Predestinazione: una delle dottrine più fraintese della storia

Alcune confessioni religiose credono nella “predestinazione”, ovvero la dottrina secondo cui Dio ha decretato, dall’inizio dei tempi, di salvare una parte dell’umanità e condannare il resto.

È una dottrina molto controversa, che è stata discussa e dibattuta nel corso dei secoli e interpretata in modi diversi da credi diversi.

I più estremisti sostengono che, poiché Dio ha già scelto gli eletti, la cui prerogativa è la fede, le opere non siano necessarie. 

Le origini della dottrina della predestinazione

Non è possibile, in questa sede, dare un resoconto esaustivo dell’origine e dello sviluppo della dottrina della predestinazione nel corso della storia.

Possiamo, tuttavia, affermare che il primo a sostenere quest’ idea fu Agostino. Molti secoli dopo, alcuni esponenti delle correnti protestanti della riforma formularono teorie diversificate tra loro.

Ad oggi, non vi è una concezione unitaria di tale dottrina.

L’unica cosa in comune tra le diverse concezioni di predestinazione è l’incapacità di coniugare l’idea che Dio abbia già scelto chi salvare e chi no, con il libero arbitrio dell’uomo e il ruolo della Grazia.

L’origine del concetto di predestinazione risiede nell’interpretazione errata di alcune scritture dell’Antico e del Nuovo Testamento, tra cui il capitolo 1 di Efesini. Paolo sostiene: 

3 Benedetto sia l’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale ne’ luoghi celesti in Cristo,

4 siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell’amore,

5 avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: […]

9 col farci conoscere il mistero della sua volontà, giusta il disegno benevolo ch’Egli avea già prima in sé stesso formato, […]

11 In lui, dico, nel quale siamo pur stati fatti eredi, a ciò predestinati conforme al proposito di Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà

Effettivamente, decontestualizzando questi passi scritturali, potrebbe sembrare che Paolo sottintenda che Dio abbia eletto alcuni alla salvezza, e che la rettitudine dei “prescelti” non dipenda dalle loro scelte consapevoli ma bensì sia un dono di Dio. 

Ma è davvero così? Dio ha già scelto chi salvare e chi no? 

La predestinazione nel contesto del piano di salvezza

Secondo la dottrina della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, l’idea che Dio abbia scelto un numero ristretto di eletti da salvare è limitante, sia nei confronti del libero arbitrio dell’uomo, che dell’amore di Dio per i Suoi figli.

Egli ha, infatti, stabilito un piano che dà a tutti i Suoi figli la possibilità di ottenere, un giorno, tutto ciò che Lui possiede e diventare come Lui. 

Questo piano è chiamato “piano di salvezza” o di felicità. In breve, i Santi degli Ultimi Giorni credono che, prima di venire su questa terra, vivevamo tutti alla presenza di Dio Padre, quali Suoi figli di spirito.

Egli ci propose un piano che ci avrebbe permesso di venire sulla terra (un luogo creato appositamente per noi), prendere un corpo fisico, fare delle scelte, imparare e progredire.

Tutti coloro che sono nati e nasceranno sulla terra hanno accettato questo piano. 

In una rivelazione data ad Abrahamo Dio disse:   

E in questo modo li metteremo alla prova, per vedere se essi faranno tutte le cose che il Signore loro Dio comanderà loro (Abrahamo 3:25). 

La capacità di scegliere è una prerogativa essenziale di questo piano, poiché è in base alle nostre scelte, le nostre azioni e i nostri desideri che riceveremo la nostra ricompensa dopo questa vita. 

Quindi, per i Santi degli Ultimi Giorni, i versetti in Efesini si riferiscono al fatto che tutti coloro che nascono sulla terra abbiano accettato il piano di salvezza durante l’esistenza premortale, “prima della fondazione del mondo”.

Questo è ciò che si intende per “luoghi celesti”, dove per la prima volta abbiamo accettato Cristo come nostro Redentore.

Noi che abbiamo seguito il Salvatore, nel nostro stato premortale, siamo stati scelti da Dio per venire sulla terra secondo il Suo piano, mentre coloro che hanno rifiutato Cristo e seguito il diavolo sono stati espulsi e privati del privilegio di ottenere un corpo fisico.

La predestinazione e il ruolo della Grazia 

Un’altra dottrina su cui si basa l’idea della predestinazione è quella della Grazia.

Se l’uomo non può fare nulla per salvare sé stesso tramite le opere, allora l’unico modo per ricevere la salvezza è tramite la grazia di Dio, dove per grazia si intende i meriti del sacrificio espiatorio di Gesù Cristo.

Tuttavia, questa grazia viene concessa solo a coloro che Dio sceglie. Questa concezione della grazia però, ancora una volta, pone dei limiti al potere dell’Espiazione del Salvatore, la quale è infinita ed eterna.

Credere che la grazia sia concessa solo a pochi significa credere che Gesù Cristo abbia sofferto solo per alcuni e non per tutti. Ergo, chi è stato scelto ed ha ottenuto la grazia non deve fare nulla per “guadagnarsi” la salvezza. 

Se da un lato è vero che non abbiamo il potere di “guadagnarci” la salvezza, perché a causa della caduta di Adamo ed Eva siamo stati scacciati dalla presenza di Dio, e che solo tramite i meriti di Cristo possiamo ottenere il perdono dei nostri peccati, è anche vero che, al fine di avere accesso a tali meriti e potere (alla Grazia), dobbiamo comunque fare la nostra parte, obbedendo ai comandamenti e seguendo Gesù Cristo, per mezzo del battesimo e di tutte le altre ordinanze di salvezza. 

Come disse l’apostolo Bruce R. McConkie:

“È solo grazie al sacrificio espiatorio di Gesù Cristo e all’infinita misericordia del Padre Celeste, che un giorno potremo tornare a dimorare alla Loro presenza. Essi ci hanno offerto questo meraviglioso dono gratuitamente.

Tuttavia, per dimostrare che siamo intenzionati ad accettare tale dono, dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per seguire il Salvatore e Dio Padre, ed obbedire ai loro comandamenti.”

Predestinazione o preordinazione?

Sebbene nessuno sia predestinato a essere salvato o non salvato, la rivelazione moderna insegna che alcuni dei figli di Dio furono scelti, o “preordinati”, nel mondo preterreno, menzionato più sopra, per adempiere a determinate responsabilità nel compiere gli scopi di Dio sulla terra.

Mentre alcuni cristiani usano il termine “predestinazione” in riferimento a ciò che Dio ha stabilito per i mortali, i Santi degli Ultimi Giorni preferiscono il termine “preordinazione”.

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Quest’ultima presuppone l’esistenza premortale dei nostri spiriti alla presenza del Padre, che ha scelto o prestabilito alcuni di questi spiriti per essere i Suoi leader sulla terra, tra i quali il principale era il Suo amato e divino Figlio, che venne conosciuto come Gesù Cristo, il quale fu designato quale Salvatore dell’umanità quando Dio ci presentò il Suo piano. 

Altri esempi di preordinazione sono i profeti antichi e moderni. Dio disse a Geremia: 

“Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato e ti ho costituito profeta delle nazioni”.

Allo stesso modo, anche noi siamo stati preordinati ad una missione specifica che dobbiamo scoprire nel corso della nostra vita.

Sebbene Dio non interferirà con il nostro libero arbitrio e con le nostre scelte, Egli ci ha affidato un compito verso il quale ci guiderà, se ci impegneremo ad obbedire ai Suoi comandamenti e ci sforzeremo di comprendere la Sua volontà per la nostra vita. 

Il concetto di predestinazione suggerisce che Dio è capriccioso, che salva o danneggia le persone a Suo piacimento, senza tener conto del loro stato di giustizia o di peccato.

Questo farebbe di Pietro un bugiardo quando dichiarò:

“In verità io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone; ma che in qualunque nazione, chi lo teme ed opera giustamente gli è accettevole” (Atti 10:34-35), un concetto successivamente insegnato da Paolo (Romani 2:11; Efesini 6:9).

Infatti, Paolo scrisse “sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità.

Servite a Cristo il Signore! Poiché chi fa torto riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto; e non ci son riguardi personali” (Colossesi 3:24-25).

Il concetto di predestinazione contraddice anche l’insegnamento biblico secondo cui “chi persevera fino alla fine sarà salvato” (Matteo 10:22; 24:13; Marco 13:13).

L’apostolo Henry B Eyring ha sottolineato che:

“Dio [non ha] scelto in precedenza quali dei Suoi figli avrebbe salvato, rendendo loro disponibile il Vangelo, mentre coloro che non hanno mai sentito parlare del Vangelo semplicemente non erano tra i ‘prescelti’. […]

Il piano di Dio è molto più amorevole e giusto. Il nostro Padre Celeste è ansioso di riunire e benedire tutta la Sua famiglia” (“Riunire la famiglia di Dio”, Liahona, maggio 2017, 20).

Dio è un padre così amorevole che non solo ha dato la possibilità a tutti coloro che lo accettano di ritornare alla Sua presenza, ma ha anche dato l’opportunità a coloro che non hanno conosciuto il Vangelo mentre erano in vita di accettarlo dopo la morte.

È per questo che i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni svolgono il lavoro di genealogia e di storia familiare, ed eseguono le ordinanze di salvezza in vece dei loro antenati all’interno dei sacri templi.  

Il messaggio meraviglioso del Vangelo di Gesù Cristo, la buona novella, è che abbiamo un Dio, un Padre celeste amorevole che desidera che Tutti i Suoi figli tornino un giorno a Lui.

Egli ci mostra la via ogni giorno tramite i profeti e le scritture e ci invita, mentre ci sforziamo di seguirLo, a scoprire la missione per cui siamo stati mandati sulla terra, ciò per cui siamo stati preordinati, tramite la nostra fede e le nostre scelte. 

Vi siete mai chiesti qual è la vostra personale missione sulla terra e come potete scoprirla?