Il mese scorso, mia moglie Wendy ed io, siamo andati a visitare la città di Paradise, in California, per incontrare e dare conforto a coloro che sono stati colpiti dal terribile incendio che ha causato 86 morti e distrutto oltre 18.000 edifici lo scorso novembre.
Mentre programmavamo la nostra visita, non potevamo sapere che solo 40 ore prima della nostra partenza, avremmo perso nostra figlia Wendy a causa del cancro.
Partimmo per la California con il cuore addolorato.
Quando arrivammo a Paradise, in California, ciò a cui assistemmo fu una totale devastazione. La città era stata distrutta.
Le conseguenze erano sconcertanti – famiglie senza casa, aziende distrutte, bambini ancora scossi dalla notte in cui erano scappati per salvare le loro vite.
Ma quella tragedia rivelò anche la parte migliore dell’umanità – paramedici che correvano per aiutare gli altri mentre le loro stesse case andavano a fuoco, famiglie che aiutavano i loro vicini a raggiungere un luogo sicuro, residenti della zona e i loro vicini che lavoravano instancabilmente per aiutare i rifugiati.
La fede è la forza che spinge a fare il bene nel mondo
Mentre cercavamo di dare conforto alle persone ancora scosse dalla tragedia appena avvenuta, queste sembravano più preoccupate di sapere come ci sentissimo noi in quel momento di perdita.
Mentre con gli occhi pieni di lacrime guardavamo l’uno nel cuore dell’altro, i camini anneriti e il mare di cenere sembravano svanire.
La fede condivisa in Dio e nella Sua capacità di guarire i nostri cuori e ricostruire le nostre vite, ha legato i nostri cuori nell’amore e ci ha permesso di provare “la pace di Dio, che va al di là di ogni comprensione” (Filippesi 4:7).
Tornammo a casa riflettendo su ciò che avevamo visto, ma anche ispirati dalla bontà di così tante persone. Ci sentimmo confortati dalla certezza che Dio veglia sui Suoi figli che soffrono.
Se c’è qualcosa che ho imparato nei 94 anni della mia vita, è che una vita con Dio è di gran lunga migliore e più ricca di speranza rispetto ad una vita senza di Lui.
La fede in Dio è, ed è sempre stata, la forza preminente che spinge a fare il bene in questo mondo; è la fonte più duratura di pace per il cuore e per la mente.
Ciò che abbiamo vissuto a Paradise, con uomini e donne i cui cuori erano aperti a Dio, è in netto contrasto con ciò che vediamo accadere oggi nel mondo.
Temo che molti si trovino sull’orlo di un precipizio spirituale ed emotivo. Non molto tempo fa, credere in Dio era scontato e le manifestazioni di fede erano la norma.
Tuttavia, negli ultimi anni, siamo passati da un mondo in cui sembrava impossibile non credere in Dio, ad uno in cui la fede è semplicemente un’opzione – e troppo spesso oggetto di scherno.
L’essere umano è stato creato per cercare il senso delle cose.
Quando Dio viene rimosso dalla nostra coscienza comune, ci sono conseguenze che fanno riflettere.
Il Rabbino britannico Jonathan Sacks, ex Rabbino capo della Gran Bretagna e del Commonwealth delle nazioni, asserì che “ciò che i laici hanno dimenticato è che l’Homo sapiens è l’animale che cerca di dare un senso alle cose.
Se c’è una cosa che le grandi istituzioni del mondo moderno non farebbero, è quella di fornire un senso alle cose.” (“Not in God’s Name: Confronting Religious Violence” [2015], 13).
Infatti, l’animo umano desidera comprendere lo scopo della vita e scoprire che Dio lo conosce e si prende cura di lui.
Chi può guarire un cuore?
Quando ero un giovane medico chirurgo alla University of Minnesota Hospitals, agli inizi degli anni ‘50, facevo parte del gruppo di ricerca che costruì la macchina cuore-polmone che permise la prima operazione chirurgica a cuore aperto e pulsante.
Lavorare al fianco di grandi menti (sia lì che altrove) era stimolante. Ma l’intelligenza umana ha i suoi limiti. In qualità di chirurgo, ho guarito centinaia di cuori.
Tuttavia, le mie competenze non mi permettevano di guarire la tristezza, né di cancellare il dolore o alleviare le ferite emotive.
Nessuna invenzione umana potrà mai eguagliare ciò che Dio può fare per i Suoi figli.
Neppure le menti più capaci possono offrire redenzione dal peccato o guarire i cuori dai dolori emotivi. Esse non possono generare speranza o gioia duratura.
Non possono promettere una vita dopo la morte o la possibilità di vivere con i nostri cari oltre la tomba. Non possono donare la pace interiore.
Ma Dio può.
Il nostro DNA spirituale è il Suo DNA. Se i nostri cuori sono aperti verso di Lui – se crediamo nella divinità del Padre e di Suo Figlio – potremo risorgere dalle ceneri della nostra vita e divenire gli uomini e le donne che fummo destinati a divenire venendo sulla terra.
Soltanto Lui è in grado di guarire i cuori.
Dopo tre decenni di chirurgia cardiaca praticata in tutto il mondo, credevo di sapere qualcosa riguardo a come si guarisce un cuore.
Poi, fui chiamato come Apostolo del Signore Gesù Cristo.
In quel momento, concentrai la mia attenzione su un altro modo di guarire i cuori: aiutare tutti coloro che lo avrebbero ascoltato, a voltarsi verso il Maestro Guaritore, Gesù Cristo.
Per guarire dobbiamo rivolgerci con fede a chi sa curarci
Negli ultimi 35 anni ho viaggiato per il mondo, incontrando milioni di uomini e donne in oltre 130 Paesi.
Ho assistito agli effetti della povertà e del benessere, visto l’impatto dell’istruzione e la mancanza di essa, incontrato le personalità più eminenti e le anime più umili, e mi sono compiaciuto dell’impegno umanitario di tanti che si preoccupano profondamente della condizione umana – inclusa la Chiesa che oggi ho il privilegio di guidare.
Tuttavia, la cosa più profonda a cui ho assistito è l’impareggiabile cambiamento che porta nella vita di una persona credere in Dio e in Suo Figlio, Gesù Cristo.
Non c’è semplicemente nulla di paragonabile al potere purificatore e nobilitante, e al profondo significato che giungono nella vita di un devoto servitore e credente.”
Questo non vuol dire che la fede in Dio elimini le sfide dalla nostra vita. Non lo fa.
Tutti noi avremo alti e bassi: instabilità finanziaria, salute precaria, relazioni e sogni infranti, perdite personali, ingiustizie causate da uomini e donne che complottano contro di noi.
Ciascuna di queste cose può portare molta ansia e paura nei nostri cuori.
Tuttavia, sono convinto che il nostro Salvatore possa rafforzarci e renderci capaci di raggiungere le vette più alte e superare i nostri momenti più bassi.
Quale Apostolo di Gesù Cristo, vi invito a cercare di conoscere da voi stessi che Egli è il Maestro Guaritore.
Egli ha la capacità di guarirvi dai peccati e dalla tristezza, dalla disperazione e dall’angoscia.
Ho visto questo balsamo guaritore tra gli abitanti di Paradise e l’ho provato io stesso più e più volte, anche recentemente, con la dipartita della nostra preziosa figlia.
Il miglior chirurgo spirituale che esista
A prescindere dalla vostra fede religiosa o dalle vostre circostanze personali, quale servitore del Signore, vi invito a volgervi a Lui e renderlo il centro della vostra vita.
Aprite i vostri cuori a Dio e chiedetegli aiuto, Lui è il miglior chirurgo spirituale che esista.
Egli darà un senso alla vostra vita e riempirà i vostri cuori con una speranza che trascende qualsiasi altra cosa che il mondo possa offrire.
Nota dell’editore: Russell M. Nelson, Presidente della Chiesa di Gesù Cristo, ha scritto questo articolo quale parte della sua visita alla città metropolitana di Phoenix il 10 febbraio 2019 ed è stato pubblicato su azcentral.
Russell M. Nelson è il Presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Commenti