Era ancora buio quando, la mattina della Domenica della risurrezione che seguì la crocifissione, Maria Maddalena e le altre donne arrivarono al sepolcro di Gesù, per fare cordoglio e ungere il corpo sepolto in tutta fretta.
Con loro grande sorpresa e tristezza, quando guardarono dentro la tomba, il corpo di Gesù non c’era più.
Hanno portato via il Signore dal sepolcro
Subito, Maria corse da Pietro e Giovanni per metterli al corrente: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”.
Questa notizia fece sì che i discepoli si recassero rapidamente presso il sepolcro, affinché potessero vedere di persona, “come se non conoscessero la Scrittura, che egli sarebbe dovuto risuscitare dai morti”.
Quando videro la tomba, qualcosa in Giovanni balzò di gioia ed egli “credette” (Giovanni 20:2,9,3).
Questi e Pietro tornarono alle loro dimore. Mentre Maria e le altre donne indugiavano nei pressi della tomba, “ecco, due uomini apparire vicino a loro, in vesti splendenti” che chiesero loro:
“Perché cercate il vivente tra i morti? (Luca 24:5). Non temete; perché sappiamo che cercate Gesù il crocifisso.
Egli non è qui; poiché Egli è risorto, come aveva detto. Venite a vedere il luogo dove giaceva” (Matteo – Traduzione di Joseph Smith 28:4-5).
Donna, perché piangi? Chi cerchi?
In quel momento, a causa della sofferenza lancinante legata alla perdita del suo amato Signore, Maria Maddalena non capì le parole degli angeli. Si allontanò dal sepolcro e vide qualcuno nel giardino, qualcuno che ella non riconobbe.
Costui le chiese: “Donna, perché piangi? Chi cerchi?”. Pensando che fosse il custode del giardino, ella coraggiosamente disse: “Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo”.
L’amore di Maria per il Signore era così potente da offrirsi di prendere il corpo da sola e trasportarlo al luogo della sua sepoltura.
Quello che avvenne subito dopo, segnò uno dei momenti più memorabili di tutta la storia, poichè quest’uomo non era il giardiniere, era Gesù Cristo, con un corpo risorto di carne ed ossa.
Egli si fece riconoscere semplicemente chiamandola per nome, con quel tono a lei tanto familiare: “Maria”. Ora Lo vedeva, quale prima testimone della risurrezione del Salvatore.
Le lacrime di dolore si trasformarono in lacrime di gioia, portandola ad esclamare: “Rabbuni” (Matteo 27:3-4), che tradotto significa “mio amato maestro”.
La risurrezione era una realtà
Che gioia, per questa donna e per tutta l’umanità! “Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono… Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo tutti riceveranno la vita”.(Inno n° 82)
Maria Maddalena non vedeva l’ora di poterlo adorare, ma Gesù le disse: “Non trattenermi, perché non sono ancora salito al Padre mio” (Giovanni 20:15-16).
Se questo significava che ella non dovesse trattenerlo a lungo o che non potesse ancora toccarLo fisicamente, non lo sappiamo.
Forse il Signore stava riservando il suo primo abbraccio come essere glorificato e perfetto per il Padre nei cieli, anch’Egli un essere glorificato e perfetto.
Quando Maria raccontò agli apostoli di aver visto il Signore vivente, le sue “parole parvero loro un vaneggiare e non le credevano” (Luca 24:11).
Più tardi Gesù apparve a Pietro, il capo degli apostoli, il quale, forse, si meravigliò di non essere più chimato “Suo servo” dal Maestro. Quella fu sicuramente una giornata da non dimenticare mai.
I testimoni antichi dichiarano la Sua verità tramite gli scritti sacri; i testimoni di oggi ce l’hanno scolpita nell’anima mediante il potere dello Spirito Santo:
È risorto, è risorto!
Innalziam felici ̑un cor.
Dalla tomba liberato
è alfine il Signor.
Morte mai più vincerà
perché ̑in Cristo ̑è libertà.
(Inno n° 118).
Quello stesso giorno di risurrezione, due dei discepoli si recarono da Gerusalemme a Emmaus, distante circa cinque miglia. Un solo pensiero occupava i loro cuori pesanti: le loro speranze per un potente regno messianico, ora oscurate dalla morte del loro Maestro.
I discepoli di Gesù
In quel tardo pomeriggio, un altro viandante si unì a loro, Gesù Cristo: “ma i loro occhi erano impediti così da non riconoscerlo”.
Egli chiese loro apertamente perché fossero così tristi. Uno di loro, Cleopa, rispose: “Sei tu l’unico forestiero in Gerusalemme che non ha saputo le cose che sono avvenute in questi giorni?”.
Gesù continuò ad interrogarli: “Che cosa?” “Ed essi dissero: riguarda Gesù Nazareno e come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato perché venisse condannato a morte e lo hanno crocifisso”.
Gesù, poi, iniziò ad insegnare loro con calma e con forza: “Non era necessario che il Cristo soffrisse queste cose? E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro, in tutte le Scritture, quelle che si riferivano a Lui”.
Arrivando al villaggio, essi supplicarono: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è già finito”. Mentre stavano cenando al loro tavolo, Egli benedisse il pane “e, spezzatolo, lo diede loro”.
Forse c’era qualcosa nella sua voce tenera o forse nella maniera di benedire il pane, ma in un momento “si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero; e Lui sparì dalla loro vista”.
“Non ardeva il cuor nostro in noi, mentre conversava con noi lungo il cammino, e mentre ci spiegava le Scritture?” (Luca 24: 16,18,19-20,24,27,29,30,31,32) essi dissero, poi. “Non lo sapevamo?”.
Ora, questi due corsero a Gerusalemme e trovarono gli undici apostoli, a porte chiuse, per timore dei Giudei, e portarono loro la lieta novella. “E mentre parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro, e disse loro:
‘Pace a voi'”. Mentre guardavano il Signore, erano terrorizzati, pensando che fosse uno spirito. Ma Egli li tranquillizzò: “Guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io: toccatemi e vedete: un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che ho io”.
I discepoli ancora “non credevano e si domandavano” e per mostrare ulteriormente loro la Sua natura corporea “egli disse loro: Avete qui nulla da mangiare?” (Luca 24:16,18,19-20, 26, 27, 29, 30, 31, 32), gli diedero un po’ di cibo, che mangiò davanti a tutti.
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