Perfezione, ogni volta che questo argomento salta fuori alla scuola domenicale, gli insegnati ci confortano velocemente spiegando che in Ebraico “perfetto” vuol dire “integro” e che nessuno di noi otterrà la perfezione in questa vita.
Tutti noi annuiamo con le teste e ci tranquillizziamo un pochino. Ma c’è quel senso di disagio che arriva quando ci ricordiamo che questo consiglio di essere perfetti appare abbastanza regolarmente nelle opere profetiche, e che possa significare di più di ciò che pensiamo
Ci sono diverse scritture che ci consigliano di essere perfetti. Eccone qui alcune:
“Io sono l’Iddio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro (Genesi 17: 1).
“Tu sarai integro verso l’Eterno, l’Iddio tuo” (Deuteronomio 18:12).
“Procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi.” (2 Conrinzi 13:11).
“E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti” (Giacomo 1:4).
“Perciò vorrei che foste perfetti, come me, o come il Padre vostro che è in cielo è perfetto” (3 Nefi 12: 48).
I Mormoni sono stati accusati da diversi amici di altre fedi di avere un “vangelo basato sulle opere” e non concentrato abbastanza sulla grazia. Penso che questo si faccia notare quando consideriamo l’essere perfetti.
Quando viene menzionata la perfezione, quanti di voi iniziano mentalmente a fare mentalmente la “lista delle opere”?
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Perfezione ed integrità
In Ebraico, ci sono due parole che in pratica vogliono dire “perfetto”: mushelam o shalem, due forme della stessa parola che vogliono dire perfetto, completo, compiuto, intero o intatto, e tam, che vuol dire senza errore, senza colpa, completo, pacifico, pieno di integrità.
Anche solo nel leggere i termini equivalenti in italiano di queste parole è una lezione del vangelo che amplia il nostro concetto della parola “perfetto”. Notate che la parola shalem vuol dire anche “pagato” Siamo integri e perfetti perché siamo stati riscattati. Riscattati da Cristo.
“Integrità” è qualcosa di diverso da quello che pensate
Anche quando consideriamo la perfezione come integrità, possiamo mancare il segno. Visto che sono stati i profeti Ebrei coloro che ci hanno fatto arrivare questo consiglio, diamo un’occhiata a ciò che gli Ebrei pensano che cerchino di dire.
La perfezione è molto più collegata all’essere, che al fare, anche se nulla può essere compiuto sulla via stretta ed angusta senza il fare. Tutto il nostro fare, ad ogni modo, dovrebbe essere svolto con lo scopo di diventare, ed aiutare gli altri a diventare, integri e completi.
La perfezione non è una lista di obiettivi, ma una raccolta di attributi – gli attributi di Dio che dovremo emulare. Gli Ebrei li hanno enumerati per noi, e li hanno attribuiti ognuno ad un profeta in modo che fossero degli esempi da seguire.
I primi tre attributi sono i tre più sacri attributi di Dio. Questi sono Amore, Misericordia e Giustizia.
Gli esempi di questi attributi sono Abramo, Isacco e Giacobbe. Nel rivedere la vostra settimana, al posto di concentrarsi sulla lista delle cose da fare, pensate in che modo avete mostrato questi tratti: Siete stati amorevoli, misericordiosi e giusti?
Altri quattro sorprendenti attributi della perfezione
Ci sono altri quattro attributi di cui c’è bisogno per poter essere perfetti e completi, arrivando in totale a sette, il quale è l’equivalente numerico della perfezione. Ci sono alcuni sorprendentemente collegati al vangelo restaurato ed alle alleanze del tempio.
Il quarto attributo è la Regalità. Sorpresi?Dobbiamo diventare parte del lignaggio regale di Abramo tramite Isacco e Giacobbe. Questo attributo di ottiene al battesimo. La vostra Benedizione Patriarcale vi dice in che modo discendete da questa casa regale.
La regalità è parte dell’essere membro dell’unica Chiesa vera e vivente. La fedeltà, naturalmente, è necessaria per mantenere la nostra appartenenza in questa casa regale. Da un punto di vista eterno, l’attributo di regalità è sigillato su di noi mentre rimaniamo fedeli alle alleanze del tempio. Davide è l’esempio di regalità per gli ebrei.
Il quinto attributo è la Profezia. L’attributo della profezia è nostro, tramite la compagnia dello Spirito Santo, di cui ci viene fatto dono dopo il battesimo tramite l’imposizione delle mani, e che testimonia della divinità di Cristo. Mosè l’eroe simbolico della profezia per gli ebrei.
Il sesto attributo è il Sacerdozio. Il potere e l’autorità del sacerdozio, sia quello di Aronne che quello di Melchizedek fanno parte del Regno di Dio sulla terra. Questo potere è condiviso da tutti nel suo regno, anche se viene amministrato dagli uomini che detengono l’ufficio nel sacerdozio, e detengono le chiavi per farlo. Aronne è l’esempio per gli Ebrei. Noi aggiungeremmo Melchizedek.
Il settimo requisito è perseverare fino alla fine in rettitudine. Mantenere la fede nell’affrontare le prove mostra al Padre Celeste che desideriamo entrare alla Sua presenza. Il pentimento è la chiave, ed è davvero possibile fidarsi di Dio. Giuseppe è l’esempio del perseverare fino alla fine.
Certamente, solamente l’espiazione di Cristo ci può completare, ma queste cose possono cambiare il nostro obiettivo ed aiutarci durante il percorso. Questa definizione di perfezione mi da speranza e mi aiuta a concentrarmi su Cristo al posto che sulla lista di cose da fare. In che modo cambia la vostra percezione della perfezione?
Questi concetti si trovano negli scritti mistici del Medio Evo, specialmente in “Zohar” (di Moses b. Shem Tov de Leon), e gli scritti di Jacob e Isaac Kohen e di Joseph Gikatilla.
Questo articolo è stato scritto da “Gale Boyd”, pubblicato su “lds.net” e tradotto da “Fanny Bagnò”
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