Come faccio a sapere di essere stato perdonato? Sono un missionario e ho confessato tante cose al mio presidente di missione ma sono ossessionato dai peccati che potrei aver commesso.
Il mio presidente di missione mi ripete che sono già da un anno sul campo e che non ho nulla di cui preoccuparmi.
Tuttavia io mi sento ancora in colpa, e anche se non ho avuto rapporti sessuali prima di partire, come faccio a sapere di essere puro dinanzi a Dio, come sostiene il mio presidente di missione?
Non riesco a sentire lo Spirito come tutti dicono, e per questo l’anno trascorso è stato molto difficile.
Satana insinua nella mente dell’uomo che non può essere perdonato
In missione, mi ponevo la stessa domanda e mi sentivo proprio come ti senti tu adesso.
Desideravo così tanto sapere con certezza di essere stato perdonato, eppure non riuscivo a togliermi di dosso la stessa sensazione che hai condiviso.
Come te, anche io ero molto consapevole che certi peccati avrebbero messo a rischio la mia appartenenza al regno di Dio.
Come te, volevo essere sicuro di aver obbedito sufficientemente al comandamento di confessare e abbandonare i miei peccati.
Ero a conoscenza dei seguenti passi delle Scritture, come sono sicuro che lo sia anche tu:
DeA 58: 42-43, “Ecco, colui che si è pentito dei suoi peccati è perdonato, e io, il Signore, non li ricordo più. Da questo potrete sapere se un uomo si pente dei suoi peccati: ecco, li confesserà e li abbandonerà.
Isaia 1:18: “Venite quindi e discutiamo assieme, dice l’Eterno: anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana.
Eppure, nonostante la mia conoscenza di questi due passi delle Scritture, e le affermazioni dirette del Signore che specificano che chi confessa e abbandona i propri peccati, sarà perdonato, nutrivo ancora sentimenti di colpa a causa dei peccati del mio passato.
L’avversario non mi permetteva di guarire, o per meglio dire, io non permettevo all’espiazione di purificarmi!
Non mi permettevo di ragionare con il Signore (Isaia 1:18) per sentire la Sua grazia e misericordia che perdonano.
L’avversario lo sapeva e affliggeva i miei sentimenti con pensieri di sconforto e disperazione. Quando veniamo a Cristo, c’è uno spirito che desidera la nostra infelicità – di sicuro.
L’amato profeta del Signore Nefi lo aveva capito. Nefi, secondo quanto ho imparato dalle scritture, era un giovane fedele che amava il Signore.
Nonostante la sua obbedienza, c’è un capitolo nel Libro di Mormon in cui si lamenta di non essere perfetto. Era tormentato nella sua mente da “i peccati che lo assalgono così facilmente”.
Troviamo queste sue parole in 2 Nefi 4 dove viene riportato che quando desiderava gioire, provava molto dolore per i suoi peccati tanto che disse:
“O miserabile uomo che sono! Sì, il mio cuore si addolora a causa della mia carne; la mia anima si affligge a causa delle mie iniquità “.
E dicendo questo, pur avendo il cuore e la mente in tumulto, dichiarò queste parole ispirate,” nondimeno, io so in chi ho riposto la mia fiducia.”
Quando tornai a casa dalla missione, ebbi la fortuna di servire con un meraviglioso vescovo. Ho sempre sentito che questo mio vescovo era molto vicino allo Spirito del Signore.
Un giorno, decisi di averne avuto abbastanza, e pensai di dovermi confessare nuovamente con il mio vescovo (anche se l’avevo già fatto molto tempo prima).
Ascoltò ogni mia parola con carità nel suo cuore. Poi mi pose le seguenti domande:
- Sei stato ispirato ad imparare qualcosa di nuovo dallo studio delle Scritture o attraverso la preghiera? Risposi affermativamente.
- Hai ricevuto rivelazioni dal tuo Padre celeste attraverso il potere dello Spirito Santo? Risposi affermativamente.
Poi disse le seguenti parole nella speranza di portare conforto al mio cuore e alla mia mente. “Lo Spirito Santo è un membro della Divinità.
Come Dio, non può dimorare in templi impuri, proprio come nessuna cosa impura può entrare nel regno di Dio.
Quando lo Spirito Santo risiede in noi, quando riceviamo lo Spirito Santo come nostro costante compagno, questo è possibile solo se siamo puri.
Se siamo puri, rimane con noi e ci santifica. Se hai ricevuto rivelazioni dallo Spirito Santo, se hai sentito l’ispirazione che viene da Dio attraverso lo Spirito Santo, allora puoi sapere che sei puro attraverso la tua fede nell’ espiazione di Gesù Cristo.”
Sapere di essere stato perdonati è semplice
All’inizio, devo ammettere, non presi sul serio il mio vescovo. Non credevo che fosse così semplice, che bastasse confessare e abbandonare i miei peccati.
Doveva esserci qualcos’altro. Il mio cuore e la mia mente mi dissero che c’era dell’altro. Il mio vescovo mi insegnò questo principio in un modo così meraviglioso, eppure rimasi scettico.
Una sera, però, mi ritrovai a leggere il sermone pronunciato da re Beniamino nel capitolo quattro di Mosia. Questo capitolo mette in evidenza l’idea di come siamo tutti mendicanti davanti al Signore.
Tutti stiamo implorando una remissione dei peccati, e sicuramente questo è valido per me, e anche per voi.
Entrambi stiamo supplicando il Signore per una remissione dei peccati, e per sapere di essere perdonati!
Mentre leggevo questo capitolo lessi questo versetto delle Scritture:
“Ed ecco, proprio in questo momento, stavate invocando il suo nome e chiedendo la remissione dei vostri peccati. Ha egli permesso che supplicaste invano?
No; egli ha riversato su di voi il suo Spirito e ha fatto sì che il vostro cuore fosse riempito di gioia, e ha fatto sì che la vostra bocca si bloccasse, così da non poter trovare parola, tanto immensa era la vostra gioia “.
Presta attenzione al suggerimento che le Scritture ci danno su come sapere di essere perdonati!
Anzi, “ha riversato il suo Spirito su di te …” Immediatamente mi sono venute in mente le parole del mio meraviglioso vescovo,”Sei stato ispirato … hai ricevuto rivelazione dal tuo Padre Celeste attraverso il potere dello Spirito Santo?”.
Oh, che gioia portò lo Spirito nel mio cuore! Sapevo di essere stato perdonato, e come Nefi, per la prima volta “sapevo in chi avevo riposto la mia fiducia”!
Non nel diavolo che cerca la mia miseria. Non nel diavolo che vuole che continui a provare rimorso per il mio passato.
No, non nel diavolo. Lo Spirito rese testimonianza di una verità e, grazie alla mia fede nell’espiazione di Gesù Cristo, seppi di essere stato perdonato.
Il Signore ragionò con me, e seppi che il rosso scarlatto era diventato bianco come la lana – attraverso il mio Salvatore!
Per quanto riguarda i tuoi sentimenti, mentre fai un confronto tra il modo in cui tu senti lo Spirito, e il modo in cui lo sentono gli altri, voglio che tu sappia che non sei da solo in questo.
Per molto tempo mi sono sentito grandemente scoraggiato nell’ascoltare quelle meravigliose testimonianze in cui tutti continuavano a ripetere di “aver sentito il petto ardere dentro di sé”, e fino ad oggi non l’ho mai sentito.
Uno dei versetti delle Scritture che mi ha aiutato a capire qualcosa che dovevo imparare è stato il seguente: “e la dottrina del sacerdozio si distillerà sulla tua anima come la rugiada dal cielo.”
Non è solo la dottrina che si distilla su di noi come la rugiada dal cielo, anche capire come il Signore ci parla attraverso il suo Spirito viene in qualche modo distillato su di noi.
La rugiada del mattino non appare in un istante. La rugiada si deposita o distilla per un periodo di tempo.
Se saremo pazienti con noi stessi mentre ci sforziamo di essere più simili al nostro Salvatore, cresceremo linea su linea, precetto su precetto, finché non verremo veramente a conoscere la voce di Dio, o come si dice, finchè non otterremo una parola più sicura di profezia.
Sii paziente con te stesso. Non paragonare la tua comprensione dello Spirito a quella degli altri e al loro percorso personale.
Se imparerai ad accettare il punto in cui ti trovi senza paragonare te stesso agli altri, finirai col guardarti indietro ringraziando il Signore per tutte le benedizioni che ti ha dato, e rimarrai fedele alle alleanze stipulate davanti a Dio, agli angeli e ai Suoi testimoni.
Questo articolo è stato pubblicato su askgrampas.org e tradotto da Nadia Manzaro.
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