Il profeta Eliseo fu il successore di Elia, che venne chiamato come profeta del regno d’Israele quando le 12 tribù si divisero in regno d’Israele (10 tribù a nord) e regno di Giuda (2 tribù a sud).

Come per molti profeti il suo nome è indicativo della sua missione. Eliseo è composto da El + Joshua, e vuol dire “Dio salva”.

Proprio come il suo predecessore, compì molti miracoli per il popolo del regno d’Israele, molti dei quali ci portano alla mente alcuni dei miracoli compiuti dal Salvatore durante il Suo ministero. 

Il profeta Eliseo e il miracolo dell’acqua nel deserto

Uno dei primi miracoli di Eliseo ad essere menzionato è il miracolo dell’acqua nel deserto. Questo miracolo lo troviamo nel capitolo 3 di 2 Re.

Il re di Moab si ribellò a Israele e, dopo aver fatto la conta dei suoi eserciti, Jehoram si rivolse a Giosafat, re di Giuda, per unire le forze contro Moab.

Giosafat accettò. Decisero di entrare a Moab da sud, attraverso Edom, e il re di Edom si unì a loro.

I Moabiti pagavano un tributo a Israele fin dai tempi del re Davide. Ogni anno davano al re d’Israele centomila agnelli e altrettanti montoni.

Con la morte di Achab, il re Mesha di Moab pensò che Israele si stesse indebolendo, così si ribellò e cominciò ad attaccare le città e i villaggi vicini.

Il profeta Eliseo e EliaGiosafat, re di Giuda, aveva mantenuto relazioni amichevoli con Achab e voleva mantenerle con Jehoram, figlio e successore di Achab.

Anche Giuda era stato attaccato da Moab, quindi era naturale per Giosafat accettare un’alleanza con Israele contro un nemico comune.

Marciando attraverso Edom, Giuda e Israele poterono ingrandire il loro esercito con i soldati edomiti, che erano al servizio di Giuda.

Inoltre, poterono sorprendere Moab attaccando dalla direzione geograficamente più difficile, e quindi meno probabile.

Dopo alcuni giorni nel deserto, però, si ritrovarono senza acqua, loro, il loro esercito e il loro bestiame, rischiando così di morire.

Giosafat consigliò di chiedere aiuto al profeta Eliseo e lui, Jehoram e il re di Edom scesero a cercarlo.

La reazione iniziale di Eliseo fu molto negativa. Non era tanto la presenza di Giosafat, che adorava Geova, quanto quella di Jehoram, che adorava il vitello d’oro e guidava un paese di apostati.

Tuttavia, dopo essere stato calmato da alcuni musicisti, Eliseo accettò di chiedere consiglio al Signore sulla questione.

“[…]e disse: “Così parla l’Eterno: ‘Fate in questa valle molte fosse’. 

Poiché così dice l’Eterno: ‘Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e nondimeno questa valle si riempirà d’acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da tiro’.

E questo è ancora poca cosa agli occhi dell’Eterno; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani.

E voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città importanti, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d’acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra”.

La mattina dopo, nell’ora in cui si offre l’oblazione, ecco che l’acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno. (2 Re 3:16-20)

I Moabiti radunarono tutti gli uomini in grado di combattere e si recarono al confine con Edom. 

Il terreno del deserto in cui si trovavano è molto rosso ed è un deserto privo di acqua.

Quando i Moabiti videro l’acqua nei fossati, mista alla terra rossa, pensarono che fosse sangue e che il nemico fosse già stato praticamente distrutto, probabilmente a causa di lotte intestine.

Leggi anche: La storia di Davide e Golia: ascesa e caduta di un re

Scesero per il bottino e furono sorpresi dagli eserciti dei tre re.

Il profeta Eliseo come “tipo” di Cristo”: il miracolo dell’olio, la resurrezione del ragazzo e la moltiplicazione dei pani  

In 2 Re 4 c’è la storia di una vedova (è importante ricordare che quello di vedova era uno status di massima indigenza) che si recò da Eliseo.

Suo marito era morto e i creditori minacciavano di portarle via i figli per pagare il debito. Eliseo le disse di prendere in prestito tutti i vasi che poteva, di chiudersi in casa e di riempirli tutti di olio.

L’unica cosa che la donna possedeva era un piccolo vaso d’olio, ma miracolosamente l’olio riempì tutti i vasi. Eliseo le ordinò allora di vendere l’olio e di pagare il suo debito.

Un altro miracolo riguarda un’altra donna fedele, una Shunamita.

I Titoli di CristoNelle vicinanze c’era una famiglia che offriva a Eliseo un rinfresco ogni volta che passava di lì. La padrona di casa suggerì al marito di creare una stanza per il profeta Eliseo, con un letto, un tavolo e altri servizi. 

Eliseo, quindi, poteva rimanere lì in caso di necessità. Volendo fare qualcosa in cambio, e scoprendo che la donna era sterile e il marito anziano, le promise un figlio.

Ella concepì come Eliseo aveva promesso (2 Re 4, 8-17). Il figlio, tuttavia, quando era abbastanza grande per aiutare nei campi, morì. La madre andò fino al Monte Carmel per trovare il profeta.

Eliseo inviò il suo servo con il suo bastone per guarire il ragazzo, ma non vi riuscì. Così Eliseo andò di persona e risuscitò il bambino dalla morte.

Eliseo si recò poi a Gilgal, dove c’era la siccità, e sfamò una moltitudine con poche provviste.

In 2 Re 4:42-44 dice:

Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all’uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d’orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: “Danne alla gente, perché mangi”.

Egli rispose: “Come faccio a mettere questo davanti a cento persone?”. Ma Eliseo disse: “Danne alla gente, perché mangi; perché così dice l’Eterno: ‘Mangeranno, e ne avanzerà’”.

Così egli mise quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne avanzò, secondo la parola dell’Eterno.

Tanto questo miracolo, quanto i due precedenti suonano incredibilmente familiari. Come non pensare al Salvatore che resuscita la figlia di Iairo e che sfama delle moltitudini con pochi pani e pochi pesci?

Gesù compì ogni miracolo per amore e compassione nei confronti delle persone che benedì, ma fece quel tipo di miracoli che le persone del suo tempo avrebbero potuto riconoscere, perché li conoscevano dalle scritture, e che avrebbero fatto riconoscere

Lui come profeta e figlio di Dio.

Ora, molti di noi, a un certo punto della vita, a causa delle circostanze, del peccato o dei propri errori, si trovano in una situazione simile. I creditori sono alle calcagna.

Le conseguenze delle nostre decisioni bussano alla porta. Abbiamo perso la pace o la fede nella nostra vita. E abbiamo poco potere per cambiare le nostre circostanze. Come la donna, imploriamo aiuto.

In questa storia Eliseo è un tipo di Gesù Cristo. Eliseo chiese alla donna che cosa avesse. Lei rispose che non aveva altro che un vaso e un po’ d’olio. 

Spesso è così anche per noi. Ci rimane solo un po’ di fede, un po’ di speranza o un po’ di spiritualità. Anche noi, come la donna, abbiamo un po’ d’olio. E Dio può fare qualcosa con un po’ della nostra fede.

Naaman e la lebbra

Il capitolo 5 di 2 Re si apre con la storia di Naaman, un capitano siriano. Naaman era un uomo potente e di valore, ma soffriva di lebbra.

Naaman e la lebbra

Fonte: LDS.org

Una “serva” della moglie che era stata presa come schiava dal popolo d’Israele, parlò del profeta Israelita che avrebbe potuto guarirlo.

La domestica fu ascoltata da un servo di Naaman, che andò dal suo padrone. Naaman mandò il servo con un tesoro al re d’Israele, che era rimasto sconvolto dal fatto che un capitano siriano chiedesse una guarigione miracolosa dalla lebbra.

Il re si stracciò le vesti in segno di lutto e la notizia fu riferita a Eliseo, che invitò il siriano a recarsi da lui. Naaman arrivò con i suoi cavalli e il suo carro alla porta di Eliseo.

Eliseo gli mandò un messaggero che gli disse:

“Va’, lavati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro” (2 Re 5:10).

Naaman si sentì insultato e arrabbiato. In primo luogo, Eliseo non era venuto di persona a guarirlo. In secondo luogo, cosa aveva il Giordano di più dei grandi fiumi della Siria? 

In effetti il Giordano è un fiume abbastanza ristretto e non è tra quelli con le acque più chiare. 

Ma i suoi servi si avvicinarono e gli dissero: “Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una qualche cosa difficile, non l’avresti tu fatta?

Quanto più ora che egli ti ha detto: ‘Lavati, e sarai mondato’?” (2 Re 5:13). Naaman si umiliò e fece come gli aveva detto il profeta.  Immediatamente fu guarito. Tornò dal profeta con una nuova fede e gli offrì un dono:

Poi tornò con tutto il suo seguito dall’uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: “Ecco, io riconosco adesso che non v’è alcun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. Ed ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo”.

Ma Eliseo rispose: “Come è vero che vive l’Eterno di cui sono servo, io non accetterò nulla”. Naaman lo pressava ad accettare, ma egli rifiutò (2 Re 5:15-16).

Ma Gehazi, servo di Eliseo, andò da Naaman e chiese una modesta ricompensa. Naaman fu generoso, ma quando Gehazi tornò da Eliseo, Eliseo denunciò il suo comportamento e Gehazi fu colpito dalla lebbra.

C’erano tanti falsi profeti in Israele e Gehazi aveva svilito la sua posizione e quella di Eliseo accettando denaro da un non Israelita.

Naaman era il capitano dell’esercito del re di Siria. Un uomo potente. Ma era un lebbroso.

La lebbra nelle Scritture ha spesso un tipo, cioè un corrispettivo metaforico o letterale, in questo caso è la lebbra spirituale. A volte, tutti noi possiamo soffrire di lebbra spirituale.

La lebbra provoca una progressiva perdita di sensibilità nelle parti del corpo colpite. A un certo punto la malattia colpisce così gravemente i nervi che non c’è più alcuna sensazione, ad esempio, in una mano o in un piede.

Il tratto distintivo della lebbra spirituale, come la sua controparte fisica, è una progressiva perdita di sensibilità.

Si tratta di una perdita progressiva di sensibilità che non riguarda i nostri nervi, ma la nostra sensibilità allo Spirito e ai suoi suggerimenti.

Questa progressiva perdita di contatto con lo Spirito Santo rende la lebbra spirituale minacciosa per la nostra anima come la malattia fisica lo è per il nostro corpo”.

Come Naaman seguì le piccole e semplici parole di Eliseo e fu guarito dalla lebbra, così anche noi possiamo trovare sollievo dalla nostra lebbra spirituale seguendo le parole dei profeti.

Il profeta Eliseo apre gli occhi ad uno dei suoi servi

In 2 Re 6 Eliseo compie un miracolo per uno dei “figli dei profeti”. Il giovane era andato con gli altri a tagliare la legna e aveva fatto cadere la sua ascia nel fiume.

Il profeta Eliseo apre gli occhi ad uno dei suoi serviNaturalmente l’ascia affondò.  Il giovane si lamentò perché l’ascia era stata presa in prestito. Eliseo chiese dove fosse affondata l’ascia, gettò un ramo nel fiume e l’ascia galleggiò.

Allora il re di Siria decise di attaccare Israele. Eliseo, avendo ricevuto la rivelazione dei suoi progetti, avvertì il re.

Per quanto l’esercito siriano si sforzasse, grazie ai suggerimenti del profeta Eliseo gli Israeliti arrivavano sempre prima ed erano in grado di difendersi.

A quel punto i Siriani iniziarono a domandarsi come mai non fossero in grado di affrontare gli Israeliti.

Si chiesero se vi fosse una spia fra di loro ma furono presto informati del fatto che era “questo profeta” che riusciva a sapere in anticipo persino le cose che il re escogitava “nella sua camera da letto”.

Le forze siriane cercarono di eliminare Eliseo.

Il servitore dell’uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città.

E il servo disse all’uomo di Dio: “Ah, signor mio, come faremo?”.

Egli rispose: “Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro”.

Ed Eliseo pregò e disse: “O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché veda!”. E l’Eterno aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo (2 Re 6:15-17).

Le truppe siriane furono colpite da cecità non appena Eliseo ne fece richiesta al Signore. I credenti hanno la rassicurazione che le forze del cielo sono dalla loro parte.

Nessuna potenza terrena può superare la forza di Dio. Eliseo li condusse in mezzo alla Samaria israelitica, dove donò loro la vista.

Dopo di ciò ordinò al re d’Israele di dar loro da mangiare e di farli mettere in cammino con la nuova conoscenza della potenza del Dio d’Israele.

Il profeta Eliseo compì numerosi altri miracoli in favore del popolo d’Israele, ma possiamo imparare molti insegnamenti da questi pochi analizzati.

Anche noi quando abbiamo un problema potremmo non vedere una via d’uscita e pensare di soccombere sotto le mani del nostro “nemico”, di qualunque natura esso sia.

È facile, quando un figlio o una figlia perdono la fede per un certo periodo, o la malattia entra nella nostra vita come una palla da demolizione, o qualche tipo di sconvolgimento prende piede nella nostra vita, pensare come il servo di Eliseo:

“Che cosa mai dovremo fare?”.

Ma Dio ama benedire. Egli ordina, custodisce e protegge. A tempo debito, verrà in aiuto della famiglia e delle circostanze di coloro che lo amano.

È estremamente utile immaginare nella nostra mente la visione del servo di Eliseo.

“Il Signore aprì gli occhi del giovane ed egli vide; ed ecco che il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo”. Così può essere per noi.

Guardiamo in avanti con fede e speranza. Dio manderà l’aiuto a Suo tempo e a Suo modo. Sperate nella potenza di Dio. Come disse un autore famoso: “Quando c’è speranza nel futuro, c’è potere nel presente”.

C’è potere nella nostra vita quando riponiamo la nostra fiducia nelle parole del profeta e di coloro che sono chiamati a guidarci.

Ricordiamo che Cristo ha il potere di riempire ogni vaso e ogni parte della nostra vita spirituale. Non dubitiamo, e guardiamo.

Possiamo aprire gli occhi per vedere la forza di Gesù Cristo nella nostra vita e in quella della nostra famiglia.

chatta con noi

I miracoli del profeta Eliseo: una prefigurazione del ministero del Salvatore è stato scritto da Ginevra Palumbo.