Mi ero svegliata nel cuore della notte, la mia mente era scossa da notizie e immagini strazianti dell’Afghanistan e di Haiti.
Mentre cercavo di sostituire quei pensieri inquieti con altri più felici, cominciai a pensare alla mia famiglia, ma invece che calmarmi, mi feci prendere dalle preoccupazioni per i miei i miei cari.
Man mano che l’ansia continuava ad aumentare, mi ricordai di una conversazione che avevo avuto la mattina precedente con la mia amica Ilene, con la quale non parlavo da un anno e mezzo.
Quando le chiesi come se l’era cavata durante la quarantena per il Covid-19, Ilene rispose che quando lo stress dell’isolamento e dell’incertezza si era fatto sentire, aveva deciso di iniziare e terminare ogni giorno al pianoforte.
Al mattino suonava un inno allegro, come Nell’Anima Mia C’è il Sol, che dava un tono positivo alla giornata. Quando arrivava la sera, si sedeva di nuovo al pianoforte e suonava un inno come Signore Resta Qui con Me, per calmare la sua anima.
Sdraiata a letto pervasa dall’ansia, la mia mente si aggrappò all’inno Lo Spirito Arde, e mentre lo cantavo in silenzio a me stessa, sentii un leggero rilascio di tensione.
Le mie paure e preoccupazioni non si dissiparono immediatamente, ma continuai a rivedere gli inni e gli inni della primaria, e alla fine mi rilassai abbastanza da addormentarmi.
Nei momenti di stress, spesso mi rivolgo alle Scritture, alla preghiera e al tempio, e mi sento benedetta quando lo faccio. Ma a volte dimentico il potere spirituale delle parole ispiratrici accompagnate da una semplice melodia.
Imparare le parole degli inni ci aiuta a ricordarle quando ne abbiamo bisogno
Mettere le parole in musica dà loro il potere di rimanere nella nostra memoria.
Anche se non ricordiamo cosa abbiamo mangiato ieri a colazione, possiamo sentire una canzone alla radio per la prima volta dopo decenni ed essere in grado di cantare ogni parola.
Questa è una delle ragioni per cui dovremmo prestare attenzione agli inni durante le nostre funzioni religiose, anche se non siamo cantanti.
Abbiamo bisogno che quelle parole di conforto, incoraggiamento, testimonianza e pace siano conservate nell’ archivio della nostra memoria, in modo da potervi accedere nei momenti di difficoltà.
Una delle esperienze più forti di conforto che ricordo di aver avuto con un inno si verificò durante gli anni del college. Rimasi scioccata quando il mio amico Rob fu colpito e ucciso da un fulmine.
Era la prima volta che affrontavo la perdita di qualcuno della mia stessa età, e il dolore quasi mi travolse. Anche se il servizio funebre fu un bellissimo tributo alla vita di Rob, io continuavo ad essere agitata dentro, col cuore spezzato.
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Uno o due giorni dopo la sepoltura, ero seduta al pianoforte a suonare il preludio per la riunione della Società di Soccorso del mio rione di giovani adulti.
Con le lacrime agli occhi, mi feci lentamente strada tra un inno e l’altro, poi suonai Il Dì Declina.
Sebbene nessuno stesse cantando, le dolci parole di supplica dell’inno filtrarono nella mia mente e, da qualche parte a metà delle strofe, sentii un dolce calore diffondersi dentro di me, alleviando il dolore nel mio cuore.
L’inno era un invito al Signore a dimorare con me, ed Egli rispose attraverso il Consolatore.
La musica sacra ci conforta anche quando pensiamo di non essere degni
Di recente ho letto la toccante storia di un giovane uomo:
“[Per anni ho lottato per superare una dipendenza dalla pornografia.] Una domenica sera, poco prima di andare alla graduazione di Istituto di mia sorella, permisi alla mia mente di soffermarsi su pensieri inappropriati.
Notai che lo Spirito si allontanò all’istante e cercai di non piangere mentre stavo seduto nel sedile posteriore dell’auto.
Ero pieno di tristezza assoluta e di un vuoto che non avevo mai provato prima. Rimasi in silenzio per tutta la riunione, uscendo per andare in bagno a piangere.
Quando tornai, il coro cantò un bellissimo inno e sentii l’amore e la luce dello Spirito. La sedia di fronte a me era vuota nel mezzo di un edificio affollato.
Su di essa c’era il programma della graduazione. Riuscivo a vedere il testo dell’inno Un Fermo Sostegno.
Lessi l’inno e quando arrivai alla fine diceva: ‘Iddio ti soccorre, Iddio ti soccorre, Iddio ti soccorre tu non dubitar!’ Lo lessi un paio di volte e lasciai che mi entrasse nel cuore.”
In un momento difficile, le parole dell’inno hanno effettivamente portato un sorriso sul volto di questo giovane uomo.
La forte dichiarazione dell’inno che il Salvatore non lo avrebbe mai abbandonato era un promemoria tempestivo per un adolescente in difficoltà che non doveva arrendersi, che Dio era consapevole di lui.
Gli inni ci incoraggiano
Gli inni possono contenere un mini sermone o un incoraggiamento di cui si ha molto bisogno:
Se il destin difficile è affrontar,
questo è il pian del Signor.
Come possiamo gloria acquistar
se la prova evitiam?
Di nuovo ardore ci armerem
e sempre Dio con noi avrem.
E presto a tutti annuncerem:
“Tutto ben, tutto ben!”
Sussurrare anche solo un verso di un inno può rafforzare la nostra testimonianza traballante:
“Io so che vive il redentor. Qual gioia è ciò per il mio cuor!”
“Io sento attorno a me l’amore del Signore”
Talvolta un inno diventa una preghiera:
“Padre celeste, sei davvero in ciel? Odi e rispondi a un bimbo che si volge a te?”
“Signore resta qui con me”
“Bisogno ho bisogno, sempre del Tuo amore!”
In un volo notturno sull’Oceano Pacifico, sei giovani missionari sedevano in fila.
Alcuni di loro sonnecchiavano, alcuni immaginavano la vita cui stavano andando incontro nelle Filippine, e almeno una sorella era in preda al panico. Più tardi scrisse:
“Cominciai ad avere molta paura. Era notte fonda e la maggior parte delle luci erano spente, e mi chiedevo se davvero sarei stata in grado di farcela.
Pregai per avere pace nel mio cuore e l’anziano Clark, che era seduto accanto a me, iniziò silenziosamente a cantare il primo verso di Rischiara Padre Questo Mio Sentier:
Rischiara, Padre, questo mio sentier,
e dammi amor;
la notte è buia e sono forestier;
stai qui, Signor!
Immediatamente sentii tanto sollievo e coraggio. Anche se ero ancora un po’ spaventata, sapevo che potevo fidarmi del Signore.”
Gli inni portano pace
La luce e la verità contenute negli inni e nei canti spirituali portano pace ai cuori timorosi e ci calmano quando ci sono guai in vista. Il presidente Marion G. Romney ha condiviso la seguente esperienza:
“Da bambino vivevo in una terra lacerata da una rivoluzione devastante… Ero molto turbato e agitato.
Ricordo bene quando arrivò la notizia che i ribelli stavano marciando su Chihuahua City da Ciudad Juarez a nord, e che i federali stavano marciando sulla stessa città da Torreon a sud.
La mia angoscia si trasformò in… terrore quando si incontrarono a Casas Grandes, a soli dieci miglia di distanza, e cominciarono gli spari…
Le mie paure furono mitigate quando sentii la mia santa madre cantare delle ninna nanne ai suoi bambini per farli dormire.
Le parole delle canzoni che cantò mi confortarono. Alcune di esse hanno risuonato nella mia mente durante i due terzi di secolo trascorsi.”
Tremerà allor la terra, ma alcun male temerem.
Tra giudizi e distruzione, salvi a Sion noi resterem.
Viviamo in un’epoca turbolenta. La prossima volta che vi sentite ansiosi o timorosi, pensate agli inni come una ad una fonte di conforto, forza e testimonianza.
Più attenzione prestate alle parole, più profonda sarà la pace e l’ispirazione che sentirete.
Quanto sono vitali questi promemoria musicali che non c’è nessun nemico troppo forte, nessun peccato troppo oscuro e nessun dolore troppo feroce da superare per Gesù Cristo.
Vi lascio con il bellissimo testo dell’inno In modi misteriosi Dio opera, seconda strofa:
Santi paura non abbiam,
le nubi svaniran;
e con misericordia
Lui sempre ci condurrà.
Questo articolo è stato pubblicato su latterdaysaintmag.com. Questo articolo è stato tradotto da Ginevra Palumbo.
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