La croce doveva essere uno dei simboli più infausti a cui chiunque potesse pensare, durante la vita ed il ministero di Cristo; era più che un semplice mezzo per attuare la pena capitale, era inteso come un deterrente violento e spaventoso verso il crimine.
Le crocifissioni venivano fatte in luoghi pubblici (non su colline lontane dalle città) così da assicurarsi che il loro messaggio potesse risuonare in modo chiaro per le persone che vivevano sotto il dominio romano.
A volte mi sono chiesto come deve essere stato per Gesù vivere letteralmente all’ombra della croce, sapendo quello che gli sarebbe accaduto; forse il pensiero della croce lo perseguitava.
Come Cristo ha cambiato la croce
Che strano, però, che la croce sia stata trasformata così tanto nella consapevolezza collettiva cristiana, anche se i mormoni non usano, attualmente, la croce nelle loro case di riunione, o nei templi, la reputano comunque una potente immagine della propria fede; la Bibbia ed il Libro di Mormon usano entrambi la croce come un’immagine sia del peso della mortalità, che come simbolo del sacrificio e dell’espiazione fatti da Cristo per noi.
Noi, proprio come il resto del mondo cristiano, insegniamo di Cristo e della sua crocifissione.
Per quel che mi riguarda, la croce è stato il primo simbolo della cristianità che mi sia stato mostrato, o comunque che io abbia capito; non sono cresciuto nella Chiesa, son stato battezzato luterano da neonato e i miei genitori avevano un crocifisso d’oro appeso alla porta della loro camera da letto, ricordo che nei miei primi anni di vita ero molto affascinato da quell’oggetto che era, per me, un’introduzione a Gesù Cristo e che a fatto sì che la croce fosse un’immagine a me cara.
Ma come è successo che il simbolo di una morte orribile si sia trasformato in un simbolo di speranza e salvezza? A volte ho sentito i membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi giorni affrontare il simbolismo della croce attraverso un’analogia:
“Se Cristo fosse stato ucciso su una sedia elettrica, le persone andrebbero in giro con l’immagine della Old Sparky (nome con la quale è stata ribattezzata la sedia elettrica in Florida) attaccata alla loro collana?”
Sinceramente penso che le persone lo farebbero e la cosa non mi darebbe alcun problema.
Prima del calvario, la croce era senza dubbio un monumento al terrore, ma nel momento in cui il prezioso sangue di Cristo ha toccato il legno angosciante della croce del Golgota, quel congegno mortale è stato trasformato per sempre; siccome Gesù è morto sulla croce risorgendo poi tre giorni dopo, essa non poteva più essere la rappresentazione della disperazione, anzi, è diventata parte della storia della risurrezione, un sito sacro dove Cristo ha completato la sua espiazione che porta redenzione;
il Cristo risorto ha sconfitto per sempre il potere che aveva la croce di incutere timore facendola diventare, invece, una luce di speranza. A causa del tocco del Maestro, la croce è stata trasformata per sempre.
La croce di Gesù Cristo è riuscita a cambiarci, come?
Per me, il significato di quella trasformazione, è ciò che rende la croce così importante; se l’espiazione di Cristo poteva rendere qualcosa di così terrificante e malvagio, un crudo simbolo di morte, in qualcosa che miliardi di persone riconoscono come simbolo di vita, speranza e salvezza, allora Gesù Cristo in cosa potrebbe trasformare una persona come me?
Se la Sua grazia è stata sufficiente a santificare l’immagine di qualcosa tanto tremendo quanto la croce, allora deve sicuramente essere sufficiente anche a santificare me.
Ho fatto molti errori nella mia vita, molti di essi rossi come lo scarlatto, ma non mi è mai successo, finora, che la mia vita venisse vista come un simbolo di morte ed oppressione, quindi se Egli ha ribaltato completamente l’immagine della croce, cosa può fare lavorando con del materiale un pochino migliore?
In questo modo non vedo la croce come un simbolo della morte di Cristo, in opposizione all’immagine del sepolcro vuoto (nonostante capisca perché il Presidente Hinckley avvia fatto questa distinzione), piuttosto la vedo come un simbolo degli aspetti dell’espiazione di Cristo, è un memento del Vangelo di trasformazione nel quale la grazia di Cristo può cambiare la vera natura di questa vita e facendo così ci da la speranza di una gioia e di una felicità maggiori.
La croce mi ricorda inoltre che la chiave di questa trasformazione è il sacrificio del Salvatore e che qualsiasi speranza , in questa vita, è legata al venire toccati dal sangue dell’Agnello; senza il potere che ha l’espiazione di attuare trasformazioni, noi non avremmo alcuna capacità di superare la nostra infima natura e di tornare a vivere in armonia con il piano del nostro Padre Celeste; mi ricorda che il mio scopo è quello di diventare perfetto in Cristo e senza quel buio giorno nel calvario non ci sarebbe alcuna luce.
Ognuno di noi viene toccato in modi differenti dalle immagini spirituali, per alcuni un particolare dipinto di Cristo potrà tirare fuori dei sentimenti di reverenza e devozione, per altri lo scudo “scegli il giusto” della primaria avrà lo stesso effetto e per altri, specialmente i convertiti da adulti nella Chiesa mormone, la croce resterà una motivazione potente ad una maggiore devozione.
Dal mio punto di vista se aiuta non può far male e per la mia mente ed il mio spirito, la croce testimonia che Dio può trarre qualcosa da me e che attraverso Cristo posso aspirare ad essere più di ciò che sono adesso, un qualcosa di più santo, qualcosa di più devoto; un qualcosa che è stato trasformato dal tocco di Cristo.
E voi? Come avete permesso al potere dell’espiazione di cambiarvi la vita?
Questo articolo è stato scritto da Rob Ghio, pubblicato su lds.net e tradotto da Cinthia Macaluso
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