Negli Stati Uniti, novembre è il mese in cui si celebra la festa del Ringraziamento. Anche se non è una festività che appartiene alla nostra tradizione, è sempre bello ricordarci della gratitudine.

In particolar modo, avete mai provato a ringraziare Dio in anticipo?

Ringraziare Dio per le benedizioni che ancora non abbiamo 

Se non avete mai sentito parlare di una cosa del genere o se non l’avete provata voi stessi, potrebbe sembrarvi strana o forse addirittura sbagliata.

Tentiamo Dio quando pensiamo che voglia benedirci con ciò che vogliamo? Abbiamo paura di deluderlo con le nostre richieste? È egoistico chiedere le cose che vogliamo e credere che il nostro amorevole Padre celeste ci darà ciò che chiediamo?

Rimarremo delusi se le nostre preghiere non saranno esaudite nel modo e nei tempi che speravamo? Di contro, vogliamo continuare a chiedere elenchi di cose che vorremmo fossero diverse, dubitando che la risposta arriverà mai?

Le risposte a queste domande sono personali e riflettono la condizione del nostro cuore.

Il modo in cui scegliamo di pregare, il modo in cui ci avviciniamo al nostro Dio conta e ha un impatto.

Siamo convinti che ringraziare Dio in anticipo per le benedizioni che cerchiamo, come se ci avesse già benedetto, dimostri la nostra fiducia e aumenti la nostra fede in un Genitore celeste che vuole benedirci con i nostri giusti desideri.

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Finché i nostri desideri sono in armonia con la volontà di Dio, possiamo confidare nel fatto che Dio ascolterà le nostre preghiere e le esaudirà con la Sua saggezza e nei Suoi tempi.

Dio desidera benedirci

Ricordate che Gesù ha promesso:

“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto:  Perché chi chiede riceve, chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto” (Matteo 7:7-8).

Invece di preoccuparci costantemente di dispiacere o fare arrabbiare Dio, ricordiamo che Gesù chiese:

“E qual è l’uomo fra voi, il quale, se il figliuolo gli chiede un pane gli dia una pietra?

Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? Se dunque voi che siete malvagi, sapete dar buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il Padre vostro che è ne’ cieli darà Egli cose buone a coloro che gliele domandano?” (Matteo 7:9-11).

Quando preghiamo Dio, ricordiamoci che Egli desidera darci buoni doni.

[…]

Una delle mie scritture preferite del Nuovo Testamento è:

Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e supplicazione con azioni di grazie.

E la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù (Filippesi 4:6-7).

In questo versetto, Paolo dice chiaramente che possiamo essere ricchi o poveri ma che l’amore di Gesù ci darà pace e forza.

Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell’abbondanza e ad esser nella penuria.

Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica (Filippesi 4:12-13).

Spero che possiamo sfruttare questi giorni di “ringraziamento” non solo per ringraziare Dio in anticipo per le benedizioni che desideriamo, ma anche per ringraziarlo per le benedizioni abbondantemente ricche che abbiamo già – e per quelle che sta preparando per noi anche adesso.

La gioia nasce dall’essere intenzionalmente consapevoli di tutta la bontà con cui siamo già benedetti. Che la vostra gioia aumenti insieme alla vostra gratitudine!

Questo articolo è stato pubblicato su https://latterdaysaintmag.com. Questo articolo è stato tradotto e adattato da Ginevra Palumbo.

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