Come membri de La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, parliamo spesso di quanto sia bello e meraviglioso avere una famiglia, ed ognuno di noi spera di realizzare il desiderio di averne una.
Ma riuscirci, e creare una famiglia fondata nell’alleanza del Vangelo, non significa essere immuni dai problemi comuni alle famiglie di tutto il mondo, partendo dalle difficoltà economiche, fino ad arrivare alle rivalità tra i membri dello stesso nucleo familiare. Quando questo accade, come possiamo superare tali conflitti familiari?
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Quando ci ritroviamo a discutere all’interno delle nostre famiglie, non sempre sappiamo come superare nel modo più indolore possibile questa situazione senza creare astio, antipatie o rivalità.
Ma poiché il nostro Padre Celeste ci conosce e sa quali siano le prove che ci troveremo ad affrontare, ci ha già dato i consigli e gli esempi di cui necessitiamo per superare i momenti difficili. Buona parte di questi li troviamo nelle Scritture.
Esaù e Giacobbe: rivali da prima che nascessero
Tutti noi abbiamo sentito parlare, almeno una volta, di Esaù e Giacobbe, e di come Esaù vendette la propria primogenitura per un piatto di lenticchie.
Quello che, forse, non tutti sanno è che questi due fratelli sono protagonisti di uno dei più importanti conflitti familiari presenti nelle scritture! Furono rivali fin dalla nascita e lo rimasero a lungo durante l’arco della loro vita.
Anziano David H. Madsen, in un discorso tenuto proprio su questo argomento, ha detto:
“Rivali per gran parte della loro vita, Esaù e Giacobbe furono gemelli fraterni che gareggiarono per benedizioni spirituali, terra, denaro e preminenza familiare. I sentimenti dei genitori riguardo al conferimento della benedizione per diritto di primogenitura ampliarono la distanza tra loro.
La loro storia è fatta di sentimenti intensi e di aspra rivalità, ma ha una risoluzione gioiosa. Ci spinge a valutare le nostre relazioni familiari e suggerisce alcuni modi in cui possiamo tentare di risolvere eventuali sentimenti scortesi persistenti”.
Anche le nostre relazioni più complicate possono essere risolte nel modo più gioioso, se proviamo ad analizzare la storia di questi fratelli e trarne insegnamento ed ispirazione. Esaù e Giacobbe erano gemelli.
La loro madre, Rebecca, per quasi 20 anni non aveva concepito figli e, quando si rese conto di aspettare un bambino, si rivolse al Signore. Il Signore, come si legge in Genesi 25, le rispose dicendo:
“Due nazioni sono nel tuo grembo… e un popolo sarà più forte dell’altro popolo; e il maggiore servirà il minore”. Esaù nacque per primo, ma Giacobbe, già nel grembo materno, “afferrò il calcagno di Esaù” (Genesi 25,26).
Divisi nella vita
Come capita anche nelle nostre famiglie, figli nati da stessi genitori possono essere totalmente diversi tra loro. Possono avere interessi, atteggiamenti, amicizie diversi e compiere scelte una all’opposto dell’altra.
Spesso, possono essere divisi proprio a causa di queste differenze. Anche per Esaù e Giacobbe fu così. Esaù preferiva la caccia e l’agricoltura, mentre Giacobbe era dedito all’allevamento e alla cura degli animali.
Esaù era concentrato sulle cose del mondo, mentre Giacobbe era un “uomo semplice”, retto davanti al Signore. Anche i genitori avevano una loro preferenza e non la nascondevano: Isacco amava la compagnia di Esaù e Rebecca preferiva Giacobbe.
In quanto primogenito, però, Esaù aveva il diritto alla primogenitura, che comportava delle responsabilità, ma anche delle grandi benedizioni spirituali e materiali.
Eppure, decise di rinunciarvi per una necessità materiale ed immediata.
La storia è conosciuta da tutti noi. Anziano Madsen la riporta in questo modo:
“Tornato a casa, un giorno, da una battuta di caccia, un affamato Esaù desiderava ardentemente il cibo di suo fratello. ‘Dammi da mangiare, ti prego’, implorò Esaù. Giacobbe acconsentì, ma ad un prezzo: il diritto di primogenitura di suo fratello. La Scrittura dice: ‘Esaù disprezzò la sua primogenitura’” (Genesi 25:30-34).
Quando Isacco raggiunse circa i 130 anni, arrivò il momento di conferire la benedizione per diritto di primogenitura.
Rebecca sentiva che tale benedizione non dovesse essere data ad Esaù e, poiché ricordava le parole del Signore (che il figlio maggiore avrebbe servito il minore), decise di approfittare del fatto che Isacco non vedeva più bene e chiese a suo figlio Giacobbe di fingersi Esaù, per ricevere la benedizione della primogenitura.
Giacobbe era restio ad appoggiare sua madre, ma Rebecca lo convinse. Così, si finse Esaù e ricevette tali benedizioni in vece di suo fratello.
Spesso sentiamo storie di famiglie che litigano e discutono per un’eredità materiale. Fratelli contro fratelli, genitori contro figli, parenti che chiudono i rapporti per sempre.
Mi sono sempre chiesta come fosse possibile per delle persone nate nella stessa famiglia, cresciute insieme, che si sono amate per anni, arrivare a non parlarsi più per qualcosa di materiale, spesso senza onorare coloro che non ci sono più e che mai avrebbero voluto vedere i propri discendenti ed eredi arrivare a quel punto. Eppure, accade.
Questi conflitti familiari diventano delle vere e proprie guerre in miniatura. Leggendo la storia di Esaù e Giacobbe mi sono resa conto di come, fin dai tempi antichi, queste situazioni fossero presenti e quanto sia attuale la loro vicenda. Anziano Madsen ci dice:
“Esaù venne a sapere che Isacco aveva dato la benedizione a Giacobbe, ‘alzò la voce e pianse’, suggerendo che non aveva intenzione di mantenere la sua precedente promessa. La Scrittura dice che Esaù ‘odiava’ suo fratello e che giurò di ‘ucciderlo’.
Qualsiasi spaccatura che potesse essere esistita tra loro era ormai un abisso. Di conseguenza Rebecca consigliò a Giacobbe di lasciare il paese, percependo che con il passare del tempo l’ira di Esaù si sarebbe potuta placare.
Isacco e Rebecca volevano anche che Giacobbe si sposasse rettamente. Così all’età di circa 77 anni, Giacobbe ed Esaù si separarono, una separazione che durò circa 20 anni”.
Risolvere i conflitti familiari: il perdono
Qui, nella storia tra Esaù e Giacobbe, accade qualcosa che si vede spesso nelle famiglie che si dividono o che alimentano l’astio per anni. Accade qualcosa di meraviglioso, eppure così naturale. Giacobbe ed Esaù erano rimasti separati per anni.
Ognuno di loro aveva una propria famiglia: Esaù aveva sposato una donna che non faceva parte dell’alleanza, mentre Giacobbe sì. Avevano vissuto in due zone diverse ed avevano prosperato, ognuno nel suo ambito.
In quel momento, un angelo fece visita a Giacobbe e gli venne comandato di tornare nella sua terra. Egli, allora, mandò dei messaggeri a suo fratello, pensando che Esaù fosse ancora adirato con lui.
I messaggeri tornarono dicendo che Esaù gli stava andando incontro accompagnato da 400 uomini armati. In Genesi 32:7 si dice che Giacobbe “fu grandemente spaventato ed angosciato”. Chiese aiuto al Signore e, poi, decise di mandare dei doni a suo fratello. Mandò dei servitori, ognuno recante molti animali.
Anziano Madsen riporta così l’incontro tra i due:
“Mentre Esaù si avvicinava, Giacobbe uscì con le sue mogli e i suoi figli per incontrare suo fratello, inchinandosi sette volte mentre andava, in segno di rispetto per suo fratello maggiore. Esaù non ne perse nessuna e “corse incontro” a Giacobbe. Quanto è sincera e genuina questa condotta di Esaù… e nello stesso tempo com’è magnanimo!
Aveva seppellito tutto il suo risentimento e dimenticato tutte le sue ferite; e ricevette il fratello con le più forti dimostrazioni, non solo di perdono, ma di affetto fraterno… Esaù ‘lo abbracciò, gli si gettò al collo e lo baciò: ed essi piansero’ (Genesi 33:4).
Conversarono sulla bella famiglia di Giacobbe, e poi Esaù restituì i doni a Giacobbe. Ma Giacobbe insistette, così Esaù cedette, perché secondo l’usanza, l’accettazione del dono significava che si era formata un’amicizia sincera. Nonostante il loro passato, ora sapevano che potevano essere amici”.
Di fronte a questa immagine dei due fratelli abbracciati, di Esaù che corre incontro a Giacobbe, devo dire che mi sono emozionata e ho pianto. L’amore ed il perdono si sentono in tutta la loro forza.
Credo che quel tipo di sentimento sia quello che, in fondo, tutti coloro che vivono conflitti familiari più o meno importanti vorrebbero sentire.
Quando ho letto di quell’abbraccio, il mio punto di vista su Giacobbe ed Esaù è cambiato. La loro storia è diventata non più la storia di una rivalità tra fratelli, ma la storia del perdono e dell’amore tra due fratelli. Anziano Madsen ha detto:
“Proprio come Giacobbe ed Esaù avevano bisogno di stare del tempo separati, così potremmo occasionalmente aver bisogno di tempo per calmare i nostri sentimenti e riflettere sull’importanza delle nostre relazioni familiari.
Eppure, il tempo e la separazione da soli non porteranno ad una risoluzione. Se preghiamo, il Signore ci aiuterà a sapere quando è il momento giusto per la riconciliazione e possiamo seguire l’esempio di questi fratelli.
Come può essere dolce quel momento di sincera riconciliazione! Il nostro Salvatore ci aiuterà. Egli è il grande Mediatore, ed è in grado di intenerire i cuori e sanare le ferite. Sa come portare le persone a un’unità di cuore e mente.
Il Suo esempio di meravigliosa generosità verso di noi attraverso la Sua Espiazione può aiutare a ispirare il perdono nelle nostre anime”.
Conflitti familiari: superare le divisioni seguendo l’esempio di Giacobbe ed Esaù, conclusione
La famiglia è davvero ciò che di più importante abbiamo.
Ed anche se, spesso, siamo disposti a rinunciare alle nostre benedizioni per qualcosa di immediato e materiale, mettendo in crisi i nostri rapporti familiari, ciò che dobbiamo sempre tenere presente è che non è mai tardi per appianare le differenze e per abbracciare coloro da cui ci siamo allontanati.
Tramite il Signore Gesù Cristo e la Sua espiazione, tutti noi, in qualunque momento, possiamo trasformare le nostre storie di conflitti familiari in storie di perdono ed amore.
Conflitti familiari: superare le divisioni seguendo l’esempio di Giacobbe ed Esaù è stato scritto da Cinzia Galasso e tratto dal discorso di anziano David H. Madsen “Jacob and Esaù”.
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