Dio è il nostro amorevole Padre Celeste. Egli desidera fare parte della nostra vita e avere un rapporto personale con noi. Affinché questo accada è necessario imparare a comunicare con Lui e comprendere in che modo Dio ci parla.

In che modo parliamo a Dio?

La preghiera è il mezzo che ci permette di parlare con Dio. Esiste un modo più efficace degli altri per pregare? C’è differenza tra il farlo ad alta voce o in silenzio, in ginocchio o in piedi? Non proprio.

Ciò che conta davvero è parlare con il Padre Celeste. Potreste chiedervi: “Okay, ma di cosa Gli parlo?” È questa la parte migliore: di qualsiasi cosa! Rivolgetevi a Lui chiamandolo per nome, e poi parlate.

Nel libro di Mormon, il profeta Alma insegnò al suo popolo a pregare in merito a qualsiasi cosa che li riguardasse: le loro coltivazioni, i loro animali, le loro case, le loro tentazioni. “Ma ciò non è tutto”, egli disse:

“Dovete aprire la vostra anima nelle vostre camerette, in posti appartati e in luoghi deserti. Sì, e quando non invocate il Signore, che il vostro cuore sia colmo, continuamente proteso in preghiera a Lui per il vostro benessere, e anche per il benessere di coloro che sono attorno a voi” (Alma 34:26-27).

La risposta alla preghieraPersonalmente, quando prego mi sembra di parlare con un amico, qualcuno con cui posso confidarmi e a cui posso raccontare tutto, qualcuno in grado di aiutarmi in ogni situazione, sempre pronto ad ascoltare.

Lo ringrazio per le benedizioni presenti nella mia vita, per la mia casa, il mio lavoro, mia moglie ed i miei figli.

Gli parlo delle cose per cui sono emozionato e quello che sta accadendo nella mia vita. Gli racconto delle mie difficoltà, delle cose per cui sono preoccupato o frustrato, e Gli chiedo aiuto.

Gli chiedo di benedire la mia famiglia, i miei amici, il mio Paese, e tutto ciò che per me è importante. Infine, concludo la preghiera nel nome di Gesù Cristo.

Gesù Cristo è la chiave, poiché è Colui che ha dato letteralmente tutto per purificarci dai nostri errori e dai nostri peccati, al fine di permetterci di ritornare al nostro Padre nei Cieli. Ecco perché lo chiamiamo Figlio di Dio e Salvatore.

Quindi, abbiamo visto come tramite la preghiera noi possiamo rivolgerci al Padre celeste. Ma in che modo il Padre celeste parla a noi?

In che modo Dio ci parla?

Quindi, in che modo Dio ci parla e risponde alle nostre preghiere? Vi sono svariati modi, ed è proprio questo il punto: Dio risponde a ciascuno di noi in maniera individuale.

Il modo in cui qualcuno riceve una risposta può essere totalmente diverso dal modo in cui la ricevete voi. Potrebbe farlo tramite i vostri pensieri.

Potrebbe rispondervi tramite le parole o le azioni di qualcuno attorno a voi, sollevandovi e aiutandovi a comprendere qualcosa che non riuscivate a capire prima.

Ciò vuol dire che le azioni che compite per le persone che vi circondano potrebbero essere una risposta alle loro preghiere. Potete essere uno strumento nelle Sue mani per aiutare il prossimo. Potreste ricevere una risposta mentre leggete le scritture.

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Più comunemente, potrebbe rispondervi nel vostro cuore, tramite i vostri sentimenti. Sentirete un senso di calma e pace nel cuore; sarete in grado di sentire il Suo amore, che vi confermerà che Egli è lì e che guida la vostra vita nel miglior modo possibile.

A volte, le risposte arrivano immediatamente, altre volte dobbiamo avere la fede necessaria ed attendere che il Signore ci risponda al momento giusto. Talvolta, la risposta alle nostre domande è “no” o, più semplicemente, “non ancora”.

Ho quattro figli maschi che hanno ancora molto da imparare sul mondo. Vi sono tante cose che ancora non comprendono. Se mio figlio mi chiedesse di fargli attraversare da solo una strada trafficata sul suo triciclo, ovviamente gli risponderei di no. Assolutamente no.

Verrà il giorno in cui sarà in grado di attraversare da solo, e fare quel passo in più, ma quel giorno non è oggi. Questo fa di me un pessimo genitore? No.

L'amore di DioE sebbene possa piangere o arrabbiarsi, sebbene possa non comprendere il motivo per cui gli direi di no, tutto ciò che faccio come genitore è per il suo bene, perché lo amo.

Gesù chiese ai Suoi discepoli: “E chi è quel padre tra voi, che se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O che se gli chiede un pesce, gli darà un serpente?

Se voi dunque…sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà Egli cose buone a coloro che gliele domandano!” Dio è il genitore perfetto, Egli ha la visione d’insieme delle nostre vite e vede molto più lontano di quanto possiamo fare noi.

Sa esattamente ciò di cui abbiamo bisogno e sa come aiutarci.

Dio ci parla mediante lo Spirito Santo, quindi, per comprendere cosa ci dice è essenziale imparare a riconoscere quando lo Spirito è presente nella nostra vita. Alcune persone si aspettano che egli si manifesti tramite grandi rivelazioni e visioni gloriose.

Talvolta questo accade, ma nella maggior parte dei casi lo Spirito Santo si manifesta in modo dolce e pacato. Elia, un profeta dell’Antico Testamento, in mezzo a grandi eventi naturali, descrisse lo Spirito. Egli disse:

“…ma l’Eterno non era nel vento: e dopo il vento, un terremoto; ma l’Eterno non era nel terremoto; e dopo il terremoto, un fuoco: ma l’Eterno non era nel fuoco; e dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso” (1 Re 19:11-12).

Molto spesso, lo Spirito comunica con noi infondendo un sentimento di pace che riempie il cuore e da gioia. Paolo insegnò che alcuni dei “frutti” dello Spirito sono: “amore, gioia, pace…gentilezza, bontà e fede” (Galati 5:22).

Imparare ad ascoltare

Dunque, se Dio dovesse comunicare con voi oggi e mandare il Suo spirito a guidarvi, sareste in grado di riconoscerlo? Il segreto è imparare ad ascoltare, così che quando Dio vi parla, potete sentire e riconoscere la Sua voce, il Suo amore per voi e la pace che Egli dona.

In che modo impariamo ad ascoltare? La prima cosa da fare è ritagliare del tempo dagli impegni della vita quotidiana e trovare un posto tranquillo. Dio non parla urlando per farsi sentire nonostante le cuffie, Netflix o TikTok.

Dobbiamo cercare il silenzio. Dedicare del tempo alla meditazione è utile sotto molti punti di vista: aiuta a ridurre lo stress, abbassa la pressione del sangue, e così via. Inoltre, permette di sentire più facilmente lo Spirito e la pace che questo porta.

Ecco perché molti cristiani, tra cui i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la domenica si dedicano a tutte quelle cose che permettono di rafforzare il proprio rapporto con il Signore e che invitano lo Spirito.

ridedicare se stessi a DioOnorare il giorno del riposo è uno dei dieci comandamenti, ma il Padre celeste ce lo ha dato affinché potessimo evadere per un giorno dalle cose del mondo e sentirci più vicini a Lui.

È vero, viviamo in un mondo frenetico. Può sembrare impossibile trovare del tempo per stare in tranquillità, ma se lo faremo vedremo dei grandi benefici nella nostra vita.

In secondo luogo dovremmo chiederci: sto vivendo in modo tale da essere in armonia con Dio? Ciò che faccio invita lo Spirito nella mia vita o lo fa ritrarre? Senso di colpa, vergogna, odio, frustrazione e peccato ostacolano l’influenza dello Spirito e ci impediscono di trovare pace.

Ma se risolviamo ciò che c’è da risolvere, mettiamo in ordine ciò che deve essere messo in ordine per essere degni della sua compagnia, e ci sforziamo al meglio delle nostre capacità di obbedire ai comandamenti, sarà sempre più facile sentire l’amore di Dio ed il Suo spirito che ci guidano.

E Gesù Cristo è la chiave.

Ma che succede quando abbiamo l’impressione di non sentire niente o di non ricevere alcuna risposta? A tutti capita di avere dei momenti in cui sembra che Dio stia in silenzio e non risponda.

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Ma dobbiamo avere fede nel fatto che Dio è un genitore perfetto e che non sempre ci da tutte le risposte. A volte, lascia che cresciamo ed impariamo e scopriamo le risposte da soli.

Mi piace questa citazione di Gordon B. Hinckley, uno dei dirigenti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, su come riconoscere lo Spirito di Dio:

“Vi persuade a fare il bene, a puntare in alto, a fare la scelta giusta, ad essere gentile, ad essere generoso? Allora è lo Spirito di Dio . . . E se state facendo la cosa giusta e state vivendo rettamente, saprete nel vostro cuore ciò che lo Spirito vi sta dicendo.”

Dobbiamo credere che Egli risponderà, non sempre come o quando vorremmo, ma con quello che è meglio per noi e al momento giusto, perché Egli ci ama di un amore perfetto.

E anche durante quei momenti in cui ci sembra di non ricevere risposta, potremo spesso sentire ugualmente la Sua pace, se solo ci sforziamo di ascoltare. Gesù disse:

“Vi lascio la pace, vi dò la mia pace: non come il mondo dà, io la dò a voi” (Giovanni 14:27).

Come qualsiasi altra abilità, imparare a riconoscere lo spirito e i suoi suggerimenti, richiede tempo ed impegno, ma vi prometto che ne vale la pena.

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