Una parabola è un racconto simbolico che insegna le verità del Vangelo paragonandole ad episodi di vita quotidiana.

Le parabole di Gesù avevano lo scopo di rivelare le verità del messaggio del Vangelo ai Suoi discepoli e contemporaneamente nasconderle ai miscredenti.

Spesso, il Salvatore spiegava il significato delle parabole in un secondo momento, quando richiesto dai discepoli.

Con il tempo, le parabole sono diventate storie care al cuore di molti. Esse ci insegnano grandi lezioni e ci aiutano a comprendere più a fondo il Vangelo di Cristo.

Di seguito, una lista delle parabole di Gesù più importanti. Per approfondire la parabola che vi interessa, cliccate sul titolo!

La parabola del seminatore

La parabola del seminatoreIn Matteo 13:3-8 leggiamo la parabola del seminatore. In questa parabola, il seme rappresenta la parola di Dio.

Quando la parola di Dio cade sulla strada, va sprecata. Allo stesso modo le persone il cui cuore è duro non la ricevono.

I “luoghi rocciosi” rappresentano le persone che ascoltano e ricevono la Parola di Dio, ma non le permettono di mettere radici nel loro cuore.

Queste persone sono quelle che si allontanano dalla fede quando si presentano le prove della vita.

I “luoghi spinosi” rappresentano le persone che ascoltano la Parola di Dio ma sono distratte dalle preoccupazioni e le tentazioni del mondo.

Il “terreno buono” rappresenta le persone che ascoltano la parola di Dio, la comprendono e compiono opere di giustizia. 

La parabola del grano e della zizzania

Nella parabola del grano e della zizzania, il Maestro dice ai suoi servitori di rimandare la raccolta del grano.

La zizzania non è utile come il grano, ma essendo molto simili nell’aspetto, all’inizio è difficile distinguerli.

Il Signore li lascia crescere insieme, affinché il loro carattere si manifesti pienamente.

Quando verrà il Suo giudizio, il Signore raccoglierà e separerà il grano (i giusti) dalla zizzania (i malvagi), brucerà la zizzania e prenderà con sé il grano (vedere Matteo 13:27-30).

Le parabole del granel di senape e del lievito

Il profeta Joseph Smith spiegò che sia il seme di senape che il lievito rappresentano la Chiesa restaurata di Gesù Cristo, che all’inizio è di piccole dimensioni e poi cresce in modo sorprendente (Vedere Matteo 13:31-32 e Matteo 13:33).

Le parabole del tesoro e della perla di gran prezzo

Queste parabole paragonano il regno di Dio ad un tesoro che non svanisce, e spiegano che vale la pena affrontare qualsiasi sacrificio pur di accumulare “un tesoro nel cielo” (Vedere Matteo 13:44-46). 

La rete del Vangelo

La rete del VangeloQuesta parabola paragona il giudizio finale ad una rete.

Come una rete da pesca, il Vangelo di Dio “raccoglie” uomini e donne di ogni tipo, buoni e cattivi, e di ogni nazionalità e razza.

I pescatori, coloro che si impegnano a condividere il vangelo con tutte le persone in giro per il mondo, lo fanno instancabilmente e in modo totale, al fine di non lasciare escluso nessuno.

La selezione del pesce avviene dopo che la rete è stata portata a riva; e, come il pescatore scarta ogni pesce cattivo mentre salva il buono, così gli angeli che eseguono gli ordini del Figlio dell’uomo separeranno i giusti dai malvagi, preservando gli uni alla vita eterna e consegnando gli altri alla distruzione.

Lo scopo delle parabole di Gesù

Come già detto, i Dodici e gli altri discepoli rimasero sorpresi da questo “nuovo” modo di insegnare del Maestro.

Prima di allora, le sue dottrine erano state esposte in modo chiaro e limpido, senza possibilità di equivoci, come dimostra il Sermone sul Monte.

la chiamata dei dodici apostoli

L’introduzione delle parabole si verificò quando l’opposizione nei confronti di Gesù cominciò a divenire sempre più forte.

Scribi, Farisei e Rabbini monitoravano attentamente ogni parola e azione del Salvatore con l’intento di coglierlo in fallo alla prima occasione, e poterlo accusare.

L’uso delle parabole era una pratica comune tra gli insegnanti Ebrei; adottando questo modo di insegnare, Gesù si limitò a seguire un’usanza del tempo.

Ai seguaci scelti e devoti che chiedevano al Maestro perché avesse cominciato ad usare le parabole, Egli spiegò che mentre era loro privilegio ricevere e comprendere le verità più profonde del Vangelo, “i misteri del regno dei cieli” non erano aperti a coloro che non erano ricettivi e preparati a ricevere tali verità.

Coloro che avevano già accettato con gioia i primi principi del vangelo di Cristo, meritavano di ricevere maggiore conoscenza; mentre a coloro che avevano rifiutato la manna offerta, doveva essere tolto persino ciò che avevano posseduto fino a quel momento. 

Inoltre, le parabole di Gesù sono una dimostrazione della Sua grande misericordia e del Suo infinito amore per tutti i figli di Dio.

Se Egli si fosse sempre espresso in modo diretto ed esplicito, molti dei suoi uditori sarebbero stati condannati, in quanto troppo deboli nella fede e impreparati nel cuore per rompere i legami del tradizionalismo e i pregiudizi generati dal peccato, e accettare ed obbedire alla nuova legge di Gesù Cristo.

La loro incapacità di comprendere i requisiti del Vangelo esposti tramite le parabole avrebbe concesso alla Misericordia di rivendicare i suoi diritti su di loro, mentre se avessero rifiutato la verità con piena comprensione, la severa Giustizia avrebbe sicuramente richiesto la loro condanna.

Fonti: 

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