Una ragazza di 15 anni particolarmente perspicace che stava imparando riguardo al Vangelo, ha appreso del “velo della dimenticanza (anche conosciuto come il velo di oblio)”.
Nella sua mente, questa dottrina ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora di domande che, spesso, come membri della Chiesa, diamo per scontato.
Di seguito le sue domande e il nostro miglior tentativo di darvi risposta.
1) Se abbiamo vissuto una vita pre-terrena, ciò significa che potremmo aver conosciuto le persone prima di venire sulla Terra? Come amici, familiari o persone famose quali George Washington, Madre Teresa o Hitler?
Tutti i figli dei nostri Genitori Celesti vivevano con loro prima di venire sulla Terra (Eccl. 12:7).
Sappiamo molto poco di ciò che facevamo quando eravamo lì.
Ma ci sono alcune cose che possiamo dedurre dalle scritture, in merito a ciò che accadde.
- Abbiamo compiuto delle scelte e sviluppato personalità e talenti (Alma 13:3)
- Almeno qualcuno era sicuramente a conoscenza dei loro legami familiari. Lo sappiamo perché alcune persone furono preordinate ad incarichi di dirigenza (Abramo 3:23), e nell’Antico Testamento alcuni di questi incarichi richiedevano una specifica discendenza familiare (Numeri 18:1)
- Abbiamo preso parte ai grandi concili (Storia della Chiesa, Volume 6, e Abramo 3:22-28)
Da questi pochi punti, possiamo dedurre che quasi sicuramente ci riunimmo con altre persone nella vita pre-terrena.
Ovviamente, non c’è modo di sapere chi siano queste persone.
2) Avremo un ricordo della nostra vita pre-terrena dopo la morte?
Il Presidente Russell M. Nelson ha insegnato:
“Sebbene sia stato posto un velo di dimenticanza sul vostro spirito, al momento della vostra nascita nella mortalità, esso ha mantenuto il suo potere di ricordare tutto ciò che accade.”
Per questo motivo, i nostri spiriti manterranno sicuramente questi ricordi. Allora, quando torneranno questi ricordi?
I Santi degli Ultimi Giorni si riferiscono al “velo” come a ciò che ha fatto dimenticare questi ricordi, e si riferiscono spesso alla vita pre-terrena come “il primo stato”.
Questo vi aiuterà a comprendere la seguente citazione. L’apostolo Neal A. Maxwell ha insegnato:
“Sembra che il velo di dimenticanza del nostro primo stato non sarà rimosso improvvisamente, automaticamente e completamente al momento della nostra morte temporale.
Questo velo, una condizione duratura nel nostro secondo stato, è collegata ed è parte del nostro periodo di prova sulla Terra, delle sfide e il superamento di esse mediante la fede – e questo continuerà in una certa misura anche nel mondo degli spiriti.”
Dunque, non riavremo questi ricordi immediatamente dopo la morte, almeno non completamente. Sappiamo però, che li avremo nuovamente prima del giorno del giudizio. (Alma 5:18; 11:43).
Riavremo i ricordi della nostra vita pre-terrena. Non torneranno subito dopo la morte, ma torneranno gradualmente.
Li avremo di nuovo, completamente, prima del giudizio.
3) Questo significa che le persone possono cambiare? Ad esempio: se qualcuno ha vissuto una vita disdicevole ma, dopo la morte, torna ad avere i ricordi della sua vita pre-terrena, questi non lo cambierebbero come persona?
Questa è una domanda eccellente.
Infatti, è molto simile ad una domanda a cui Amulek diede risposta parlando con gli Zoramiti malvagi (Alma 34):
- Non potete dire che vi pentirete dopo la morte poiché lo stesso Spirito che abbiamo sulla Terra, lo avremo anche dopo la morte
- Se siamo il tipo di persona che rifiuta di pentirsi adesso, saremo il tipo di persona che rifiuterà di pentirsi anche nell’aldilà
Evidentemente, abbiamo una personalità eterna. Amulek risponde a questa domanda con un “No”. Se vivi una vita malvagia, non cambierai dopo la morte.
Ricordiamo la citazione di Presidente Nelson e il fatto che sviluppiamo una personalità nella vita preterrena.
Anche se siamo nati senza un ricordo di essa, i nostri spiriti lo ricordano, e abbiamo portato con noi la forza e personalità che lì avevamo sviluppato.
Infatti, parte dello scopo di questa vita e del velo della dimenticanza, è provare che tipo di persone fossimo realmente (Abramo 3:25) senza l’influenza diretta dei nostri ricordi.
Il profeta Joseph Fielding Smith ha spiegato: “Nella nostra vita precedente, o esistenza dello spirito, camminavamo per conoscenza.
Eravamo alla presenza sia del Padre che del Figlio e venivamo istruiti da loro e sotto la loro personale presenza.
In questa vita mortale, o secondo stato, il Signore ha voluto che camminassimo per fede e non per conoscenza, affinché potessimo essere messi alla prova mediante il grande dono del libero arbitrio.”
Avere un ricordo della nostra vita pre-terrena non ci avrebbe cambiato in maniera sostanziale come persone, ma ci avrebbe fatto agire per paura e conoscenza.
Non saremmo mai stati messi alla prova. Dunque, questa vita serve a rivelare chi siamo realmente.
4) Come giudicherà Dio queste persone? Cosa succederà se in vita sono come Hitler ma cambiano dopo la morte e diventano qualcuno di completamente diverso? A quel punto cosa accadrebbe? Cosa succederebbe se le persone malvagie cambiassero idea?
Considerato che non cambiamo drasticamente quando riprendiamo i nostri ricordi, ognuno sarà giudicato con gli stessi criteri.
Le scritture si riferiscono alle cose per cui saremo giudicati. Spesso citano:
- Pensieri
- Desideri
- Azioni
- Parole
Ovviamente, al giorno del giudizio saremo salvati anche per la grazia e la misericordia di Cristo.
Ma solo perché non cambieremo drasticamente quando riavremo i nostri ricordi, non significa che non sia possibile cambiare dopo la morte.
Grazie alle ordinanze che stipuliamo al tempio, sappiamo che le persone che non hanno ricevuto il Vangelo in questa vita, avranno ancora l’opportunità di riceverlo nella prossima.
Alla fine saremo giudicati in base a chi siamo diventati al termine della nostra intera esistenza, sia pre-terrena, che terrena, che dopo la morte.
Dallin H. Oaks ha insegnato: “Possiamo affermare che il Giudizio Finale non sia solo una valutazione della somma totale delle nostre buone e cattive azioni – ovvero quello che abbiamo fatto.
È una consapevolezza dell’effetto finale delle nostre azioni e dei nostri pensieri- quello che siamo diventati. Per nessuno è sufficiente fare qualcosa, giusto per dire di averla fatta.
I comandamenti, le ordinanze e le alleanze del Vangelo non sono una lista di depositi da versare in una sorta di fondo cassa celeste.
Il Vangelo di Gesù Cristo è un piano che ci mostra come diventare le persone che il nostro Padre Celeste desidera che diventiamo.”
Se dopo questa vita diventassimo qualcuno di completamente differente (che Amulek ha insegnato essere una cosa improbabile), allora saremo giudicati in base a chi saremo diventati fino a quel punto.
5) Gli spiriti che ancora non sono nati possono visitare gli spiriti di coloro che sono morti? La vita pre-terrena, la prigione degli spiriti e il paradiso dopo la morte sono nello stesso luogo o in posti diversi?
Prima di nascere, vivevamo con Dio. Egli vive nel Regno Celeste (D&A 76:62). Il mondo degli spiriti dove andremo dopo la morte non è nel Regno Celeste. Brigham Young ha insegnato:
“Quando lascerete questo tabernacolo mortale, dove andrete? Nel mondo degli spiriti […] Dove si trova il mondo degli spiriti? È proprio qui. […] Se questo va oltre i confini della terra? No, non va oltre.”
Se Dio permette ad uno spirito non ancora nato di lasciare il Regno Celeste e visitare gli spiriti dei defunti sulla Terra?
Non conosco nessuna scrittura né citazione che possa rispondere in qualche modo a questa domanda.
Sappiamo che “quelli del Regno Celeste potranno visitare coloro che sono nel Regno Terrestre,” come insegnato dal profeta Joseph F. Smith e, dal contesto dei suoi insegnamenti, è chiaro che intendesse anche che quelli del Regno Celeste possano visitare coloro che sono nel Regno Teleste.
Nessuno, tuttavia, vivrà mai nei Regni Terrestre o Teleste fino a quando tutti saranno nati (Apocalisse 20:5).
6) Cosa accadrà esattamente a Satana il Giorno del Giudizio? Soffrirà per l’eternità o smetterà di esistere?
Joseph Smith apprese esattamente ciò che sarebbe successo a Satana nel Giorno del Giudizio. In una rivelazione di D&A 76:31-38, apprendiamo che il diavolo e i suoi angeli saranno gettati nelle “tenebre di fuori”.
Generalmente sappiamo molto poco delle tenebre di fuori, sebbene le scritture le descrivano spesso come luogo di “pianto e stridor di denti.”
D&A 76:44 le definisce anche “punizione perpetua” ed “eterna”, che ci fa pensare fortemente che egli soffrirà per l’eternità.
Ma, visto che ci troviamo a parlarne, alcuni profeti hanno supposto che la punizione sia eterna proprio perché cesserà di esistere.
Brigham Young, per esempio, disse:
“[Coloro che vanno nelle tenebre di fuori] rifiutano di avere un’esistenza eterna in uno spazio organizzato, e si accontentano di divenire esseri decomposti, accettando la distruzione dell’essere organizzato.”
In D&A 76:48 apprendiamo che quando si parla di coloro nelle tenebre di fuori, “né essi, né alcun uomo, ne comprendono l’infelicità, ad eccezione di coloro che sono stati coinvolti in questa condanna.”
Ci viene inoltre detto che non possiamo comprendere ciò che accade lì, per cui tutto il resto sono solo supposizioni.
7) Se Satana accettasse Dio, gli sarebbe permesso entrare nel Regno Teleste o sarà dannato in eterno a prescindere?
È difficile fare supposizioni su una situazione ipotetica dal momento che, tramite rivelazione, sappiamo esattamente cosa succederà al diavolo.
Che egli venga condannato alle tenebre di fuori a prescindere da cosa scelga, o che Dio sappia già che egli non sceglierà mai il bene, questo non lo sappiamo.
Gli spiriti che vengono in questa vita differiscono largamente nel loro grado di sviluppo; nella vita preterrena Dio concesse il libero arbitrio – vedi Mosè 4:3; DeA 29:36. La nostra istruzione e preparazione per la vita terrena cominciò nel mondo degli spiriti vedi DeA 138:56. vantaggi, nel mondo a venire tramite la diligenza quaggiù, DeA 130:19. Quando lasciamo questa vita, entriamo in un mondo spirituale dove vivremo fino a quando saremo risuscitati; non ritorneremo allo stesso luogo dal quale siamo venuti, alla nascita, per visitare altri spiriti non ancora nati. Si rimane qui in questa terra, – Brigham young. – ecc. ecc.
La dottrina della pluralità degli Dèi è importante come qualsiasi altra dottrina della Bibbia; Paolo ci disse che ci sono molti Dèi, ma per ciò che concerne noi c’è un solo Dio, – ci rivelò il nostro primo profeta – ed Egli è in tutto ed attraverso tutto; noi gli siamo soggetti, i capi degli Dèi nominarono un Dio per noi. Giovanni scoprì che Dio, Padre di Gesù Cristo, aveva un Padre. Dove mai è esistito un figlio senza un padre? E dove è mai esistito un padre senza essere stato un figlio? – Insegnamenti fatti dai primi nostri Profeti.