Opere d’arte mormone. È servito quasi un anno di lavoro non continuo per far si che la pittrice SUG (Santa degli Ultimi Giorni) Sandra Rast potesse completare Ruth, ma alla fine il risultato è stato degno dell’attesa.
Rut
A proposito del bellissimo dipinto Rast ha detto: “ho messo la bellezza e la dolcezza nei suoi occhi per rappresentare la bellezza dei suoi attributi innati, che è buona e piena di grazia con un contorno di dignità e carità.
Devi dipingere l’esterno in modo da mostrare che all’interno ha queste caratteristiche che tutti noi ricerchiamo.”
Altri simboli che si possono ritrovare nel dipinto sono:
la luce attorno alla testa di Rut, che rappresenta la rilevazione, la conoscenza e la verità.
Il grande utilizzo di oro nello sfondo ed il colore del grano che stanno a simbolo le cose che sono pure e preziose, così come il Regno Celeste, il nostro obiettivo finale.
Le mani di Ruth sono un punto centrale dell’opera, che mostra la sua forza e rappresenta la previdenza e le benedizioni, specialmente quelle che vengono attraverso il duro lavoro.
“Le persone mi dicono che sono una pittrice emotiva” confessa Rant. “Lo adoro. Voglio essere una pittrice emotiva. Voglio che i miei dipinti trasmettano le emozioni che ci sono in noi e che ci insegnano” spiega.
“Se guardiamo all’interno delle storie, realizziamo che ci sono sentimenti ed emozioni che possono influenzare le nostre vite”.
Compagni eterni
Mike Call
Originariamente realizzato come regalo per i genitori dell’assistente dello scultore, “Eternal Companion” (Compagni eterni) è stato fatto per mostrare la speciale relazione che le coppie missionarie senior hanno l’uno con l’altro e con il Signore.
Mike Call, l’artista che c’è dietro all’opera, ha spiegato: “volevo immortalare una coppia che cammina fianco a fianco, le mani strette con affetto, inclinandosi e sostenendosi a vicenda.
Li ho immaginati ansiosamente impegnati nel servizio missionario, possibilmente mentre si dirigono ad un appuntamento.
Volevo cogliere la gioia sia del servizio e della relazione speciale tra un marito dedicato e sua moglie- compagni eterni”.
Mentre Call ha lavorato per creare con attenzione “Eternal Companions”, ha detto:
“Ho pensato ai miei genitori, che stanno servendo una missione part- time, ed ai miei nonni e bisnonni, molti dei quali hanno servito come coppie missionarie.
Ho iniziato a pensare riguardo a ciò che era diverso dalla mia missione svolta quando avevo 19 anni e le loro missioni.
Mi è stato chiaro che questo era un servizio speciale che essi potevano rendere insieme con il compagno di loro scelta, la persona con cui hanno condiviso delle sacre alleanze e passato la maggior parte della loro vita, crescendo una famiglia e servendo fedelmente nella Chiesa.
Mi è stato chiaro che ciò che è davvero al cuore di questa scultura è quella relazione speciale, la dedizione reciproca e verso il Signore.”
Seguimi
Il pittore Mormone Liz Lemon Swindle è diventato un nome famigliare e conosciuto con affetto tra i Mormoni, e le sue opere d’arte ispirate sono appese in case di tutto il mondo.
Il suo nuovo dipinto, Follow Me (Seguimi), cattura il significato racchiuso dietro alla chiamata di cristo per noi di seguirLo.
Ispirato dalle parole di Cristo: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo”. Swindle ha colto il compito di dipingere l’essenza della fede: Seguire Cristo senza vederLo davvero.
“Così pochi di noi vedranno mai la faccia del Salvatore durante la loro vita, così ho scelto di dipingere solamente i piedi”, ha detto Swindle, ricordandoci del bisogno della fede di credere in ciò che non vediamo. Non devi vederLo per conoscerLo”.
Secondo Swindle, la più grande sfida di questa opera è stata rendere l’acqua realistica. “l’acqua può essere tediosa, anche nei dipinti che sono di più grande ispirazione. Ho imparato presto che su quello non ci sono davvero scorciatorie.
Come nella vita, ci sono cose che dobbiamo mandare giù e fare. Quando il Signore ci chiede di SeguirLo, non ci promette un sentiero tranquillo, fare in questo modo ci negherebbe le possibilità che dobbiamo avere se dobbiamo imparare la fede.”
Guidami, Luce Gentile
Simon Dewey
“Un invito alla salvezza” è così che l’artista Simon Dewey descrive la sua nuova scultura: Guidami, luce gentile. Mentre ama il suo omonimo dipinto, il quale ha ispirato questa nuova scultura, ha spiegato che c’è solamente un certo tot che un artista può controllare in due dimensioni:
“Il dipinto può solamente contenere un tot. Con le tre dimensioni, uno è inconsciamente incoraggiato a muoversi attorno all’arte e permettere di far riposare la vista da ogni punto di vista”.
Quindi ha commissionato a terzi, sotto la sua attenta direzione, di poter tradurre il suo dipinto in una bellissima statua di bronzo.
Dewey ama la metafora della luce-la sua bellezza ha un significato per coloro che hanno difficoltà nella vita. La sua scultura coglie il Salvatore che illumina la via con una mano e ci chiama ad andare verso di lui con l’altra.
Mentre Dewey continua a creare immagini del Salvatore, vuole osservatori per trovare qualcosa oltre alla media. “L’arte religiosa ha una tradizione illustre per essere in grado di ispirare, consolare, motivare ed educare”, spiega.
Adora che alcune persone descrivano la sua opera d’arte come un “espressione visiva delle nostre testimonianze”, ma riconosce umilmente che il suo talento è un dono, un modo per condividere i suoi sentimenti sul vangelo.
La Ninna Nanna di una Madre
Annie Henrie
Gli angeli fanno spesso parte dei dipinti di Annie Henrie, e “Mother’s Lullaby” (La ninna nanna di una madre)non è differente.
Il dipinto rappresenta un bambino che viene sorvegliato da una madre amorevole, che è a sua volta sorvegliata.
Henrie dice che gli angeli come questi sono una rappresentazione di amore.
Le ricordano le persone nella propria vita – sua madre, gli amici, e la famiglia – che sono stati degli angeli per lei.
In ogni caso, gli angeli non sono l’unico simbolismo che si può trovare in questo bellissimo dipinto.
Un osservatore accurato potrebbe notare delle piccole aureole dorate attorno alla testa degli angeli, che sono influenzati dall’arte del Rinascimento.
Henrie spiega che le aureole erano un modo per stabilire se il quadro fosse santo e le persone con le aureole come persone sante.
Ma Henrie prosegue: “Sono un po’ incompleti, specialmente la mamma. La sua aureola non è proprio completa, ma c’è. Non è ancora perfetta, ma è sempre una persona divina. Ci sta arrivando”.
Il titolo, la ninna nanna di una madre, unisce l’intera opera con un speciale motivo corrispondente nel dipinto:
“Se guardate da vicino, ci sono delle pagine di musica che si intrecciano con il dipinto.
Penso che una madre che canta una ninna nanna sia il perfetto momento per sentirsi protetta dall’alto.
Sentire la vicinanza, la dolcezza e l’amore, sento che le parole della ninna nanna invochino tutto questo”.
Primo Giorno
Courtney Vander Veur
L’idea di Courtney Vander Veur su “Day One” (Primo Giorno) è arrivata mentre stava sperimentando il dipingere con una combinazione di colori ad olio e trementina.
Mentre aggiungeva delle gocce d’acqua alla combinazione, ha notavo che si muovevano sulla tela e lasciavano molti cerchi e percorsi.
“Ho iniziato a sentirmi come se il dipinto fosse un pochino cosmico, come i pianeti o le cellule che si dividono”, ha spiegato Vander Veur.
Vedere un po’ di tempo addietro, alcuni dipinti della creazione nel museo della Chiesa ha confermato ciò che voleva compiere con il suo esperimento.
Il processo della creazione è importante in ogni aspetto del dipinto di Vander Veur.
Ha impiegato due settimane per completare Day One – Primo Giorno, mentre aspettava che i vari strati di colore – iniziando dal giallo- si asciugassero prima di aggiungerne altri, creando le parti più scure della tela semplicemente aggiungendo altri strati.
“La cosa che adoro di più è che crearlo è stata in realtà un’esperienza spirituale, perché ho sentito come se in un certo senso si creasse da solo”, ha ricordato Vander Veur.
Spesso quando cercava di avere un controllo su dove andava la pittura, non rimaneva in quel modo.
“Così ho finito per fare un sacco di segni nella pittura che penso che siano molto belli e che non avrei potuto fare nemmeno se avessi voluto”.
Mondi senza fine – Opere d’arte mormone
Greg Olsen
Tutti noi sappiamo il sentimento della vastità ed umiltà che viene dal guardare le stelle e l’immensità delle creazioni di Dio.
Questo è esattamente il sentimento che Greg Olsen ha creato con questo suo ultimo pezzo: “Worlds without ends – Mondi senza fine”.
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