Il primo weekend di Ottobre, si è tenuta la Conferenza Generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Come sempre, è un weekend speciale, in cui ogni membro della chiesa si pone in ascolto delle parole dei servitori del Signore e cerca di trovare ispirazione e guida nell’affrontare le prove e la vita di tutti i giorni.
Prima della conferenza, mi ero scritta alcune domande per le quali avrei voluto delle risposte. Nel guardarle adesso, mi rendo conto che riguardano principalmente due argomenti: il mio miglioramento personale e il come superare/affrontare le prove che mi trovo davanti.
Affrontare le prove: la dualità del mondo
Viviamo in un momento storico incerto. La situazione economica è incerta, lo è la situazione sanitaria globale, sempre più persone si sentono in balia degli eventi e di quello che avviene, senza essere davvero padrone della propria vita.
Molti si sentono oppressi dalle avversità che affrontano e non sanno come superarle.
Come membri della chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, sappiamo che siamo qui, su questa terra, per uno scopo. Nel Libro di Mormon, in 2 Nefi 2:25 leggiamo:
“Adamo cadde affinché gli uomini potessero essere; e gli uomini sono affinché possano provare gioia”.
Sarebbe normale chiedersi come sia possibile che gli “gli uomini sono affinché possano provare gioia”, in un mondo che sempre di più diventa pieno di difficoltà, pericoli e oscurità, non solo da un punto di vista fisico, ma anche e soprattutto morale. In Abramo 3:25 leggiamo:
“E in questo modo li metteremo alla prova…”.
Il nostro vivere su questa terra ha lo scopo di farci crescere e renderci sempre più simili al Padre Celeste. Siamo qui per provare gioia e, al tempo stesso, per essere messi alla prova.
Questo perché, come ci insegnano le scritture “…era necessario che vi fosse un’opposizione” (2 Nefi 2:15).
Se ci fermiamo a riflettere, ci rendiamo conto che senza la tristezza, non potremmo davvero apprezzare e provare la felicità; senza il dolore, non potremmo provare la gioia; senza i momenti difficili, non apprezzeremmo così tanto i momenti sereni; e soprattutto, ogni volta che ci ritroviamo a terra, proviamo un dolore e affrontiamo una difficoltà, abbiamo una scelta da compiere.
La scelta più antica del mondo: quella tra bene e male
Possiamo decidere di lamentarci, di dire che non meritiamo quanto ci accade, possiamo vederci come le eterne vittime di eventi al di fuori del nostro controllo e restare fermi oppure possiamo scegliere di imparare, andare avanti e progredire.
Possiamo capire che non tutto il male viene per nuocere.
E che se siamo qui per provare gioia, anche nelle difficoltà c’è qualcosa che il Padre Celeste vuole farci sapere, c’è la possibilità di crescere, di espandere la capacità del nostro cuore di comprendere gli altri nelle loro difficoltà e di amare le imperfezioni altrui e nostre, perché abbiamo compassione per gli altri e per noi stessi.
Da sempre, c’è una dualità con cui dobbiamo confrontarci che oggi è ancora più evidente. Anziano Bednar, nel suo discorso tenuto alla conferenza, ha detto:
“Nel dicembre 1998, mentre servivo come presidente della Brigham Young University–Idaho, l’anziano Jeffrey R. Holland venne al campus per parlare a una delle nostre riunioni settimanali.
Io e Susan invitammo un gruppo di studenti a incontrare l’anziano Holland e a parlare un po’ con lui prima del suo intervento.
Prima che quel momento insieme terminasse, chiesi all’anziano Holland: “Se potesse insegnare soltanto una cosa a questi studenti, quale sarebbe?”.
Lui rispose: “Siamo testimoni di una sempre crescente polarizzazione. Come Santi degli Ultimi Giorni non avremo più a disposizione scelte a metà strada.
Non ci sarà più una via di mezzo. Se siete a galla nella corrente di un fiume, andrete da qualche parte. Andrete semplicemente dovunque vi porta la corrente.
Andare con il flusso, seguire la marea, andare alla deriva non funzionerà. Devono essere fatte delle scelte. Non scegliere è una scelta. Imparate a prendere decisioni adesso”.
La dichiarazione dell’anziano Holland sulla crescente polarizzazione si è dimostrata profetica considerando le tendenze e gli eventi della società verificatisi nei ventidue anni trascorsi da quando rispose alla mia domanda.
Predicendo la sempre maggiore divergenza tra le vie del Signore e le vie del mondo, l’anziano Holland ci ha ammonito che i giorni in cui si stava comodamente con un piede nella Chiesa restaurata e un piede nel mondo stanno svanendo rapidamente.”
Le difficoltà saranno sempre presenti nella nostra vita. Ciò che può davvero fare la differenza è il nostro modo di affrontarle, la nostra decisione di trarne del bene ed un insegnamento e di usarle a nostro vantaggio.
Il Padre Celeste ci guida e ci istruisce
Il Padre Celeste non ci ha inviato qui senza una guida, un aiuto o delle istruzioni. Abbiamo le Scritture, i profeti viventi, i dirigenti della chiesa ed i nostri fratelli e sorelle, che sono sempre pronti ad aiutarci.
Ma, poiché non possiamo conoscere in anticipo l’entità del problema che dovremo affrontare, è bene essere sempre preparati spiritualmente e, cosa non secondaria, anche materialmente. In Dottrina e Alleanza 38:30 leggiamo:
“Se siete preparati, voi non temerete.
A tal proposito, Anziano Bednar, nel suo discorso racconta:
“Sin dagli inizi del nostro matrimonio ci siamo impegnati a seguire il consiglio dei profeti di prepararci per sfide impreviste, quindi “esaminare” il nostro stato di preparazione nel mezzo del virus e dei terremoti è sembrata una cosa buona e giusta da fare in quel momento.
Volevamo vedere che voto meritavamo per questi esami non previsti. Abbiamo imparato tantissimo. Per molti aspetti, la nostra preparazione si è dimostrata adeguata.
Per altri, tuttavia, si sono rese necessarie delle migliorie perché non avevamo riconosciuto e non ci eravamo preparati prontamente per delle necessità particolari.”
Per anni, i dirigenti della chiesa ci hanno raccomandato di essere preparati spiritualmente al fine di non fare le scelte sbagliate, e di esserlo anche materialmente per poter far fronte agli imprevisti.
Sicuramente la pandemia da Covid-19 è stato un imprevisto e la velocità con cui si è diffuso il virus è stato qualcosa che nessuno poteva immaginare.
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Io ho sempre fatto un pò di scorte e, nel momento del lockdown, mentre i supermercati venivano presi d’assalto, non ho avuto bisogno di correre a fare la spesa, perché avevo tutto ciò che mi era necessario in casa.
Ho provato una tale serenità che ho capito in quel momento cosa significasse davvero non temere quando si è preparati. Un esempio di questo ci viene riportato nelle scritture, nella parabola delle dieci vergini.
5 vergini si erano preparate all’arrivo dello sposo, mentre altre 5 non avevano prese con sé l’olio per le loro lampade. Ecco cosa leggiamo nella Bibbia:
“Le stolte, nel prendere le loro lampade, non avean preso seco dell’olio; mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avean preso dell’olio ne’ vasi.
E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e acconciaron le loro lampade.
E le stolte dissero alle avvedute: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le avvedute risposero: No, che talora non basti per noi e per voi; andate piuttosto da’ venditori e compratevene!
Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che eran pronte, entraron con lui nella sala delle nozze, e l’uscio fu chiuso.
All’ultimo vennero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici!”. “Ma egli, rispondendo, disse: Io vi dico in verità: Voi non mi conoscete” (Matteo 25:1-12).
Affrontare le prove – Conclusione
Se riusciamo a comprendere che tutto è passeggero, che le difficoltà diventeranno parte del passato prima o poi e che ciò che resta è il loro insegnamento, se siamo preparati a tal punto da comprendere cosa dobbiamo tenere con noi e cosa dobbiamo lasciar andare, facendo sempre del nostro meglio, nulla ci potrà mai abbattere, ma avremo sempre la motivazione per andare avanti, affrontare le prove che arrivano, con il cuore sereno e la certezza che, nell’eternità, porteremo con noi soltanto ciò che davvero conta.
Il resto ci verrà dato dal Signore. Per usare le parole di anziano Bednar:
“Il processo che serve a metterci alla prova è un elemento essenziale del grande piano di felicità del Padre Celeste.
Prometto che, se ci prepariamo e ci spingiamo innanzi con fede nel Salvatore, possiamo tutti ricevere lo stesso voto all’esame finale della vita terrena:
‘Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore’”.
Essere preparati per affrontare le prove è stato scritto da Cinzia Galasso.
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