Il libro di Isaia è probabilmente uno dei libri più importanti di tutto l’Antico Testamento, citato persino dal Salvatore in persona.

Pur tuttavia, il linguaggio altamente poetico utilizzato (comprensivo di chiasmi e parallelismi tipici del linguaggio poetico ebraico) per quanto piacevole da un punto di vista estetico, non sempre favorisce la comprensione del messaggio che il profeta vuole trasmettere a noi abitanti dell’epoca contemporanea. 

In questo caso può essere utile tenere a mente alcuni fattori, tra cui il contesto storico, la collocazione geografica e altri aspetti sociali e culturali che fanno da cornice al quadro in cui Isaia visse e profetizzò.

Inoltre, proprio perché lo stile narrativo da lui impiegato è molto poetico, e di conseguenza intriso di significati metaforici e simbolici, è bene non prendere troppo, o in ogni caso sempre, alla lettera i suoi scritti.

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È proprio nei simbolismi che si nasconde la ricchezza di significato di Isaia.

Le sue profezie si riferiscono al periodo in cui egli visse, ad accadimenti relativi al regno di Babilonia successivamente alla sua morte, al ministero del Salvatore, all’epoca contemporanea e al Millennio, ovvero il periodo che avrà inizio con la seconda venuta di Gesù Cristo.   

In questo articolo, forniremo una breve e rapida panoramica, non esaustiva ma speriamo quantomeno utile, sui principali fatti storici che interessarono il ministero di Isaia, alcuni riferimenti geografici e una suddivisione per sommi capi dei capitoli e degli argomenti trattati più importanti. 

Breve excursus degli avvenimenti storico-politici

Il profeta Isaia fu un profeta di corte vissuto tra il 740 e il 701 a.C. Durante il suo ministero si susseguirono quattro re di Giuda: Uzzia, Iotam, Acaz ed Ezechia.

Le testimonianze storiche di questo periodo provengono da tre fonti principali: il secondo libro dei Re, il secondo libro delle Cronache e gli scritti del profeta stesso.

A livello generale, il libro di Isaia può essere suddiviso in due grandi sezioni: la prima che comprende i capitoli da 1 a 39, e la seconda che va dal capitolo 40 al capitolo 66.

Libro di IsaiaLa prima sezione (1-39) riguarda le conseguenze che il popolo d’Israele avrebbe subito dopo avere infranto l’alleanza con Dio. Vengono elencate le punizioni che spettano ai peccatori, ma non mancano parole di speranza ed esortazioni al pentimento. 

Nella seconda sezione (40-66) il profeta Isaia decanta la misericordia di Dio e profetizza in merito alla restaurazione dell’alleanza tra Dio e il Suo popolo. 

Sotto la guida di re Uzzia, il regno di Giuda acquistò forza e influenza. Egli assunse impropriamente il diritto di officiare nel tempio. Le sue azioni non autorizzate richiamarono su di lui il giudizio di Dio sotto forma di lebbra.

Suo figlio Iotam regnò con lui per dieci anni.  Si dice che Isaia abbia tenuto un resoconto del regno di Uzzia, il quale però non è presente nella Bibbia. Sprofondando sempre più nella malvagità, il regno settentrionale d’Israele fu attaccato dall’Assiria nel 743 a.C.

Israele si alleò con la Siria, minacciando Giuda. Gli Ammoniti tentarono di rovesciare quest’ultimo, ma fallirono. Ad Uzzia e Iotam seguì Acaz, un re idolatra che si stima sacrificò alcuni dei suoi stessi figli.

Israele e la Siria attaccarono Giuda, conquistando alcuni territori, senza tuttavia riuscire ad abbattere il regno. Isaia profetizzò la distruzione di Israele.

Gli Assiri assediarono Israele, uccidendo molti e portandone altri in cattività in Assiria. In seguito trasferirono alcuni dei loro fedeli sudditi gentili in Israele.

regola aureaTra questi si annoveravano I Samaritani: sostenevano di essersi convertiti, ma avevano corrotto i principi della religione dell’Antico Testamento e, naturalmente, non potevano affermare di essere Israeliti per nascita, anche se erano entrati in matrimonio con alcune famiglie sacerdotali.

Ad Acaz successe Ezechia, il quale riuscì a contrastare gli Assiri. Ezechia fu l’unico tra i re che riuscì a guadagnarsi una certa misura del favore di Dio.

Cercò di bandire l’idolatria e di riportare il popolo al culto di Giuda. Ristrutturò il tempio e ripristinò la celebrazione della Pasqua ebraica, che era stata ignorata per 250 anni.

Ezechia si ammalò mortalmente ma fu risparmiato dal Signore quando si pentì del suo orgoglio. Rivelò ai Babilonesi le ricchezze della tesoreria e per questo venne rimproverato da Isaia.

Dopo di lui, a Gerusalemme iniziò il regno di Manasse, uno dei re più malvagi della storia della nazione.

Secondo la tradizione, Isaia sarebbe morto da martire per mano di quest’ultimo.

Guida al libro di Isaia: Aspetti geografici

Come sappiamo, ad un certo punto nella storia del popolo d’Israele, le 12 tribù si divisero in due regni. Il regno di Giuda a sud dove si stabilirono Giuda e Beniamino, cui faceva da capitale Gerusalemme, e il regno d’Israele a nord, dove si stabilirono le restanti dieci tribù.

A nord di Israele era situato un altro importante regno, grande più o meno quanto Israele e Giuda, ovvero la Siria, la cui capitale era Damasco.

Insieme a questi, un impero molto più grande e in continua crescita era quello d’Assiria. I regni di Siria e Israele videro la crescente minaccia di questo impero e fecero di tutto per non soccombere ad esso.

A sud di Giuda si trovava l’impero Egiziano. Molti abitanti di Giuda videro in un’alleanza con l’Egitto la chiave per difendersi dall’Assiria. Situati ad oriente vi erano invece gli imperi di Babilonia (detto anche dei Caldei) e di Persia (detto anche dei Medei).

Guida al libro di Isaia: Aspetti geograficiEssi non rappresentarono una minaccia per Giuda durante il ministero del profeta Isaia, ma quest’ultimo predisse un tempo in cui Babilonia avrebbe conquistato il regno di Giuda e portato il suo popolo in cattività.

Profetizzò anche che Ciro, re di Persia, avrebbe permesso agli Israeliti di tornare a casa, cosa che accadde.

Isaia fa spesso riferimento a città e paesi della Terra Santa e alle nazioni vicine. Per chi conosce la geografia delle aree di cui Isaia parlava, i suoi scritti sono molto più chiari e hanno un impatto maggiore.

Un buon esempio di questo tipo di riferimento si trova in Isaia 10:24-34. Isaia parla dell’uso della potenza protettiva del Signore a favore di Israele di fronte all’avanzata dell’esercito di Assiria.

Nei versetti 28-32 cita alcune città che si trovano nei pressi di Gerusalemme e dice che, sebbene gli Assiri le avrebbero attraversate ribaltandole una ad una fino ad arrivare a Nob, il Signore avrebbe preservato gli abitanti di Gerusalemme.

Sapere che le città menzionate si trovano lungo un percorso di circa 16 km a nord di Gerusalemme, con il piccolo insediamento di Nob proprio fuori dalle mura della città che si affaccia sulle porte orientali del tempio, dà a questo passo un grande significato.

Talvolta Isaia utilizza i riferimenti geografici in senso figurato, una tecnica che, se compresa, aggiunge grande profondità al suo messaggio. Come già detto, Babilonia era un simbolo di malvagità e corruzione.

Anche l’Egitto, l’Assiria e altre nazioni ingiuste furono usate da Isaia come simboli di malvagità. Similmente, le città malvagie di Sodoma e Gomorra rappresentavano l’iniquità.

I nomi di popoli idolatri come i Cananei, i Filistei e gli Amorrei, che circondavano Israele, erano spesso usati come simbolo dell’idolatria di Israele durante i periodi di apostasia.

L’Idumea indicava il mondo o la mondanità. Il Libano e Bašan, con le loro montagne settentrionali e gli alti cedri, connotavano l’orgoglio e la superbia.

Efraim, la tribù principale del Regno del Nord, e la sua capitale in Samaria sono comunemente citati per rappresentare l’intero Regno del Nord.

In molti dei casi in cui si utilizzano figure geografiche, il loro significato è dualistico, riferendosi sia al luogo reale sia al concetto che esse rappresentavano.

Libro di Isaia: panoramica degli argomenti trattati

Edificare SionIsaia 1-12 

Questi capitoli mettono in risalto lo stabilimento di Sion negli ultimi giorni. Sion è definita in generale come “la pura di cuore”, dimora di coloro che seguono le cose pacifiche del regno di Dio.

In particolare, Sion si riferisce al raduno di tale popolo, che renderà il suo luogo di residenza il regno di Dio sulla terra. Tale era la città di Enoc e tale sarà Gerusalemme durante il millennio. Sion verrà stabilita anche sul continente americano durante il regno millenario di Cristo.

Ogni volta che un profeta dell’Antico Testamento rimproverava gli Israeliti per la loro malvagità, profetizzava anche che il Signore si sarebbe ricordato di loro negli ultimi giorni e li avrebbe riuniti come un popolo santo.

Questo è uno dei motivi per cui i popoli del Libro di Mormon trassero un tale conforto da Isaia. Si sentivano isolati ed esiliati dalla terra natìa.

Il Libro di Isaia è pieno di riferimenti al Salvatore, spesso chiamato “il Santo di Israele”, e contiene molti inviti al pentimento e alla fedeltà al Salvatore.

capire Isaia

Isaia 13-23

Questa sezione di Isaia contiene parole di avvertimento per i malvagi. Isaia previde la devastazione di Israele e Giuda, ma anche delle malvagie nazioni pagane.

Babilonia diventò il simbolo per eccellenza della malvagità mondana, e il termine “Babilonia” è usato nelle Scritture per identificare il materialismo e la mondanità.

Alla fine, Babilonia cadrà e sarà sostituita dal regno di Cristo. Vengono anche menzionati la dispersione e il futuro raduno d’Israele.

regno di Cristo

Isaia 24-35

Isaia 24-25 contiene molte profezie riguardanti gli Ultimi Giorni prima della Seconda Venuta di Gesù Cristo.

Questi sono i giorni in cui noi viviamo, altresì conosciuti come la dispensazione della “pienezza dei tempi”, perché tutte le cose saranno riunite in una sola nel Regno di Dio sulla Terra.

Questo è anche il tempo della “restaurazione di tutte le cose”, in cui l’antica chiesa di Gesù Cristo sarà restaurata, insieme all’autorità del Sacerdozio e il Vangelo nella sua pienezza. Le profezie relative alla restaurazione si stanno già esaudendo.

Oltre che profeta, Isaia fu anche un grande veggente. Un veggente è una persona che può vedere “cose che sono passate ed anche cose che sono a venire, e tramite loro tutte le cose saranno rivelate, o piuttosto, cose segrete saranno rese manifeste, e cose nascoste verranno alla luce” (Mosia 8:17).

distruzione di Gerusalemme per mano dei Babilonesi

Isaia 36-66

Alcuni sostengono che i capitoli dal 40 in poi siano stati scritti da autori diversi. Tuttavia, Isaia è semplicemente passato ad uno stile più poetico.  

In questa sezione troviamo per lo più i consigli del profeta Isaia al re Ezechia e tutta la parte storica relativa agli attacchi assiri contro Gerusalemme.

Gli Assiri avevano già decimato il regno settentrionale d’Israele (721 a.C.) e deportato gli abitanti superstiti. Durante il regno di Ezechia, gli Assiri si scagliarono contro il regno meridionale di Giuda.

Isaia 36-39 è il corrispettivo di 2 Re 18:2-20:19.

In questi capitoli si trovano anche le profezie riguardanti la generazione successiva ad Isaia, ovvero quelle relative alla distruzione di Gerusalemme per mano dei Babilonesi (540 a.C.) e alla distruzione di questi e liberazione degli Israeliti per conto di Ciro.

I capitoli da 50 a 57 menzionano nuovamente il raduno d’Israele.

Cercare il Messia tra le pagine di Isaia

Cercare il Messia tra le pagine di IsaiaCiò che rende così tanto straordinario il libro di Isaia rispetto agli altri è la costante presenza della figura di Gesù Cristo—in particolare nel capitolo 53.

Egli è uno di quelli che maggiormente parla della missione messianica del Salvatore, e che riesce a dipingere in modo così vivido e realistico il “futuro” Redentore del mondo, tanto nel Suo ministero terreno quanto nel Suo glorioso ritorno negli ultimi giorni. 

La testimonianza di Isaia può aiutarci a rafforzare la nostra. Tra le pagine del libro di Isaia, più che del significato letterale e delle informazioni storiche dovremmo andare alla ricerca di Gesù Cristo.

Avere un quadro più chiaro di questi elementi può tuttavia aiutarci. Possiamo chiederci: in che modo le parole di Isaia mi aiutano a conoscere meglio il Salvatore?

Nonostante visse molti secoli prima della Sua nascita, Isaia possedeva una conoscenza personale e intima di Cristo. Nel suo nome è contenuta la sua missione. Isaia vuol dire “Geova è salvezza”, e di questo egli non smise mai di profetizzare.

In che modo studiare il libro di Isaia ha fatto crescere la vostra testimonianza di Gesù Cristo? Condividete le vostre riflessioni tra i commenti!

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