Se due persone amano il Signore più della loro stessa vita, e si amano l’un l’altra più delle loro vite, lavorando in totale armonia, avendo per fondamento il vangelo, otterranno con certezza un matrimonio felice e di successo.
È un onore per me essere qui con voi oggi. Mi trovo al vostro cospetto per spendere alcune parole. Non sarà un sermone sensazionale, ma spero di richiamare la vostra attenzione su alcune questioni che ci turbano, alcuni dei problemi cui assistiamo.
Pertanto, non mi scuso per il tema di cui parlerò. Non sono qui per intrattenervi, sono qui per adempiere ad una missione molto seria. Desidero parlarvi di una questione che sento essere di estrema importanza per voi, per le persone, per il mondo e per la Chiesa.
Come Paolo, lo Spirito mi spinge ad alzare una voce di ammonimento, esortarvi e fortificarvi. Possa il Padre celeste benedire le mie parole.
Molti di voi sono sposati, altri stanno valutando l’idea di matrimonio e probabilmente si sposeranno in un futuro prossimo.
Oggi vorrei parlarvi della vita familiare. Non è un argomento nuovo né sensazionale, ma è di vitale importanza. Il matrimonio interessa la vita di ciascuno, così come la vita familiare è alla base della nostra esistenza.
Felicità e infelicità nel matrimonio
L’orribile dragone del divorzio è entrato a far parte della nostra vita sociale. Poco conosciuto ai nostri nonni e bisnonni, questo cancro è diventato così diffuso ai nostri giorni che quasi ogni famiglia è stata colpita dalle sue macchinazioni distruttrici.
È uno degli strumenti principali che Satana utilizza per demolire la fede, sfasciando le famiglie felici e portando la frustrazione della vita e la distorsione di pensiero.
Un matrimonio onorevole, felice e di successo è sicuramente l’obiettivo principale di qualsiasi persona.
[…]
Quella del matrimonio è probabilmente la decisione più importante della nostra vita con gli effetti più duraturi, perché non riguarda la felicità nell’immediato, ma anche e soprattutto la felicità nell’eternità.
Non solo influisce sulle due persone coinvolte, ma sull’intera famiglia e in particolar modo i figli e i figli dei loro figli e tutte le generazioni successive.
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La scelta di un compagno eterno dovrebbe essere accompagnata da un’attenta programmazione, dalla riflessione, dalla preghiera e dal digiuno per assicurarsi che, tra tutte le decisioni prese, questa non sia sbagliata.
In un vero matrimonio dovrebbero esserci unità nel cuore e nei pensieri.
Nel prendere le decisioni importanti non dovremmo farci guidare interamente dalle emozioni, poiché è grazie alla mente e al cuore, fortificati dal digiuno, dalla preghiera e da serie considerazioni, che raggiungeremo con buona probabilità la massima felicità nel matrimonio.
Il matrimonio non è facile; non è semplice, come dimostrato dai tassi di divorzio sempre crescenti.
[…]
Con tutte le condizioni più ideali possibili, vi sono ancora numerose coppie che pongono fine al proprio matrimonio a causa di una presunta “incompatibilità”.
Vediamo così tanti programmi televisivi, leggiamo così tanti romanzi ed entriamo in contatto con così tanti scandali pubblici, che le persone in generale stanno cominciando a pensare che sposarsi, divorziare e risposarsi sia la norma.
Il divorzio di per sé non è una cosa cattiva, ma l’accettazione del divorzio come cura è un peccato grave di questa generazione.
Anche se un programma o uno comportamento è universalmente accettato, non vuol dire che sia corretto. Il matrimonio non fu mai facile. E mai lo sarà mai. Comporta sacrificio, condivisione e una grande dose di altruismo.
Molti film e programmi televisivi si concludono con un matrimonio: “E vissero per sempre felici e contenti”.
Poiché ognuno di noi è stato colpito direttamente o indirettamente dal divorzio (tramite amici e familiari) ci siamo resi conto che il divorzio non è la soluzione ai problemi, piuttosto è una mera via di fuga, una via di fuga poco sicura.
Abbiamo anche compreso che celebrare una cerimonia non basterà a garantire la felicità e il successo in un matrimonio.
La felicità non si trova premendo un pulsante, come si fa con la luce elettrica; La felicità è una condizione mentale e viene da dentro. Deve essere guadagnata. Non può essere acquistata con il denaro; Non può essere presa senza dare nulla in cambio.
Alcuni credono che per essere felici ci vogliano una vita di agi, lusso ed emozioni forti costanti; il vero matrimonio, invece, si basa su una felicità che va oltre le cose materiali, una felicità che deriva dal donare, dal servire, dal condividere, dal sacrificarsi ed essere altruisti.
Una volta conclusa la cerimonia, i due coniugi si ritrovano presto a dover fare i conti con la dura realtà. Niente più vita immaginaria o di fantasia; Bisogna abbandonare il mondo delle favole e piantare bene i piedi per terra.
Bisogna farsi carico di nuovi compiti e responsabilità. Rinunciare ad alcune libertà personali e apportare le correzioni, altruistiche, del caso.
Presto ci si accorge che il coniuge ha delle debolezze di cui non si era al corrente.
Tutte quelle virtù che venivano esaltate costantemente durante il corteggiamento hanno adesso poco o nullo valore, mentre le debolezze che un tempo sembravano avere poca importanza cominciano ad assumere dimensioni sproporzionate.
È arrivato il momento di capire il cuore, di autovalutarsi, di praticare il buon senso e il raziocinio, e di programmare. Le vecchie abitudini adesso vengono a galla.
Il coniuge potrebbe essere avaro o generoso, pigro o industrioso, credente o non religioso, gentile e disposto a collaborare oppure scontroso e irritabile, esigente o attento, vanitoso o modesto.
I problemi con i parenti acquisiti diventano più evidenti, e il rapporto del coniuge con questi viene nuovamente amplificato.
Spesso manca la disponibilità a mettere radici e assumersi le pesanti responsabilità che subito si presentano.
Da un punto di vista finanziario si è riluttanti ad abbandonare uno stile di vita sontuoso, e i giovani sono spesso troppo desiderosi di mantenere le apparenze. Spesso non si è disposti a fare i sacrifici economici necessari.
Nonostante il matrimonio sia difficile, e nonostante i matrimoni burrascosi e frustrati siano diffusi, è possibile avere la vera felicità duratura, e il matrimonio può essere una delle esperienze più sublimi ed entusiasmanti che l’uomo possa immaginare.
Ed è alla portata di ogni coppia, ogni persona.
“L’anima gemella” altro non è che finzione, un’illusione; e nonostante ogni giovane uomo o donna cerchi con diligenza e tramite la preghiera di trovare un compagno con cui la vita può essere compatibile e bellissima, ogni uomo retto e ogni donna retta possono trovare la felicità ed avere un matrimonio di successo se entrambi sono disposti a pagarne il prezzo.
Esiste una formula infallibile che garantisce ad ogni coppia un matrimonio felice ed eterno; ma come tutte le formule, gli ingredienti principali non devono essere dimenticati, ridotti o limitati.
La selezione che precede il corteggiamento e il corteggiamento continuo dopo il matrimonio sono ugualmente importanti, ma non più importanti del matrimonio stesso, il cui successo dipende da entrambi i coniugi – non da uno, da entrambi.
In un matrimonio avviato e basato sui principi già menzionati, non esiste nessuna combinazione di forze esterne che possa minare la sicurezza dello stesso.
L’unico potere in grado di farlo risiede in uno o entrambi i coniugi; e loro devono assumersi le responsabilità in modo globale.
Elementi esterni possono avere una buona o una cattiva influenza. Potrebbe sembrare che fattori finanziari, sociali, politici o di altro genere abbiano delle ripercussioni.
Ma il matrimonio dipende sempre e soprattutto dai due coniugi che hanno il potere di renderlo felice e di successo, se sono determinati, altruisti e retti.
La formula è semplice, gli ingredienti sono pochi, anche se ognuno di questi ha svariate sfaccettature.
In primo luogo, deve esserci un giusto approccio nei confronti del matrimonio, che include la scelta di un coniuge che si avvicini il più possibile alla perfezione in tutti quegli aspetti considerati importanti.
Le due parti devono poi giungere all’altare del tempio consapevoli del fatto che dovranno lavorare duramente per raggiungere una vita congiunta di successo.
In secondo luogo deve prevalere l’altruismo in tutti gli aspetti della vita familiare. I bisogni dell’individuo devono essere messi da parte per il bene collettivo della famiglia.
Terzo, non bisogna mai smettere di corteggiarsi, esprimere l’affetto, la gentilezza e la considerazione reciproca al fine di mantenere vivo e far crescere l’amore nella coppia.
Quarto, bisogna vivere appieno i comandamenti del Signore secondo quanto stabilito dal vangelo di Gesù Cristo.
Con questi ingredienti, propriamente mescolati e mantenuti in funzione costante, sarà quasi impossibile che vi sia infelicità, continui fraintendimenti, o che il matrimonio finisca.
Gli avvocati divorzisti sarebbero costretti ad occuparsi di altri settori e i tribunali sarebbero chiusi con un lucchetto.
Altruismo: il segreto per un matrimonio felice
Due individui che si accostano all’altare devono comprendere che per avere la felicità in cui sperano non è sufficiente celebrare il rito nunziale; matrimonio vuol dire sacrificio, condivisione e perfino riduzione di alcune libertà personali.
Vuol dire fare economia.
Comporta l’arrivo di figli che porteranno con sé fardelli finanziari, fisici, cure e preoccupazioni; Tuttavia è nel matrimonio che troviamo la più profonda e più dolce di tutte le emozioni.
Prima del matrimonio, ogni individuo è più o meno libero di fare quel che vuole, organizzare e programmare la sua vita come gli sembra più opportuno, prendere tutte le decisioni basandosi solo su se stesso.
Gli innamorati dovrebbero comprendere, prima di assumere i voti nunziali, che è necessario accettare pienamente e letteralmente che il bene della nuova famigliola abbia sempre la meglio sul benessere dei singoli individui.
Ognuna delle parti deve dimenticarsi di “io” e “mio” e sostituirlo con “noi” e “nostro”. Ogni decisione deve essere prese tenendo conto del fatto che questa avrà un impatto su due o più persone.
La moglie dovrà adesso preoccuparsi del modo in cui queste influiranno sui genitori, sui figli, sulla casa e sulle loro vite spirituali.
Le scelte lavorative del marito, e quelle riguardanti la sua vita sociale, gli amici e i passatempi dovranno essere valutate alla luce del fatto che egli è solo una parte della famiglia, e che il gruppo nella sua totalità non possa essere tralasciato.
Ogni divorzio è il risultato di una mancanza di altruismo da una o entrambe le parti del contratto matrimoniale. Uno dei due pensa solo alla comodità personale, ai propri vantaggi, alle proprie libertà, agi e benessere.
Talvolta le continue provocazioni di un coniuge infelice, insoddisfatto ed egoista possono sfociare in gravi violenze fisiche.
Spesso le persone vengono istigate fino al punto in cui si sentono erroneamente giustificate nel fare cose del tutto sbagliate. Certamente non vi è nulla che giustifichi il peccato.
A volte una moglie o un marito si sentono trascurati, maltrattati ed ignorati fino a quando non si sentono giustificati nel commettere ulteriori errori.
Se ogni coniuge è disposto ad analizzare regolarmente se stesso e le proprie imperfezioni seguendo la regola d’ora, se decide di correggere ogni incongruenza nel proprio comportamento, piuttosto che correggere le deviazioni dell’altro, allora è possibile cambiare e trovare la felicità.
Ci sono molti cosiddetti “farisei” che si sposano, i quali dovrebbero imparare a memoria la parabola del salvatore contenuta in Luca – persone che elogiano le proprie virtù e le proprie buone qualità, e le confrontano alle debolezze del proprio coniuge.
Dicono “digiuno due volte a settimana, e do la decima di tutto ciò che possiedo” (Luca 18:12).
Per ogni tensione c’è una causa; ogniqualvolta vi è infelicità, ogni anima dovrebbe cercare la causa, o quantomeno una misura di colpa, dentro se stesso.
Un matrimonio potrebbe non essere sempre privo di imprevisti, ma può senz’altro essere pacifico.
Una coppia potrebbe dover affrontare la povertà, la malattia, la delusione, il fallimento e persino il lutto, ma nessuno di questi fattori sarà in grado di privare una coppia della pace.
Il matrimonio può essere di successo fintantoché l’egoismo non si insinua nella famiglia. I problemi e le difficoltà rafforzano l’unione nella coppia se vi è totale altruismo.
Durante la depressione degli anni 30 vi fu un crollo nei divorzi. La povertà, il fallimento, la delusione consolidarono il rapporto tra i genitori. L’avversità può rinsaldare un rapporto che la prosperità è in grado di distruggere.
Un matrimonio basato sull’egoismo è destinato a fallire. […] Al contrario, colui che si sposa per donare felicità e riceverla, per servire ed essere servito, e che cerca la felicità della coppia e della famiglia avrà buone probabilità di avere un matrimonio felice.
Tuttavia, vi sono persone che non si rivolgono ad un avvocato e non divorziano, che però hanno permesso al loro matrimonio di diventare stagnante, squallido e vulnerabile.
Vi sono coniugi che sono caduti dal trono dell’adorazione e della devozione e che si limitano ad occuparsi della casa, mangiare allo stesso tavolo, possedere beni difficilmente separabili.
Queste persone si trovano sul cammino che conduce a sentieri pericolosi.
Costoro farebbero bene a fare una valutazione, rinnovare il corteggiamento, esprimere il loro affetto, riconoscere gli atti di gentilezza e aumentare la considerazione reciproca affinché il matrimonio possa nuovamente diventare bello, dolce e rigoglioso.
L’amore è come un fiore, e come il corpo ha bisogno di un nutrimento costante. Senza di esso il corpo fisico fa presto a deperire e morire. Il tenero fiore appassisce e muore se non viene innaffiato.
Allo stesso modo, non ci si può aspettare che l’amore duri per sempre se non viene continuamente nutrito dall’amore, da manifestazioni di stima e ammirazione, espressioni di gratitudine e altruismo.
L’altruismo totale porta ad un altro fattore determinante del successo del matrimonio.
Se un individuo cerca costantemente l’interesse, il benessere e la felicità dell’altro, l’amore trovato durante il corteggiamento e consolidato nel matrimonio crescerà a dismisura.
Molte coppie permettono che il loro matrimonio diventi stagnante e il loro amore freddo.
Indubbiamente, tra le cose che maggiormente tengono in vita l’amore vi sono la considerazione reciproca, la gentilezza, la premura, le espressioni d’affetto, l’ammirazione, la fiducia, la fede, la collaborazione, l’uguaglianza e la dipendenza.
Per essere davvero felici nel matrimonio, bisogna osservare fedelmente e costantemente i comandamenti del Signore. Nessuno, che sia celibe o sposato, sarà mai pienamente felice a meno che non sia retto.
Esistono soddisfazioni temporanee e situazioni fittizie nell’immediato, ma la felicità completa e permanente deriva esclusivamente dall’essere degni e puri.
Una persona che conduce una vita religiosa, con convinzioni religiose radicate non potrà mai essere felice vivendo da membro inattivo.
La coscienza continuerà ad affliggerlo a meno che non sia stata messa a tacere, nel qual caso il matrimonio è già in pericolo. Una coscienza pungente può rendere la vita quasi insopportabile.
L’inattività in chiesa è deleteria per il matrimonio, soprattutto nel caso in cui i gradi di inattività differiscano.
La divinità dell’istituzione del matrimonio
Il matrimonio è ordinato da Dio. Non è una mera usanza sociale. Senza un matrimonio appropriato e di successo, un individuo non può ricevere l’esaltazione.
Leggete le parole del Signore, le quali dicono che è giusto e convenevole sposarsi.
Dando per assodato che questo sia vero, un santo degli ultimi giorni saggio e attento programmerà con attenzione la sua vita per fare in modo che non vi sia nessun ostacolo lungo il cammino.
Commettere un errore grave potrebbe voler dire porre sul nostro cammino ostacoli che non verranno mai rimossi e che potrebbero impedirci di arrivare alla vita eterna e alla divinità – il nostro destino finale.
Se due persone amano il Signore più della loro stessa vita, e si amano l’un l’altra più delle loro vite, lavorando in totale armonia, avendo per fondamento il vangelo, otterranno con certezza questa grande felicità.
Quando marito e moglie si recano spesso al sacro tempio, si mantengono completamente puri, mentalmente e fisicamente, affinché i loro pensieri, desideri e sentimenti d’amore siano incentrati unicamente sul coniuge, il loro compagno di vita, ed entrambi lavorano per sostenere il regno di Dio, raggiungeranno il culmine della felicità.
Il Signore ha dichiarato:
«Ama tua moglie con tutto il cuore, e attaccati a lei e a nessun’altra» (DeA 42:22).
Questo vuol dire anche «Ama tuo marito con tutto il cuore, e attaccati a lui e a nessun’altro». Spesso le persone continuano a rimanere attaccati alle proprie madri, ai propri padri e ai propri amici.
Talvolta le madri non vorranno mollare la presa avuta sui figli, e moglie e marito potrebbero rivolgersi ai genitore per ottenere dei consigli e confidarsi, mentre l’attaccamento dovrebbe essere alla moglie in tutte le cose, e tutti gli affari più intimi dovrebbero essere custoditi all’interno della coppia.
Le coppie farebbero meglio a trovare una casa propria il prima possibile, e separarsi da quella dei suoceri da entrambe le parti. La casa potrà essere piccola e modesta, ma comunque indipendente.
La vostra vita matrimoniale dovrebbe essere indipendente dai parenti di lui e i parenti di lei.
Li amate più che mai; avete a cuore i loro consigli, apprezzate il tempo trascorso con loro, ma vivete le vostre vite, prendete le vostre decisioni, seguendo le vostre impressioni dopo esservi consigliati con chi di dovere.
Attaccarsi non vuol dire semplicemente occupare la stessa casa, vuol dire restare uniti.
E affinché possa essere riempita a misura d’uomo, secondo la sua creazione prima che fosse fatto il mondo. [DeA 49:16-17]
[…]
Fratelli e sorelle, queste sono le parole del Signore. Sono parole molto serie e nessuno dovrebbe discutere con il Signore. Egli ha creato la terra e le persone. Conosce ogni cosa.
Egli ha stabilito le condizioni e noi non siamo acuti abbastanza o intelligenti abbastanza da essere in grado di discutere con lui su queste cose importanti. Egli sa ciò che è giusto e vero.
Vi chiediamo di ponderare queste cose. Assicuratevi di fare correttamente la vostra parte.
Prego che il Signore vi benedica […] Prego che il Signore benedica chiunque stia affrontando decisioni relative al matrimonio.
Invoco le Sue benedizioni su ognuno di voi e vi do la mia testimonianza che questa Chiesa è vera ed è di Dio, nel nome di Gesù Cristo Amen.
Matrimonio e divorzio: il segreto per un matrimonio felice è un estratto di “Marriage and Divorce” tenuto il 7 Settembre 1976 dall’allora presidente Spencer W. Kimball, durante un devozionale alla BYU © Intellectual Reserve, Inc. All rights reserved.
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