Avete mai sentito una storia di qualcuno che aveva pregato per ricevere una testimonianza all’MTC?
Sicuramente non è la prima volta. Qualcuno senza una forte testimonianza decide di servire una missione. Vogliono davvero una testimonianza.
Quindi pregano per sapere se il Libro di Mormon o la Chiesa siano veri. Poi ricevono una testimonianza, come se fosse un regalo con sopra un fiocco.
Incorniciamo le nostre testimonianze come se fossero quadri. Se lavoriamo duramente e abbastanza avendo un forte desiderio, avremo una testimonianza.
Che cos’è una testimonianza?
Essenzialmente una testimonianza è una lista di cose in cui abbiamo fede. Tuttavia la fede è diversa dalla credenza. La fede si basa su come viviamo le nostre vite, e non su quanto crediamo nelle cose.
Prendiamo la storia nel capitolo 9 di Marco. Un padre con il figlio ammalato va da Cristo. Così come per altri miracoli, Cristo spiegò che la fede era necessaria affinché ci fosse il miracolo.
Il padre disse: “Signore, io credo, sovvieni alla mia incredulità” (Marco 9:24) Cristo compì il miracolo, ed il ragazzo guarì.
Ma se era richiesta la fede, come poteva il padre non credente fare un miracolo? Il suo credere o non credere poteva davvero avere un effetto irrilevante sulla fede.
Il padre sapeva che Gesù Cristo poteva fare il miracolo, così ebbe fede.
Noi dimostriamo la nostra fede in un principio quando lo viviamo nella nostra vita come se fosse vero, anche se dal punto di vista mentale possiamo avere diverse riserve.
In altre parole, la nostra testimonianza è un insieme di principi sui quali basiamo le nostre decisioni. Una testimonianza non è costituita da esperienze o idee spirituali che ci portano a scegliere quei principi.
Prendiamo questi due esempi come prova:
O possiamo considerare Korihor e Zeezrom
Perché è importante non fraintendere cos’è una testimonianzaIn ciascuno degli esempi, entrambi gli individui avevano situazioni molto simili, una stessa conoscenza di fondo ed esperienze spirituali.
Ma le loro testimonianze erano totalmente diverse
Il fraintendimento del significato della testimonianza si è insinuato nella nostra cultura. Gli adolescenti attendono con ansia di ricevere la loro testimonianza così come i bambini di sette anni non vedono l’ora di battezzarsi.
Le nostre riunioni di digiuno e testimonianza sono piene di persone che enfatizzano il loro livello di credenza come se fosse l’elemento più importante della loro testimonianza, ripetendo spesso la parola so quando parlano.
Sui social media spesso vediamo conversazioni sul vangelo dove la fedeltà è misurata su quanto noi crediamo piuttosto che su come mettiamo in pratica quello in cui crediamo.
Questo tipo di cultura influenza i giovani della Chiesa. Quando le nostre testimonianze sono ridotte ad una lista di credenze, iniziamo a concentrarci sulle nostre credenze ogni giorno mentre dovremmo concentrarci sui nostri comportamenti. Non c’è da meravigliarsi se c’è una crisi di credo.
La vera testimonianza riguarda senza alcun dubbio il comportamento. Diversamente come poteva essere un requisito per entrare nel Tempio in linea con l’obbedienza alla legge della decima o della castità?
Rileggiamo Alma 32
Forse parte di questa confusione deriva da una incomprensione su Alma 32. In Alma 32:26-43, Alma fa un sermone agli Zoramiti su come sviluppare una fede autentica.
La lettura più comune di questa sezione inizia con “se non poteste fare null’altro che desiderare di credere” nel versetto 27, e va verso un progresso costante verso la fine dove “raccoglierete la ricompensa della vostra fede.”
Da una lettura più approfondita si evince che Alma propone due alternative per costruire la fede.
Il primo approccio è presentato nei versetti 27-35. Questo approccio è più accademico e si focalizza sull’acquisizione della conoscenza.
1 passo: Iniziare un esperimento (27)
2 passo: piantare il seme (28)
3 passo: non espellere il seme (28)
4 passo: guardare come cresce il seme (29)
Risultati: avrete conoscenza(33) e la vostra fede dorme (34)
Questo approccio accademico porta a un aumento della conoscenza, ma non porta a un incremento della fede.
1 passo: Esercitare la fede (36)
2 passo: piantare il seme (36)
3 passo: aver cura dell’albero (37)
4 passo: non trascurare l’albero (38)
Risultati: vita eterna
In questo secondo approccio piantiamo il seme, non con scetticismo ma con fede. Non ci sediamo e non restiamo a guardare come nel primo approccio, ma agiamo come se il seme (una testimonianza) fosse buono, avendone cura.
La ricompensa per questo approccio basato sulla fede è la vita eterna, e quindi molto meglio della conoscenza ottenuta dall’approccio sperimentale.
La soluzione
Come possiamo iniziare a cambiare il nostro approccio culturale sulle testimonianze?
Ecco alcune idee:
- Scegliete con cura le vostre parole durante le riunioni di digiuno e testimonianza – Quale luogo migliore delle riunioni di digiuno e testimonianza per cambiare il nostro modo di percepire le nostre testimonianze? Dobbiamo evitare un linguaggio che si concentra sulla conoscenza, e concentrarci invece sul comportamento. “La mia esperienza è stata così….” o “quando io seguivo…” e quando raccontiamo delle storie, dovremmo concentrarci su come vivere il vangelo abbia influenzato la nostra vita piuttosto che ricercare la conoscenza.
- Concentrate le classi della scuola domenicale sul comportamento – Il programma per la gioventù “Vieni e Seguimi” si concentra in modo eccellente su come applicare le dottrine nella vita quotidiana dei giovani. Per raggiungere questo obiettivo con successo è necessario farsi delle domande e dare un seguito con costanza. Quando insegniamo ai giovani, spesso essi non hanno le capacità necessarie per applicare i principi con gli altri studenti della classe. Gli insegnanti dovrebbero essere sempre pronti ad invitare ad applicare i principi discussi durante la lezione, anche se non siano loro a preparare la lezione. Noi invece, in qualità di studenti, dovremmo concentrarci su come il materiale presentato possa cambiare il nostro comportamento e concentrare su questi i nostri commenti.
- Siate un esempio scegliendo una testimonianza – come sempre, l’arma più potente che abbiamo è il nostro esempio. Possiamo essere onesti con i nostri dubbi intellettuali mentre scegliamo di agire come se credessimo. Mentre facciamo questo mostriamo a noi stessi, ai nostri figli ed agli altri che la testimonianza è qualcosa che scegliamo.
Questo articolo è stato scritto da Christopher D. Cunningham e pubblicato su mormonhub.com. Questo articolo è stato tradotto da Nadia Manzaro.
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