Molti di voi avranno ormai avuto la stessa reazione nel vedere il Presidente Monson perdere le sue forze e quasi cadere proprio davanti ai nostri occhi durante la sessione di domenica mattina della conferenza generale della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (mormoni).

Il discorso di Presidente Monson

Verso la fine del suo discorso, la parlata del Presidente Monson si è rallentata ed ha iniziato a ripetere alcune parole. Mostrava difficoltà a reggersi in piedi, poggiandosi al pulpito per potersi sostenere. I miei sentimenti passarono molto velocemente da vagamente preoccupato a spaventato.

Il mio timore peggiore era che potesse cadere, e la mia più grande domanda era: “Perché non c’è nessuno al suo fianco?”

Probabilmente ricorderete altri momenti in cui delle autorità generali hanno necessitato di aiuto nel dare discorsi alle conferenze generali.

L’esempio forse più recente e commovente è stato quando Russell M. Nelson venne in aiuto di Joseph B. Wirthlin mentre questo dava il suo discorso riguardante “Il gran comandamento”.

Ero sicuro che in questo caso sarebbe accaduto qualcosa di simile, ma nessuno degli Apostoli è venuto in soccorso del Profeta.

PERCHÈ no? Non riuscivo a capire.

Ho letto una dolce Sorella descrivere una reazione simile nel vedere il Presidente Monson in quello stato.

Ha detto: “ero sul bordo della mia sedia pronta a raggiungerlo attraverso la TV con una preghiera a fior di labbra, che il nostro amato Profeta, Presidente Monson, potesse stare bene.

Per fortuna Presidente Monson è stato in grado di finire il suo discorso e sollevati abbiamo visto Presidente Uchtdorf ed altri afferrare Presidente Monson ed aiutarlo a sedersi, e questa era la fine della storia per come la conoscevo io.

Fino ad oggi.

Da quel che si poteva vedere, con le luci del pulpito abbassate, solo poche persone potevano vedere quello che stava facendo Presidente Uchtdorf mentre il Profeta stava finendo il suo discorso. Michelle Cope era tuttavia lì, e quello che segue è il suo bellissimo racconto:

“molti di voi probabilmente non hanno visto quello che stava accadendo dietro al Presidente Monson alla fine del suo discorso. Io ero in basso, a poche file dal centro congressi e con una chiara visuale della scena.

Avrete sicuramente notato che il Presidente Monson ha fatto davvero fatica a finire gli ultimi minuti del suo discorso, e in particolar modo gli ultimi trenta secondi. Avevo paura per lui, temevo potesse cadere, svenire o addirittura peggio.

E a quel punto il mio cuore si sciolse nel vedere che dietro a Presidente Monson c’era Presidente Uchtdorf sul bordo sella sua sedia, praticamente mezzo in piedi e con le braccia allungate, pronto a prendere il Profeta se mai fosse caduto.

Si poteva vedere la preoccupazione sul suo volto, proprio come si vedeva la concentrata determinazione, era in massima allerta e pronto a prenderlo.

Non appena Presidente Monson ha detto “Amen”, Presidente Uchtdorf gli fu accanto così da accompagnarlo al proprio posto, sano e salvo”.

La tenerezza mostrata tra il Profeta e gli Apostoli del Signore Gesù Cristo è così pure e potente. Che bellissima dimostrazione d’amore è stata quella data da parte di Presidente Uchtdorf mentre cercava di raggiungere e sostenere, in parole ed azioni, il suo amico e Profeta Thomas S. Monson.

Che bellissimo parallelismo con l’amore e la preoccupazione che hanno per noi Dio, il nostro Padre Celeste, e il Signore Gesù Cristo.

Presidente Monson spesso ci insegna e promette che quando stiamo lavorando per il Signore, “Sarò alla vostra destra e alla vostra sinistra, e il mio Spirito sarà nel vostro cuore e i miei angeli tutt’attorno a voi per sostenervi”.

La prossima volta che affronterete delle difficoltà, e che le vostre afflizioni vi lasciano un po’ traballanti e a corto di fiato, non preoccupatevi se non vedete nessuno al vostro fianco, perché Dio vi guarda le spalle. E Presidente Monson, noi guardiamo le tue!

Questo articolo è stato tradotto da ldsliving.com