Durante un intervento tenuto in occasione dell’ Education Week alla Brigham Young University, Anziano Dieter F. Uchtdorf ha detto: “Il conflitto è inevitabile. La contesa è una scelta”.

A volte pensiamo che queste due cose coincidano: conflitto e contesa; tuttavia, come ha sottolineato Anziano Uchtdorf “alcune delle parti più belle del nostro mondo sono create attraverso il conflitto”, la contesa invece dovrebbe essere evitata.

Ma qual è la differenza?

Conflitto e Contesa: non sono la stessa cosa

Come Santi degli Ultimi Giorni, spesso temiamo il conflitto. Pensiamo che il conflitto sia un male. Leggiamo l’ammonimento del Salvatore al popolo dei Nefiti in 3 Nefi 11: “[…] colui che ha lo spirito di contesa non è mio, ma è del diavolo”, e siamo portati a sostituire la parola “contesa” con la parola “conflitto”.

Ma conflitto e contesa non sono esattamente la stessa cosa.

Se pensiamo alla creazione di questo mondo, ci rendiamo conto che il processo di creazione è un processo di divisione: divisione tra luce e tenebre, tra acqua e terra, tra varietà di piante e animali, tra maschio e femmina.

Tutte queste differenze e divisioni che fanno parte del processo creativo sono poi messe in tensione tra loro. Ed è la tensione tra loro, la tensione tra il giorno e la notte, che crea tramonti e albe. La tensione tra acqua e terra crea montagne, canyon e paesaggi marini.

Non dovremmo temere il conflitto, ma dobbiamo diffidare dalla contesa

Alcune delle parti più belle del nostro mondo sono create attraverso il conflitto, se volete, attraverso il conflitto tra l’acqua che si infrange contro le rocce e la riva del mare. E così il conflitto crea la bellezza.

Il conflitto, quando lo affrontiamo nel modo giusto, ci accompagnerà attraverso un processo in cui diventiamo co-creatori con Dio. Quindi, non dovremmo avere paura del conflitto.

La contesa, d’altro canto, si verifica quando affrontiamo le differenze in un modo che ci porta a non amare o rispettare “l’altro”.

Quindi, quando parliamo di conflitto tra esseri umani, possiamo farci coinvolgere da ogni sorta di disaccordo e differenza, e da questi disaccordi e differenze dare vita a bellissimi punti di incontro nelle nostre famiglie, nel posto di lavoro, tra i nostri amici nelle nostre comunità.

Il conflitto privato dell’ amore e del rispetto si trasforma in contesa

Ma quando perdiamo quel senso di amore e di rispetto per le persone che sono diverse da noi—che si tratti di differenze di tipo politico, culturale, religioso, o semplicemente differenze nel carattere e nella personalità—e affrontiamo il conflitto con rabbia, considerando le persone come oggetti e non come individui, senza accorgercene, ciò che poteva essere un’opportunità di confronto si trasforma in una contesa distruttiva.

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E questo non è da Cristo. Il Creatore, che utilizza il conflitto per creare la vita, non possiede questo tipo di spirito.

È questo lo spirito di contesa da cui dobbiamo dissociarci. Ma non siamo costretti ad evitare il conflitto, anzi, non dovremmo evitare il conflitto. Dovremmo abbracciare ogni conflitto, e affrontarlo con amore e apertura verso “l’altro”.

Conflitto e contesa: il primo è inevitabile, la seconda è una scelta. Qual è la differenza? È stato originariamente scritto da J. David Pulsipher ed è stato pubblicato su ldsliving.com, intitolato If ‘conflict is inevitable’ but ‘contention is a choice,’ what is the difference between the two? Italiano ©2020 LDS Living, A Division of Deseret Book Company | English ©2022 LDS Living, A Division of Deseret Book Company