I casi di depressione, soprattutto in seguito alla pandemia, sono aumentati un po’ ovunque. Secondo un articolo del sito agi.it, in Italia si è verificato un aumento 5 volte superiore al normale.
Molte persone puntano il dito contro i social media e la cultura del confronto che ne deriva. Tuttavia, un nuovo studio (in inglese) suggerisce che ci sia una correlazione tra depressione e mancanza di religione e spiritualità.
Lo studio ha utilizzato l’imaging cerebrale per osservare gli individui che erano a rischio di disturbo depressivo in percentuale maggiore, in base alla loro storia familiare.
I ricercatori hanno, quindi, concluso che le credenze religiose o spirituali possano influenzare il cervello a livello microstrutturale e che, queste differenze strutturali, abbiano reso gli individui più resistenti alla depressione.
Depressione e mancanza di religione
Le persone dicono che andare in chiesa sia bello, ma cosa le rende più resilienti quando si tratta di depressione? La risposta è duplice.
Primo, la religione da agli individui uno scopo. I ricercatori dell’Università di Danzica, in Polonia, hanno scoperto che avere uno scopo nella propria vita è un fattore significativo, che consente alle persone di affrontare i sentimenti depressivi.
In secondo luogo, la religione da agli individui un senso di comunità e l’opportunità di aiutare gli altri. Entrambi sono meccanismi che consentono alle persone di far fronte alla depressione.
Anche se voi non soffrite di depressione, probabilmente conoscete qualcuno che ne soffre. Secondo il sito oggiscienza.it, il 7% degli italiani al di sopra dei 14 anni ne ha sofferto nel corso dell’anno tra il 2015 ed il 2017.
Al crescere dell’età aumenta la prevalenza dei disturbi di depressione e ansia cronica grave (dal 5,8% tra i 35-64 anni al 14,9% dopo i 65 anni). Rispetto agli uomini, nelle donne aumentano i disturbi oltre i 65 anni di età.
Quando si guardano le statistiche in questo modo è… beh, deprimente.
Ma penso che lo studio effettuato sia confortante, perché è bello sapere che una fonte esterna, completamente indipendente dalla religione, abbia riconosciuto che c’è valore in tutte le riunioni e le attività cui prendiamo parte come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi Giorni.
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Questo non vuol dire che se si è membri della chiesa non si soffre di depressione, perché ovviamente non è così. La religione non è una medicina per la depressione, ma può essere uno strumento da usare per combatterla.
Se voi, o qualcuno che conoscete, soffrite di depressione, usate gli strumenti a vostra disposizione, compresi quelli offerti da La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Ci sono davvero delle ottime risorse.
Per saperne di più sul problema della depressione e su cosa potete fare per aiutare voi stessi o una persona cara, visitate le risorse a disposizione sul sito ChurchofJesusChrist.org.
Una nuova ricerca rivela una connessione tra depressione e mancanza di religione è stato scritto da Sydnee Gonzales e pubblicato su thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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