Come comportarsi quando le direttive della Chiesa vanno contro la nostra ideologia politica? Ecco 9 cose che possiamo prendere in considerazione.
9 cose su cui dovremmo riflettere quando le nostre idee personali si scontrano con le direttive della Chiesa
Se esiste un’esperienza universalmente condivisa dai membri della Chiesa, è che ognuno di noi, prima o poi, si troverà difronte a politiche, posizioni o dichiarazioni annunciate dai dirigenti della Chiesa che contraddicono il nostro credo politico. Se non vi è ancora successo, posso garantirvi che prima o poi succederà.
Quando mi capita, ci sono 9 cose che tengo in considerazione; o meglio 9 modi diversi con cui guardo il problema.
1. Sono grato che i profeti non siano sempre d’accordo con me
Se i profeti fossero sempre d’accordo con me, allora le cose sarebbero facili. Ma le cose non devono essere facili. Non vi è crescita spirituale in ciò.
E sono contento che non sia così, perché ho l’occasione di dimostrare la mia lealtà, di dimostrare a Dio la mia disponibilità a mettere da parte le mie preferenze personali e seguire il consiglio di servitori divinamente scelti.
Sono un Santo degli Ultimi Giorni in primis, un libertario civile in fondo alla lista subito dopo ad un marito, un padre e alcune altre cose.
Quando le direttive della Chiesa ed i profeti non sono d’accordo con me, questo mi da l’opportunità di mostrare a Dio dove risiede la mia reale lealtà. E non è nella politica.
Ai Santi di ogni generazione è stato chiesto di fare “cose difficili” dai servitori di Dio, e credo che questo avvenga per disegno divino. Quindi è necessario che, di quando in quando, gli apostoli e i profeti ci invitino a fare cose che non vogliamo già fare.
Cose che potrebbero andare contro le nostre naturali inclinazioni, che operano contro il nostro proprio raziocinio e le nostre preferenze.
È in questi momenti che cresciamo di più spiritualmente, in cui apprendiamo l’umiltà di mettere da parte le nostre preferenze personali e cercare istruzione da un potere ed un’autorità più alti dei nostri. Neal A. Maxwell ha insegnato:
Il discepolato include essere buoni cittadini; e in questo legame, se siete studenti attenti delle dichiarazioni dei profeti moderni, avrete notato che, con rare eccezioni—specialmente quando ha parlato la prima presidenza—le preoccupazioni espresse riguardavano le questioni morali, non le questioni tra i partiti politici…
Ma non fraintendete, fratelli e sorelle; nei mesi e negli anni a venire, gli eventi richiederanno ad ogni membro di decidere se seguire o meno la Prima Presidenza. I membri troveranno più difficile indugiare ancora tra due opinioni (vedere 1 Re 18:21).
Il presidente Marion G. Romney ha detto, molti anni fa, che lui non aveva mai “esitato nel seguire il consiglio delle Autorità della Chiesa anche quando intralciavano la mia vita sociale, professionale o politica”.
Questa è una dottrina difficile, ma è una dottrina di vitale importanza in una società che sta diventando sempre più empia. In breve, fratelli e sorelle, non vergognarsi del Vangelo di Gesù Cristo vuol dire anche non vergognarsi dei profeti di Gesù Cristo.
Credo che ciò sia vero, e pertanto mi delizio quando i profeti sono in disaccordo con me—proprio perché mi da un’opportunità per dimostrare che non mi vergogno di loro, e che credo realmente che siano uomini di Dio—e non soltanto perché sono d’accordo con me.
2. Il Dio che adoriamo è una Persona divina, non una ideologia politica
Non voglio mettere le mie ideologie politiche al di sopra delle istruzioni date dai servitori di Dio. Quando valutiamo gli insegnamenti dei servi di Dio contro la nostra visione ideologica del mondo, rischiamo di elevare le nostre ideologie al di sopra di Dio stesso.
In altre parole, il problema non sono le varie ideologie in sé. Il problema sussiste quando qualunque di queste ideologie ci porta a dare priorità a idee astratte piuttosto che alla rivelazione continua.
Questo può condurre a ciò che io definisco ideolatria, ovvero ciò che succede quando diventiamo dogmatici rispetto alla nostra particolare prospettiva ideologica, o ci aggrappiamo ad essa con un fervore che resiste la correzione da parte di Dio o dei suoi servitori.
Quando lo facciamo, soppiantiamo il Dio vivente con un’idea (o sistema di idee). Il Dio di Israele non è un sistema di leggi o idee astratto, universale e immutabile, ma una Persona vivente e dinamica che fornisce istruzioni su misura per la nostra epoca e situazione specifiche.
I Santi degli Ultimi Giorni possono—e devono—essere flessibili quando si parla di principi astratti, mentre rimanere risoluti in fatto di lealtà verso Dio.
3. I profeti sono sentinelle sulla torre
Possiamo pensare ai profeti come a delle sentinelle su una torre. “Le sentinelle sono persone posizionate sopra le mura di una città, o su una torre, per avvistare e mettere in guardia dai pericoli che si avvicinano.
Nel passato, il loro compito era quello di proteggere le città, così come le vigne, i campi o i pascoli. Dal punto di osservazione della torre, hanno una visuale elevata che li aiuta a vedere delle cose che il resto di noi non riesce a vedere.
Permette loro di metterci in guardia dai pericoli quando i pericoli sono ancora lontani, affinché possiamo prepararci in anticipo.
Se ci limitiamo ad ascoltare gli avvertimenti dei profeti solo quando possiamo vedere il pericolo anche noi, allora a che serve la torre? Il senso della “torre” nell’analogia è quello di essere messi in guardia dai pericoli che non possiamo vedere.
Insistere sulla nostra capacità di vedere personalmente o comprendere i pericoli prima di ascoltare gli avvertimenti dei profeti, neutralizza l’intero scopo dell’avere dei profeti, veggenti e rivelatori a capo della Chiesa. Il presidente Harold B. Lee ha insegnato:
Vi saranno alcune cose che richiederanno pazienza e fede. Potrebbe non piacervi ciò che viene detto dalle autorità della Chiesa. Potrebbe contraddire il vostro punto di vista politico.
Potrebbe contraddire il vostro punto di vista sociale. Potrebbe in parte interferire con la vostra vita sociale.
Ma se darete ascolto a queste cose, come se provenissero dalla bocca di Dio stesso, con pazienza e fede, la promessa è che “le porte dell’inferno non prevarranno contro di voi; sì, e il Signore Iddio disperderà i poteri delle tenebre dinanzi a voi e farà sì che i cieli siano scossi per il vostro bene e per la gloria del suo nome”(D&A 21:6).
Pertanto, quando diamo ascolto agli avvertimenti delle “sentinelle sulla torre”, possiamo essere protetti e preservati dai poteri dell’oscurità che ci minacciano come comunità.
E ciò vuol dire esattamente che diamo ascolto a quegli avvertimenti quando non vediamo i pericoli così come quando li vediamo. Perchè questo è il motivo per cui loro ci sono: per vedere ciò che noi non siamo in grado di vedere. Ciò è parte di quello che li rende veggenti.
4. I profeti sono fallibili, ma ciò non vuol dire che dovremmo scherzare con le loro parole
Niente di tutto ciò deve essere frainteso come un modo per insinuare che i profeti siano infallibili o che non commettano mai degli errori. Come ha insegnato Anziano Dieter F. Uchtdorf :
“Ci sono state delle volte in cui i membri o i dirigenti nella Chiesa hanno semplicemente fatto degli sbagli.
Possono essere state dette o fatte delle cose che non erano in armonia con i nostri valori, con i nostri principi o con la nostra dottrina.”
Tuttavia, i profeti possono avere un mandato divino e allo stesso tempo essere esseri mortali, persone imperfette. Re Beniamino espresse in maniera chiara questa punto di vista:
Io non vi ho comandato di salire qui affinché abbiate a temermi o perché pensiate che io da me stesso sia più che un uomo mortale.
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Ma io sono come voi, soggetto a ogni sorta di infermità nel corpo e nella mente; tuttavia sono stato scelto da questo popolo, e consacrato da mio padre; e mi è stato permesso di essere governatore e re su questo popolo dalla mano del Signore; e sono stato custodito e preservato dal suo potere incomparabile per servirvi con tutto il potere, la mente e la forza che il Signore mi ha accordato.
Io vi dico che poiché mi è stato permesso di trascorrere i miei giorni al vostro servizio fino ad oggi, e non ho preteso da voi né oro, né argento, né alcun genere di ricchezze; (Mosia 2:9-11)
Qui, re Beniamino ci sta dicendo tre cose:
- Le persone non dovevano temere lui quanto dovevano temere Dio, poiché lui è un uomo mortale, soggetto a imperfezioni.
- Le persone non dovrebbero scherzare con le sue parole, ma dovrebbero aprire le loro orecchie e il loro cuore a ciò che egli ha da dire.
- E tutto ciò perché egli ha un mandato dal popolo e da Dio di essere il loro insegnante.
Questo vuol dire trattare i profeti come autorità: riconosciamo la loro fallibilità di essere mortali, ma non scherziamo con le loro parole.
Vuol dire prenderli sul serio quando ci invitano a fare qualcosa, piuttosto che scartare con leggerezza le loro istruzioni, e le direttive della Chiesa, se queste non si allineano ai nostri preconcetti.
5. Riconosco la fallibilità insita nella mia logica
I profeti sono fallibili. Possono commettere degli errori. Possono avere dei preconcetti. Talvolta possono scambiare (gasp!) i propri pregiudizi per ispirazione. Ma anche noi.
Il problema è che le mie idee politiche sono create dall’uomo, come qualunque altra ideologia. I loro elementi ispirati sono mescolati ad elementi non ispirati.
Sono un libertariano, e i libertariani spesso vanno fieri dell’idea che le proprie conclusioni sono il prodotto di una deduzione razionale derivata da assunti di fondo. Ma la logica non ci porta tanto lontano quanto crediamo, e i nostri presupposti non sono “ovvi” come pensiamo.
L’antidoto a questo tipo di orgoglio si chiama umiltà epistemica, ovvero: riconoscere la propria fallibilità, i limiti della ragione umana, la possibilità che altre persone dalla mente salda possano arrivare ad una conclusione differente partendo dagli stessi presupposti “ovvi”, o persino prendere per ovvi presupposti del tutto diversi.
Significa riconoscere che i profeti sono fallibili ma che lo siamo anche noi. Pertanto non possiamo, senza grande presunzione, rivendicare qualche sorta di accesso privilegiato alla verità della questione cui i profeti in qualche modo non sono arrivati.
Persino le idee politiche migliori dovrebbero sempre essere applicate temporaneamente, e soggette ad un’autorità superiore dell’umano raziocinio (quali lo Spirito e la voce dei profeti di Dio).
6. Seguire il profeta non è obbedienza cieca se sappiamo che è un uomo di Dio
Il divino mandato di un profeta viene stabilito in maniera diversa dall’autorità di accademici ed esperti. In genere, i profeti non possiedono un certificato che stabilisca la loro carica divina, e non esiste un’agenzia di accreditamento esterna che ne verifichi l’autorità.
Al contrario, dobbiamo ricercare la rivelazione personale da Dio per sapere se siano sinceramente profeti e apostoli. Se continuamente cerchiamo una conferma da parte dello Spirito che questi uomini sono effettivamente i servi di Dio, seguire le loro istruzioni non è obbedienza cieca.
Cercare la rivelazione personale da Dio a conferma della divina carica dei Suoi servitori è una sorta di “verifica indipendente”, che è ampiamente diversa dal processo di “revisione tra pari” valorizzato dal pensiero Occidentale.
Quando ci dedichiamo alla preghiera e cerchiamo tale conferma, non stiamo paragonando gli insegnamenti dei profeti al consenso accademico, e neppure stiamo esaminando i loro metodi e rispondendo alla loro logica.
Stiamo invece semplicemente ponendo una domanda a Dio: “Questi uomini sono incaricati da te? Sono effettivamente profeti e messaggeri con una chiamata divina?
7. L’ispirazione non sempre arriva accompagnata da una motivazione
La maggior parte dei suggerimenti dello Spirito non arriva accompagnata da una spiegazione. Possiamo sentirci ispirati a visitare un amico, a non salire su un aereo, a passare del tempo dentro il tempio, e potremmo non scoprirne mai il motivo.
Lo stesso vale per l’ispirazione che ricevono i dirigenti. Nel passato, si è speculato riguardo alle motivazioni di alcune pratiche e direttive della Chiesa, e queste motivazioni si sono rivelate sbagliate.
8. Potrebbero esserci valide motivazioni dietro la posizione della Chiesa che ancora non conosco
Forse potrebbero non apparirci subito ovvie, ma con pazienza, è possibile trovare motivazioni forti e razionali per le preferenze della Chiesa in merito ad alcune politiche.
Solo perché nel nostro sistema politico di scarsa informazione viene avanzato un ragionamento errato, non vuol dire che non esistano delle buone ragioni o che non saranno mai articolate.
Talvolta dobbiamo uscire dalla nostra “stanza dell’eco” per essere esposti ad argomentazioni che non circolano nella rete sociale che normalmente frequentiamo. Talvolta dobbiamo studiare e cercare le risposte. Altre volte dobbiamo limitarci ad aspettare.
9. Non possiamo vedere ciò che sarebbe stato
È proprio per quello che non riesco a vedere che ho bisogno dei profeti e degli apostoli.
Questo è un dibattito messo in atto in passato. Il Presidente Heber J. Grant sostenne fortemente il Proibizionismo in America, e incoraggiò vivamente i Santi a votare contro la sua abrogazione.
Tuttavia, nonostante questo, molti Santi degli Ultimi Giorni votarono a favore.
Le argomentazioni erano ben note: l’imposizione delle leggi stava portando ad una maggiore violenza e veniva usata come pretesto per ampliare i poteri della polizia; bere era spesso un crimine senza vittime; c’era un mercato nero fiorente che stava dando potere a persone pericolose e rendendo vittime quelle più vulnerabili, ecc.
Ma ciò che mi fa fermare a riflettere sono i milioni di vite e famiglie che sono state distrutte dall’alcol dal 1933 (abrogazione del proibizionismo) in poi.
Si stima che circa 88,000 persone muoiano ogni anno a causa di problemi legati all’alcol. Moltiplicate questi numeri per tutte le famiglie rovinate dall’alcol—e poi fate un calcolo all’indietro negli anni.
Rappresenta milioni di bambini senza padre, senza madre, e genitori privati dei figli. E tutto questo non include nemmeno le famiglie rovinate dai problemi “non mortali” collegati dall’alcol, tra cui: abusi, violenza, divorzio, infedeltà ecc.
È molto probabile che questa sia la realtà che—per ispirazione—presidente Grant vide quando sollecitò i Santi ad opporsi all’abrogazione del Proibizionismo.
Semplicemente non sappiamo come sarebbe l’America oggi se i Santi avessero dato ascolto all’avvertimento di Presidente Grant. Quasi sicuramente il mercato nero avrebbe continuato a fiorire, e l’applicazione coercitiva delle leggi avrebbe continuato a causare problemi più gravi.
Quasi sicuramente alcune di queste morti legate all’abuso di alcol si sarebbero verificate ugualmente, probabilmente con un numero più elevato di morti collegate alla criminalità organizzata e all’imposizione che non si vedono nel mondo di oggi.
Ma dato che il Proibizionismo riuscì effettivamente a ridurre drasticamente il numero di bevitori e il numero di morti legate all’alcol, e promuovere una cultura di moderazioni durata per decenni dopo la sua abrogazione, è del tutto plausibile che questi numeri sarebbero stati sovrastati dalla realtà che abbiamo di fronte oggi.
Pertanto, anche se non vediamo la nostra attuale realtà come una sorta di versione distopica degli eventi, questo potrebbe essere dovuto al fatto che vi siamo abituati.
Magari, in una realtà alternativa, se il Proibizionismo fosse stato mantenuto, le persone sarebbero scioccate dall’apprendere in merito alle morti, le aggressioni, e i divorzi causati dell’alcol che noi diamo per scontati o vediamo come normali.
Non sempre sappiamo quando gli avvertimenti profetici si avvereranno; potremmo semplicemente pensare che è la vita di sempre, perché non possiamo vedere ciò sarebbe potuto essere.
Ed è per questo che quando i veggenti ci mettono in guardia, do ascolto ai loro suggerimenti; il loro compito è quello di vedere ciò che noi non riusciamo a vedere.
Se decidete di andare contro le direttive della Chiesa
Credo che i Santi degli Ultimi Giorni dovrebbero seguire i profeti, anche quando non sono d’accordo, per queste e molte altre ragioni. Ma ciò non vuol dire che io creda che siate degli apostati se siete in disaccordo con la Chiesa.
Ma vi sono dei pericoli da conoscere. Una cosa è non essere d’accordo con le direttive della Chiesa in base alle nostre impressioni spirituali e alla nostra logica.
È tutta un’altra cosa istigare pubblicamente gli altri ad andare contro la Chiesa per la sua posizione in merito ad una questione.
La lealtà nei confronti degli apostoli e profeti non richiede che siamo sempre in accordo, ma potrebbe richiedere che non cerchiamo attivamente di minare i loro progetti e le loro iniziative, o che non sollecitiamo gli altri ad ignorarli.
Inoltre, dovremmo diffidare dal credere che non sminuiamo ai nostri occhi (e agli occhi degli altri) la loro autorità morale e spirituale di portavoci di Dio.
Il pericolo è che, con ogni atto di ribellione personale, facciamo un ulteriore passo avanti verso una visione del mondo e uno stile di vita in cui le istruzioni e le correzioni da parte dei servi di Dio vengono prese alla leggera, per essere seguite solo quando siamo già inclini a fare secondo quanto suggerito.
Quando la nave (la Chiesa) è scollegata dal suo timone (profeti e apostoli), diventa meno reattiva ai cambiamenti di rotta. E quando questo accade, noi—come organo collettivo—siamo meno in grado di evitare le tempeste della vita, perché i nostri piloti sono meno in grado di fare marcia indietro.
E quindi, se per qualche ragione vi sentiti spinti a dissentire verbalmente con la Chiesa sulla politica, sforzatevi attivamente di essere più sensibili nei riguardi delle direttive della Chiesa in tutte le altre aree della vostra vita—specialmente lì dove siete inclini a dissentire.
Dopo tutto, se i profeti non ci sorprendessero o non fossero mai in disaccordo con noi, o se si limitassero a dirci cose che sappiamo già, sarebbero ridondanti.
Che utilità avrebbero? Dovremmo aspettarci che i profeti ci dicano cose che non ci aspettavamo, cose alle quali non saremmo potuti arrivare con la semplice logica. Altrimenti, a che servono i profeti?
Ideologia politica e direttive della Chiesa: cosa fare quando si scontrano? è stato pubblicato su latterdaysaintmag.com . Questo articolo è stato tradotto e adattato da Ginevra Palumbo.
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