Cari amici, sono veramente lusingato e onorato di essere qui con voi oggi. Prego che ciò che ho preparato possa aiutarvi in qualche modo nel vostro discepolato personale.
[…]
Educare i nostri desideri
Il tema della Settimana dell’educazione di quest’anno è tratto da Romani 12:
“Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente”. Il mio argomento di oggi riguarda una delle parti più profonde del rinnovamento: l’educazione dei nostri desideri retti. Per anni sono stato incuriosito da una dichiarazione che il presidente Joseph F. Smith fece più di cento anni fa:
“L’educazione … dei nostri desideri è di vasta importanza per la nostra felicità nella vita”. L’educazione dei nostri desideri – non l’apprendimento di un’abilità, non informazioni inculcate nella mente, ma l’educazione dei nostri desideri.
L’inizio di un desiderio può essere influenzato dalla famiglia o dalla cultura, ma alla fine il desiderio profondo diventa
un desiderio consapevole e privato di cui ciascuno è responsabile. È una speranza potente, un’attesa tranquilla e sentita che ha origine in quel territorio sovrano che ognuno di noi possiede. . . . C’è un luogo dentro di noi che controlliamo e creiamo in modo unico e individuale.
[Siete voi a determinare i vostri desideri privati a lungo termine, strettamente legati alla vostra volontà e al vostro arbitrio personale]. Questi desideri vengono costruiti o sviluppati, rafforzati o indeboliti costantemente, siano essi giusti o ingiusti.
Il Signore parla con molta attenzione dei nostri desideri: “Io, il Signore giudicherò tutti gli uomini secondo le loro opere, secondo i desideri del loro cuore”. Alma aggiunse:
So che [Dio] accorda agli uomini, secondo i loro desideri, che sia per la morte o per la vita; sì, io so che egli concede agli uomini … secondo la loro volontà, che siano per la salvezza o per la distruzione.
I nostri desideri sono profondamente importanti e sono alla base di come scegliamo di vivere la nostra vita. Ricordate le parole di Alma:
Anche se non poteste fare null’altro che desiderare di credere, lasciate che questo desiderio operi in voi fino a che crediate [nel senso che il desiderio può crescere ed essere modellato e sviluppato], in modo che possiate far posto a una porzione delle mie parole.
Il desiderio nasce dalla propria volontà e dal proprio arbitrio e opera dentro di noi.
Mentre ero presidente di missione in Francia, più di trent’anni fa, sentii un missionario chiedere all’anziano Neal A. Maxwell come poteva creare un desiderio in coloro a cui stava insegnando. La risposta dell’anziano Maxwell mi sorprese alquanto. Disse:
“Potete accrescere il loro desiderio, ma solo loro possono innescarlo”.
Il tema del desiderio è molto vasto e potremmo passare delle ore a parlare di desideri retti e non retti. Il mio messaggio di oggi è rivolto a coloro che hanno ricevuto il vangelo restaurato e hanno intrapreso con coraggio il sentiero dell’alleanza.
Considerate per un momento: “Quali sono i vostri desideri retti più profondi?”. Considerate come state educando i vostri desideri retti.
Più di quarant’anni fa, lessi una dichiarazione del presidente Boyd K. Packer che mi colpì molto. Descrivendo se stesso, il presidente Packer disse:
Voglio essere una brava persona. Non mi vergogno di dirlo: voglio essere una brava persona. E nella mia vita ho scoperto che è stato di fondamentale importanza che questo fosse stabilito tra me e il Signore, in modo che sapessi che Lui sapeva in che direzione avevo rivolto il mio arbitrio.
Sono andato dinanzi a Lui e in sostanza ho detto: “Non sono neutrale, e Tu puoi fare di me ciò che vuoi. Se hai bisogno del mio voto, ce l’hai. Non mi interessa quello che fai di me, e non devi togliermi nulla perché te lo do: tutto, tutto quello che possiedo, tutto quello che sono”. E questo fa la differenza.
Credo e spero che ognuno di noi qui oggi voglia essere una brava persona e che abbia dichiarato le proprie intenzioni dinanzi al Padre celeste.
Avete già educato molti dei vostri desideri retti. Credete in Gesù Cristo e nella sua sacra espiazione. Desiderate seguirlo. Oggi siete qui in parte per educare i vostri desideri retti.
Ricordate la domanda: “Quali sono i vostri desideri retti più profondi?”. Non tutti riguardano voi personalmente.
Ad esempio, di recente una nonna ha parlato a me e a Kathy di una nipote sposata che porta in grembo due gemelli e a cui è stato diagnosticato un problema di salute raro ma molto grave.
Le preghiere e le suppliche di questa nonna, della buona madre, del padre e di tutta la famiglia per questa madre speranzosa e per i suoi due bambini sono desideri profondamente retti.
I desideri retti hanno molte forme e dimensioni. Quali sono i vostri desideri importanti piantati saldamente nel cuore e visibili nella vostra vita?
Considerate quanto segue:
- Desiderate essere degni di vivere eternamente con il Padre celeste, riconoscendo che è solo grazie al sacrificio espiatorio di Gesù Cristo che potete avere questa benedizione eterna.
- Desiderate vivere per sempre con il vostro compagno eterno. Per coloro che non sono ancora sposati, desiderate un coniuge retto.
- Desiderate aiutare il più possibile i vostri figli, nipoti e posteri a desiderare di vivere in modo degno di queste stesse benedizioni. Vi rendete conto che, pur potendo esercitare un’influenza molto positiva, i desideri saranno determinati da ciascuno di loro.
- Desiderate contribuire con tutte le vostre forze a rafforzare e purificare il regno di Dio sulla terra.
- Desiderate vivere le leggi di felicità del Signore.
Vi chiedo ancora una volta: quali sono i vostri desideri a lungo termine, indipendenti e ben radicati? Trattenete la vostra risposta mentre riflettete su questa domanda: Cosa significa educare i miei desideri spirituali?
Noi educhiamo i nostri desideri quando affiniamo e purifichiamo i nostri desideri già retti. Naturalmente ognuno di noi ha la propria personalità; ognuno di noi ha le proprie inclinazioni e le cose che ci piacciono e non ci piacciono.
Ognuno di noi è unico e diverso e questo rende il mondo interessante. Anche se le personalità possono variare notevolmente, esiste un unico percorso di rettitudine e noi vogliamo rafforzare ciò che stiamo diventando.
Quando la struttura dei nostri desideri è retta, allora li educhiamo in modo tale che gli attributi che viviamo si allineino con i desideri del nostro cuore. Gesù ha detto che benedetti sono i miti, i misericordiosi, i puri di cuore e quelli che s’adoperano alla pace.
Quando educhiamo i nostri desideri, modelliamo la nostra vita in modo tale da permettere la realizzazione dei nostri desideri.
Due doni speciali che operano insieme
L’educazione dei nostri desideri unisce due doni speciali che operano insieme. Da un lato, abbiamo lo sforzo determinato della nostra mente e della nostra volontà – le nostre scelte. Questo è il nostro contributo: sincerità, intento reale e coraggio.
Dall’altro lato, abbiamo la benedizione aggiuntiva dei doni e della grazia che il nostro Padre celeste ci dona: la fede in Cristo, l’amore per Dio e la grazia dei doni sacri.
Mescoliamo queste due potenti forze nel calderone del tempo e della pazienza. Il nostro cammino verso il divenire è più di una maratona; è il viaggio di una vita e oltre.
Quando ero al liceo, ho imparato a memoria una poesia che mi è rimasta impressa nella mente per più di cinquantacinque anni. L’autore, James Allen, scrisse queste parole più di cento anni fa. Vediamo se riesco ancora a pronunciarle senza guardare il gobbo.
La Mente è il Potere-maestro / che plasma e crea,
E l’ Uomo è Mente, / quando impugna per idea
Lo Strumento Pensiero, / e modella ciò che intende,
Produce a migliaia gioie, / a migliaia malattie prende.
Lui pensa in segreto / e fa accadere parecchio,
L’ ambiente che altro non è / che il suo specchio.
Da giovane ero molto colpito dalla potente forza della mente e della volontà. Attraverso decenni di scoperte spirituali, sono arrivato ad avere una fiducia ancora maggiore nella potenza e nella bontà del Signore. Ascoltate queste Scritture.
Dal profeta Moroni:
non negare i doni di Dio, poiché son numerosi … ed essi sono dati mediante le manifestazioni dello Spirito di Dio agli uomini, per essere loro di profitto …
E tutti questi doni … giungono a ogni uomo individualmente, secondo come egli vuole.
“Secondo come egli vuole” può essere interpretato in due modi: come il Signore vuole o come l’uomo vuole. Vale la pena esaminare entrambe le interpretazioni.
Dai versetti conclusivi del Libro di Mormon:
Sì, venite a Cristo, e siate resi perfetti in lui … e amate Dio con tutta la vostra forza, mente e facoltà, [le vostre scelte, la vostra volontà] allora la sua grazia vi sarà sufficiente [i Suoi doni, il suo potere nobilitante], cosicché mediante la sua grazia possiate essere perfetti in Cristo.
E dalla nostra dispensazione:
cercate ardentemente i doni migliori …
Poiché … essi vengono dati per il beneficio di coloro che mi amano e rispettano tutti i miei comandamenti, e di colui che cerca di farlo;
Mi piace la frase che il Signore aggiunge qui: “e di colui cerca di farlo”. Mostra la pazienza che il Signore ha con noi.
Queste parole del Salvatore si trovano molte volte nelle Scritture:
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto:
Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova; e a chi bussa sarà aperto.
Ripeto quello che ho detto prima: abbiamo a disposizione due forze per educare i nostri desideri retti. Da un lato, abbiamo lo sforzo determinato della nostra mente e della nostra volontà – le nostre scelte: sincerità, intento reale, coraggio e forza di volontà.
Questo è il contributo che apportiamo noi. Dall’altro lato, abbiamo la benedizione aggiuntiva dei doni e della grazia che il nostro Padre celeste ci invia: la grazia dei doni sacri amplificata dalla nostra fede in Cristo e dal nostro amore per Dio.
Mescoliamo queste due potenti forze nel calderone del tempo e della pazienza.
Siamo alla ricerca della vita eterna alla presenza di Dio. Nel nostro mondo molto secolare e sempre più malvagio, teniamo i piedi ben piantati nella nostra fede in Gesù Cristo e nel nostro desiderio di stare con Lui in eterno, non permettendo alle distrazioni della nostra vita mortale di sopraffare i nostri sforzi per diventare sempre più simili a Gesù.
Ricordate che ai tempi di Gesù i desideri dei capi della sinagoga possedevano convinzione ma non sufficiente coraggio? Ascoltate questi due versetti di Giovanni:
Pur nondimeno molti, anche fra i capi, credettero in lui; ma a cagione dei Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga;
perché amarono la gloria degli uomini più della gloria di Dio.
C. S. Lewis ha detto:
Devo mantenere vivo in me stesso il desiderio per la mia vera patria, che non troverò fino dopo la morte; non devo mai lasciarlo ricoprire di neve o deviare; devo fare in modo che l’obiettivo principale della vita sia quello di spingermi verso quell’altra patria e di aiutare gli altri a fare lo stesso.
E il profeta Joseph Smith insegnò:
Se volete andare dove è Dio, dovete essere come Dio, o possedere i principi che Dio possiede, perché se non ci stiamo avvicinando a Dio in linea di principio, ci stiamo allontanando da Lui.
Possiamo godere delle cose belle della nostra mortalità – come l’emozione di una vittoria della nostra squadra o il buon cibo del ristorante preferito – senza permettere che cose insignificanti ci distolgano dai nostri desideri interiori più importanti.
Nella conferenza generale di ottobre 2023, il presidente Dallin H. Oaks ha parlato dei regni di gloria. Ha detto:
Dio ha rivelato le leggi, le ordinanze e le alleanze eterne che devono essere osservate per sviluppare le qualità divine necessarie per realizzare questo potenziale divino.
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si concentra su tutto questo, perché lo scopo di questa Chiesa restaurata è preparare i figli di Dio per la salvezza nella gloria celeste e, più particolarmente, per l’Esaltazione nel suo grado più alto.
È sempre stato interessante per me il fatto che il Signore abbia rivelato che negli ultimi giorni ci sarebbero stati relativamente pochi membri della Chiesa rispetto al numero di persone nel mondo, ma che il Suo popolo dell’alleanza sarebbe stato “disperso su tutta la faccia della terra” e che sarebbe stato “armato di rettitudine”.
Il Presidente Oaks ha insegnato:
Il Giudizio finale non è soltanto una valutazione della somma totale degli atti buoni e malvagi, ossia di ciò che abbiamo fatto. Si basa sull’effetto finale dei nostri atti e pensieri [riuscite a vedere i desideri?]: ciò che siamo diventati …
I comandamenti, le ordinanze e le alleanze del Vangelo non sono un elenco di versamenti da effettuare in qualche conto celeste. Il vangelo di Gesù Cristo è un piano che ci mostra come diventare ciò che il nostro Padre Celeste desidera che diventiamo.
Il processo di affinamento, purificazione ed educazione dei nostri desideri retti richiede tempo e pazienza. Attraverso le gioie e le sfide della mortalità, cerchiamo di conoscere e comprendere meglio i desideri che il nostro Padre celeste ha per noi.
Poi, passo dopo passo, anno dopo anno, grazie alla Sua grazia e alla nostra volontà, i nostri desideri diventano un tutt’uno con i Suoi.
In questa nobile causa ci sono sempre ostacoli che sembrano intralciare il nostro cammino: i richiami allettanti del mondo, l’ordinarietà della vita, le sfide inaspettate che sembrano spuntare dal nulla e le imperfezioni che vediamo in noi stessi e nei nostri fratelli.
È la nostra prova per educare e sviluppare i nostri desideri retti mentre le difficoltà e le delusioni tentano di sconvolgerci. La grazia di Cristo, combinata con i nostri risoluti desideri di rettitudine, ci permette di diventare l’essere eterno che desideriamo tanto diventare.
Quando sentiamo l’amore del Padre celeste, facciamo del nostro meglio per confidare completamente in Lui e nei suoi desideri per noi. Cerchiamo di pensare come Lui pensa, di amare come Lui ama e di desiderare come Lui desidera, per poter vivere un giorno con Lui.
Anche se siamo imperfetti e viviamo in un mondo imperfetto, ci muoviamo verso il nostro Padre celeste e il suo amato Figlio, che sono totalmente e completamente perfetti.
Avendo appena assistito alle Olimpiadi, inserisco qui le potenti parole di Eric Liddell – medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi del 1924 – come riportate nel film Momenti di Gloria:
“Siete venuti oggi per vedere una corsa, per vedere qualcuno vincere. E sono stato io. Ma voglio che voi facciate di più che guardare una corsa, voglio che voi ne facciate parte. Voglio paragonare la fede alla corsa. È dura, richiede concentrazione di volontà, energia dell’anima.
Si prova esaltazione quando il vincitore taglia il traguardo… Ma quanto dura? Si torna a casa, forse la cena è bruciata, forse non si ha lavoro. Allora chi sono io per dire ‘Credi, abbi fede’ di fronte alle dure realtà della vita?
Vorrei darvi qualcosa di più permanente, ma posso solo indicarvi la via… Da dove viene la forza per portare a termine la corsa? Dall’interno. Gesù disse: ‘Ecco, il regno di Dio è dentro di voi. Se con tutto il cuore cercate me, certamente mi troverete’. Se vi dedicate all’amore di Cristo, allora correrete una corsa retta.”
Sacre alleanze con Dio nella Sua Santa Casa
Ho pregato per sapere quale consiglio molto specifico potrei condividere con voi per aiutarvi a educare meglio i vostri desideri retti. Sono molto grato per il meraviglioso inno “Hai lasciato all’alba il sonno?” ascoltato oggi.
Potrei parlare della preghiera, dello studio delle Scritture, del sacramento, di seguire le parole dei profeti di Dio o del servizio agli altri.
Ma mi sono sentito spinto a parlarvi oggi delle alleanze che stringiamo durante la santa investitura nel tempio. Queste cinque alleanze sono riportate nel Manuale generale e possono essere lette da tutti. Pensate a queste cinque alleanze e a come sono fondamentali per educare i vostri desideri retti:
- Vivere la legge dell’obbedienza e sforzarsi di osservare i comandamenti del Padre Celeste.
- Obbedire alla legge del sacrificio, che significa sacrificarsi per sostenere l’opera del Signore e pentirsi con cuore spezzato e spirito contrito.
- Obbedire alla legge del vangelo di Gesù Cristo, che è la legge superiore che Egli ha insegnato mentre era sulla terra.
- Osservare la legge della castità.
- Osservare la legge della consacrazione.
Sebbene queste cinque alleanze, a una prima lettura, sembrino molto chiare, man mano che maturiamo nella nostra sensibilità spirituale, ci rendiamo conto che all’interno di ciascuna di queste promesse ci sono molteplici livelli di comprensione e di impegno.
Molti qui hanno stretto queste sacre alleanze con Dio nella Sua santa casa. Discutiamo di come queste alleanze nella casa del Signore ci aiutino a educare meglio i nostri desideri retti.
La conoscenza e la direzione più importante che riceviamo viene da Dio. Uno dei luoghi più potenti per ricevere le risposte che cerchiamo e per dare forma ai nostri desideri retti è la casa del Signore.
Quando le impressioni ci giungono nella Sua santa casa, la direzione è senza costrizioni o pressioni culturali; non provengono da amici o familiari benintenzionati. È il Signore che ci parla attraverso il suo Spirito.
Il Padre celeste conosce il vostro cuore e il vostro spirito. Conosce i vostri punti di forza e le vostre debolezze. Capisce le vostre ansie e le vostre speranze, i vostri desideri e le vostre paure.
Conosce le vostre lotte private e conosce la vostra fede. Nulla di voi è un mistero o una sorpresa per Lui. La rivelazione del Signore, che può arrivare senza spiegazioni, è la sua verità soprattutto per voi, il suo incoraggiamento e il suo conforto, la sua correzione e il suo amore per voi.
Potreste chiedervi: “Il Signore mi istruirà davvero nel tempio? Non solo al presidente di palo e alla presidentessa della Società di Soccorso, ma anche a me? Nonostante tutte le mie mancanze?”.
La risposta è un clamoroso sì! Egli vi parlerà:
Quando il male aumenta nel mondo, c’è un potere spirituale compensativo per i giusti. Mentre il mondo si allontana dai suoi ormeggi spirituali, il Signore prepara la strada per coloro che lo cercano, offrendo loro una maggiore sicurezza, una maggiore conferma e una maggiore fiducia nella direzione spirituale che stanno percorrendo.
Il dono dello Spirito Santo diventa una luce più brillante nel crepuscolo emergente.
Quando entriamo nel tempio, apriamo il nostro cuore al Signore. L’anziano Neal A. Maxwell ha insegnato:
“La sottomissione della propria volontà è davvero l’unica cosa unicamente personale che abbiamo da mettere sull’altare di Dio”. Nel tempio, ci presentiamo umilmente pronti a ricevere le Sue istruzioni e ad “allineare i nostri desideri ai Suoi”.
Vediamo un esempio di come possiamo avvicinarci all’educazione dei nostri desideri retti mentre rendiamo il culto nel tempio.
Nelle nostre preghiere prima di andare al tempio, preghiamo per sapere in quali aree i nostri desideri possono essere rafforzati, permettendoci di seguire meglio le alleanze che abbiamo fatto.
Pensiamo ai pensieri e alle azioni che dobbiamo essere disposti a cambiare. Consideriamo i doni e la grazia di cui avremo bisogno dal nostro Padre celeste e da Suo Figlio, perché senza la loro benedizione non torneremo mai alla loro presenza.
Sappiamo che non possiamo fare tutto in una volta, quindi studiamo nella nostra mente diverse possibilità attraverso le quali il Signore potrebbe voler educare i nostri desideri.
Per esempio, una considerazione potrebbe essere la nostra alleanza di seguire “la legge del Vangelo”. Forse c’è una persona che ha rovinato ingiustamente la vostra vita. Sappiamo che dobbiamo perdonare e porre fine al rancore.
Andiamo al tempio veramente disposti a provare a pensare e ad agire in modo diverso. Consideriamo la grazia e i doni di cui avremo bisogno per avere successo. Entriamo nella casa del Signore con fede in Gesù Cristo e speranza nelle nostre difficoltà.
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Pensate a come potremmo presentarci con altre preoccupazioni: forse il modo in cui la nostra obbedienza potrebbe essere più precisa e volenterosa; forse come nel seguire la legge della castità potremmo affinare i nostri pensieri o le nostre scelte di intrattenimento; o forse come la nostra alleanza di osservare la legge della consacrazione potrebbe abbracciare meglio il nostro incarico di essere un fratello o una sorella ministranti.
Il nostro bisogno di educare i nostri desideri retti è molto individuale.
Studiamo questi desideri nella nostra mente. Ragioniamo su ciò che siamo disposti a pensare o a fare e su come siamo disposti a usare il nostro arbitrio. Consideriamo i doni e la grazia di cui avremo bisogno affinché i nostri desideri effettivamente migliorino, perché i nostri desideri siano effettivamente educati.
Nella casa del Signore – un luogo tranquillo e sacro, protetto dal mondo esterno – apriamo i nostri cuori. Imploriamo in silenzio di avere l’influenza del cielo, le risposte del Padre celeste ai nostri desideri retti. Ricordate la potente promessa del presidente Nelson parlando del tempio? “Nulla aprirà di più i cieli. Nulla!”
La mia promessa è che, se vi preparate premurosamente a entrare nella casa del Signore con un cuore volenteroso, con un intento reale, aspettando la guida del Signore, riceverete la forza edificante per educare i vostri desideri e rafforzare voi stessi nel vostro desiderio di diventare.
Ecco ancora una volta le parole di Anziano Maxwell:
Ogni asserzione di desiderio retto, ogni atto di servizio e ogni atto di culto, per quanto piccolo, accresce la nostra spinta spirituale. Come è stabilito dalla seconda legge di Newton, c’è una trasmissione dell’accelerazione, oltre all’azione di contagio che caratterizza anche i più piccoli atti di bontà.
Per voi e per me, l’esempio più importante di come allineare i nostri desideri alla volontà del Padre è il nostro Salvatore, Gesù Cristo. Tutti conosciamo il suo esempio più potente.
Egli iniziò nel consiglio premortale: “Padre, sia fatta la tua volontà, e sia tua la gloria per sempre”. Le sue ultime parole pronunciate sulla croce: “Padre, è compiuto, sia fatta la tua volontà”.
Tra questi due eventi solenni, sacri e decisivi nell’eternità, Egli ha vissuto una vita perfetta, una vita senza peccato. Ci ha insegnato come vivere. È diventato il nostro Salvatore e Redentore.
Gli scoraggianti dettagli del Getsemani rivelano l’assoluta e completa volontà del Salvatore di sottomettere i suoi desideri a quelli del Padre.
Gesù entrò nel Getsemani con Pietro, Giacomo e Giovanni e “cominciò ad esser contristato ed angosciato”. Lasciando i suoi apostoli, il Signore dichiarò loro: “L ’anima mia è oppressa da tristezza mortale”. Cadendo sulla faccia, implorò: “Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi”.
Educare i nostri desideri retti in questa vita
Il presidente Jeffrey R. Holland ha riflettuto:
[L’intera preghiera del Salvatore, ha osservato Marco, è stata che, se fosse stato possibile, quest’ora sarebbe stata eliminata dal piano. In effetti, egli dice: “Se c’è un’altra strada, preferisco percorrerla. Se c’è un’altra via – un’altra via – l’accoglierò volentieri”.
Ma in umiltà, il Figlio ha concluso: “Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi”. Possiamo imparare da Lui?
Tornando dagli apostoli e trovandoli addormentati, chiese loro di essere vigili nella preghiera con Lui e rifletté: “ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole”.
Questa è la lotta costante che affrontiamo nei nostri stessi desideri retti. Anche noi dobbiamo trovare nel nostro spirito la forza di superare le insidie della mortalità, per diventare una cosa sola con il nostro Padre celeste.
Le Scritture ci dicono che per due volte il Salvatore pregò: “Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà”. Attraverso la sua sacra supplica, “la volontà [o il desiderio] del Figlio [fu] assorbita dalla volontà del Padre”.
Sebbene le nostre lotte interiori non possano in alcun modo essere paragonate al suo incomparabile esempio di allineamento della sua volontà con la volontà del Padre, esso ci offre una bella visione della strada da percorrere.
Possiamo modellare i nostri desideri. Possiamo educare i nostri desideri. Possiamo, con pazienza e tempo, diventare più di quello che siamo. Possiamo allinearci al nostro Salvatore e al nostro Padre Celeste.
Vi ringrazio per questi pochi minuti in cui ho potuto esprimere questi pensieri e la mia testimonianza del Signore Gesù Cristo e degli scopi del Suo piano per noi qui sulla terra. So che Gesù Cristo è il nostro Salvatore e Redentore.
Attraverso momenti molto sacri, attraverso eventi indimenticabili e attraverso l’intensità dello Spirito che preme innegabilmente sul mio cuore, so che Egli vive. È risorto. Tutto ciò in cui crediamo è vero.
La nostra fede non è vana e tutti ci inginocchieremo ai suoi piedi. Tutto il mondo confesserà che Egli è il Figlio di Dio. Vi do la mia ferma, sicura e salda testimonianza che Egli vive, che è il nostro Salvatore e Redentore, e che c’è un posto per noi, ognuno di noi, al suo fianco mentre plasmiamo ed educhiamo i nostri desideri retti.
Nel nome del Signore Gesù Cristo, Amen.
Questo discorso è stato pubblicato su https://speeches.byu.edu. Questo discorso è stato tradotto e adattato da Ginevra Palumbo
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