Nel capitolo 8 dell’epistola ai Romani Paolo condivide con i primi santi una delle dottrine base del piano di Dio:
“Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; e se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui.”
Ma cosa intendeva dire Paolo quando ha affermato che siamo eredi di Dio e coeredi di Cristo? Quali sono le implicazioni per la nostra vita presente e futura?
E in che modo la conoscenza di questa dottrina influenza la visione che abbiamo di noi stessi e degli altri?
Cosa vuol dire essere eredi di Dio e coeredi di Cristo?
La risposta a questa domanda risiede nel concetto di identità divina.
I Santi degli Ultimi Giorni credono che tutti gli esseri umani siano letteralmente figli spirituali di Dio, e non Sue creature.
Ciò implica che un giorno, proprio come afferma Paolo, potremo ereditare tutto ciò che Egli è e tutto ciò che Egli ha.
Questo concetto è meglio comprensibile all’interno della dottrina conosciuta come “Piano di Salvezza” o “Piano di Felicità”.
Secondo questo piano, prima di venire su questa terra vivevamo alla presenza di Dio Padre e Gesù Cristo, quali figli generati spiritualmente da Lui.
Tuttavia, eravamo come bambini, privi di ogni conoscenza. Affinché potessimo diventare come il Padre, Egli ha creato questa terra, per permettere a tutti noi di prendere un corpo fisico, fare delle esperienze e progredire.
Egli sapeva che avremmo sbagliato, e che a causa del peccato saremmo tutti stati scacciati dalla Sua presenza.
Per ovviare a ciò, ha mandato sulla terra Suo Figlio Gesù Cristo, affinché pagasse per i peccati di tutti noi, soddisfacendo in questo modo le richieste della giustizia e permettendoci di accedere alla misericordia.
Il fine ultimo di questo piano è quello di ottenere un corpo fisico perfetto e glorificato, proprio come quello di Dio, e come Lui di creare mondi un giorno.
Un proclama indetto nel 1995 dalla prima presidenza dell’epoca, e intitolato “La famiglia un proclama al mondo“, recita:
“Tutti gli esseri umani—maschi e femmine—sono creati a immagine di Dio. Ognuno di essi è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti e, come tale, ognuno di essi possiede una natura e un destino divini.
Nel regno preterreno i figli e le figlie di spirito conoscevano e adoravano Dio come loro Padre Eterno e accettarono il Suo piano mediante il quale i Suoi figli potevano ricevere un corpo fisico e fare un’esperienza terrena per progredire verso la perfezione, e infine realizzare il loro destino divino come eredi della vita eterna.
Il piano divino della felicità consente ai rapporti familiari di perpetuarsi oltre la tomba. Le sacre ordinanze e alleanze disponibili nei sacri templi consentono alle persone di ritornare alla presenza di Dio e alle famiglie di essere unite per l’eternità.”
Questa dottrina è alla base del credo dei Santi degli Ultimi Giorni e si fonda sulle scritture e sulle testimonianze dei profeti moderni.
Il presidente John Taylor, terzo presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ha dichiarato:
“Chi è l’uomo? Egli aveva una sua esistenza nei mondi eterni; egli esisteva prima di venire qui. Egli non è soltanto il figlio dell’uomo, ma anche il figlio di Dio.
Egli è un Dio in embrione e possiede dentro di sé una scintilla di quella fiamma eterna proveniente dal fuoco eterno di Dio nel mondo eterno; è posto qui sulla terra in modo che possa possedere vera intelligenza, vera luce, vera conoscenza, affinché possa conoscere se stesso e Dio e possa conoscere cosa è destinato a godere nei mondi eterni.”
Mi viene in mente la straordinaria capacità dell’essere umano di creare mondi fantastici attraverso la letteratura, la musica, l’arte figurata. Pensate al vostro romanzo fantasy preferito.
Leggi anche: Cosa sono e come sono organizzate le epistole di Paolo?
Non è meraviglioso quanto sia evidente il desiderio di appartenere a qualcosa di più grande ed infinito? Abbiamo letteralmente il potenziale di creare mondi e questo si riflette nella vita straordinaria di persone ordinarie.
Ogni giorno. È più forte di noi. Non possiamo farne a meno, perché è questo il nostro destino. Lo scopo per cui siamo stati mandati sulla terra.
Cosa vuol dire essere figli di Dio?
Molti nel mondo Cristiano sostengono che come essere umani siamo creature di Dio, tuttavia le scritture, come quella in Romani, ci insegnano una dottrina molto diversa.
L’Anziano Tad R Callister ha detto:
Le Scritture insegnano… che siamo più che creazioni di Dio; insegnano che siamo la letterale discendenza spirituale o figli di Dio nostro Padre.
Che differenza fa questa distinzione dottrinale? La differenza è monumentale, perché la nostra identità determina in larga misura il nostro destino.
Ad esempio, una semplice creazione può mai diventare come il suo creatore? Un edificio può mai diventare un architetto? Un quadro un pittore? O un’invenzione un inventore?
In caso contrario, coloro che credono che siamo creazioni di Dio, piuttosto che Suoi figli spirituali, giungono all’inevitabile conclusione che non abbiamo la capacità di diventare come il nostro creatore, Dio.
In sostanza, la loro dottrina dell’identità ha definito e dettato un destino limitato.
D’altra parte, come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, crediamo di essere la progenie spirituale di Dio con tratti spirituali ereditati che ci danno il potenziale divino di diventare come il nostro genitore, Dio Padre”.
A questo proposito l’apostolo Boyd K. Packer ha scritto:
“Voi siete qualcosa di più: siete figli di Dio. Egli è il Padre del vostro spirito. Spiritualmente appartenete a una stirpe regale, siete la progenie del Re del cielo.
lnculcatevi nella mente questo fatto, per non dimenticarlo mai più.
Quale che sia il numero delle generazioni dei vostri antenati su questa terra, quale che sia la razza o il popolo che rappresentate, l’albero genealogico del vostro spirito può essere scritto su una sola riga: voi siete figli di Dio!”
Nonostante siamo molto lontani dall’essere come Dio adesso, abbiamo il potenziale per diventarlo, e questa conoscenza può cambiare la nostra vita.
Eredi di Dio e coeredi di Cristo: le implicazioni del sapere che siamo figli di Dio
Comprendere realmente che siamo figli di Dio, e quindi avere una chiara consapevolezza della nostra identità divina, ci aiuta a comprendere meglio il nostro destino eterno.
Quando siamo in grado di vedere il nostro potenziale divino e capiamo cosa possiamo diventare un giorno, ci rendiamo conto che non c’è nulla che davvero non possiamo fare.
Comprendiamo più appieno il nostro valore e quello degli altri. Non abbiamo bisogno di cercare riconoscimenti esterni.
Inoltre, cominciamo a guardare con occhi diversi coloro che ci stanno attorno, tanto le persone a noi care quanto gli sconosciuti che incontriamo lungo il viaggio della nostra vita.
Il famoso autore C.S. Lewis ha affermato:
“È una cosa seria vivere in una società di possibili dei e dee, ricordare che la persona più noiosa e poco interessante con cui parli potrebbe un giorno essere una creatura che, se la vedessi ora, saresti fortemente tentato di adorare… non esistono persone ordinarie”.
Quando aumenta la nostra comprensione della nostra natura divina, aumenta anche la nostra visione di noi stessi e degli altri, e il desiderio di perseguire la rettitudine.
Aumenta l’opinione che abbiamo di noi stessi e la nostra autostima.
Inoltre, quando comprendiamo e diamo valore alla nostra identità divina, qualunque altra cosa con la quale potremmo identificarci, qualunque altra etichetta affibbiataci, che sia dagli altri o da noi stessi, perde di importanza.
L’apostolo Dale G. Renlund ha detto:
“La terza verità contenuta nel paragrafo iniziale del tema delle Giovani Donne è che abbiamo “una natura divina”. È intrinseca alla nostra identità.
È spiritualmente “genetica”, ereditata dai nostri genitori celesti, e non richiede alcuno sforzo da parte nostra. Questa è la nostra identità più importante, indipendentemente da quali altri modi scegliamo per identificarci.
Comprendere questa profonda verità è importante per chiunque, ma soprattutto per le persone che appartengono a gruppi che storicamente sono stati emarginati, oppressi o soggiogati.
Ricordate che la vostra identità più importante si ricollega alla vostra natura divina di figli di Dio.”
Come raggiungiamo il nostro destino eterno?
La nostra identità divina è intrinseca in ognuno di noi, ma il destino eterno che Dio ha in serbo per tutti i Suoi figli è raggiungibile solo se rispettiamo certe condizioni.
Grazie al sacrificio espiatorio del Salvatore Gesù Cristo tutti noi un giorno risorgeremo e riceveremo un corpo fisico perfetto. Questo è valido per tutti, buoni e malvagi.
Grazie a Lui un giorno potremo anche ritornare alla presenza del Padre e diventare come Lui, solo, però, se accetteremo di stipulare sacre alleanze e tenervi fede tramite l’obbedienza ai comandamenti. In breve, se scegliamo e ci sforziamo di essere veri discepoli del Salvatore.
Anziano Renlund continua:
“La quarta verità è che abbiamo un “destino eterno”. Questo destino non ci verrà imposto. Dopo la morte, riceveremo ciò per cui ci siamo qualificati e “[godremo soltanto] di ciò che [siamo] disposti a ricevere”.
Realizzare il nostro destino eterno dipende dalle nostre scelte. Ciò richiede che stringiamo alleanze sacre e vi teniamo fede.
Questo sentiero dell’alleanza è la via tramite cui venire a Cristo, e si basa sulla verità assoluta e sulla legge eterna e immutabile.
Non possiamo creare il nostro sentiero personale e aspettarci i risultati promessi da Dio.
Aspettarsi le Sue benedizioni senza seguire le leggi eterne sulle quali sono basate è sbagliato, come pensare di poter toccare un fornello caldo e “decidere” di non bruciarsi.”
Le benedizioni e il destino che il nostro Padre celeste desidera per noi sono troppo alte per rinunciarvi, accontentandoci di vivere la nostra esistenza mortale al di sotto del nostro potenziale.
Certo non è una missione semplice o priva di ostacoli, ma non vi è problema o ostacolo al nostro destino divino per cui l’Espiazione del Salvatore non possiede un rimedio o un più alto potere di guarirci e sollevarci.
Attraverso l’Espiazione possiamo avere accesso al potere di Dio, un potere purificante e santificante, il potere necessario per trasformarci e diventare, un giorno, come Lui.
Eredi di Dio e coeredi di Cristo: la nostra identità divina è stato scritto da Ginevra
Come raggiungiamo il nostro destino Eterno? – C’è difficoltà nel non riuscire a mettere in Pratica tutto – ma il parziale… di ciò che si comprende – o di fare finta di non avere compreso nello studio delle scritture e video istruttive della Chiesa di Gesù Cristo S.U.G. – in particolare riguardo alle risurrezioni… e a non desiderare l’attuale sincera Fede indirizzata al futuro su massime Glorie Eterne… ecc. ecc.
Buonasera gli argomenti da voi esposti sono molteplici e sinceramente mi lasciano alquanto perplesso:
Sono un uomo di fede ed è mia abitudine fare riferimento a quelle persone meravigliose e divine ossia i Profeti: sono loro gli architetti della redenzione ed hanno dimostrato anche a costo della vita di mettere in contatto l’essere umano con Dio. Le Divine Sacre Sritture avevano hanno ed avranno sempre lo scopo essenziale di trasformare l’ uomo carnale materiale in entità spirituale, libero, e felice, credo sia superfluo chiedersi se siamo creature o figli di Dio ció che penso sia essenziale e proficuo quanto spazio concedergli nel ns cuore, nella ns anima; la vita eterna è il prodotto di qs divina alleanza che si concretizza nella salvezza delle anime che si incontrano nel ns cammino, l essenza del cristiano è acquisire nel tempo la caratteristica divina di contagiare ed in qs missione non siamo lasciati soli… e tornando ai profeti sono loro che ci insegnano che è fondamentale far fare un “esodo” al ns Io; metaforicamente si potrebbe dire che nelle profondità del ns essere avviene permanentemente come un “tiro alla fune” ( e come tirano) da una parte vi sono le spinte centrifughe della ns ragione, e dall’altra parte vi sono le insopprimibili spinte centrifughe spirituali…. Penso che l’uomo di fede in cammino non deve preoccuparsi dei propri limiti, miserie cadute, penso che l’unica sua preoccupazione sia quella di rendere Dio disoccupato nelle profondità del ns essere ❤️mario
Ciao Mario. Grazie per il tuo commento! Sono d’accordo su molte cose, però penso che sapere che siamo figli di Dio e che un giorno possiamo diventare come Lui cambi la nostra prospettiva sulla nostra vita. E soprattutto cambia il modo in cui vediamo e diamo valore a noi stessi e agli altri. Per il resto, grazie per le belle parole.