Fino a pochi anni fa il movimento del “Nuovo Ateismo” stava velocemente prendendo piede, guidato da un attaccabrighe come Christopher Hitchens e rinomati biologi come Richard Dawkins, impegnati nella lotta contro la religione, favorevoli al declino del Cristianesimo e alle ultime tracce di fede cristiana nel mondo occidentale.
La dichiarazione di Hitchens è divenuta celebre: “La religione avvelena ogni cosa” e, al massimo, potrebbe essere considerata “il primo e il peggior” tentativo dell’umanità per rispondere a domande esistenziali.
Se queste persone intrappolate nella superstizione potessero essere spazzate via dai venti ristoratori della ragione e dell’Illuminismo, una società fondamentalmente migliore risorgerebbe dalle ceneri – o almeno, questo era il suo pensiero.
Il declino del Cristianesimo nella secolarizzazione
Ma mentre il declino del Cristianesimo si fa sempre più evidente nella nostra società, molti atei attenti stanno iniziando a riconoscere che l’Illuminismo potrebbe aver raggiunto un certo successo solo perché ha esercitato la sua influenza su una cultura cristiana.
In una società veramente laica, in cui gli uomini e le donne vivono le proprie vite sotto cieli vuoti e si aspettano di essere trasformati in qualcos’altro piuttosto che essere resuscitati, non c’è alcuna base morale solida per il bene e il male.
Gli antiteisti come Christopher Hitchens, hanno deriso ed insultato l’idea secondo la quale l’umanità ha bisogno di Dio per distinguere il bene dal male, ma sono trascorse a malapena due generazioni nella Grande Secolarizzazione e non sappiamo nemmeno più distinguere tra maschi dalle femmine.
Sarebbe interessante sapere come avrebbe reagito il defunto Hitchens alle follie che si sono diffuse dalla sua scomparsa e se anche lui – come hanno fatto alcuni dei suoi amici atei – si sarebbe reso conto che non è necessario trovare credibile la Cristianità per riconoscere che è necessaria.
Douglas Murray, che di tanto in tanto si è definito un “ateo Cristiano”, ha discusso pubblicamente con il collega di Hitchens, “il cavaliere dell’Apocalisse” Sam Harris, la possibilità che una società basata sui valori dell’Illuminismo sia persino possibile senza la Cristianità.
Harris spera che una tale società sia possibile. Murray è favorevole, ma scettico.
Un progetto per avallare il declino del Cristianesimo
Inoltre, Murray ha ammesso di credere che il progetto ateo sia senza speranza.
Di recente è stato ospite in televisione per presentare il suo ultimo libro, The Madness of Crowds (“La pazzia delle folle”) e ha ribadito quanto egli creda che, in assenza della capacità dei laici di elaborare dei principi etici su questioni fondamentali come la santità della vita, potremmo essere costretti a riconoscere che il ritorno alla fede sia la migliore opzione disponibile per noi.
Egli ha osservato che c’è una possibilità tangibile che il nostro concetto moderno di diritti umani, costruito su fondamenta Giudeo-Cristiane, possa facilmente vivere più a lungo del Cristianesimo solo di pochi anni.
Sradicata alla fonte, la nostra concezione di diritti umani potrebbe avvizzire e morire molto in fretta, lasciandoci annaspare in un’oscurità fitta e impenetrabile.
Senza il sostegno del Cristianesimo nella nostra società, toccherà a noi decidere cos’è giusto e cos’è sbagliato e, come dimostrano chiaramente le nostre guerre culturali attuali, la nostra società si sgretolerà prima ancora di riguadagnarsi il consenso generale.
Recentemente, molti atei ottimisti hanno confidato nel fatto che, una volta che Dio sarà detronizzato e allontanato, potremmo finalmente vivere come adulti e andare avanti con l’utopico progetto di creare una società basata sulla fiducia in sé stessi.
Sfortunatamente, questi “scettici” erano scettici su tutto tranne che sulla bontà dell’umanità, nonostante non avessero basi metafisiche o darwiniane su questa per validare questa ipotesi facilmente opinabile.
L’eccezionale popolarità di Jordan Peterson è basata, in parte, sul suo riconoscere che le persone generalmente non sono buone e che il secolo scorso, che ha visto lo spargimento di sangue di milioni di persone, lo dimostra.
Il Cristianesimo è più necessario di quanto si pensi
È il miserabile fallimento di questa tesi che sta portando alcuni dei più importanti atei ad ammettere con riluttanza che, forse, il Cristianesimo era più necessario di quanto pensassero.
Nel 2015, Richard Dawkins (autore di The God Delusion – “L’illusione di Dio”) discuteva del fatto che i bambini dovevano essere protetti dagli orientamenti religiosi dei loro genitori, e ha fatto una serie di commenti allarmanti riguardo i diritti dei genitori di educare i figli secondo il proprio credo.
Tuttavia, già nel 2018, Dawkins stava avvisando che l’ “innocua religione cristiana” potrebbe essere sostituita da qualcosa di decisamente meno innocuo e che, forse, dovremmo fare un passo indietro per discutere di cosa potrebbe accadere se i laici evangelici riuscissero a distruggere o eliminare il Cristianesimo.
Altri atei e agnostici, da Bill Maher ad Ayaan Hirsi Ali, hanno avvalorato questa preoccupazione di Dawkins.
Si tratta di un cambiamento radicale nel giro di pochi anni – ed il fatto che gli atei stiano facendo suonare l’allarme dovrebbe essere un avvertimento per il popolo cristiano riguardo le conseguenze della nostra secolarizzazione in corso.
Adesso Dawkins ha cambiato idea e ha rinnegato con maggiore fermezza la sua precedente convinzione secondo cui il Cristianesimo dovrebbe essere bandito dalla società.
Infatti, egli ha riferito al Times che porre fine alla religione – una volta il suo fervente obiettivo – sarebbe un’idea terribile, perché darebbe alle persone il permesso di fare cose davvero cattive.
Il Cristianesimo rende le persone generalmente più buone
Nonostante Dawkins abbia a lungo sostenuto che l’idea stessa del Dio della Bibbia necessario come fondamento della moralità sia un’idea ridicola e offensiva, sembra che il filosofo stia facendo un passo indietro.
Egli ha detto: “Le persone potrebbero sentirsi libere di fare cose sbagliate perché pensano che Dio non le stia più osservando”, citando l’esempio delle telecamere di sicurezza come deterrente per il taccheggio.
Qualcuno potrebbe chiedersi se abbia sentito Douglas Murray ricordare alla gente che i Sovietici uccisero milioni di persone nella ferma convinzione che non ci sarebbe stato nessun Giudice ad aspettarli alla fine delle esecuzioni.
Dawkins esamina in modo più approfondito queste idee nel suo ultimo libro, “Outgrowing God”.
Che sia irrazionale o meno, purtroppo sembra plausibile che, quando qualcuno crede sinceramente che Dio stia osservando ogni sua azione, è più probabile che questa sia una brava persona”, ha ammesso con riluttanza.
“Devo dire che odio quell’idea. Voglio credere che gli esseri umani siano migliori. Mi piacerebbe credere che posso essere una persona onesta a prescindere dal fatto che qualcuno mi stia osservando”.
Sebbene questa consapevolezza non sia una ragione abbastanza valida per far sì che lui creda in Dio, Dawkins afferma di rendersi conto adesso che affermare l’esistenza di Dio porti benefici alla società.
Per esempio, Dawkins ha ammesso: “Potrebbe abbattere il crimine”. Al contrario, il declino del Cristianesimo cui stiamo assistendo oggi potrebbe avere conseguenze fatali per l’intera società.
La conversione di Dawkins all’idea che il Cristianesimo sia utile – e, forse, addirittura necessario – alla civiltà occidentale per funzionare in armonia è a dir poco sbalorditiva.
Dawkins è stato uno degli estremisti più intolleranti del laicismo, un uomo che credeva che ai genitori dovesse essere negato il diritto di tramandare la propria fede ai figli e che il governo dovesse schierarsi attivamente con gli atei piuttosto che i credenti.
In pochi anni, sta cambiando musica.
Sembra che egli abbia compreso che non si può fare affidamento sulla bontà innata degli esseri umani e la loro capacità di agire in un spirito di armonia e solidarietà, di cui lui e i suoi colleghi del Nuovo Ateismo fanno tesoro.
E in assenza di bontà intrinseca nell’umanità, come possiamo credere che le persone non distruggeranno una civiltà costruita da uomini e donne di fede?
La risposta è semplice. Abbiamo bisogno di Dio.
In che modo il declino del Cristianesimo incide sul benessere della società? È stato pubblicato su lifesitenews.com e tradotto da Sara Mondelli.
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