Sono cresciuta in una famiglia ortodossa, dove questa settimana viene chiamata “Settimana Santa”, in quanto ogni giorno ha un collegamento religioso significativo con il Salvatore.

La Domenica delle Palme, il giorno conosciuto sul calendario cristiano come quello in cui Gesù Cristo fece la sua entrata trionfale a Gerusalemme. Essa segna anche l’inizio della settimana finale, della vita mortale di Cristo.

La Settimana Santa

Usavamo andare in chiesa per i servizi speciali, riguardanti Gesù, dalla Domenica delle Palme, per diverse sere, durante la settimana.

Quando ero giovane, mi sembrava un modo toccante di entrare in empatia con il Salvatore e i suoi discepoli. Mi aiutava a ricordare più a fondo gli avvenimenti di questi ultimi giorni del Salvatore sulla terra e cosa essi significassero per me.

Questo, assieme ai tanti film su Cristo che avevo visto nel corso degli anni, mi hanno aiutata davvero ad avvicinarmi a Lui, durante questa settimana, più di ogni altra.

Inoltre, ha anche contribuito il sapere che l’intero mondo cristiano credeva in quello che credevo io e anche gli altri avrebbero potuto sentirsi più vicini a Lui, durante questa settimana, nel loro modo personale.

Camminare, seguendo il percorso che hai mostrato

Mi sono sempre chiesta come sarebbe stato aver camminato fianco a fianco con Lui, come un discepolo del Signore. Quando allungò le braccia verso gli uomini nelle barche e disse:

“Venite e seguitemi e io vi farò pescatori di uomini”, ho pensato a quanto coraggiosi quegli uomini dovessero essere.

Essi hanno lasciato la vita ad essi familiare, per testimoniare di miracoli al di là di ogni immaginazione. Ma tutto ciò aveva un prezzo. Essi hanno anche dovuto assistere alla crocifissione del loro Signore e Salvatore.

Trovare la forza oltre la mia

Indubbiamente durante l’ultima settimana della vita terrena di Cristo, molte persone hanno testimoniato della Sua divinità. Deve essere stata una settimana di spiritualità intensa, per tutti coloro che lo hanno amato. I miracoli erano avvenuti, nelle strade.

Schiere di persone accorrevano a incontrare Cristo ed essere guariti da Lui.

Migliaia si riunivano per ascoltare le Sue prediche ed imparare un modo migliore. La notte prima della Sua crocifissione, venne istituito il sacramento, come ricordo del sacrificio, in attesa del ritorno del Salvatore.

Questo è stato probabilmente il momento in cui Egli è stato più amato e più seguito, durante la Sua mortalità. Sono sicura che le persone più vicine a Lui, sono stati rafforzate senza paragone.

Chi sono io per giudicare un altro?

Altri lo odiavano e lo temevano e hanno anche cercato di distruggerlo. Gli uomini di legge del tempo, temevano che Egli cercasse il potere politico e il loro rovesciamento.

Altri temevano di non essere in grado di gestire le crescenti folle di persone che lo cercavano, per le guarigioni e le benedizioni.

Chi dubitava della Sua divinità non poteva capire il Suo potere spirituale, il Suo ruolo di figlio unigenito del Padre celeste. Il potere di Cristo era al di là della loro comprensione.

Invece di essere attratti da esso, essi venivano respinti. La loro paura e il loro odio, hanno portato alla crocifissione di Cristo.

Sarei potuta essere la custode di mio fratello

Altri ancora erano probabilmente così presi dalla loro vita, che i miracoli del Salvatore passavano oltre loro. Essi non possono aver capito. Essi non possono aver visto.

Essi non possono essere stati nemmeno curati. Se avessero avuto un amico, che li avesse portati ad uno dei sermoni di Cristo, avrebbero potuto aprire gli occhi. Per qualunque motivo, l’andirivieni del Salvatore non li riguardava.

Signore vorrei seguirti

A posteriori, è facile affermare che sarei stata un discepolo di Cristo, se fossi vissuta allora. Ho le Scritture e la mia personale testimonianza del Suo ruolo divino.

Ma se fossi vissuta durante il tempo del ministero di Cristo, avrei avuto la fede di essere una Sua seguace? Lo avrei temuto? O forse sarei stata indifferente? Alcune persone sono state testimoni e non lo hanno seguito.

Mi chiedo che cosa li abbia portati a scegliere di allontanarsi, mentre altri credevano. La mia risposta è pura e semplice: una testimonianza del Salvatore, viene dopo la prova della propria fede.

La fede nel Signore Gesù Cristo ci rende un discepolo

Il presidente Dieter F. Uchtdorf del Quorum dei Dodici Apostoli, ha detto:

“Quando sentiamo le verità trascendenti del vangelo di Gesù Cristo, la speranza e la fede cominciano a fiorire dentro di noi.

Più riempiamo i nostri cuori e le nostre menti con il messaggio del Cristo risorto, più grande diventa il nostro desiderio di seguirLo e vivere i Suoi insegnamenti.

Questo, a sua volta, fa sì che la nostra fede cresca e permetta alla luce di Cristo di illuminare i nostri cuori. Mentre lo fa, riconosciamo le imperfezioni nella nostra vita, e vogliamo essere purificati degli oneri deprimenti del peccato.

Noi desideriamo la libertà dalla colpa, e questo ci spinge a pentirci”. (La via del discepolo, Ensign, nov. 2009)

Gli apostoli che hanno seguito il Salvatore hanno dovuto lasciare le loro reti da pesca, le loro case, le loro famiglie, il loro stile di vita, per seguirLo.

Andarono verso l’ignoto, senza una testimonianza. Avevano fede in colui che sosteneva di essere il Figlio di Dio.

Ogni giorno con Lui, si è rivelato un’esperienza con benedizioni oltre misura. I loro cuori erano pieni dei miracoli di cui testimoniavano. Anche dopo che la Sua vita mortale finì, essi non persero la loro fede.

Ci volevano delle radici spirituali, dentro i loro cuori. Mentre continuavano a seguire i Suoi insegnamenti, il seme della fede cresceva.

Non solo lo hanno alimentato, ma sono stati in grado di far passare i buoni frutti di questo seme, attraverso le generazioni.

Salvatore che io possa imparare ad amarti

Oggi, folle di persone celebrano ancora questa settimana come un settimana sacra, veramente una “settimana santa”. Ed essa suscita in loro un ricordo di verità spirituali radicate fin dalla loro prima educazione.

Alcune di queste persone sono cristiane tutto l’anno. Altri si risvegliano grazie ai festeggiamenti della settimana, celebrano con le masse, per poi tornare alle loro mode, dimenticando il Salvatore, per il resto dell’anno.

Ma per me la “Settimana Santa” ha assunto un nuovo significato.

Quando mi unii alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, sono stata, in un primo momento, sorpresa che non ci fossero servizi speciali durante la “Settimana Santa”. Ma ben presto, mi divenne chiaro il perché.

Ogni Domenica, mi guardavo intorno e vedevo il numero di Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) presenti al nostro servizio di culto.

La cappella era piena. La gente era calda e accogliente in modo umile, dandomi la sensazione che la Domenica in sé fosse un giorno più riverente e più sacro, rispetto agli altri giorni della settimana.

Ho sentito la presenza distinta dello Spirito Santo con noi, mentre prendevamo il sacramento, rinnovando le nostre alleanze.

Poi, i discorsi, tenuti dai membri della congregazione, erano sempre centrati su Cristo. Ho appena ricevuto una chiamata in cui mi è stato chiesto di servire gli altri in attività spirituali, insegnare alle mie consorelle e aiutare i poveri in spirito.

Con il passare del tempo, nel calendario cristiano, arriva ogni anno la “Settimana Santa”, ma io ho avuto una risposta sul perché non teniamo dei servizi aggiuntivi.

La “Settimana Santa” c’è ogni Domenica, per il Santi degli Ultimi Giorni, ed anche ogni giorno, quando un Santo degli Ultimi Giorni sta aiutando il suo prossimo.

“La nostra non è una religione di seconda mano. Non possiamo ricevere le benedizioni del Vangelo semplicemente osservando il bene che fanno gli altri.

Dobbiamo scendere in strada e mettere in pratica ciò che predichiamo”.(Dieter F. Uchtdorf, La via del discepolo, Ensign, nov. 2009)

L’anziano Joseph B. Wirthlin ha detto:

“Oh, è meraviglioso sapere che il nostro Padre celeste ci ama, anche con tutti i nostri difetti! Il suo amore è tale che, anche se noi ci arrendiamo con noi stessi, Egli non lo farà mai.” “Noi possiamo vedere noi stessi in termini di ieri e di oggi.

Il nostro Padre celeste ci vede in termini di sempre”. “Il vangelo di Gesù Cristo è un vangelo di trasformazione. Ci porta come uomini e donne della terra e ci affina come uomini e donne per l’eternità.” (Il Gran Comandamento, Ensign, novembre 2007)

Il presidente Uchtdorf ha anche detto:

“Ricordiamo, in questa Domenica delle Palme, in questo tempo di Pasqua, che il vangelo restaurato del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, ha il potere di riempire qualsiasi vuoto, guarire ogni ferita e colmare eventuali valli di dolore.

E’ la via della speranza, della fede e della fiducia nel Signore. Il vangelo di Gesù Cristo è insegnato nella sua pienezza, nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Questa Chiesa è guidata da un profeta vivente, autorizzato dal Signore Gesù Cristo, a fornire direzione e guida per aiutarci ad affrontare le sfide del nostro tempo, così grave come possono essere.” (Dieter F. Uchtdorf, La via del discepolo, Ensign, nov. 2009)

Signore vorrei seguirTi

Settimana santa. Ammiro i dodici apostoli originali, le loro scelte, la loro fede, la loro resistenza. La loro non era una fede di seconda mano. Quindi, durante questa “Settimana Santa” mi ricollego.

Non solo con il mio Salvatore, mi ricollego anche con le mie alleanze.

Prometto di fare delle azioni che riflettano la mia convinzione religiosa, come se stessi accanto al Salvatore, come fecero i primi apostoli allora e come i nostri apostoli moderni, fanno ora.