Chi è Nicodemo? È uno dei discepoli di Gesù Cristo menzionato nel Vangelo di Giovanni. La storia di Nicodemo è una delle più significative dell’Antico Testamento e si svolge all’inizio del ministero del Salvatore.
È tramite una conversazione avuta con lui che il Gesù insegna un principio universale: la necessità di “nascere di nuovo” se si vuole diventare dei veri seguaci di Cristo. Ma cosa sappiamo su Nicodemo? Cosa vuol dire nascere di nuovo?
Qual è il cambiamento che ci viene richiesto? E come possiamo raggiungerlo? Cercheremo di rispondere a queste domande in questo articolo. Quindi, se vi interessa saperlo, continuate a leggere!
Cosa sappiamo sulla storia di Nicodemo?
Nicodemo è un personaggio del Nuovo Testamento. Giovanni è l’unico degli evangelisti a menzionarlo. Probabilmente ha ritenuto opportuno includerlo per veicolare un principio importante, quello del cambiamento.
Il suo nome vuol dire “conquistatore del popolo” in Greco. Il testo non fornisce alcuna descrizione del personaggio.
Comprendiamo dal contesto che appartiene alla casta dei Farisei e che ricopre una carica importante all’interno della comunità Giudaica. La sua prima apparizione comprende un’interazione avuta con Gesù all’inizio del capitolo 3.
Or v’era tra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo, un de’ capi de’ Giudei.
Egli venne di notte a Gesù, e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui.” (Giovanni 3:1-2)
Perché Nicodemo gli fa visita di notte? Probabilmente perché non voleva farsi notare. È chiaro che Nicodemo fosse rimasto colpito dagli insegnamenti e i miracoli di Gesù, ma il suo ruolo all’interno della comunità, che già cominciava a considerare Gesù un sovversivo, gli imponeva di non esporsi a questo proposito.
Il fatto che lo chiami Maestro è indicativo della consapevolezza che egli aveva del ruolo di Gesù. Ma perché egli dice “noi” se è da solo?
Scopriamo alcuni capitoli più avanti che Nicodemo è vicino a Giuseppe d’Arimatea – sono entrambi capi del Sinedrio – e quindi probabilmente rappresenta almeno loro due. Ma potrebbe includerne altri, e forse lui è lì in qualità di loro rappresentante.
È necessario andare a scoprire chi è questo personaggio e saperne di più sui Suoi insegnamenti.
Nel versetto 3 Gesù risponde: “In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio” (Giovanni 3:3).
Nicodemo controbatte con un’ulteriore domanda:
“Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand’è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere?” (Giovanni 3:4).
Al che Gesù chiarisce:
“In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio.”
In poche parole Gesù stava dicendo a Nicodemo che non bastava appartenere alla progenie di Abrahamo per assicurarsi la salvezza, ma che era necessario diventare una nuova creatura attraverso una “ri-nascita” spirituale, tramite il battesimo e il conferimento dello Spirito Santo, come Lui stesso aveva dimostrato benché non ne avesse bisogno.
Al versetto 8 il Maestro da un ulteriore insegnamento:
“Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito” (Giovanni 3:8).
Che cosa significa?
Lo apprendiamo dal presidente Marion G. Romney:
“Il Signore stava insegnando a Nicodemo che il processo di apprendimento delle cose da parte dello Spirito è reale, anche se l’operato dello Spirito non può essere compreso da coloro che non sono nati di nuovo” (Marion G. Romney, “Ricevere e applicare la verità spirituale”, febbraio 1984).
Non è sempre facile spiegare in che modo lo Spirito opera per cambiare il nostro cuore, ma quando questo accade è impossibile non riconoscere che lo Spirito sta agendo in noi.
La storia di Nicodemo alla fine del ministero di Gesù
Nonostante gli altri tre evangelisti non ne parlino, Giovanni menziona Nicodemo altre due volte.
Lo ritroviamo al capitolo 7, in procinto di difendere Gesù. Come sempre si erano creati dei dissensi tra il popolo in merito alla natura messianica di Gesù.
Alcuni sostenevano che fosse il Cristo, i Farisei invece volevano che fosse condotto davanti a loro per interrogarlo.
Quando le guardie rispondono di non aver portato Gesù davanti al Sinedrio perché avevano riconosciuto in Lui un profeta (Giovanni 7:46), i Farisei chiedono se “fossero stati sedotti” anche loro dalle false dottrine del Nazareno.
A questo punto Nicodemo si alza e dichiara:
“La nostra legge giudica ella un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quel che ha fatto?
Essi gli risposero: Sei anche tu di Galilea? Investiga, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta” (Giovanni 7:51-52).
Si può definire un bel cambiamento. Nicodemo passa dal visitare il Salvatore di notte e in segreto, al difenderlo di fronte al Sinedrio.
L’ultimo episodio che vede la presenza di Nicodemo è la sepoltura di Gesù:
“Dopo queste cose, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma occulto per timore de’ Giudei, chiese a Pilato di poter togliere il corpo di Gesù; e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e tolse il corpo di Gesù.
E Nicodemo, che da prima era venuto a Gesù di notte, venne anche egli, portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre” (Giovanni 19:38-39).
La mirra e gli olii servivano per ungere il corpo senza vita del Salvatore, come era usanza fare a quel tempo. Da queste parole comprendiamo che Nicodemo era realmente diventato un seguace valoroso del Salvatore ed era nato di nuovo.
Cosa vuol dire nascere di nuovo?
Ma cosa vuol dire nascere di nuovo? Diventare nuove creature? E cosa impariamo dalla storia di Nicodemo?
Sembra che passiamo la maggior parte della nostra vita a cercare di essere felici di ciò che siamo.
Ma ecco che il Signore ci dice che dobbiamo “diventare nuove creature”, il che significa che ogni inclinazione, ogni emozione, ogni pensiero che non è come quello del Signore deve essere trasformato.
Rimanere come siamo non ha mai fatto parte del piano di Dio.
L’espiazione non ci offre delle alterazioni marginali. Ci offre un vero e proprio “resettaggio”. Ci permette molto di più che cambiare il nostro comportamento.
La nostra natura, la nostra indole e la nostra intera visione del mondo e mentalità possono diventare diverse — più profonde, più eccelse, più sante.
La rinascita, allora, non è tanto un momento, quanto più una mentalità, un’esperienza continua del cuore, o l’accumularsi graduale di innumerevoli scelte rette lungo tutto il corso della vita. È scegliere quotidianamente di accettare con sincerità l’invito del Signore al discepolato:
“Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi seguiti” (Luca 9:23).
Come si raggiunge questo cambiamento?
Il cambiamento che ci porta ad essere più simili al Salvatore sicuramente non è un cambiamento facile e non si verifica da un giorno all’altro. Ci vuole tempo, tanto lavoro e tanta pazienza.
Talvolta questo ci può scoraggiare, ma Dio non ci lascia da soli.
Ci ha forniti degli strumenti preziosi che ci aiutano a diventare persone migliori. Grazie al sacrificio espiatorio di Gesù, con il quale Egli non prese su di Sé solo i nostri peccati ma anche i nostri dolori e le più piccole imperfezioni, abbiamo l’opportunità di essere trasformati, dentro e fuori.
“Camminare in novità di vita”: cambiare e rinascere attraverso il vangelo di Gesù Cristo
Il presidente Ezra Taft Benson disse:
“Mentre cerchiamo di divenire sempre più simili a Dio, dobbiamo stare attenti a non scoraggiarci e a non perdere la speranza…
… La speranza è un’ancora per l’anima umana. Satana vorrebbe che noi gettassimo via quest’ancora per potere creare in noi lo scoraggiamento e la resa.
Ma noi non dobbiamo perdere la speranza. Il Signore si compiace di ogni sforzo, anche di quelli piccoli che facciamo ogni giorno per cercare di essere più simili a Lui.
Anche se ci accorgiamo che dobbiamo fare molta strada per giungere alla perfezione, non dobbiamo arrenderci (Ezra Taft Benson, Messaggi della Prima Presidenza, La stella, Marzo 1990).”
Quali sono alcuni degli strumenti concreti che abbiamo a nostra disposizione? In primo luogo la preghiera e le scritture, che sono lo strumento con cui il Signore comunica con noi, e noi con Lui. Il servizio nei confronti del prossimo.
Quando ci sacrifichiamo per gli altri, proviamo più amore per loro, il puro amore di Cristo, il quale a poco a poco trasforma il nostro cuore, purifica i nostri sentimenti e smussa i lati più spigolosi del nostro carattere.
Cosa più importante, ciò che da inizio a questo processo di trasformazione è il pentimento, seguito dalle alleanze che stringiamo con Dio. Gesù stesso fu battezzato per dare l’esempio.
Similmente, anche noi abbiamo bisogno di essere battezzati per essere purificati dai nostri peccati, e di ricevere il dono dello Spirito Santo, quale compagno costante che ci aiuta a mantenere la remissione dei nostri peccati.
Ed infine la costanza. Dobbiamo continuare sul cammino dell’alleanza e perseverare fino alla fine.
Anziano David A. Bednar ha detto:
“La rinascita spirituale … normalmente non si verifica all’improvviso o tutta in una volta; è un processo continuo, non un singolo avvenimento.
Linea su linea e precetto su precetto, gradualmente e quasi impercettibilmente, le nostre motivazioni, i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni si allineeranno alla volontà di Dio.
Questa fase del processo di trasformazione richiede tempo, perseveranza e pazienza…
… la nostra anima ha costantemente bisogno di essere immersa e impregnata della verità e della luce del vangelo del Salvatore.
L’immersione sporadica e superficiale nella dottrina di Cristo e la partecipazione occasionale nella Sua chiesa restaurata non possono produrre quella trasformazione spirituale che ci permetterà di camminare in novità di vita.
Sono invece la fedeltà alle alleanze, la costanza nell’impegno e l’offerta completa dell’anima a Dio i requisiti per ricevere le benedizioni dell’eternità” (David A. Bednar, Bisogna che nasciate di nuovo, Liahona Maggio 2007).
Il cammino del discepolato diventa tanto più chiaro quanto più a lungo vi rimaniamo; è un processo che richiede pazienza.
Allo stesso modo il Presidente Russell M. nelson ha riassunto questo concetto con questa possente testimonianza:
“Possiamo cambiare il nostro comportamento. I nostri desideri possono cambiare. In che modo? C’è un solo modo. Il vero cambiamento — quello permanente — può avvenire solo tramite la guarigione, la purificazione e il potere dell’Espiazione di Gesù Cristo che ci dà forza.
Egli vi ama — ognuno di voi! Egli vi permette di accedere al Suo potere se obbedite ai Suoi comandamenti, con entusiasmo, con convinzione e con esattezza. È così semplice e certo. Il vangelo di Gesù Cristo è un vangelo di cambiamento!”
La storia di Nicodemo: cosa vuol dire nascere di nuovo è stato scritto da Ginevra Palumbo.
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