L’estate scorsa mi sono resa conto di come dovremmo tutti essere pionieri, perché il nostro mondo ne ha ancora bisogno. Ho avuto il privilegio di frequentare il tempio con alcuni membri della mia famiglia.
Tra questi c’erano i miei nonni, che avevano lavorato diligentemente alla loro genealogia per diversi anni in precedenza.
“Tu sei il pioniere”
Avevano con loro molti nomi, alcuni dei quali provenivano dal Messico, altri dall’Europa, altri da poche miglia di distanza da noi, ma tutti avevano bisogno di essere suggellati ai loro coniugi ed alle loro famiglie.
Quando siamo entrati nella sala del suggellamento, mio nonno ha detto al sugellante che egli era il primo ad essere stato battezzato nella sua famiglia – una lunga stirpe di cattolici devoti – e che i suoi genitori lo avevano quasi rinnegato per questo.
Il sugellante gli ha risposto con un sorriso: “Quindi, tu sei un pioniere”.
Siamo andati avanti con l’ordinanza, ma dopo aver lavorato su circa la metà dei nomi, il sugellante si è fermato.
L’ho visto asciugarsi una lacrima dalla guancia e sono rimasta in attesa di sentire cosa ci avrebbe detto quest’uomo che avevamo appena incontrato.
Non dimenticherò mai la sincerità nella sua voce gentile mentre seguiva ciò che gli suggeriva lo Spirito presente in quella stanza. Era palpabile. Lo sentivo. Lo abbiamo sentito tutti.
Ci ha detto che era meraviglioso essere tutti lì insieme. Ha parlato direttamente a mio nonno, quando ha detto: “È straordinario vedere i frutti delle tue fatiche. La tua famiglia è qui stasera, non solo nel corpo, ma anche nello spirito”. E aveva ragione.
A causa della fede incrollabile che mio nonno ha avuto fin da giovane, non solo i suoi posteri sono stati benedetti, ma anche i suoi cari che avevano vissuto prima di lui lo erano.
Egli era il collegamento che avrebbe unito ed influenzato molte generazioni. Era il nostro pioniere. Quella esperienza al tempio spesso mi viene in mente, ma soprattutto quando si avvicina il “Giorno dei Pionieri”.
Per coloro che non hanno familiarità con il Giorno dei Pionieri, sappiate che è una festa, osservata principalmente in Utah, per celebrare l’ingresso di Brigham Young e del primo gruppo di pionieri nella Valle del Lago Salato, il 24 luglio del 1847.
A prescindere dalla religione o dalla nazionalità, è un giorno in cui ricordare ogni anima valorosa che ha fatto quel viaggio inimmaginabile attraverso il paese.
Ricordiamo questa giornata proprio come facciamo per altre festività, con barbecue, feste, fuochi d’artificio e sfilate.
Tuttavia, non posso fare a meno di chiedermi se tutto questo sia sufficiente ad onorare i sacrifici fatti dai pionieri della chiesa e dalle persone come mio nonno. Credo che potremmo fare di più.
Essere pionieri: il nostro mondo ne ha ancora bisogno
Molti ricorderanno la canzone “Essere un pioniere”, che dichiara che non bisogna “camminare per mille miglia o più per diventare un pioniere”. Per quanto semplice ed ovvio possa sembrare questo sentimento, contiene una verità assoluta.
I principi di quei primi santi possono essere applicati alle nostre vite di oggi e possiamo davvero essere pionieri noi stessi.
Possiamo essere i primi ad esercitare la fede, i primi a scusarsi, i primi ad essere gentili. Possiamo forgiare la via del perdono, stimolare il servizio, accendere l’amicizia ed alzarci in piedi quando altri si allontanano.
Possiamo essere la scintilla che accende il fuoco o le braccia che ravvivano la fiamma.
Possiamo ricevere un’offesa, in modo che gli altri non debbano riceverla. Possiamo andare controcorrente, arrancare su nuovi percorsi e scoprire nuove destinazioni.
Estendo questo invito a tutti coloro che lo accetteranno: siate pionieri in ogni modo possibile.
Siate coraggiosi ed impegnati, devoti e diligenti, retti e resilienti, caritatevoli e buoni. Più di ogni altra cosa, sforzatevi di portare gli altri a Cristo e non abbandonare mai la fede in Lui.
Perché francamente anche se non ce n’è bisogno nel nostro paese, questo non diminuisce il bisogno di pionieri nella nostra società e nel regno di Dio.
Le benedizioni di essere pionieri e le cose che derivano dalle vostre azioni saranno apprezzate da molte più persone che voi stessi, ne sono certa. Non abbiamo modo di sapere quante vite vengano influenzate dai passi che facciamo ora.
Quindi, nonostante la difficoltà del percorso, possiamo tutti iniziare a camminare nella giusta direzione.
Questo articolo è stato scritto da Madeline McBeth ed è stato pubblicato sul sito mormonhub.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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