Nell’ ultimo articolo della serie dedicata all’evoluzione storica del Cristianesimo che abbiamo pubblicato, abbiamo fornito una breve panoramica su cosa accadde dopo la proclamazione ad imperatore di Costantino: l’ascesa del Cristianesimo, la persecuzione del Paganesimo e la crescente importanza della figura del Vescovo di Roma (e successiva chiamata di Papa).
In questo articolo parleremo per sommi capi di cosa accadde nel “Medioevo”, ovvero il periodo che intercorre tra la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) e di quello d’Oriente (1453), o Impero Bizantino.
Tra gli eventi principali il “Grande Scisma” e “Le Crociate”.
La questione del gioco di potere tra Papa e Imperatore
Sebbene il vescovo di Roma fosse ormai capo della Chiesa a pieno titolo, nel periodo noto come Papato Bizantino, compreso tra il 537 e il 752, ogni nuovo Papa doveva comunque ricevere l’approvazione da parte dell’Imperatore.
Quindi, benché il potere papale continuasse ad aumentare, era ancora soggetto (in una certa misura) al controllo dell’Imperatore.
Tra il VI e VII secolo, gran parte dell’Europa occidentale cadde sotto il dominio del popolo germanico dei Franchi, il quale diede inizio alla dinastia cosiddetta Merovingia.
Successivamente, quest’ultima divenne la dinastia Carolingia, sotto il governo del re Pipino il Breve.
Durante il periodo in cui Pipino stabilì una nuova dinastia, l’Italia venne assediata dai Longobardi.
Non potendo contare sull’aiuto dell’imperatore bizantino ad oriente, Papa Stefano si rivolse ai Franchi in occidente, i quali erano ormai convertiti al Cristianesimo.
Pipino sconfisse i Longobardi e concesse al papa il governo di alcuni territori della penisola italiana, successivamente conosciuti come Stati Pontifici.
In quello stesso periodo, nell’Impero Bizantino si tennero due ulteriori importanti concili ecumenici; il Terzo Concilio di Costantinopoli, tra il 680 e il 681, e il Secondo Concilio di Nicea, nel 787.
Alla morte di re Pipino, successe suo figlio Carlo Magno, il quale, all’inizio del IX secolo, fu nominato “Sacro Romano Imperatore” del Sacro Romano Impero dal papa vigente.
Tuttavia, egli continuò a governare da Aquisgrana (una città dell’attuale Germania), lasciando Roma al Papa quale capitale dello Stato Pontificio.
Questo però non risolse il problema del peculiare rapporto tra il potere papale e quello dell’imperatore. Quest’ultimo, infatti, veniva incoronato dal papa, il quale però, a sua volta, doveva essere approvato dall’imperatore.
Ognuno percepiva l’altro come subordinato, e ciò rese questo rapporto particolarmente difficile nei secoli successivi.
Il Grande Scisma
Quindi, se da un lato c’era il Sacro Romano Impero in Occidente, dove il Papa era il capo nelle questioni religiose e in molte questioni civili, dall’altro lato vi era ancora una parte importante della Chiesa nel superstite Impero Romano d’Oriente, o Impero Bizantino.
Nel corso dei secoli, si formò una frattura tra le due regioni, fino a quando non si verificò il cosiddetto grande scisma.
Il Papa in Occidente volle rivendicare la sua autorità sulla Chiesa in Oriente, incontrando però una forte opposizione da parte del patriarca di Costantinopoli.
Vennero a formarsi delle differenze sostanziali anche da un punto di vista teologico. Così, nel 1054, il Papa e il patriarca di Costantinopoli si scomunicarono a vicenda.
Successivamente, la Chiesa si divise in due, mediante quello che è appunto noto come Grande Scisma: da un lato la Chiesa Cattolica Romana in Occidente, dall’altro la Chiesa Ortodossa Orientale in Oriente.
Tale divisione sussiste ancora oggi: Il cattolicesimo romano è prevalente in Europa occidentale, e l’ortodossia orientale domina l’Europa orientale e la Russia.
Nonostante lo scisma, l’Oriente e l’Occidente unirono le forze per combattere un movimento che stava guadagnando territorio e influenza in Medio Oriente ormai da secoli: l’Islam.
Le crociate
Papa Urbano II indisse la prima crociata nel 1095, promettendo il perdono dei peccati in cambio del servizio militare. Nel 1097 i crociati e i loro alleati bizantini conquistarono Nicea.
Nel 1098 ripresero Antiochia. E nel 1099 conquistarono il loro obiettivo principale, Gerusalemme.
Nel 1147, la seconda crociata indetta per conquistare Edessa si rivelò un grande fallimento. Le forze musulmane conquistarono Gerusalemme nel 1187.
Di conseguenza, venne indetta una Terza Crociata per riprendersela, cosa che tuttavia non accadde nonostante l’aiuto del re inglese Riccardo Cuor di Leone.
Anche la quarta e ultima grande crociata aveva lo scopo di riprendere Gerusalemme, ma a causa di una strana e sfortunata serie di eventi e circostanze, l’esercito attaccò e saccheggiò Costantinopoli, il che stroncò definitivamente ogni possibilità che i cristiani dell’Est e dell’Ovest si riconciliassero.
Oltre che per combattere contro l’Islam, i crociati furono inviati per eliminare i gruppi di cristiani ritenuti eretici. La storia di un gruppo chiamato i Catari, dopo il sacco di Beziers, è particolarmente terrificante.
Si racconta (ma non siamo sicuri che accadde realmente) che quando al rappresentante del Papa fu chiesto come distinguere i cattolici fedeli dagli eretici nella città, egli rispose: “Uccideteli tutti e lasciate che se la sbrighi Dio”.
La fine del Medioevo
Nel XIV secolo accadde qualcosa di molto significativo. Nel 1305, il Papa trasferì la sua sede ad Avignone, in Francia. La mossa venne accelerata dal conflitto tra il Sacro Romano Impero in Francia e il Papa a Roma.
Sette papi regnarono ad Avignone sotto l’influenza dell’imperatore. Il quartier generale tornò a Roma soltanto nel 1376 sotto papa Gregorio XI.
Il Medioevo si concluse con l’assedio di Costantinopoli (l’odierna Istanbul) da parte dei Turchi Ottomani nel 1453. Le mura di Costantinopoli non furono in grado di resistere agli attacchi dell’avanzata artiglieria turca.
La città cadde in mano all’esercito islamico, e tutt’oggi è una delle principali città della moderna Turchia.
Questo evento scatenò l’inizio di una terribile depressione economica per gran parte dell’Europa, poiché Costantinopoli costituiva il cuore economico della regione.
L’accesso alla rotta commerciale della Via della Seta verso l’India venne perso del tutto.
L’Europa sperava disperatamente di ristabilire una rotta commerciale, ma fare il giro dell’Africa non era l’opzione più pratica.
Così nel 1492, un esploratore di nome Cristoforo Colombo pensò di poter raggiungere le Indie circumnavigando il globo da ovest verso est, e partì per una spedizione per conto della Spagna. Il resto è storia.
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