Non dimenticherò mai la prima volta che ho veramente capito Isaia. Permettetemi di riformulare la frase: la prima volta che ho capito davvero 3 versetti completi di una profezia di Isaia… e di seguito (è un bel risultato, non è vero?)!
Voglio dire, ho sempre saputo che era importante studiare il libro di Isaia. Il Salvatore stesso lo confermò ai Nefiti quando apparve nel continente americano:
“Ed ora, ecco, io vi dico che dovete scrutare queste cose. Sì, vi do un comandamento di scrutare diligentemente queste cose; poiché grandi sono le parole di Isaia” (3 Nefi 23:1).
Nefi riporta una seconda testimonianza:
“Per persuaderli più pienamente a credere nel Signore, loro Redentore, ho letto loro ciò che fu scritto dal profeta Isaia”.
Mi sono sempre chiesta come mai Isaia sia così difficile da interpretare, vista la sua importanza.
Nonostante le mie lotte con il simbolismo misterioso, i luoghi ed il linguaggio che Isaia usa frequentemente, mi sono impegnata ad approfondire il libro, nella speranza di poter cercare di estrarne un significato.
Ero immersa nella mia “missione Isaia” da diversi giorni, quando una mattina aprii il capitolo 41. Iniziai a studiarlo versetto per versetto, cercando scrupolosamente di cercare le note a piè di pagina o di cercare su Google le parole che non conoscevo, proprio come avevo fatto per molti capitoli precedenti.
Circa a metà del mio studio, un versetto in particolare mi apparse davanti improvvisamente:
“Non temere, o Giacobbe che sei come un verme, o residuo d’Israele! Sono io che ti aiuto, dice l’Eterno; e il tuo redentore è il Santo d’Israele” (Isaia 41:14).
Ok, pensai, ci viene sempre detto che siamo Israele, giusto? Siamo coloro che seguono Dio, corretto? Questa riflessione rese più personale questo verso. Lo Spirito confermò la mia osservazione e, poi, mi disse:
“Fai attenzione al prossimo versetto! Questo è il modo in cui il Signore ti aiuterà”.
La profezia di Isaia: ecco l’arma che abbiamo sempre avuto
Lessi il versetto 15:
“Ecco, io faccio di te un erpice nuovo dai denti aguzzi; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula.” Okaaaaay… cosa?! Lo lessi di nuovo.
Lo Spirito mi disse: “Fai una ricerca su Google!”.
Cercai subito il termine “trebbiatrice”. Secondo Google si trattava di un antico attrezzo agricolo utilizzato per la raccolta dei cereali. Hmmm. Non ero sicura di come funzionasse.
“Cerca immagini!” lo Spirito insistette.
Sfogliai la varietà di foto e disegni di un’aia o di una slitta, come viene comunemente chiamata. Improvvisamente mi fermai a questo disegno:
L’immagine superiore non significava molto per me. Ma quella in basso… quella in basso mi ricordò qualcosa. “Guarda bene. Che cosa ti ricorda?” mi incoraggiò lo Spirito.
Non pensando all’utilizzo in agricoltura, ma concentrandomi solo sulla forma ed il design, improvvisamente capii!
“UNA TASTIERA!” esclamai. “Sembra una tastiera!”
“Sì”, confermò lo Spirito. “Continua a riflettere”.
La parte successiva del versetto diceva: “trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula”. Ricordai che una volta mi era stato insegnato che le montagne (quando se ne parla nelle scritture), spesso, simboleggiano le persone potenti ed orgogliose del mondo.
“Quindi le persone orgogliose del mondo verranno vagliate? Rese umili? Attraverso una tastiera?”, mi chiesi.
“Esattamente!” intervenne lo Spirito. “Continua a leggere”.
Il versetto 16 prosegue: “Tu li ventilerai, e il vento li porterà via, e il turbine li disperderà…”
Iniziai lentamente a vedere l’intera immagine. Finalmente stavo comprendendo! “Ventilerai” potrebbe equivalere a pubblicare qualcosa sui social media o su un blog e “il vento” è ovviamente il modo in cui le nostre parole possono diffondersi così rapidamente.
Voglio dire, un post virale può facilmente attraversare il mondo come un vortice, giusto?
Quindi, quando inviamo le nostre parole di verità al mondo, o “ventiliamo” le montagne e le colline con le nostre parole, le persone orgogliose vengono “disperse”.
Il fatto che non ci sia davvero alcuna sostanza nelle loro parole orgogliose e nelle loro false credenze viene reso evidente e le nostre parole sono abbastanza forti per dimostrarlo. Le persone apparentemente informate e potenti del mondo saranno come pula, verranno portate via.
E, infine, la profezia di Isaia indica anche il contenuto dei post che svolgeranno questo importante lavoro: devono essere audaci nell’indicare la nostra fede e concentrarsi sul Signore.
L’ultima frase nel versetto 16 afferma: “… e ti rallegrerai nel Signore e ti glorierai nel Santo d’Israele”. Ha perfettamente senso.
Ma lo Spirito voleva che notassi un’altra cosa. “Denti”, mi ricordò. “Denti?” chiesi. “Aguzzi…” accennò, ricordandomi l’aggettivo usato per descrivere lo strumento.
Corretto! Quindi le parole che usiamo dovrebbero arrivare dritte al punto, non devono necessariamente essere dure, ma andare al punto.
Dovremmo essere audaci, decisi e diretti con le nostre parole, mentre usiamo questo “nuovo, affilato strumento di trebbiatura”. Non dobbiamo cercare di nascondere la nostra fede, ma proclamarla!
La profezia di Isaia: spazzare la terra come un diluvio
Rimasi stupita da come le parole di Isaia mi siano diventate improvvisamente chiare e come vengano applicate specificamente a noi negli ultimi giorni.
Voglio dire, so che probabilmente ci sono molte interpretazioni di questa serie di versetti, ma ciò che mi è stato insegnato dallo Spirito, durante quella mattina tranquilla, mi è stato confermato alcuni mesi dopo dall’anziano David A. Bednar, nel suo discorso tenuto durante la Settimana dell’Educazione della BYU, nel 2014.
Per prima cosa cita il presidente Brigham Young:
“Ogni scoperta nella scienza e nell’arte che sia vera ed utile all’umanità è stata data per rivelazione diretta da parte di Dio, anche se pochi lo riconoscono.
È stata data allo scopo di preparare la via al trionfo definitivo della verità ed alla redenzione della terra dal potere del peccato e di Satana.
Dovremmo trarre vantaggio da tutte queste grandi scoperte, dalla saggezza accumulata dai secoli e dare ai nostri figli il beneficio di ogni ramo di conoscenza utile, per prepararli a farsi avanti e fare efficacemente la loro parte nella grande opera”.
I commenti del presidente Young ci ricordano che l’antico strumento per trebbiare, usato ai tempi di Isaia per raccogliere il grano, era un’invenzione ispirata usata per aiutare le persone di quel tempo a soddisfare i loro bisogni temporali.
Allo stesso modo, la tastiera (ovvero Internet/la tecnologia) ci è stata data ai nostri giorni come una sorta di strumento spirituale (per raccogliere o vagliare le brave persone del mondo) e anche come arma (per darci un modo per combattere l’orgoglio ed i falsi insegnamenti di coloro che hanno il potere temporale).
Inoltre, l’anziano Bednar non solo identifica lo strumento o l’arma a cui si riferisce Isaia nel capitolo 41, ma ci incoraggia ad usarla! (Si noti nella citazione seguente che il termine “spazzare” utilizzato dall’anziano Bednar è praticamente identico al “ventilare” di Isaia).
“Miei amati fratelli e sorelle, quanto è stato realizzato finora in questa dispensazione, nel comunicare i messaggi del Vangelo attraverso i canali dei social media, è un buon inizio, ma solo un piccolo rivolo.
Vi estendo ora l’invito ad aiutare a trasformare il rivolo in un diluvio. Cominciando da questo luogo, in questo giorno, vi esorto a spazzare la terra con messaggi pieni di rettitudine e verità — messaggi che sono autentici, edificanti e degni di lode — e letteralmente a spazzare la terra come con un diluvio”.
Sappiamo che stiamo vivendo negli ultimi giorni. Sappiamo che c’è una pienezza di male che dilaga sulla terra. Sappiamo che è facile sentirsi in minoranza. Come se fossimo impotenti.
Ma se cerchiamo, se meditiamo, lo Spirito condividerà con noi gli strumenti specifici di cui abbiamo bisogno per difenderci dall’avversario.
Sia che troviamo questa ispirazione in un post su un blog, in un discorso tenuto durante una conferenza o nel libro di Isaia, possiamo essere certi che il Signore ci guiderà verso potenti armi progettate per combattere l’oscurità sulla terra.
La domanda è: siamo disposti ad usarle?
La potente arma contenuta in una profezia di Isaia che tutti possediamo è stato scritto da Jasmine Turner e pubblicato su thirdhour.org. Questo articolo è stato tradotto da Cinzia Galasso.
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