La persecuzione dei Cristiani fu una pratica molto diffusa in seno all’Impero Romano nei primi secoli del Cristianesimo. Ma quale fu la sua causa?
In questo articolo cercheremo di fornirvi una panoramica su alcuni fatti storici relativi a questo fenomeno. Copriremo alcuni eventi chiave, intercorsi tra la fine del Nuovo Testamento e il 300 d.C. circa.
Le origini della persecuzione dei Cristiani: Cristianesimo VS Paganesimo
Facciamo un piccolo passo indietro e vediamo cosa portò innanzitutto alla nascita del Cristiansimo. Allora: Cristo venne sulla Terra, espiò per i nostri peccati, organizzò la Sua Chiesa, morì e risorse, gli apostoli furono chiamati e mandati in giro a predicare il Vangelo, e anche quando cominciarono a morire uno dopo l’altro, il messaggio di Cristo continuò ad essere diffuso per tutto l’Impero.
Ora, gli antichi Romani erano Pagani, il che vuol dire che adoravano molti dèi, e all’interno del governo romano non vi era una vera separazione tra Stato e Chiesa come accade oggi.
Infatti, quella di Pontifex Maximus (pontefice massimo) era una posizione all’interno del governo, spesso ricoperta dall’imperatore stesso, che aveva la responsabilità di regolare le questioni religiose dell’Impero.
Il paganesimo era sostenuto dal governo. Roma accoglieva dèi provenienti da ogni parte dell’impero all’interno del Pantheon, ma paradossalmente nessuna di queste divinità offriva la salvezza nell’aldilà.
Le divinità pagane si preoccupavano di più del qui ed ora. Se li adoravi e offrivi sacrifici in loro favore allora ti benedicevano con la pioggia o il successo militare ecc. Ma se non lo facevi, mandavano una carestia o qualche disastro naturale, e altre cose terribili.
Infatti, se i Romani perdevano una battaglia, a volte inviavano degli investigatori nell’area interessata per scoprire quale divinità non veniva adorata, e l’aggiungevano in seguito al Pantheon.
I Cristiani: una vera e propria minaccia
Il problema con il Dio Cristiano presentava più aspetti. Innanzitutto, i Cristiani credevano che la salvezza venisse unicamente tramite il loro Dio e che tutti gli altri fossero falsi dèi.
Si rifiutavano di offrire sacrifici agli dèi pagani e si rifiutavano di offrire sacrifici all’imperatore romano, che era considerato una semi-divinità.
Quindi, non solo venivano visti come infedeli nei confronti dell’impero, ma il fatto che non venerassero gli dèi romani veniva interpretato come potenzialmente pericoloso, perché ciò avrebbe potuto richiamare su di essi l’ira di questi dèi.
Quindi, ogni volta che accadeva qualcosa di negativo, questa nuova religione era un bersaglio facile.
Le prime persecuzioni consistevano principalmente di attacchi violenti da parte delle folle, o di persecuzioni al governo locale.
I Cristiani erano costretti a riunirsi segretamente, mentre venivano pubblicamente calunniati e venivano diffuse false voci sulle loro dottrine.
Il sacramento veniva dipinto come un atto di cannibalismo. Poiché si incontravano in segreto e solevano salutarsi con un santo bacio, venivano accusati di essere un culto scandaloso a sfondo sessuale, e cose del genere.
Molti studiosi sostengono che le persecuzioni ufficiali approvate dal governo ebbero inizio sotto Nerone.
Nel 64 d.C. circa, la città di Roma fu quasi interamente distrutta da un incendio.
A detta dello storico romano Tacito, cominciarono a circolare voci sul fatto che fosse stato Nerone stesso ad orchestrare l’incendio e che, a sua volta, incolpò poi i Cristiani, dando l’ordine di catturarli e ucciderli.
Le torture furono indicibili e di diverso tipo: alcuni vennero ricoperti di pelli di animali e sbranati a morte da cani sguinzagliati contro di loro; altri furono appesi in croce; altri ancora vennero messi al rogo ed utilizzati come torce umane notturne.
Si suppone che anche gli stessi Pietro e Paolo vennero uccisi durante l’epurazione. Non era un bel periodo per essere Cristiani, così come non era un bel periodo per essere Ebrei.
Persecuzioni dei Cristiani e torture
Nel 70 d.C, sotto l’imperatore Vespasiano, Roma soppresse una ribellione che aveva avuto luogo a Gerusalemme distruggendo il tempio e gran parte della città.
Ma sebbene il punto nevralgico della cristianità a Gerusalemme fosse stato distrutto, e gli apostoli fatti fuori, il fervore religioso cristiano e la promessa della salvezza fecero sì che la fede andasse avanti, e il Cristianesimo continuò ad ottenere seguaci anche nel secondo secolo.
La persecuzione dei Cristiani continuò in varia misura lungo tutto questo secolo e sotto i diversi imperatori, ma il secondo secolo è anche degno di nota per la quantità di nuovi scritti cristiani post-apostolici che vennero fuori.
Scritti di Ignazio, Giustino Martire, Ireneo, Clemente Alessandrino e altri, nonostante il Cristianesimo fosse di gran lunga la religione meno diffusa in quel periodo.
Man mano che i convertiti si univano al cristianesimo, ovviamente, portavano con loro un bagaglio di credenze dalla fede precedente, e quando l’epoca degli apostoli itineranti si concluse, la direzione della chiesa cadde sui vescovi locali.
I vescovi delle aree più metropolitane o delle chiese stabilite dagli apostoli di solito erano quelli più influenti. Per esempio, il vescovo di Roma alle volte agiva da mediatore quando si creavano disaccordi tra altri vescovi.
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Ma l’autorità assoluta del vescovo di Roma, più tardi conosciuto come il Papa, era un concetto che avrebbe continuato a svilupparsi per molti anni.
Nonostante le persecuzioni il Critianesimo continuò a diffondersi
Mantenere un sistema unitario di credenze nell’ambito della Cristianità era un compito difficile.
I dibattiti interni relativi a principi e dottrine erano frequenti, e gruppi scissionisti semi-cristiani cominciarono a svilupparsi e continuarono a comparire anche nel terzo secolo.
Nel 260 d.C. l’imperatore Gallieno emanò un editto di tolleranza che permetteva ai Cristiani di adorare liberamente, e poterono così godere di pace relativa per più di 40 anni.
Questa pace relativa si concluse nel 303 d.C. quando l’imperatore Diocleziano emanò numerosi editti che ordinarono che le chiese cristiane venissero distrutte, le terre confiscate e i libri bruciati.
Voleva che i cristiani tornassero al paganesimo romano tradizionale e la faccenda divenne sanguinosa.
Nonostante le persecuzioni esterne e le divisioni interne, il Cristianesimo, in una forma o nell’altra, era qui per rimanere, e continuò a diffondersi fino a raggiungere la forma che noi oggi conosciamo.
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Ci sono molte cose ovviamente che non sono state trattate, quindi sentitevi liberi di aggiungere ciò che manca nei commenti.
Quale fu la causa della persecuzione dei Cristiani nell’Impero Romano? È stato scritto da un collaboratore
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