Vi è mai capitato di essere aiutati da un angelo? La risposta è un clamoroso sì, anche se, in quel momento, potreste non esservene resi conto. È nostro privilegio ricevere aiuto da questi esseri devoti.

Costruire relazioni di assistenza e sostegno che attraversino anche i vari stati della vita, fa parte di un unico e grande disegno. Attualmente noi ci troviamo nel nostro “Secondo Stato”.

Gran parte della nostra famiglia, che prima viveva su questa terra, si trova adesso nel “Terzo Stato”, e spesso ha il potere di aiutarci.

Viviamo in loro presenza

Una delle mie figlie è sempre stata molto vicina a mia madre e ha amato il rapporto che aveva con lei. Dopo che i miei genitori sono morti, diversi anni fa, questa figlia ebbe delle esperienze speciali in cui li sentì vicini.

Un po’ di tempo fa, mia figlia si trovava in Marocco. Si imbatté in uno spettacolo particolarmente straordinario ed esclamò:

“Oh, nonna e nonno adorerebbero vederlo. Vorrei che fossero qui!”.

All’improvviso, sentì la voce di sua nonna dire: “Beh, io sono qui!” e sentì suo nonno dire: “E anche io sono qui!”. Rise di gioia nel sentirli vicini e fece ridere anche me, quando me lo raccontò, perché mia madre avrebbe detto esattamente quelle parole.

Joseph F. Smith parlò molto riguardo a coloro che abbiamo conosciuto in questa vita e che sono morti. Egli disse:

“Credo che ci muoviamo e viviamo in presenza di messaggeri ed esseri celesti.

Non siamo separati da loro… siamo strettamente legati ai nostri parenti, ai nostri antenati, ai nostri amici e collaboratori che ci hanno preceduto nel mondo degli spiriti… loro sono progrediti, noi stiamo progredendo; stiamo crescendo come sono cresciuti; stiamo raggiungendo l’obiettivo che hanno raggiunto loro; quindi sostengo che viviamo in loro presenza, ci vedono, sono preoccupati per il nostro benessere e ci amano più che mai.”

Gli angeli della famiglia possono aiutarci

Poiché questi angeli ci conoscono e ci amano, vogliono aiutarci. Sono consapevoli delle nostre esigenze e, talvolta, possono permettersi di benedirci in vari modi.

Possono GUARIRE e SOSTENERE

sensibilità spiritualeHo una buona amica, Jill, che ha condiviso questa struggente esperienza, in cui ha ricevuto la forza dai suoi genitori defunti. Ella ha raccontato:

“Per diversi anni, sono stata affetta da una malattia strana e poco conosciuta, che mi ha debilitato. Come avviene per le malattie croniche, sono stata isolata e persino derisa da alcune persone.

I miei genitori erano morti da poco. Nessun genitore era più interessato a ciò che facevo, alle mie storie ed alle esperienze di tutti i giorni. Avevo avuto la fortuna di averli con me per gran parte della mia vita, fino ai loro 90 anni circa.

Una sera, in cui mi sentivo scoraggiata e particolarmente debole, mi trovavo nel nostro salotto in presenza di alcune persone, ma senza interagire molto con loro.

Sapevo a malapena cosa stesse succedendo intorno a me ed, improvvisamente, mi sono sentita come se stessi per morire, proprio in quel momento. Mi sentivo completamente sola, ma quasi grata perché almeno la mia malattia sarebbe finita.

Proprio mentre mi sentivo scivolare giù dal divano verso l’oblio, guardai attraverso la stanza. E lì c’erano mia madre e mio padre defunti! Li vedevo chiaramente, come se fosse giorno! La loro postura, i vestiti e le espressioni facciali erano proprio come le ricordavo.

Mia mamma indossava i suoi soliti pantaloni di poliestere blu scuro e un maglione rosso.

Aveva una mano sul fianco come faceva di solito. La mamma stava conversando con papà e aveva un’espressione molto preoccupata sul suo viso. Sapevo che erano lì a causa mia.

Forse sono stati qui per tutta la durata della mia malattia e non sono stata abbastanza in sintonia per capire i modi in cui il Padre celeste mi stava sorvegliando attraverso di loro, ma ora so con certezza che non se ne sono mai andati.

Sono ancora i miei amorevoli mamma e papà. Di recente, sono stata suggellata a loro, quindi ci saremo sempre l’un per l’altro.”

Sebbene Jill non guarì dalla sua afflizione in quel momento, fu in grado di ricevere il coraggio e la forza di andare avanti in questa vita, portando a termine la sua missione terrena. Riuscire a vederli, fu un dono di amore e sostegno ed un atto di tenera misericordia.

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Parlando di cari familiari defunti, Joseph Smith insegnò:

“Avvolti nel fuoco fiammeggiante, non sono lontani da noi e conoscono e comprendono i nostri pensieri, sentimenti e movimenti e spesso ne soffrono.”

Gli angeli guaritori di Annie

Gli angeli della famigliaUn’altra cara amica (Mary) mi ha raccontato questa fantastica storia di angeli, proprio l’altro giorno:

“Quando nostra figlia Annie aveva 8 mesi, dovette sottoporsi ad un intervento a cuore aperto per correggere un difetto cardiaco congenito. L’intervento era assolutamente necessario per la sua vita.

Per fortuna, l’intervento andò a buon fine e dopo 12 giorni in ospedale riuscimmo a portare a casa la nostra dolce bambina. In quel periodo siamo stati veramente sostenuti dal Signore.

Facciamo un salto in avanti di 3 anni. Annie girava spesso per casa dicendo: “Mia madre è morta”. Non riuscivamo a capire cosa stesse cercando di dire perché io stavo bene ed ero viva, al suo fianco. Un giorno, mentre ero via a fare commissioni, Annie ripeté a suo padre: “Mia madre è morta.”

Egli le ricordò che ero appena uscita, ma non morta. Quindi Annie rispose: “Non quella madre. L’altra mia madre!”.

Mio marito le chiese quindi della sua “altra” madre: “Ha un nome?”

“Sally.”

“Abbiamo una sua foto in casa?”

“Sì.”

“Fammela vedere.”

Nostra figlia prese suo padre per mano e gli mostrò una foto di mia nonna paterna, Sarah, che alcuni conoscevano anche come Sally. Era morta da circa 16 anni.

“Come conosci Sally?”

“Era con me quando la mia pancia era pesante.”

(Mentre pensavamo alle sue parole, ci rendemmo conto che “la pancia di Annie era stata pesante” quando era stata sottoposta all’intervento chirurgico. C’erano molti tubi e canali di scolo appoggiati sulla sua pancia, durante e dopo l’intervento chirurgico. Suo padre provò a chiedere qualcosa in più).

“C’era qualcun altro lì, con Sally?”

“Sì.”

“Aveva un nome?”

“Emer… Omer…” (Aveva difficoltà a pronunciare questo nome). Mio nonno paterno. Si chiamava Elmer.

Quando tornai a casa, mio ​​marito mi raccontò di questo incredibile dialogo. Annie non aveva ricordi di nonna Sarah, e certamente, non conosceva il soprannome Sally.

Sono convinta che i miei nonni paterni fossero con la nostra dolce bambina quando dovette subire questo grave intervento chirurgico. Sono così grata che, anche se non riuscii ad andare in sala operatoria per confortare la mia bambina, i miei dolci nonni furono in grado di stare con lei.

Inoltre, questa stessa esperienza mi convinse della forza e della validità delle alleanze del tempio. I miei nonni divorziarono un paio d’anni prima che io nascessi. Dopo la loro morte, mio ​​padre e i suoi fratelli fecero suggellare i propri genitori e poi furono, a loro volta, suggellati a loro.

Che i miei nonni fossero insieme ad aiutare la nostra Annie, fu una dolce testimonianza per tutti noi del potere delle alleanze del tempio e della portata dell’Espiazione di Gesù Cristo.

Il presidente Harold B. Lee insegnò una dottrina molto interessante e rassicurante:

“E se i nostri occhi potessero essere aperti, potremmo vedere coloro che ci hanno lasciato: un padre, una madre, un fratello, una sorella, un bambino. Potremmo vederli.

Talvolta, quando i nostri sensi fisici sono addormentati, il nostro io spirituale – poiché abbiamo orecchie ed occhi spirituali – è molto acuto e sveglio. E un defunto può venire da noi mentre stiamo per addormentarci oppure parlare alla nostra coscienza.

Proviamo un’impressione. Oppure ci svegliamo. E ci chiediamo da dove venga quel pensiero, quell’impressione. Viene dagli spiriti di coloro a cui siamo suggellati.”

Gli angeli della famiglia possono espandere le nostre menti

Uomo pregandoMolti anni fa, c’era un missionario che aveva difficoltà ad imparare la lingua tedesca. Non riusciva proprio a capire. Questo era fonte di grande frustrazione e stava interferendo seriamente con la sua capacità di servire il popolo in Germania.

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Si recò presso un boschetto di alberi nelle vicinanze e pregò con tutto il cuore, supplicando il Signore di aiutarlo. Mentre era lì, accadde una cosa insolita. A sua madre, che era morta, fu permesso di presentarsi a lui e di parlargli a lungo. Egli raccontò così quella bellissima esperienza:

“Così, passammo più di due ore insieme, di gran lunga le più memorabili di tutta la mia vita. La mamma mi disse di sapere che stavo attraversando un periodo difficile con la lingua tedesca e mi chiese di incontrarla di nuovo nel bosco il giorno successivo alla stessa ora, perchè voleva essere d’aiuto.

Mi spiegò anche che non l’avrei rivista come l’avevo vista quel giorno, poiché per quell’apparizione speciale aveva ricevuto un permesso divino particolare. Allora, mia madre scomparve esattamente come era arrivata, in modo quasi impercettibile.”

“L’appuntamento del giorno dopo fu davvero un evento sacro e, dopo la mia umile preghiera di gratitudine, mia madre iniziò a comunicare di nuovo con me.

Questa volta non potevo vedere la sua persona né sentire la sua voce come avevo fatto il giorno precedente, ma sembrava esserci una presenza divina ed avemmo una conversazione indiscutibilmente chiara, secondo una legge molto più alta di quella che seguiamo nelle nostre comunicazioni qui.

Ci capimmo e scambiammo pensieri in modo più rapido, più chiaro e soddisfacente di quanto sia possibile con le voci umane, poiché non c’erano preoccupazioni su cosa dire e come dirlo per essere compresi in modo corretto e chiaro.”

“Non ricordo esattamente tutto ciò che accadde in quell’occasione, ma so che qualcosa cambiò per cui da quel momento fui in grado di capire facilmente, leggere e persino scrivere questa nuova lingua (tedesco) e in una maniera molto sorprendente, sia per me che per coloro con i quali venivo in contatto”. (Joseph Heinerman, Spirit World Manifestations: Accounts of Divine Aid in Genealogical and Temple, 1986. pagine 185-189)

Abbiamo il diritto e il privilegio di CHIEDERE che gli angeli della famiglia ci aiutino

Angeli della famiglia-1Gli angeli, e in particolare gli angeli della famiglia, sono interessati a noi. Ci conoscono fino in fondo, conoscono i nostri difetti e le nostre imperfezioni, e ci amano comunque! Hanno un “arsenale” di aiuto che possiamo chiedere.

Adoro i sentimenti della sorella Wendy Watson Nelson, nel richiedere l’aiuto degli angeli. Ella dice:

“Non sto parlando di rivolgerci agli angeli con le ali, che risolvono magicamente i nostri problemi.

Non sto parlando di pregare gli angeli. Sto parlando di pregare il nostro Padre celeste, nel nome di Gesù Cristo, affinché coloro che sono dall’altra parte del velo possano essere “inviati” (parole dell’anziano Holland) ad aiutarci. Forse una persona cara defunta potrebbe essere inviata per aiutarvi in qualsiasi cosa di cui voi abbiate bisogno.”

“Quindi, potreste ricevere un po’ più di aiuto nella vostra vita, no? Mantenete le vostre alleanze con più costanza di quanto abbiate mai fatto prima! E poi chiedete agli angeli (i vostri antenati e cari) di aiutarvi… O chiedete che vengano inviati per aiutare le persone che amate!”.

Siete mai stati aiutati da un angelo in qualche modo nella vostra vita? Potete starne certi!

Ed è probabile che voi assisterete coloro che restano qui quando sarete passati dall’altra parte. Fa tutto parte di un grande piano per costruire relazioni con gli altri, basate sull’aiuto e sul sostegno attraverso i vari stati della vita.

È nostro privilegio CHIEDERE e ricevere aiuto da questi esseri devoti, perché non smettono mai di amarci e molti hanno il potere di aiutarci.

Dopo questa vita ci riuniremo con tutti questi membri della famiglia che hanno vegliato su di noi e saranno felici di raccontarci di tutte le volte che ci hanno salvato, guarito o amato nelle difficoltà che abbiamo dovuto affrontare su questa terra.

Che meravigliosa riunione sarà!

Il ruolo che gli angeli della famiglia svolgono nella nostra vita è stato scritto da Anne Hinton Pratt e pubblicato sul sito latterdaysaintmag.com. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.