute ma rinvigorisce la nostra mente. È un ottimo modo per apprendere la disciplina.
[…]
Inoltre ecco un’altra cosa molto importante da fare per rispettare il proprio corpo e amare sé stessi. Ce ne parla il Signore stesso.
In Dottrina e Alleanze ci viene insegnato:
Cessate d’essere indolenti; cessate d’essere impuri; cessate di trovare le colpe l’uno dell’altro; cessate di dormire più del necessario; andate a letto presto, per non essere affaticati; alzatevi presto, affinché il vostro corpo e la vostra mente possano essere rinvigoriti. [DeA 88:124]
Ascoltate bene la benedizione connessa con questo comandamento: non affaticarsi ma anzi avere un corpo e una mente rinvigoriti. Queste sono benedizioni di cui sicuramente io ho bisogno. E voi?
Amate voi stessi abbastanza da richiedere le benedizioni che Dio ci promette quando ci sforziamo di essere saggi nel mangiare, allenarci, dormire e praticare abitudini alimentari salutari?
Mantenersi puliti e puri
Il secondo modo in cui mostrare amore a noi stessi è mantenersi puliti e puri. In 1 Corinzi 3:16-17 leggiamo;
Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita in voi?
Ebbene, se qualcuno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui, perché il tempio di Dio è santo, perciò anche voi lo siete.
Se davvero amiamo e rispettiamo noi stessi, facciamo qualsiasi cosa per proteggere noi stessi dall’influenza del mondo che vorrebbe che distruggessimo questo tempio chiamato corpo.
Sorella Susan Tanner, ex presidentessa generale delle Giovani Donne, durante un discorso della conferenza generale di Ottobre 2005 disse:
Satana […] cerca di fare tutto il possibile per indurci a fare un cattivo uso di questo dono prezioso. Egli ha riempito il mondo di menzogne e inganni riguardo al corpo. Tenta molte persone a profanare questo grande dono del corpo con la lascivia, l’immodestia, l’indulgenza con sé stessi e la dipendenza. Alcuni li svia portandoli a disprezzare il loro corpo, altri li tenta a adorare il loro corpo. [Susan W. Tanner: “La santità del corpo”, Conferenza Generale di Ottobre 2005]
Sapere di essere figli di Dio dovrebbe renderci in grado di fare scelte degne per quanto riguarda la castità, la modestia, la musica, le attività e i compagni di vita.
Amare noi stessi dovrebbe renderci capaci di stare alla larga da tutte quelle cose che, nonostante siano accettate e desiderabili agli occhi del mondo, possono danneggiare la nostra autostima.
A tutti è stato insegnato, sin dall’infanzia, cosa voglia dire mantenersi moralmente puri. Bene, i comandamenti di Dio non sono cambiati. Ma vi capita mai di trovarvi proprio al limite di tali comandamenti?
Due dei miei figli adorano arrampicarsi. Fotografano le loro strabilianti avventure e me le mostrano per spaventarmi a morte.
Nonostante utilizzino l’imbracatura e il resto dell’attrezzatura necessaria per la loro sicurezza, ai miei occhi sono comunque in terribile pericolo. Sembra che siano a malapena appesi a un filo.
Guardando queste foto mi sono resa conto di quanto sia contenta che non utilizzino lo stesso metro di misura per fare scelte eterne.
Quando si tratta di obbedire ai comandamenti, le loro scelte fanno sì che rimangano saldi su un terreno solido, ben lontani dall’orlo del precipizio. In Giovanni 14:15 leggiamo:
“Se mi amate, osservate i miei comandamenti”.
Oggi potremmo aggiungere: “Se amate voi stessi, osservate i Suoi comandamenti”.
Apprezzare chi siamo
La terza cosa che possiamo fare per sviluppare amore verso noi stessi è apprezzare chi siamo. Datevi il merito per tutte le grandi cose che fate e avete fatto.
Un esercizio interessante è quello di scrivere su un foglio tutti i vostri pregi e poi sedervi e riflettere su tutto quello che avete fatto. A dire il vero, quello su cui state riflettendo è tutto quello che il Signore ha fatto. Dobbiamo tutto quello che siamo al nostro Padre Celeste.
Quando amiamo noi stessi, riconosciamo che il nostro Padre Celeste ci ha donato dei talenti speciali. Ognuno di noi è unico. In Dottrina e Alleanze 6:10 troviamo:
“Ecco, tu hai un dono, e benedetto sei tu a causa del tuo dono. Ricorda che è sacro e che viene dall’alto”.
È importante non paragonare noi stessi agli altri ma piuttosto lavorare per apprezzare chi siamo e crescere. Non è mai troppo tardi per diventare quello che avreste potuto essere.
Non scoraggiatevi mai. Fissate degli obiettivi, lavorate sodo, siate pazienti e credete che potete farcela. Mio padre mi diceva sempre che avrei potuto fare qualunque cosa ed essere qualunque cosa fintantoché fossi stata disposta a lavorare duramente.
Dovete lavorare con uno scopo. Se lo farete, e quando sarete consapevoli del vostro potenziale, avrete quella sicurezza che questa conoscenza porta. Sarete disposti a provare nuove cose e scoprire nuovi talenti. Allora sarete liberi di diventare tutto ciò che vorrete.
L’amore verso sé stessi si dimostra tramite una vita di disciplina. Non dovete diventare disciplinati in un colpo solo. Ricordate il principio insegnato in 2 Nefi 28:30: “linea su linea, precetto su precetto”.
Fate del vostro meglio un giorno alla volta – talvolta anche un’ora alla volta. Va bene cominciare con poco, ma cominciate!
[…]
Perdonare sé stessi
Il quarto modo per amare sé stessi è perdonare sé stessi. Se davvero amiamo noi stessi, riconosciamo che quando commettiamo degli errori, abbiamo la possibilità di rivolgerci al nostro Padre celeste e applicare l’Espiazione di Gesù Cristo alla nostra vita.
Egli ci aiuterà a cambiare e ad avere la forza per tornare sul giusto cammino. Egli ci ama, e ci perdonerà se ci pentiremo sinceramente e cambiamo il nostro modo di agire.
Ci aiuterà a perdonare noi stessi e a riguadagnare il rispetto per noi stessi e la nostra autostima.
Se amiamo noi stessi come Dio ci ama, siamo pronti ad amare davvero gli altri. L’amore per noi stessi e l’amore di Dio dovrebbero essere le fondamenta sulle quali costruire una vita di amore e servizio.
Dobbiamo imparare ad amare noi stessi, ma dobbiamo anche perdonare noi stessi. Matteo 16:25 ci insegna:
“Perché chi pensa a salvare la propria vita, la perderà; chi invece è pronto a dare la sua vita per me, la ritroverà”.
Amare sé stessi e dimenticarsi di sé stessi può sembrare contraddittorio, ma non lo è. È quel genere di amore che ci offre il Salvatore. È anche il tipo di amore che il Salvatore si aspetta che abbiamo nei Suoi confronti e nei confronti del Padre.
L’amore di Dio: Una vita di amore e servizio
Nella vostra vita frenetica, come potete realmente servire il prossimo? Ci sono i modi più ovvi: accettare una chiamata di rione, aiutare qualcuno nel bisogno, partecipare a dei progetti di servizio, pagare le offerte di digiuno. Ma cos’è che il Signore ha davvero in mente?
Talvolta mi sembra che il servizio che rendiamo sia per abitudine. Potremmo farlo per senso del dovere. Potremmo farlo perché non c’è nessun altro disponibile.
Potremmo farlo per spuntare la casella sulla nostra lista. Potremmo farlo per non sentirci in colpa. Nessuna di queste motivazioni è cattiva, ma possiamo davvero chiamarlo servizio? È il tipo di servizio che il Signore ha in mente? È il servizio fondato sul puro amore di Cristo?
Questo ci porta a porci delle domande quali: Il servizio che rendo è basato su un amore profondo che sento nel cuore per le altre persone? Chi è il mio prossimo? Come posso realmente amarlo?
Quando serviamo il prossimo solo perché dobbiamo, si tratta comunque di servizio, ed è vero che servendo impariamo ad amare.
Ma avvicinarci al Padre celeste e vivere in modo da essere degni di avere la compagnia dello Spirito Santo, ci da diritto ad avere quell’amore che riempie il nostro cuore e si riversa su tutti coloro che incontriamo.
Tutte le persone presenti nella nostra vita sono il nostro prossimo. La nostra famiglia è il nostro prossimo. I nostri amici, nemici, conoscenti e tutti coloro che non abbiamo mai incontrato sono il nostro prossimo.
Dimostriamo il nostro amore per tutte queste persone nutrendo sentimenti di tolleranza, pazienza, gentilezza, disponibilità e compassione, sia nei sentimenti che nelle azioni.
Superiamo i sentimenti di rabbia verso l’altro. Cerchiamo di capire più che di condannare. Accettiamo le differenze come punti di forza e impariamo l’uno dall’altro.
Ho provato questo genere di amore quando mi sono recata in Africa per la Primaria. Mi era stato chiesto da presidente Hinckley, quando mi chiamò a servire in qualità di presidentessa generale della Primaria, di prendermi cura dei bambini del mondo.
Mentre mi preparavo per questo viaggio, ero preoccupata riguardo a ciò che avrei visto lì. Sarei stata in grado di sopportare le condizioni in cui avrei trovato quei bambini?
Tuttavia, ciò che accadde fu totalmente inaspettato. Vidi bambini vivere in condizioni pessime, è vero. Mi resi conto di non poter fare nulla per cambiare la loro situazione.
Allo stesso tempo, mi sentii riempita di un amore immenso nei loro confronti, e sentii l’amore che il Padre celeste aveva per loro. Quell’amore confortò il mio cuore.
Il nostro servizio potrebbe essere fatto di gesti eclatanti che cambiano la vita di qualcuno, oppure di cose semplici, come mostrare un sorriso che alleggerisca un cuore appesantito.
Potrebbe essere qualcosa che comporta un sacrificio da parte nostra. Potrebbe voler dire rinunciare a qualcosa che desideriamo per servire, proteggere e rafforzare qualcun’altro.
Quando lo facciamo, il nostro servizio è consacrato, e noi cominciamo a sentire il puro amore di Cristo.
Se la nostra vita ruota soltanto attorno a noi stessi, allora c’è qualcosa che non va. Siamo qui per amarci e servirci l’un l’altro. In Matteo 25:40 leggiamo: “Fintantoché lo avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”.
Lo stesso principio ci viene insegnato in Mosia 2:17 – “Quando siete al servizio dei vostri simili, voi non siete che al servizio del vostro Dio”.
Tutte queste scritture ci dicono che, quando amiamo e serviamo il nostro prossimo, stiamo mostrando il nostro amore per il nostro Padre celeste.
Il nostro amore per Lui non verrà misurato soltanto in base alle nostre parole. Queste devono essere seguite dalle nostre azioni, e le azioni devono provenire dal cuore. Devono scaturire dall’amore.
L’amore che proviamo per Dio, per noi stessi e per gli altri deve diventare l’essenza stessa del nostro essere. Deve diventare la nostra motivazione e il nostro fondamento. Possiamo pregare di ricevere quell’amore. Possiamo lavorare per ricevere quell’amore.
Mormon disse:
Pertanto, miei diletti fratelli, pregate il Padre con tutta la forza del vostro cuore, per poter essere riempiti di questo amore, che egli ha conferito a tutti coloro che sono veri seguaci di suo Figlio, Gesù Cristo, affinché possiate diventare figli di Dio; cosicché, quando apparirà, saremo simili a Lui, poiché lo vedremo come egli è; affinché possiamo avere questa speranza: di poter essere purificati proprio come egli è puro. Amen. [Moroni 7:48]
Per concludere, torniamo nuovamente a Matteo 22. Dopo che il Signore ci da i primi due comandamenti, basati entrambi sull’amore, Egli dice al versetto 40: “Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti”.
Se riusciremo a comprendere la legge dell’amore – per Dio, per gli altri e per noi stessi – saremo anche in grado di obbedire a tutti gli altri comandamenti e insegnamenti che troviamo sulle scritture e che ci vengono impartiti dai profeti moderni.
Se riusciremo a comprendere il puro amore che è la carità, saremo benedetti, infatti:
“Ma la carità è il puro amore di Cristo, e sussiste in eterno; e colui che sarà trovato pervaso di essa all’ultimo giorno, tutto andrà bene per lui”. [Moroni 7:47]
Vi porto testimonianza delle verità trovate nelle scritture. Le scritture sono la parola di Dio. So che Dio vive e che Gesù è il Cristo. So che Essi ci amano e che il vangelo di Gesù Cristo è vero.
So che se seguiamo la Sua parola, abbiamo una dolce promessa, poiché Egli disse: “Sii fedele e diligente nel rispettare i comandamenti di Dio, e io ti circonderò con le braccia del mio amore” [DeA 6.20].
Che possiamo tutti sentire l’amore di Dio ed amarLo è la mia preghiera, nel nome di Gesù Cristo, amen.
L’amore di Dio: come amare noi stessi e gli altri nel modo giusto è un estratto del devozionale tenuto presso la BYU da Cheryl C. Lant, allora presidentessa Generale della Primaria, il 14 febbraio 2006.
L’amore di Dio: come amare noi stessi e gli altri nel modo giusto è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
Brava!!!!
La Pace sia con te
Scusate ma io devo aver letto una Bibbia diversa dalla vostra. Nella mia Dio uccide tutti i primogeniti d’Egitto, Ordina di massacrare uomini, donne e bambini, pure gli animali di Gerico. Fa lapidare un poveraccio che di sabato cercava la legna: Brucia vivi due figli di Aronne per avere acceso un fuoco illegittimo e potrei continuare. E l’amore di Dio ?……