Il 13 maggio, leader politici, accademici, giornalisti, rappresentanti religiosi e attivisti provenienti da tutta Europa e dal Nord America si sono riuniti a Bruxelles per discutere il futuro delle politiche familiari e il valore della famiglia.
L’occasione è stata l’European Family Policy Conference, organizzata dall’Ufficio per l’Unione Europea e gli Affari Internazionali della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, in collaborazione con il Sutherland Institute, con sede nello Utah.
L’evento ha coinciso con il trentesimo anniversario del proclama “La Famiglia: un proclama al mondo“, un documento che invita cittadini e responsabili politici a promuovere iniziative a sostegno della famiglia, definita come “unità fondamentale della società”.
Voci e idee dal cuore dell’Europa
I lavori si sono aperti con un videomessaggio di Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha proposto un “Patto Europeo per la Famiglia”, invitando i politici a porre la famiglia al centro delle future politiche comunitarie.
“La famiglia non è un concetto astratto, ma una realtà viva, concreta e quotidiana”, ha sottolineato.
Tra gli interventi più significativi:
- Jenet Erickson, docente alla BYU e ricercatrice del Wheatley Institute, ha evidenziato l’importanza delle famiglie con due genitori, definendole “il vero fattore che crea disuguaglianza sociale”.
- Matteo Rizzolli, professore di politica economica all’Università LUMSA di Roma, ha affermato che il sostegno alle famiglie non dovrebbe limitarsi agli incentivi economici: “Non si tratta di rendere i figli meno costosi, ma di rendere le famiglie più preziose”.
- Vincenzo Bassi, presidente della Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa, ha ricordato che “la famiglia è ciò che ha introdotto la civiltà nell’umanità”, sottolineando il valore del matrimonio come primo patto in cui si mettono gli interessi dell’altro prima dei propri.
- Rick Larsen, presidente del Sutherland Institute, ha ribadito: “Spesso dimentichiamo che è proprio la famiglia a far funzionare la società”.
- Lisa Perkins, parlamentare danese, ha offerto una riflessione critica sul modello sociale europeo: “Abbiamo costruito un sistema di welfare così complesso che, in molti casi, finisce per competere con le famiglie anziché sostenerle”.
- Marco La Marca, membro del gabinetto della commissaria europea Dubravka Šuica, ha messo in luce il valore economico delle madri che scelgono di restare a casa: “Il loro lavoro non viene mai incluso nel calcolo del PIL, e questo è un limite che dobbiamo superare”.
Anche le giovani generazioni hanno avuto voce. Emma Howlett, studentessa ricercatrice della BYU, ha parlato delle paure legate alla genitorialità: “Valorizziamo tanto la vita familiare da averne quasi timore, come se dovesse essere perfetta fin dall’inizio”.
Un premio per chi difende la famiglia
In chiusura, Francesco Di Lillo, direttore dell’Ufficio europeo per gli Affari Internazionali della Chiesa, ha ricordato l’invito contenuto nel Proclama alla Famiglia a rafforzare l’impegno per proteggere l’unità familiare.
Ha poi presentato il Premio Europeo per i Valori Familiari, conferito quest’anno a Merete Riisager, ex Ministro danese per l’infanzia e l’istruzione, da sempre impegnata per la libertà educativa e i diritti dei genitori.
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Riisager, visibilmente commossa, ha ricordato l’esempio dei suoi nonni, che dopo la guerra riuscirono a costruire una casa e un’attività in Danimarca, trasmettendo valori di servizio, umiltà e gioia.
“Non siamo qui per compiacere lo Stato o il nostro capo in ufficio,” ha detto. “Siamo qui per onorare la vita e trovare il nostro ruolo, nel modo migliore possibile.”
Il premio, rappresentato da un albero di vetro colorato, simboleggia — come ha spiegato Di Lillo — la bellezza e la resistenza delle famiglie:
“Come le vetrate artistiche, le famiglie si formano sotto pressione e calore. Ma, se curate, riflettono una luce duratura, fondamentale per il futuro delle nostre società.”
Il valore della famiglia: un messaggio condiviso
I partecipanti hanno lasciato la conferenza con un senso rinnovato di responsabilità collettiva.
L’evento ha riaffermato una verità semplice ma potente: la famiglia, in tutte le sue forme, resta il pilastro su cui costruire una società sana, coesa e proiettata verso il futuro.
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